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Analisi - Louis Vierne: Sinfonia per Organo n. 1 - Prima Parte




Come si sa, Vierne compose sei sinfonie per Organo, che sono unanimemente considerate una delle massime realizzazioni della musica organistica. Cercheremo quindi di mettere in luce qualche aspetto di carattere generale di queste opere, senza dimenticare che la quasi totalità delle composizioni di Vierne fu ispirata dall'organo della Cattedrale di Notre-Dame di Parigi, ove egli era organista, e che, pertanto, devono essere viste sotto la luce di una tale ispirazione.
Ma vediamo di iniziare la trattazione.

SINFONIA n. 1 in Re minore Op. 14.

Vierne compose quest'opera all'età di 29 anni, quando non era ancora organista di Notre-Dame. E' l'unica Sinfonia che non è stata ispirata dall'organo della grande Cattedrale Parigina.
Quest'opera è composta di sei movimenti e più che di Sinfonia si potrebbe parlare di Suite per Organo. Qui, infatti, non è ancora presente la ciclicità dei temi che Vierne introdurrà più tardi e che renderà le sue Sinfonie opere di vera unitarietà tematica (d'altra parte questa Sinfonia fu pubblicata a movimenti separati, e questo la dice lunga su come l'autore la considerasse più che altro una suite).
I movimenti sono: Preludio, Fuga, Pastorale, Allegro Vivace, Andante e Finale e la sua durata intera supera abbondantemente i quaranta minuti. Lo stesso Vierne, in seguito, realizzerà una trascrizione per orchestra del movimento finale.
Analizziamo ora per sommi capi i vari movimenti:

Preludio

Si tratta di un brano abbastanza maestoso, in 4/4, che prende le mosse da un tema vagamente franckiano composto da una quarta discendente ed una seconda ascendente presentate per due battute e poi seguite da altre due battute più ritmate. Le due parti di questo tema verranno poi riutilizzate da Vierne in altri tre movimenti della Sinfonia.


Lo sviluppo di questo Preludio si snoda attraverso due linee principali. La prima consiste in un trattamento di 'variazione' dei temi, secondo cui i disegni melodici vengono sottoposti a dilatazioni e contrazioni che si concatenano tra di loro, portando inevitabilmente ad un'accumulo di notazione che rende via via più densa la scrittura. Parallelamente si intensifica in modo progressivo il discorso dinamico, che giunge al culmine quando il tema aumentato fa la sua comparsa al Pedale mentre l'accompagnamento si rinserra in serie di biscrome al Manuale.
In questo brano Vierne mette anche in luce una sua particolare caratteristica compositiva, che verrà poi sempre più riaffermata nelle opere posteriori: il cromatismo, che se in quest'opera viene utilizzato più che altro come strumento di modulazione, nelle opere successive diverrà sempre più importante, fino a diventare fine ultimo e struttura dell'opera.
In questo Preludio possono altresì essere già viste 'in nuce', altre due particolarità che caratterizzeranno l'opera seguente di Vierne: il contrappunto, che qui troviamo ben presente e sviluppato alla maniera del miglior Franck, ed il rovesciamento dei piani sonori, che Vierne ottiene scambiando le parti tra manuali e tra manuali e pedale. Anche queste due caratteristiche segnano già questa prima sinfonia come figlia del suo autore. Nè manca, alla maniera di Guilmant e di Franck, la riesposizione del tema alla terza minore superiore, procedimento che ricollega questo primo Vierne alla grande scuola romantica francese di cui era stato allievo.
Formalmente, lo schema di questo primo movimento si compone di tre parti, in cui il tema viene trattato secondo metodi diversi, seguite da un breve episodio di transizione che conduce ad una coda finale, dove il tema viene riesposto all'ottava e che si conclude con una cadenza di carattere modale.

(1 - Continua)



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