Logo Arretrati

Andrea Amici - Trittico Gregoriano




Andrea Amici - Trittico Gregoriano
Edito in proprio dall'Autore - 1997

Da Messina, l'amico Andrea Amici, organista, compositore e direttore d'orchestra, ci ha inviato tempo fa questa interessante composizione per organo, di cui solo oggi riusciamo a parlare in queste nostre pagine.
Eseguito in prima assoluta ad Amalfi il 25 luglio 1997 dall'autore, questo brano si inserisce nel filone, abbastanza sfruttato negli ultimi decenni, delle composizioni basate su temi di melodie gregoriane ed è così che questa musica, cacciata a pedate dalla porta delle chiese, ci rientra abilmente dalla finestra sotto forma di brani organistici.
L'opera si compone di tre brani o, per meglio dire, "movimenti" che formano una specie di suite, in cui i temi base vengono accomunati dal trattamento armonico e dallo sviluppo formale, di cui l'autore rivela una notevole padronanza unita ad una propensione per un cromatismo leggero ma incisivo che circonfonde questi brani di un'atmosfera particolarmente evocativa e li rende deliziosamente gradevoli.
Il primo movimento, "Meditazione su Victimae Paschali Laudes", è giocato tra la melodia delle varie strofe del canto alternate su piani sonori diversi che a loro volta vengono variati coloristicamente e che, ora svolte in forma accordale, ora in imitazione, ora in contrappunto, acquisiscono riflessi e luci diverse senza peraltro mai abbandonare il carattere di solenne ma quieto incedere che è poi l'essenza di questo brano di apertura.
Il movimento centrale, "Elegia su In Cospectu Angelorum", non mensurato, viene definito dall'autore come "Andante", ma la sua esecuzione viene lasciata alla sensibilità dell'interprete, che in queste quattro pagine di musica potrà trovare abbondanti spunti interpretativi, suscitati dall'apparente "differenza" tra le parti che lo compongono, le quali, pur ricalcando la classica forma ternaria, fanno della frammentazione del tema e della sua riproposizione sotto molteplici aspetti l'aspetto fondamentale. Molto interessante anche la registrazione, che affida al Recitativo con Fondi, Voce Celeste e Nazardo il "lavoro grosso", lasciando ai Fondi del G.O. il compito di sottolineare il "cantabile" della parte centrale.
La "Toccata su Dies Irae" che chiude la composizione, è invero abbastanza lontana, formalmente parlando, dalle toccate "alla francese" che siamo soliti ascoltare; giustamente l'autore ne sottolinea il carattere rapsodico, e questo lo assimila molto più alle grandi toccate barocche della Germania del Nord. Imperiosi richiami del tema, sottolineati da tratti di pedale solo si alternano a momenti più meditati e solenni così come figurazioni contrappuntistiche si sovrappongono a frammenti di tema esposto in accordi su cui volteggiano arabeschi sonori di soave lievità che non bastano purtuttavia a sciogliere l'atmosfera di inquietudine che pervade tutto il brano.
La composizione non presenta particolari difficoltà di esecuzione ma impegna parecchio nell'interpretazione, che deve essere sempre molto controllata per evitare di perdere di vista il carattere generale dell'opera ed il suo "respiro interiore" che anche nel movimento finale, nonostante il vigore di tempi come "Molto vivo con fuoco" e "Con Violenza", non deve mai venire meno.
Andrea Amici, che si dedica anche alla composizione per altri strumenti e per formazioni strumentali, dimostra in questa sua creazione di saperla lunga in fatto di composizione organistica e ci dimostra come, senza stupire con "effetti speciali", si possano dire davvero cose nuove in materia di musica organistica, con buona pace di coloro, tra cui talvolta ci si mette anche chi scrive, che sovente si lamentano per lo scarso "spessore" dei nuovi compositori di musica per organo.



Torna all'Indice Recensioni
Torna all'Indice Categorie


Copyright "La Pagina dell'Organo" - 1996-2010