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I Registri (Prima Parte) - Comandi




 Tirante Antico Diversi amici lettori mi hanno sollecitato ad una trattazione più approfondita dell'argomento Registri. Personalmente, tenendo conto della dimensione per lo più divulgativa a livello generale di queste pagine, ho sempre ritenuto l'argomento un pò troppo specialistico. Mi rendo conto, peraltro, che dopo diversi anni di frequentazione del sito, qualcuno pretende, giustamente, qualcosa di più.
Cominciamo così a trattare i Registri dell'Organo, in maniera semplice ma speriamo sufficientemente chiara ed esauriente.
E' doveroso, comunque, ricordare che queste trattazioni consentono di conoscere solo superficialmente le caratteristiche dei vari registri dell'organo e non danno modo di acquisire la capacità di "registrare" un brano organistico, poichè tali e tanti fattori entrano in gioco che solamente una pratica assidua ed una conoscenza più che approfondita dell'organo e della musica organistica di ogni genere ed epoca permettono di arrivare ad una padronanza dell' arte della registrazione che consenta di destreggiarsi agevolmente tra tiranti, manette, pistoncini, placchette e pedaletti.
Detto questo, andiamo ad incominciare.
 Tirante Barocco Come abbiamo visto, un "registro" dell'organo è costituito da una serie di canne che producono lo stesso timbro di suono, ognuna delle quali azionata da un tasto della tastiera o da un pedale della pedaliera. Poichè nell'organo ci sono diversi "registri" che devono poter funzionare indipendentemente uno dall'altro, per fare in modo che ciò possa accadere si sono studiati nel tempo sistemi meccanici, pneumatici e/o elettrici che consentono all'organista di far suonare a suo piacimento questo o quel registro, ma di questo abbiamo parlato nelle scorse pagine dedicate al Somiere. In breve, a prescindere dal sistema utilizzato per far suonare le varie serie di canne, l'organista troverà in consolle una bella serie di comandi, ognuno dei quali servirà per far suonare una ben determinata fila di canne (o più file assieme, come nel caso del Ripieno a file riunite oppure nel caso del Cornetto o di altri registri composti).
 Tirante Moderno Questi comandi potranno avere forme e modalità di azionamento diverse a seconda dell'epoca, del tipo e della scuola organaria dello strumento, ma qualunque sia il metodo di azionamento, lo scopo è sempre e solo quello di far suonare o meno file di canne di timbro diverso tra di loro. Ovviamente, a questi comandi sarà associata l'indicazione ed il nome del registro corrispondente in modo da fornire all'organista la capacità di mescolare nel migliore dei modi le varie sonorità.
Come prima cosa, quindi, vediamo di seguito quali tipi di comandi di registri si potranno trovare nelle consolles dei vari organi, in modo da dare un'idea più chiara di come poterli utilizzare.
 Manetta Il più antico sistema di azionamento dei registri consisteva in tiranti che, collegati ai due lati delle stecche del somiere, facevano sporgere delle specie di maniglie dai lati dello stesso. Per aprire un registro si tirava, ad esempio, il tirante di destra e per chiuderlo si tirava quello di sinistra. Questo sistema è presente in strumenti di piccole e piccolissime dimensioni e molto antichi. Una variante posteriore di questo sistema consiste nell'eliminazione di una delle "maniglie" a favore di comandi di registro che si potevano "tirare" per aprire il registro e "spingere" per chiuderlo. Questo sistema è uno di quelli ancora universalmente adottati e qui da noi questi comandi, che si presentano all'organista come una serie di bottoni di dimensioni adatte per essere impugnate con le dita, si usano definire come "a tirante" oppure "a bottone" o "a pomello".
 Placchetta o Bilanciere E' da notare che questo tipo di comandi di registro in Italia si trova negli organi precedenti alla prima metà del 1700, dopodichè, e fino alla Riforma organaria del primo Novecento, si è adottato quasi esclusivamente il sistema "a manetta", di cui parleremo più avanti. I comandi "a tirante" sono invece rimasti quasi sempre in uso nelle altre scuole organarie europee, dove vengono utilizzati normalmente ancora oggi.
Un altro tipo di comando dei registri che si trova praticamente solo negli strumenti di scuola organaria italiana dell'ottocento è quello cosidetto "a manetta". Esso consiste in una leva che fuoriesce dalla consolle e che, invece di venire tirata o spinta, deve essere spostata lateralmente e fissata in un incastro verso sinistra per aprire il registro, mentre per chiudere il registro deve essere riportata verso destra, movimento facilitato da una molla di ritorno.
 Levetta Questo sistema, a prima vista incoerente per un utilizzo pratico, è invece perfetto per poter dotare gli organi di un sistema di combinazione denominato "alla lombarda", che consiste nella possibilità di aggiungere registri già predisposti mediante il semplice azionamento di un pedaletto. Le leve dei registri, infatti, oltre a poter essere spostate lateralmente, possono anche essere "tirate", proprio come quelle dei tiranti di cui abbiamo parlato prima, ma questo movimento serve solo a far si che appositi meccanismi all'interno della catenacciatura azionino degli incastri che permettono alle manette "tirate fuori", di essere anche spostate in posizione di apertura premendo un pedaletto ad incastro. In questo modo l'organista, oltre ad aprire i registri che gli servono nell'immediato, può anche "preparare" eventuali altri registri da aggiungere in seguito mediante la sola pressione del pedaletto.
 Pulsanti E' da notare che, mentre i registri "a manetta" possono essere usati solo su strumenti meccanici, quelli "a tirante" possono andare bene con tutti i tipi di trasmissione.
Con l'avvento della trasmissione pneumatica, elettropneumatica, elettrica, elettronica e computerizzata, il problema del tipo di comandi di registro da adottare si è ridotto ad una pura questione estetica, poichè in questi casi il comando deve solo servire per aprire e chiudere una valvolina oppure azionare un piccolo interruttore elettrico. Oltre ai comandi a tirante, quindi, hanno preso notorietà altri tipi di comandi di registri, tutti in funzione di ben specifiche esigenze estetiche e funzionali. I più comuni tipi di comandi di questo genere sono quelli a placchetta (detti anche "a bilanciere") e a levetta. In entrambi i casi è il movimento a bilanciere del comando che apre o chiude il registro corrispondente.
 Touch-Screen Infine, ed è usanza molto recente, negli organi con trasmissione completamente computerizzata e dotati di consolles dal design avveniristico, per azionare i registri si sono utilizzati veri e propri pulsanti luminosi o, addirittura, schermi di computer interattivi (i cosidetti "touch-screen") che sono vere e proprie centrali di controllo non solo dei comandi dei registri ma anche delle combinazioni e di tutte le possibilità che le attuali tecnologie mettono a disposizione in questo campo.
L'organista di oggi, quindi, si troverà di fronte a diversi tipi di comandi di registro a seconda dello strumento che dovrà suonare. A prescindere dagli organi antichi, però, i due sistemi che più comunemente si trovano utilizzati negli strumenti di moderna costruzione sono quelli "a tirante" e "a placchetta".

1 - Continua.



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