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Analisi - Olivier Messiaen: Livre d'Orgue - Terza Parte




2) PIÈCE EN TRIO.

In questo brano la parte superiore viene suonata alla mano destra, la mediana alla sinistra e quella bassa al pedale.
Il sottotitolo è: Ed ora noi vediamo come attraverso uno specchio offuscato..., ed è una frase tratta dalla Prima Lettera di San Paolo ai Corinti. Il brano è destinato all'uso liturgico nella Domenica della Festività della SS.Trinità.
La parte superiore è formata, ritmicamente, da diciassette dei ventiquattro ritmi che abbiamo visto in precedenza, arricchiti di valori, notine e durate che li rendono quasi irriconoscibili. Le altre due voci servono da contrappunto ed anch'esse sono ricche di acciaccature, contrattempi, ritardi e modifiche. Proprio a causa di questa forte complessità ritmica, questo brano, nonostante le sue sole diciotto battute, è molto difficile.
Circa le timbriche, la voce superiore viene svolta al G.O. con il Bordone 16 e Flauto 4, la sinistra va al Positivo con Quintante 16, Corno di Notte e Nazardo, mentre il Pedale si snoda con Subbasso 16 in unione al Recitativo, ove troviamo un Ripienino acuto.


3) LES MAINS DE L'ABÎME

Il titolo di questo brano deriva da una frase del Profeta Abacuc: L'Abisso ha lanciato il suo grido. Il Profondo ha levato alte le sue mani.... La destinazione liturgica è per il tempo di Penitenza.
Sono presenti tre ritmi: Mantikha I, Mantikha II e Mallatala, anche qui sottoposti ai procedimenti di modifica cari a Messiaen. Il primo, esposto in valori molto lunghi, non cambia; gli altri aumentano il peso ritmico di una biscroma ad ogni ripetizione.
Il pezzo è composto di sette sezioni, rispecchiando in piccolo la struttura generale dell'opera. La prima ed ultima sezione sono caratterizzate da una registrazione pesante, il Tutti con tutte le unioni inserite; accordi estesi cavano dallo strumento quel lacerante grido su cui si basa il titolo. L'effetto è veramente impressionante:


La seconda e la quarta sezione sono identiche e brevissime (due battute). Servono come introduzione alla terza ed alla quinta, caratterizzate anch'esse da andamento e registrazioni uguali; la differenza tra queste sezioni la si riscontra nella presenza, nella quinta, del pedale il quale, con Contrabbasso 16, Subbasso 16 e Bordone 32 su note lunghe, produce effettivamente l'effetto fonico di qualcosa che sgorga dalla profondità ed avvolge piano piano l'ascoltatore. La registrazione di queste sezioni gravita nei timbri delle Voci Corali, del Nazardo, della Terza e dei Flauti acuti.


La sesta sezione funziona da introduzione alla settima, ed è anch'essa caratterizzata dal Tutti con le unioni inserite. E' una sola battuta senza pedale, di carattere virtuosistico, che porta all'esplosione dell'ultima sezione.

4) CHANTS D'OISEAUX

Destinato liturgicamente al tempo Pasquale, questo brano è forse uno dei più riusciti nel campo della riproduzione organistica del canto degli uccelli. Già nella Messe de la Pentecôte si trovava un brano dedicato al canto degli uccelli ('Les Oiseaux et les sources'), ma in questo caso la caratteristica imitativa è portata da un livello di perfezione che lascia stupiti.
Il brano si snoda su otto sezioni, quattro dedicate al canto degli uccelli e quattro, di sette battute ciascuna, che propongono il ritmo Miçra Varna e servono da collegamento. Il ritmo viene sottoposto ai soliti procedimenti di modifica, contrapposto ai canti del Merlo nero, del Pettirosso, dell'Usignolo e del Tordo.
Anche qui la caratterizzazione timbrica è netta. Tutte le apparizioni del ritmo sono caratterizzate dalla stessa registrazione. Il Merlo nero canta sul Positivo con Flauto 4, Nazardo e Terza. Il Pettirosso gorgheggia al Recitativo con Flauto 4, Ottavino e Bordone 16. Il Tordo è rappresentato dal Ripieno del G.O. con Clarone 4. Il canto dell'Usignolo si svolge sempre al G.O. col solo Flauto 4.


Circa le modificazioni del ritmo, nella prima sezione viene presentato nella forma base, alla seconda apparizione viene presentato al contrario, nella terza e quarta sezione viene modificato secondo i procedimenti a ventaglio aperto e chiuso di cui abbiamo parlato nella scorsa trattazione, con la differenza che come unità di scansione non vengono utilizzate le singole note, bensì le intere battute.

(3 - continua)



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