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The Mystic and Esoteric Organ




The Mystic and Esoteric Organ
Organista: Marco Lo Muscio
Organo della St.Paul within the Walls Church di Roma
Studio Synthagma Musicum - DVD2008/01 - DVD

L'amico Marco Lo Muscio, di cui abbiamo già recensito un interessante CD in passato, ci propone, questa volta in video, un'ulteriore tappa del suo particolare percorso musicale, che lo pone in una posizione abbastanza particolare nel panorama organistico italiano. Come avevamo già sottolineato, egli si distacca abbastanza nettamente dai suoi contemporanei per intraprendere un cammino stilistico che spazia ampiamente non solo nella musica organistica, ma trova ispirazione e vitalità in campi musicali diversi quali il jazz, il pop e la musica moderna e contemporanea, dedicandosi anche alla trascrizione e ad uno stile compositivo di grande impatto emozionale.
Avevamo anche detto, sempre nella precedente recensione, come egli privilegi l'aspetto mistico ed "onirico" della musica. In questo DVD ne abbiamo una conferma ed il titolo ne è la tangibile testimonianza. In effetti il "fil rouge" che lega i brani presentati non è rappresentato, come avviene solitamente, da una "consecutio" filologica, bensì è determinato dagli aspetti strettamente legati alla mistica esoterica che accomunano il repertorio. Questa impostazione può lasciare un poco "spiazzati" i cultori della musica organistica ma, a ben vedere, il percorso musicale che ci viene proposto si rivela non solo "intrigante", ma anche solidissimo sotto il punto di vista strettamente musicale.
Il Dvd si apre con una composizione dello stesso Lo Muscio, le Gothic Visions from Perotinus theme, primo brano delle sue "Organ Visions", e si rimane subito affascinati dall'atmosfera intrisa di misticismo medievale che si sprigiona dalle armonie modali di questo brano, tratto dalle opere del grande "Magister Perotinus Magnus", uno dei più alti esponenti della "Scuola di Notre-Dame" e che a cavallo tra il secondo ed il terzo secolo rappresentò una chiave di volta nell'evoluzione della musica europea, preparando la transizione verso l'Ars Nova ed il Rinascimento.
Si passa poi al Rinascimento vero e proprio, con il Parce mihi Domine di Christobal De Morales, altro importante personaggio della musica vocale rinascimentale spagnola ed europea e solido trait-d'union tra la vocalità complessa e molto articolata del periodo tardo-gotico e quella più aperta e misticamente ispirata di Palestrina. Qui Marco Lo Muscio ci propone un arrangiamento di Jan Garbarek, saxofonista svedese molto attivo nel campo del jazz ma con corposi interessi nei riguardi della musica antica ed anch'egli dedito alla ricerca degli aspetti onirici ed esoterici della musica (non a caso il titolo del suo primo disco, realizzato nel 1969, è "Esoteric Circle").
Il terzo brano è il Contrapunctus I dell' "Arte della Fuga" di Johann Sebastian Bach, qui proposto con un fraseggio che tende a sottolineare l'ispirazione teosofico-matematica che è alla base di questa grandiosa opera che il Kantor di Lipsia dedicò all'arte musicale formalmente più perfetta.
Le Celestial Visions from Beyond", seconda delle "Organ Visions" di Lo Muscio, con le sue atmosfere cangianti e di grande suggestione, introduce poi quattro brevi brani di Scriabin, le Nuances Op. 56 n. 3, il Prelude Op. 33 n. 3, il Prelude Op. 31 n. 4 ed il Prelude Op. 74 n. 3, proposti qui in un'interessantissima trascrizione dello stesso interprete, quattro bellissime perle di notevole bellezza musicale e caratterizzate da un'accurata arte della registrazione.
Erik Satie è molto conosciuto come musicista "di rottura" nei confronti dell'accademismo e della vaniloquenza della musica ottocentesca. A lui si devono alcune (per quei tempi) "scandalose" innovazioni della musica (utilizzo di oggetti diversi, quali la macchina da scrivere, per produrre "suoni", "preparazione" del pianoforte, ecc.) che precorsero di una sessantina d'anni ciò che diverrà la Musica Contemporanea. Un aspetto meno noto di Satie è che egli fu dapprima iscritto e poi Gran Maestro dell'Ordine dei Rosa-Croce per poi giungere, in un crescendo di misticismo esoterico, addirittura a fondare una sua religione di cui divenne Gran Sacerdote e, peraltro, unico adepto. Marco Lo Muscio ci presenta qui la Prière pour le salut de mon âme, tratta dalla "Messe des Pauvres" e tre sue trascrizioni, la Première Pensée Rose+Croix, la Gymnopèdie n. 1 e la Page Mystique n. 2 - Vexations, che qui ci viene proposta in una forma ridottissima (in effetti questo brano è composto di sole trentacinque battute da ripetersi per ottocentoquaranta (!) volte, il tutto per una durata totale di più di venti ore. Marco Lo Muscio riduce il tutto a circa tre minuti, più che sufficienti -a nostro modesto parere- per illustrarci il contenuto musicale e l'ispirazione visionariamente ossessiva di questo brano).
Il video si conclude con i quattro "Mystic Pieces" dello stesso interprete (The Mystic Bourdon, Mystic Alleluja in memory of Messiaen, Cantus Mysticus pro Arvo Pärt e Mystic Dance of Fire), brani nei quali ritroviamo quella musicalità dalle atmosfere ora cripticamente modali, ora misticamente rarefatte che contraddistinguono le composizioni di Marco Lo Muscio, lasciando qua e là trapelare qualche citazione derivante dalle sue frequentazioni con musiche ed artisti di altro genere (Rick Wakeman, Keith Jarrett, Steve Hackett, Keith Emerson, ecc.).
Diplomato in pianoforte, laureato in Pedagogia, allievo di James Edward Goettsche e specializzato nel repertorio organistico del Novecento, Marco Lo Muscio è concertista di fama internazionale molto apprezzato. Può vantare collaborazioni con svariati artisti "classici" di fama internazionale (Petrassi, Sinopoli, ecc.) così come con diversi esponenti del jazz e del pop tra cui quelli sopra citati. Titolare presso la Chiesa Nazionale Canadese e di S. Alessandro in Roma e Direttore Artistico dell' "International Organ Summer Festival in Rome", egli per questo video utilizza lo splendido organo realizzato da Mascioni nel 1963 per la altrettanto splendida, nelle sue linee architettoniche neo-gotiche, "St. Paul within the Wall Church" di Roma, strumento che abbiamo potuto ascoltare dal vivo in svariate occasioni durante i nostri soggiorni capitolini e che con i suoi circa quaranta registri suddivisi su tre tastiere e pedaliera presenta una tavolozza timbrica veramente eccezionale, con la corposità tipica dei Mascioni "D.O.C." del periodo migliore e che in questo repertorio, sapientemente utilizzato dall'organista, ci fornisce una splendida testimonianza di quanto l'arte organaria italiana di un periodo ingiustamente penalizzato dalle odierne tendenze dettate dalla "filologia ad ogni costo" si riveli assolutamente splendida.
Tecnicamente il video è molto ben curato, con una regia attenta e precisa nel proporci le inquadrature giuste nel momento giusto, sottolineando il carattere dei vari brani con raffinate carrellate sulle splendide architetture del tempio, che si rivelano quanto mai adatte per questo genere di musica. La presa di suono è molto fedele ed accurata, ma se da una parte è facilitata dalla compattezza dei corpi fonici, dall'altra questa caratteristica ne riduce di molto la differenziazione dei vari piani sonori. Il risultato finale è, comunque, di altissimo livello e di grande pregio.
Un unico appunto che possiamo muovere a questa produzione è sulla notevole "siinteticità" del libretto a corredo, che consiste in un semplice pieghevole, peraltro molto ben fatto ma che a fronte della qualità della produzione avremmo preferito più corposo ed esauriente.
In definitiva, un bel video, che consigliamo volentieri a tutti i nostri amici lettori.



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