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Organari di Frontiera




Francesco Bigotti: Organari di Frontiera
Edizioni in proprio - CD-Rom

L'amico Francesco Bigotti ci ha gentilmente segnalato la sua ultima fatica editoriale, che presenta la gradevole particolarità di essere pubblicata su supporto multimediale invece che sul solito supporto cartaceo.
In effetti, come giustamente avverte l'autore, non si tratta di una vera e propria pubblicazione multimediale, così come questa produzione non è assimilabile ad un e-book. Si tratta, in sintesi, di un vero e proprio libro cartaceo formattato e pubblicato in un file di estensione .pdf e, pertanto, agevolmente leggibile e consultabile tramite un normalissimo lettore Acrobat Reader che l'autore, per buona misura, fornisce a corredo del pacchetto in modo da renderlo immediatamente disponibile anche a chi già non possiede tale genere di software. A questo testo l'autore aggiunge anche una adeguata collezione di immagini e di riproduzioni di documenti d'archivio, che vanno a completare omogeneamente la produzione.
L'argomento trattato in questo CD-Rom non è certo dei più "generali" della storia dell'organo ma va ad individuare un argomento molto preciso e delimitato: l'influenza reciproca che hanno avuto tra di loro gli organari del Sud della Francia (in particolare della Provenza) e di quella parte del Piemonte Sud-Occidentale, che comprende la zona Cuneese, nel corso dei secoli. Si tratta, in effetti, di una trattazione che presuppone un adeguato background culturale-organario da parte del lettore ma che anche a chi poco ne sa, fornisce uno splendido panorama di tutta quella serie di scambi culturali e tecnico-fonici che hanno, nel tempo, rese grandi le scuole organarie di quelle zone, per le cui popolazioni la naturale barriera delle Alpi non ha mai costituito un confine od un limite, ma rappresentava -e rappresenta tuttora- una consueta ed assidua fonte di interscambi non solo commerciali ma, anche e soprattutto, culturali.
Stiamo parlando, quindi, di una "Terra di frontiera", talora dura, spesso ostile, ma caratteristicamente feconda di movimenti socio-culturali e di "migrazioni" e "contromigrazioni" di categorie di persone che in questa realtà basavano la loro vita e la loro attività. Tra queste persone troviamo, anche -e fortunatamente-, una nutrita schiera di organari, che se da una parte non sono mai assurti alla popolarità di altri ben più celebrati nomi, dall'altra hanno -talora più apertamente, talora forse meno consapevolmente- dapprima posto le basi e poi portato avanti tutto quel discorso organario che ai giorni nostri ci permette di identificare abbastanza precisamente una zona in cui tutti gli organi che risalgono ad una certa epoca presentano caratteristiche fonico-tecniche abbastanza particolari e del tutto comuni.
Ed è proprio nell'identificare questa zona che Bigotti inizia la sua trattazione, che si snoda attraverso un viaggio preciso, accurato e quanto mai ricco di documentazione che ci porta sulle tracce di questi "Organari di Frontiera", che meritano di essere riscoperti e valorizzati forse non tanto per la loro produzione -quasi sempre modesta e di piccole dimensioni- quanto per il merito di avere influenzato in modo decisivo da una parte la scuola organaria italiana nord-occidentale e, dall'altra, una buona parte della scuola organaria classica francese.
L'opera si articola su capitoli tematici molto approfonditi tra i quali una spiccata analisi sull'attività degli "organari itineranti", una disamina attenta quanto critica delle scuole organarie provenzale e sudalpina a confronto, le varie influenze subite nelle zone dei due versanti delle Alpi interessate dal fenomeno, ecc.
Punti di forza, a nostro parere, sono i capitoli dedicati ai vari organari stranieri in attività nel Cuneese (tra i quali non figurano solo francesi ma, anche, alcuni germanici), capitoli ricchissimi di notizie, riferimenti e documentazioni tra cui anche ricchissime descrizioni tecnico-foniche di molti organi ed una grande mole di documentazione storica che faranno la felicità del lettore curioso di approfondire queste tematiche.
Concludono il testo un indice degli organari trattati, gli indici delle illustrazioni e dei documenti e l'indice generale, corredati da un'ampia e precisissima bibliografia.
Come dicevamo, al testo sono affiancate un paio di cartelle ricche di immagini e di riproduzioni di documentazione storico-tecnica che, non essendo collegate multimedialmente alla trattazione, possono essere più liberamente ed accuratamente consultate dal lettore. A queste si affiancatno alcuni altri files che contengono le note di curriculum relative all'autore, un indice generale dell'opera ed altre cosette.
Anche se, personalmente, avremmo preferito un maggiore utilizzo delle possibilità che il supporto multimediale può offrire, siamo rimasti molto ben impressionati dall'impianto tecnico del Cd-Rom, che va a completare una lunga serie di precedenti pubblicazioni cartacee che Bigotti aveva già dedicato con ottimi risultati, a questo particolare aspetto della storia dell'organaria italiana.
Tecnicamente parlando, la fruibilità da parte dell'utente è immediata, mentre la "manovrabilità" del supporto è ridotta al minimo necessario. Sotto questo aspetto, il Cd-Rom non prevede neppure una procedura di Autorun e, pertanto, la sua consultazione deve essere lanciata dalla finestra delle risorse del computer oppure dall'icona del supporto. I fautori della multimedializzazione dell'informazione storceranno sicuramente il naso a fronte di questa spartana semplicità e, francamente, anche noi, pur apprezzando la "sostanza" del contenuto e l'enorme mole di lavoro e di impegno che caratterizzano questa produzione, avremmo preferito, almeno, una procedura di avvio automatico e qualche link in più. D'altra parte risulta evidente che -in questo caso- la produzione privilegia i contenuti rispetto ai contenitori e questo, mentre il mercato abbonda di pubblicazioni che si basano sul principio opposto, rappresenta sicuramente un punto di merito.
In definitiva riteniamo che si tratti di una pubblicazione molto seria, curata, approfondita e ricca di notizie, riferimenti e documentazione, il cui "peso" intrinseco compensa in modo più che abbondante la sua pseudo-multimedialità. Per questi motivi la consigliamo molto volentieri ai nostri amici lettori, soprattutto a coloro che vogliono approfondire in modo particolare aseptti più particolari dell'organo italiano.
Al momento di andare in macchina non ci risulta questa produzione sia già commercializzata. In attesa di poterla trovare sugli scaffali dei negozi specializzati e delle "librerie", consigliamo chi desiderasse ulteriori notizie di rivolgersi direttamente all'autore presso f.bigotti@tin.it.



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