Logo Arretrati

From Youtube: Italiani in America




From Youtube: Pietro Alessandro Yon
Finale dal "Concerto Gregoriano"

Organisti: Diane Bish e Simon Preston
Organo della Presbyterian Church di Fort Lauderdale (Florida)

di Federico Borsari


In questa pagina, proseguendo nella nostra scelta di brani organistici di grande pregio (a nostro opinabile giudizio) nelle pieghe di quello sterminato deposito di video disponibile online e che risponde al nome di "Youtube", dedicheremo le nostre recensioni a musiche di autori italiani interpretate alle consolles di prestigiosi organi statunitensi.
Iniziamo con una performance a nostro parere splendida ed alquanto spettacolare. Si tratta del quarto movimento "Finale" del "Concerto Gregoriano" di Pietro Alessandro Yon, autore italiano che abbiamo trattato sulle nostre pagine in passato e che svolse la sua attività per la maggior parte negli Stati Uniti d'America, dove fu acclamatissimo interprete e dove rimase per oltre vent'anni alla consolle dell'organo della St.Patrick's Cathedral di New York.
Il Concerto Gregoriano fu composto nel Marzo del 1920 a New York, poco tempo prima che Yon ritornasse per un paio d'anni in Italia prima di ripartire, questa volta definitivamente, per quella che diventerà la sua seconda Patria. Il concerto è dedicato a Marco Enrico Bossi (allora Direttore dell'Accademia di Santa Cecilia in Roma) e si compone di quattro movimenti, un' Introduzione ed Allegro dalla solenne e magniloquente conclusione, un Adagio in forma di Andante Religioso, un vivace e brillante Scherzo ed il grandioso Finale, che costituisce uno dei "pezzi di bravura" degli organisti statunitensi che desiderano sfoggiare in modo completo la loro arte. Di questo concerto esistono tre versioni, tutte dell'autore; la prima è quella per Organo ed Orchestra (composta da Archi, quattro Corni, due Trombe, tre Tromboni, una o due Arpe e Timpani), la seconda è un arrangiamento per organo solo e la terza è una "riduzione" per organo e pianoforte.
Nel video che abbiamo scelto viene utilizzata quest'ultima versione (ma su Youtube si trova anche una versione per solo organo, sempre interpretata dalla Bish), con la differenza che la parte per pianoforte (che nell'originale è la parte riservata all'orchestra) viene eseguita da un altro organista. Il risultato, visto il calibro sia degli interpreti che dello strumento utilizzato, è musicalmente notevole ed altamente spettacolare, cosa quest'ultima che negli "States" ha sempre una certa importanza.
Alla consolle del fenomenale Ruffatti 1974 della Coral Ridge Presbyterian Church di Fort Lauderdale, in Florida, che conta cinque tastiere su cui sono ripartiti centodiciassette registri, Diane Bish (che, detto per inciso, è anche la progettista di questo strumento ed è "Senior Organist" nella stessa chiesa) e Simon Preston, che qui si esibisce invece alla consolle di un altrettanto fenomenale Rodgers elettronico campionato a quattro tastiere, si dividono le parti di questo brano; Preston suona la parte orchestrale e la Bish la parte solistica propriamente organistica. Ottimo affiatamento, grande vigore interpretativo da parte di entrambi, registrazioni assolutamente "ad hoc" per questo brano di grande suggestione ed ottima lettura dell'ispirazione musicale che pervade l'opera ci offrono una performance concertistica di grande livello.
Questo video, come anche i diversi altri su Youtube che ci propongono performances di Diane Bish, fa parte della "promozione" di quella ormai "storica" serie di trasmissioni televisive, poi riversate su video (dapprima su cassette VHS e poi su DVD), che risponde al nome di "The Joy of Music" e della quale abbiamo in passato recensito (esprimendo moltissime perplessità) un VHS realizzato alla consolle del Duomo di Berlino. Nonostante ciò dobbiamo dire che la Bish è un'interprete maiuscola e solidissima, dalla tecnica altamente virtuosistica che però rimane sempre al servizio della musica e se le sue "mises" altamente scenografiche (e spesso abbastanza "kitschy") corredate dalle inseparabili scarpette dorate (che sono, peraltro, una specie di suo personale segno distintivo) possono far storcere il naso a più di qualcuno, riteniamo che nessuno possa mettere in dubbio le sue notevolissime doti musicali ed interpretative.
Di Simon Preston non dobbiamo dire nulla di più che è e rimane uno dei più grandi esponenti dell'organo britannico ed internazionale degli ultimi cinquant'anni; qui egli svolge il suo compito con la splendida professionalità del grande musicista, che mette adeguatamente in risalto le caratteristiche della parte orchestrale del brano a lui affidata senza peraltro mai "rubare la scena" alla partner.


From Youtube: Licinio Refice e Marco Enrico Bossi
Berceuse e Scherzo in Sol minore

Organista: Roberto Scarpa Meylougan
Organo del Methuen Memorial Music Hall di Boston (Massachusetts)

di Federico Borsari




Abbiamo già recensito in passato alcune pregevoli produzioni discografiche dell'amico Roberto Scarpa Meylougan, del quale abbiamo sempre apprezzato la splendida tecnica organistico-pianistica e la grande musicalità. Lo ritroviamo in questi due video su Youtube alla consolle del magnifico Walcker 1857 del Methuen Memorial Music Hall di Boston, strumento di pregevolissima fattura e grande importanza fonica, anch'esso ampiamente trattato su queste pagine in passato.
Questi due video sono stati realizzati l'anno scorso in occasione della tournée che l'organista ha tenuto negli States e durante la quale egli ha potuto esibirsi su alcuni dei migliori organi statunitensi; si tratta quasi di "prove tecniche" ma che ci fanno ampiamente constatare la bontà di questo apprezzatissimo strumento che, sotto la guida di un organista esperto come Roberto Scarpa Meylougan, dispiega una tavolozza sonora che va dai timbri più delicati (che possiamo apprezzare nella Berceuse di Refice) fino ai possenti e grandiosi fortissimo che caratterizzano il finale dello Scherzo in Sol minore di Bossi.
Se lo Scherzo di Bossi è una pagina alquanto conosciuta ed universalmente apprezzata, la Berceuse di Licinio Refice è una "chicca" musicale poco nota ma che nella sua semplicità formale racchiude un'ispirazione musicale di altissimo livello che ci rivela un compositore assolutamente maiuscolo ma purtroppo quasi dimenticato nonostante una carriera artistica trionfale sia nel campo della musica sacra che di quella operistica. In effetti Refice fu definito da Toscanini (che ne diresse diverse opere) "il più grande musicista vivente, se non fosse per quella tonaca che indossa", ed in questa affermazione c'è tutta l'essenza musicale di questo personaggio sacerdote-musicista che, a cavallo della seconda Guerra Mondiale, riscosse enormi successi sia in Patria che all'Estero rivelando una poliedricità artistica che lo portò a comporre oltre duecento opere, tra cui risaltano diversi Oratori, innumerevoli brani per solisti, coro ed organo, alcuni brani strumentali, moltissime composizioni per coro ad uso liturgico e due opere liriche di grande importanza ("Cecilia" e "Margherita da Cortona"), dedicate rispettivamente ad una Santa e ad una peccatrice redenta, opere che furono rappresentate nei più grandi teatri del Mondo sotto la guida dei più grandi direttori d'orchestra (im primis il già citato Toscanini) e con casts vocali di primissimo livello (Claudia Muzio, Bruna Rasa e Renata Tebaldi, quest'ultima protagonista della sua ultima tourné del 1954 quando Refice morì a Rio De Janeiro durante le prove, appunto, di Cecilia). Nella sua piccola Berceuse, qui splendidamente interpretata da Roberto Scarpa Meylougan, troviamo l'essenza più intimamente e profondamente musicale di questo grande compositore italiano del Novecento e non possiamo che dolerci del fatto che oggi, a parte l'intitolazione del Conservatorio di Frosinone, la sua figura e la sua opera siano pressochè dimenticate.
I due brani presenti su Youtube sono di ottima qualità video, e se quello della Berceuse è realizzato con camera ad inquadratura fissa, quello dello Scherzo di Bossi gode anche di una discreta regìa che privilegia sia l'interprete che lo strumento. Non di altrettanta qualità si rivela l'audio, che è caratterizzato da un notevole (ed abbastanza fastidioso) fruscìo di fondo, mentre l'equalizzazione delle frequenze risulta abbastanza approssimativa, penalizzando assai tutto lo spettro sonoro di questo strumento ed esaltando in modo esagerato le frequenze alte. Supponiamo, data l'ottima qualità della ripresa video, che questo inconveniente sia dovuto alle procedure di compressione dei filmati che viene obbligatoriamente effettuata per renderli agevolmente fruibili in streaming; ovviamente -soprattutto per motivi tecnici- non possiamo certo pretendere dai filmati di Youtube una qualità da DVD, ciò non ostante non possiamo che rimanere un poco delusi da questa pecca tecnica, che purtroppo inficia notevolmente la qualità complessiva di questi due video, che comunque rimangono interessantissimi, proponendoci ottime musiche, uno splendido strumento ed un interprete di grande bravura.


From Youtube: Raffaele Manari
Studio da Concerto sulla "Salve Regina"

Organista: Kiyo Watanabe
Organo della First United Methodist Church di Wichita Falls (Texas)

di Federico Borsari


Siamo stati un poco dubbiosi sul proporre o meno questo video ai nostri lettori, ma il prestigio del brano eseguito e l'indubitabile qualità tecnica ed esecutiva dell'organista ci hanno fatto superare il dubbio anche se, a nostro parere, l'ascolto e la visione di questo filmato ci hanno convinto, una volta di più, che non sono solamente la tecnica ed il virtuosismo che fanno di un esecutore un vero interprete.
Kiyo Watanabe è indubitabilmente un giovane organista giapponese dalle grandi qualità tecniche che lo hanno fatto assurgere ad altissimi livelli di fama sia in Patria che negli Stati Uniti. Organista, carilloneur, compositore con all'attivo già un buon numero di composizioni per organo, per coro e per carillon di campane, Watanabe si è costruito una rinomanza soprattutto negli Stati Uniti d'America, dove è titolare alla consolle del Garland 2003 della First United Methodist Church di Wichita Falls, utilizzato per questo video (per inciso, sua moglie è anch'essa ottima organista e siede quale titolare alla consolle dell'organo di un'altra chiesa della stessa città). Da qui egli ha intrapreso una brillante carriera concertistica (sia come solista che in duo con la moglie) che lo ha portato ad esibirsi sui maggiori organi statunitensi, sempre con una ottimo successo, poichè il suo repertorio comprende non solo opere propriamente organistiche, ma spazia anche nelle trascrizioni e nella musica d'intrattenimento. Dotato di una splendida tecnica, che (a parte un paio di imperfezioni) possiamo ammirare in questo video, Watanabe merita sicuramente gli apprezzamenti che ha finora riscosso ma, purtroppo, a nostro parere, manca dell'adeguato background culturale e musicologico che gli consenta di andare oltre le note delle partiture per cogliere lo spirito profondo delle opere che esegue.
Di Raffaele Manari abbiamo ampiamente parlato ancora abbastanza recentemente su queste pagine e sicuramente Kiyo Watanabe, per origini e per cultura, è ben lontano dalla possibilità di conoscere con profondità e cognizione di causa non solo la figura di questo compositore (che, ricordiamo, era un sacerdote e, pertanto, con una visione della musica strettamente legata al suo ruolo), ma anche il periodo artistico e musicale in cui Manari visse ed in cui quest'opera venne composta. Per lui, supponiamo, lo Studio da Concerto sulla Salve Regina null'altro è che un "pezzo di bravura" che gli offre il destro per sfoderare la sua invidiabile tecnica, la quale però, in mancanza di una lettura approfondita del brano, rimane abbastanza sterile e fine a se stessa.
Ed ecco, allora, che se da una parte apprezziamo le sue doti virtuosistiche, peraltro formate su solidissime basi, dall'altra non possiamo che constatare che la sua performance non ci dice assolutamente nulla. In questo "suo" Manari egli non ci comunica l'emozione ed il messaggio musicale che sono contenuti in quest'opera per il semplice motivo che egli stesso, probabilmente a causa di una sensibilità musicale differente dalla nostra, non riesce a coglierli.
Ovviamente non gliene facciamo una colpa ma, come abbiamo auspicato in passato per altri interpreti di grande tecnica ma scarsa sensibilità, speriamo che il tempo gli dia modo ed occasione per approfondire non solo la tecnica organistica ma anche altri aspetti dell'organo (storia, estetica, filologia interpretativa relativa alle varie scuole organistiche e quant'altro) che gli consentano di ovviare a questa, peraltro veniale, lacuna.
Circa lo strumento utilizzato, che conta settantanove registri su quattro tastiere, si tratta di un bell'organo che ricalca in toto l'estetica organaria tipicamente statunitense degli ultimi quarant'anni e che sfodera una tavolozza sonora molto ampia e variegata che va dai registri più delicati alle ancie trionfali più squillanti. Questo organo, come tanti altri statunitensi di similare impostazione, fruisce anche di alcune sonorità "campionate" e riprodotte da diffusori acustici; tra queste le prime dodici note dei due registri di 32 piedi al pedale (Montre 32 e Grand Bourdon 32) ed alcuni registri meccanici (Arpa, Campane e Cymbelstern).


From Youtube: Pietro Alessandro Yon
Humoresque "L'Organo Primitivo"
(ed altri brani di Arne e Bach)

Organista: Diane Bish
Organo della Calvary Church di Charlotte (North Carolina)

di Federico Borsari

Terminiamo la nostra rassegna di recensioni di filmati tratti da Youtube come l'abbiamo cominciata, cioè in compagnia di Diane Bish, che qui possiamo vedere ed ascoltare alla consolle del grandioso Moller 1990 della Calvary Church di Charlotte, nel North Carolina. Questo strumento, che conta cinque tastiere e più di duecento registri, è posto in una chiesa che può contenere fino a seimila persone ed è senza dubbio uno dei maggiori organi da concerto statunitensi. La sua tavolozza timbrica è a dir poco spettacolare ma in questo video potremo gustare solamente i timbri flautati ed alcune mutazioni. Diane Bish, infatti, nel concerto da cui è tratto questo video ha dedicato i brani alle diverse sonorità di questo grande strumento per poterne dimostrare nel migliore dei modi tutte le sfumature foniche.
In questo filmato l'organista ci presenta tre piccoli brani, di cui l'Humoresque di Yon è l'ultimo, preceduto da un Solo di Flauti di Thomas Arne ed una "Marcia" di Bach. Ovviamente tutti i brani sono da ascoltare, ma chi volesse "saltare" direttamente a Pietro Yon altro non deve fare che posizionare la barra di scorrimento al minuto 4:11, e potrà gustare subito questo piccolo arabesco musicale di grande eleganza e di raffinata delicatezza.
L' Humoresque "L'Organo primitivo", che reca come sottotitolo Toccatina for Flute, fu composto da da Yon nel 1918 ed è dedicato a Clarence Dickinson. Esso fa parte della raccolta "Twelve Divertimenti", che contiene anche altri brani molto noti come l' American Rhapsody, la Cornamusa Siciliana ed il Natale a Settimo Vittone, tutte composizioni di carattere descrittivo e reminiscente. Indubbiamente si tratta di un brano minore di questo grande compositore, ma la sua semplice gradevolezza lo rende particolarmente apprezzato non solo dagli organisti, che volentieri lo inseriscono nelle loro performances, ma anche dal pubblico.
L'autore ne prevede l'esecuzione su di una sola tastiera con un solo Flauto di 8 piedi mentre il pedale accompagna con Bordone 16 ed unione alla tastiera. In questo video Diane Bish arricchisce l'interpretazione eseguendo alcune piccole frasi in eco sulle altre tastiere, rendendo -a nostro parere- ancora più gradevole questo piccolo gioiello musicale.
Anche questo filmato, come il primo presentato in questa pagina, fa parte dei "promo" della serie "The Joy of Music", serie che ha consacrato Diane Bish come la prima organista statunitense che ha, per così dire, "sdoganato" l'organo e la sua musica presso un pubblico "virtuale", offrendogli l'occasione, tramite le cassette VHS prima ed i DVD poi, di "portarsi a casa" l'organo in tutte le sue diverse sfumature. Alle consolles dei più rinomati organi del vecchio e del nuovo Mondo, la Bish ha cavalcato un repertorio vastissimo, dalla musica antica a quella contemporanea, contribuendo senz'altro all'evoluzione ed all'affinamento del gusto musicale statunitense nel campo della musica organistica. Sulle sue orme si è poi posta un'altra prestigiosa organista anglo-statunitense, Carol Williams, della quale abbiamo parlato non più di un anno fa su queste pagine. L'avvento di Youtube ha infine contribuito in modo esponenziale alla diffusione della musica organistica a livello planetario e queste due interpreti non si sono lasciate sfuggire l'occasione (ognuna coerentemente con le proprie sensibilità artistiche e musicali), da una parte, di ampliare enormemente la loro visibilità mediatica e, dall'altra, di contribuire in modo ancora più capillare ad una diffusione e conoscenza del repertorio organistico sempre più vasta secondo modalità prettamente "americane" che pur prestando talora il fianco a critiche di carattere interpretativo e filologico, costituiscono un'ottima opera di divulgazione ed occasione di approccio ad uno strumento ancora troppo poco conosciuto ed alla sua musica.



Torna all'Indice Recensioni
Torna all'Indice Categorie


Copyright "La Pagina dell'Organo" - 1996-2010