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Racconto: I due cadaveri di Westminster - Quarta parte




Riassunto delle puntate precedenti.

La mattina di Natale, Sherlock Holmes ed il Dr. Watson vengono chiamati a Westminster, dove nel cortile dell'Abbazia è stato ritrovato il cadavere di uno sconosciuto. Holmes effettua le prime indagini ma mentre sta per tornare a casa, viene avvisato che è stato trovato un altro cadavere all'interno della chiesa. Si tratta dell' organista. Holmes svolge i primi accertamenti all'interno dell'Abbazia e visita l'organo, dove fa la conoscenza di un altro organista, il burbero Preston. Dopo le prime indagini e nonnostante le apparenze, Holmes scopre che entrambi i cadaveri sono state vittime di un assassino. Nonostante il disinteresse dell'Ispettore Lestrade, Holmes prosegue le sue indagini e si appresta a risolvere il caso.


La mattina seguente, di buon'ora, Holmes affidò la missiva per Lestrade ad un fattorino dopodichè, afferrato il violino, si sprofondò nella sua poltrona preferita, iniziando a suonare. Non lo disturbai, sapendo che in quei momenti la sua mente lavorava alacremente mentre l'archetto disegnava arabeschi sonori.
Ad un certo punto, di botto, si trasse dalla poltrona e, infilandosi il mantello, si diresse risolutamente verso la porta.
- Andiamo, Watson! E' ora di muoverci.
Pochi minuti dopo eravamo su di una vettura. Holmes rimaneva seduto silenzioso e pensoso mentre la carrozza correva nella nebbia mattutina.
Arrivati a Charing Cross, prendemmo con noi l'Ispettore Lestrade, che ci attendeva.
- Spero proprio, Holmes, che questa sua sortita non ci faccia predere tempo! -esordì lestrade visibilmente seccato - E poi non vedo proprio in quale modo possa risolversi la faccenda diversamente da come le avevo detto l'altro giorno.
- Devo dire -rispose Holmes- che la sua tesi aveva una certa logica; purtroppo tale tesi non teneva conto di alcune particolarità che ne inficiano la valenza. Debbo aggiungere che anche io, in un primo momento, sono stato tentato di abbracciare la teoria della rissa o del regolamento di conti, ma l'esame del cadavere mi ha rivelato che il povero Olson è stato ucciso da un oggetto contundente di grandi dimensioni, verosimilmente una mazza ferrata od una barra di ferro, e nelle risse vengono abitualmente utilizzati i coltelli ed i bastoni, raramente oggetti ferrati; nessun colpo ricevuto durante una rissa, poi, provoca la rottura netta degli arti, come invece ho potuto rilevare sul cadavere di Olson. Il fatto poi che il cadavere sia stato portato nel giardino e non gettato dalla strada è provato, come avevo già fatto presente all'amico Watson, dalla qualità e dall'andamento delle impronte lasciate sul vialetto e sui bordi delle aiuole del giardino dalla persona che lo aveva trasportato fin lì sulle spalle. E' altresì evidente che questa persona doveva essere a conoscenza delle abitudini dell'Abbazia, poichè sapeva che ultimamente il cancello veniva solo accostato durante la notte, essendo rotta la serratura. A questo proposito, gli unici a conoscenza di questo particolare erano l'Abate, il Rettore ed i due organisti. Quando il cadavere è stato portato nel giardino l'organista Shilton era già sicuramente morto. Sia l'organista Preston che l'Abate, per l'età avanzata, non avrebbero potuto caricarsi sulle spalle un peso pari a quello di Olson il quale, avrete notato, non era certo gracilino; al massimo avrebbero potuto trascinarlo. Il Rettore, infine, non può essere stato, poichè ho avuto modo di osservare che calza scarpe di misura ben più piccola di quelle che hanno lasciato le impronte. Dunque, Olson è stato portato dentro al giardino da un'altra persona.
- Ma -proseguì Holmes mentre noi non osavamo interromperlo- lasciamo da parte Olson e vediamo cosa ci riserva l'Abbazia.
- Watson, avrà notato che ho osservato la fiaccola del ballatoio della scala dell'organo che era accesa. Mi sono informato presso lo scaccino ed ho saputo che ogni vigilia di festività tutte le fiaccole vengono sostituite in modo che non manchino. L'autonomia di questo tipo di fiaccole è di circa dodici ore e quando siamo arrivati la fiaccola era quasi completamente consumata. Poichè nessuno l'aveva accesa in mattinata, altrimenti il corpo di Shilton sarebbe stato trovato prima, ne ho dedotto che era stata accesa sicuramente prima delle dieci della sera precedente da qualcuno che si era recato sull'organo. Quel qualcuno era Shilton, poichè ho saputo che, specialmente in vista delle funzioni religiose importanti, era solito esercitarsi per qualche ora all'organo durante le ore serali, quando l'abbazia è chiusa. A confermare questa ipotesi è il fatto che quando il chierico, la mattina di Natale, è salito nella sua camera per chiamarlo, ha trovato il letto ancora in ordine. E poi il mantello abbandonato da Shilton sulla cantoria conferma che egli si era accinto ad iniziare le sue prove ma ne è stato impedito da qualcosa o da qualcuno.
- Circa la sua morte, essa è stata effettivamente causata dall'avere battuto la nuca sul pavimento, ma la caduta dalla scala non è stata per nulla accidentale; esaminando bene il corrimano ed il ballatoio ho trovato, infatti, evidenti tracce di una breve collutazione. Shilton, che stava avendo la peggio, ha tentato di aggrapparsi alla fune del corrimano ma il suo avversario, certamente più forte di lui, lo ha strappato dall'appiglio e lo ha scaraventato sulla scala. Se Shilton non fosse morto per avere battuto la testa, probabilmente lo avremmo ritrovato ucciso in un altro modo accanto ad Olson nel giardino.
- E, infine, l'organo. A proposito, Lestrade, ha un'idea di quale potenza occorra per fare suonare un organo di quelle dimensioni?
- Mah... veramente, non saprei. - rispose l'Ispettore, preso alla sprovvista dalla strana richiesta di Holmes.
- Non lo sapevo neppure io, fino a ieri -proseguì Holmes - Eppure è una notizia basilare per la soluzione del nostro caso. Si figuri che per fornire l'aria necessaria a quel bestione si è dovuto installare un motore a gas di quaranta cavalli. Converrete con me che si tratta di una bella potenza! E quaranta cavalli su di un corpo umano provocano un bel disastro!
Lestrade guardò Holmers senza capire.
- Cosa vuol significare questo, Holmes?
- Nulla. Solo che, mentre chi in apparenza doveva essere morto accidentalmente pare sia stato vittima di un assassino, mentre chi doveva a tutti gli effetti essere stato brutalmente ammazzato di botte, se non mi sbaglio di grosso è morto per uno scherzo del destino. Brutti scherzi giocano le apparenze, amici miei!
Lestrade ed io ci guardammo interdetti.
- Ah, dimenticavo di dirvi -riprese Holmes- che l'organo di Westminster è nuovo di zecca. Willis ha terminato di ultimarlo non più di dieci giorni or sono.
- Beh... -fece Lestrade, sempre più stupito- non penso che questo sia poi così importante.
- Al contrario, Lestrade, al contrario! E' l'informazione che mi ha permesso di arrivare all'assassino. Ma bando alle chiacchiere! Siamo arrivati a destinazione, amici. Vediamo di concludere questa faccenda nel migliore dei modi.

(4 - Continua)



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