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I Clicquot, organari del Re - Seconda Parte




 Organo Poitiers Robert Clicquot ebbe tredici figli tra cui otto femmine, una delle quali pare abbia anche intrapreso con discreto successo l'attività di organista. Due dei suoi figli lo seguirono nella strada dell'arte organaria. Oggi parleremo della loro attività, riservandoci di concludere l'epopea dei Clicquot in una successiva puntata dove vedremo la figura dell'ultimo esponente di questa stirpe: François-Henri.
Jean Baptiste e Louis Alexandre Cliquot furono dunque i due figli di Robert che gli succedettero nella conduzione dell'impresa artigiana. Entrambi rilevarono un'attività oltremodo rinomata e fiorente ma che risentiva già dello scorrere del tempo. Sicuramente entrambi non ebbero nè le capacità innovative nè l'intraprendenza del padre; sta di fatto che pur continuando a fregiarsi del titolo di "Organari del Re", videro piano piano assottigliarsi la clientela sia per motivi contingenti che per il loro impegno, che certamente non fu all'altezza di quello del loro augusto genitore. A questo proposito basterà ricordare come essi neppure risposero alla richiesta che fu loro rivolta per il rifacimento e l'ampliamento dell'organo di Saint Quentin, uno dei più grandi strumenti esistenti in quel tempo. Ciononostante, essi proseguirono abbastanza tranquillamente nella loro attività, aiutati sia dal fatto che molti strumenti iniziati dal padre erano ancora da terminare e moltissimi altri da lui realizzati vennero a loro affidati per la manutenzione. A questo si aggiunse anche il fatto che il titolo di "Organari del Re" spesso procurava loro nuovi clienti a cui essi, magari con ritardo ma sempre con buona perizia, davano soddisfazione.
Dei due fratelli, sicuramente il più attivo ed intraprendente fu Louis Alexandre; Jean Baptiste, invece, operò praticamente sempre all'ombra del fratello, ed anche della sua attività si hanno ben poche notizie nonostante sia accertato che dopo aver prestato la sua opera con il padre, per un'altra ventina di anni lavorò a fianco del fratello fino alla morte, avvenuta il 16 Marzo 1746.
Di Louis Alexandre si hanno più notizie, derivanti dal fatto che ufficialmente fu lui a tenere in mano l'azienda dal 1720 fino al 1760, anno della sua morte. Della sua attività sappiamo che continuò a mantenere l'organo della Cappella di Versailles e che questo incarico gli fruttava cinquecento Lire all'anno. Oltre a questo strumento, egli aveva la manutenzione anche di altri trentuno organi sparsi sul territorio di Parigi e dintorni, tra cui i grandi strumenti del Temple, degli Invalides e di Saint Sulpice e sicuramente questo lavoro gli comportava un notevole dispendio di energie, soprattutto tenendo conto che dopo la morte del fratello egli nel suo atelier poteva contare solo su di un paio di collaboratori e sulla collaborazione del figlio, che inizierà con lui ad apprendere i rudimenti dell'arte organaria e ne diventerà poi il successore.
L'attività di Louis Alexandre Clicquot e di suo fratello spazia quindi attraverso quasi quarant'anni in cui si alternano alti e bassi, come in tutte le imprese di questo genere. Sicuramente i due fratelli non furono all'altezza di proseguire con la stessa vivacità l'opera iniziata dal padre, e nonostante le numerose richieste che venivano loro rivolte, preferirono piuttosto lavorare "sul sicuro" piuttosto che buttarsi in lavori troppo impegnativi e gravosi; d'altra parte anche la sola attività di manutenzione degli organi riusciva a fornire loro quella tranquillità economica che essi "arrotondavano" talvolta con qualche lavoro di restauro. I nuovi organi che Louis Alexandre realizzò in quarant'anni non superano la decina e tutti, a parte quello della chiesa di Saint Christophe di Houdan, che contava (e conta tuttora) tre tastiere, furono strumenti abbastanza piccoli. E' da sottolineare, a proposito dell'aspetto della costruzione di nuovi strumenti, che Louis Alexandre fu un bravissimo progettista di nuovi organi ed i suoi tantissimi progetti (mai però realizzati) rimangono ancora a testimonianza di questa sua grande capacità che egli non seppe, o non volle, sfruttare fino in fondo.
Fino alla sua morte, nonostante fosse ormai settantenne, Louis Alexandre Cliquot continuò a ricevere richieste per la costruzione di nuovi organi, che non potè mai soddisfare anche per la mancanza di fondi che gli impediva di potersi rifornire delle materie prime necessarie. Queste condizioni finanziarie non propriamente floride sono anche testimoniate dal fatto che egli, essendo stato nominato contabile presso la Corporazione dei Mastri Liutai di Parigi nel 1756, nel giro di due anni provocò un ammanco di cassa che solamente suo figlio, alcuni anni dopo la sua morte, riuscirà a rimborsare.
Louis Alexandre Cliquot muore il 25 Gennaio 1760, lasciando una vedova e cinque figli, di cui uno solo, François Henri, erediterà la passione per l'arte organaria e riprenderà in mano le sorti di una dinastia di organari che lascerà un segno indelebile nella storia dell'organo europeo di tutti i tempi. Ma di questo parleremo la prossima volta.

2- Continua.



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