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Musique Virtuose pour Orgue




Musique Virtuose pour Orgue - Volume I
Organista: Philippe Delacour
Organi: Eglise St. Jean Baptiste de Château-Salins et Eglise de Notre-Dame de Metz
VHS - PAL Stereo - Fugatto FUG 008CV - 1998

L'amico Federico Savio ci ha fatto pervenire questa sua produzione video, di cui con piacere presentiamo una recensione, premettendo che, tra i vari video relativi all'organo ed alla musica organistica che abbiamo finora potuto visionare, questo si piazza con pieno merito in una posizione di preminenza.
La prima cosa che l'appassionato apprezza in questo video è la scelta del repertorio, che spazia dalla musica francese classica (quattro estratti dalla "Messe pour les Paroisses" di Couperin) a Bach (Toccata in Fa maggiore BWV 540) e poi, passando attraverso Liszt (parte finale della "Fantasia su Ad nos ad salutarem undam") e Franck (Preludio, Fuga e Variazione e alcuni estratti da "L'Organiste") giunge fino a noi, con diversi brani di Vierne (Finale della Sinfonia n. 6, due estratti dai "Pièces de Fantaisie" e dai "Pièces en Style Libre"), Jehan Alain ("Le jardin suspendu" e "Litanies"), Dupré (Preludio e fuga Op. 7 n. 3), Duruflé (Prelude et fugue sur le nom d'ALAIN) e Messiaen ("transports de joie..." estratto da "L'Ascension"). Come si vede si tratta di un nutritissimo programma che non può che soddisfare pienamente tutti gli appassionati della grande musica organistica e che ci dimostra con quale attenzione e cura i produttori di questo video abbiano effettuato le loro scelte.
E questa cura la si ritrova nella scelta degli strumenti utilizzati. Si tratta di due organi molto famosi e rinomati. Il primo è quell'Haerpfer-Hermann, costruito nel 1960 nella chiesa di Chateau-Salins secondo le più avanzate (per quel tempo) tecniche dell'organaria neoclassica francese, che fu magnificato e reso celebre dalle performances e dalle incisioni discografiche di Gaston Litaize e di altri eminenti esponenti dell'interpretazione organistica francese di quel periodo. Progressivamente dimenticato, questo strumento è stato poi restaurato da Gaillard e Aubertin nel 1995, che ne hanno "riverniciato" la "verve", riportandolo alla condizione di punto fermo dell'arte organaria neoclassica francese.
Il secondo è un Cavaillé-Coll del 1903 di notevoli dimensioni e di spettacolare timbrica che si trova nella chiesa di Notre-Dame di Metz. Strumento decisamente post-romantico, con la sua fonica possente e corposa è una perfetta testimonianza della grande scuola organaria francese di fine ottocento.
Su questi due strumenti si snoda quindi il percorso musicale del nostro video, che affida alle sonorità neobarocche di Chateau-Salins i brani che più abbisognano di questi luminosi timbri; ecco quindi che Bach rivive nello splendore del contrappunto e Couperin rinasce nelle sonorità del Cromorno, nella delicata voce del Cornetto, nella cantabile "Tierce en taille" e nello sfolgorante "Plein Chant". Ma anche il Preludio e fuga su A.L.A.I.N. di Duruflé si riveste di nuovi riflessi grazie alle sonorità aperte e chiare di quest'organo, mentre i brani di Jehan Alain sembrano quasi tagliati su misura per le sue possibilità espressive.
Il resto del programma lo possiamo assaporare sul maestoso Cavaillé-Coll di Metz. I brani di Liszt e di Franck trovano su questo organo la loro piena realizzazione, mentre le opere di Vierne, in particolare il Finale della Sesta Sinfonia, vengono rese, se possibile, ancora più "sinfoniche" di quanto in effetti lo siano dalle granitiche sonorità di uno strumento che ci ricorda che l'organo romantico francese parla prima di tutto ai sensi, e solo dopo alla ragione.
Inutile dire che anche l'interprete è assolutamente all'altezza della situazione. Dotato di una tecnica eccellente, talora quasi sfrontata, affronta con piglio e baldanza i vari brani, calandoli nella realtà degli strumenti che utilizza e piegandoli senza remore alla sua volontà esecutiva. Philippe Delacour si dimostra qui organista di eccezionale bravura e maestria e, lasciando da parte timori reverenziali, si batte alla pari con un repertorio che metterebbe in difficoltà non pochi suoi colleghi. Se teniamo conto del fatto che le incisioni di questo video sono state eseguite in due soli pomeriggi successivi, che tutte le registrazioni sono state caratterizzate dal classico "Buona la prima!...." di cinematografica memoria e che non c'è stato bisogno di alcun montaggio audio successivo, possiamo renderci conto di quanto notevole sia la statura musicale di questo interprete. L'unico appunto che gli possiamo muovere è di avere un poco "tirato via" alcuni brani che sarebbe stato meglio interpretare un pò meno "alla garibaldina".
Infine un commento sull'aspetto tecnico. Ottima la presa di suono (stereofonica e veramente pulita ed impeccabile), perfette le riprese ed il montaggio video ed impeccabile la regia, che ha saputo valorizzare anche visivamente i vari brani mediante azzeccatissime e quanto mai puntuali inquadrature che permettono all'ascoltatore di seguirne in modo perfettamente agevole lo sviluppo e l'interpretazione.
In conclusione, riteniamo che questo video sia da porsi nella fascia qualitativamente più alta del panorama delle varie produzioni similari dedicate alla musica organistica attualmente disponibili in Europa e ne consigliamo caldamente l'acquisto a tutti. La cassetta VHS non è più disponibile ed è stata sostituita da un DVD (codice FUG024) normalmente reperibile anche tramite i canali di vendita online.



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