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W.A. Mozart - Fantasie KV 475 e KV 397 - Eine Kleine Nachtmusik
Trascrizioni per Organo di Sandro Carnelos




W.A. Mozart - Fantasie KV 475 e KV 397 - Eine Kleine Nachtmusik
Trascrizioni per Organo di Sandro Carnelos
Edizioni Armelin Musica - Padova - Cat.n. AT068 e AT069 - 2005

Abbiamo recensito in passato su queste colonne alcune interessantissime performances discografiche di Sandro Carnelos, che in quelle occasioni si era dimostrato ottimo organista e validissimo interprete.
Da qualche tempo, però, la nostra attenzione si è spostata sull'attività editoriale di questo musicista, che ha curato, per i tipi della Armelin Musica di Padova, alcune belle pubblicazioni tra cui la Messa Solenne in Do maggiore di Giovanni Quirici, una interessantissima raccolta di composizioni inedite di Niccolò Moretti (nella collana dedicata all'Organo Italiano dell'Ottocento) e la trascrizione dei Concerti Op. 8 di Vivaldi, meglio conoscuti come "Le Quattro Stagioni".
Non potevano quindi mancare, in questo anno mozartiano, le trascrizioni di alcune tra le più conosciute opere del genio di Salisburgo, che vanno ad arricchire ulteriormente la collana che Armelin ha dedicato espressamente all'arte della trascrizione e che ci consente di apprezzare ancora una volta la bravura e la perizia di Carnelos in questo particolare genere organistico,
In quest'ottica, Carnelos segue la strada maestra tracciata dai grandi maestri barocchi, da vari esponenti dell'ottocento italiano e da una folta schiera di organisti moderni e contemporanei che all'interpretazione affiancano volentieri anche l'esercizio della trascrizione.
Dobbiamo a questo proposito dire che per riuscire in questo genere specifico occorrono diverse doti musicali che non sempre sono parte del bagaglio artistico degli organisti. Alla perfetta conoscenza dello strumento, della sua composizione fonica, delle sue caratteristiche timbriche e delle sue possibilità si deve aggiungere una buona conoscenza dell'orchestrazione e della lettura della partitura, così come è assolutamente necessaria una approfondita conoscenza dell'evoluzione stilistica dei vari generi musicali, un'analisi accurata delle peculiarità di ogni autore e della sua produzione musicale specificatamente inquadrate nei rispettivi periodi storici e la capacità di saper scegliere per la trascrizione quelle opere che meglio le si adattino. Tutto questo per far si che il risultato finale non sia una banale riduzione ma una vera e propria trascrizione, in cui si possano cogliere non solo la musica nella sua essenzialità, ma anche lo spirito, l'ispirazione e la "sostanza" che la pervadono.
Le trascrizioni delòle Fantasie KV 475 e KV 397 e della Eine Kleine Nachtmusik di Wolfgang Amadeus Mozart, così come le precedenti già citate trascrizioni di Vivaldi, ci dimostrano che Sandro Carnelos possiede tutte queste qualità e le utilizza bene per renderci godibilissime queste opere in un'interpretazione organistica a tutto tondo. La scrittura è leggera ed essenziale, mai appesantita di inutili ridondanze, sempre aderentissima all'opera originale di cui riesce a cogliere anche le particolarità più raffinate. Le indicazioni dinamiche, i cambi di tastiera ed i tempi sono indicati con la sobrietà propria dei suggerimenti ma sempre strettamente organiche al discorso musicale. Sotto questo punto di vista, l'autore qui si attiene strettamente e scrupolosamente alle tecniche adottate dai maestri barocchi, e ciò rende queste trascrizioni veramente gradevoli oltre che molto interessanti.
La veste grafica, come d'abitudine per le edizioni Armelin, è sobria, essenziale ma molto ben curata. I caratteri di stampa, pur non essendo eccessivamente grandi, sono di agevole lettura, la tipometria, con un'ottimo rapporto tra giustezza, interlinea e spaziatura, rende la partitura sempre ben proporzionata, evitando la tensione visiva che deriva dalle spaziature "arruffate" che popolano le pagine di diverse edizioni ben più "titolate".
In definitiva, una bella edizione che consigliamo volentieri agli organisti e a tutti coloro che apprezzano questo genere musicale.



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