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              Report sull'incontro della giunta comunale di Fabbrico con i cittadini al teatro Pedrazzoli

 

 

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In piena crisi finanziaria e industriale mondiale, anche il comune di Fabbrico vive una crisi dura da gestire con le vecchie regole del riformismo liberale. Il governo Berlusconi tagli i finanziamenti agli enti locali e i sindaci chiedono aiuti al volontariato e aumentando le tariffe, come minaccia di fare il Sindaco di Fabbrico, nell'incontro pubbico con cittadini, al teatro Pedrazzoli.

 SERATA MOVIMENTATA AL TEATRO PEDRAZZOLI DI FABBRICO: 300mila euro di TAGLI AI SERVIZI?

*     L'intervento di Vito Feninno

Sono uscito con i miei piedi, indenne, dall’incontro che la giunta di Fabbrico ha avuto con i cittadini, questa sera, 27 settembre ore 21, presso il teatro Predazzoli.. teatro pienissimo, delle migliori occasioni, il tema era scottante: la giunta presentava il bilancio 2011 minacciando di chiudere molti servizi sociali e culturali (tra cui proprio il teatro che ci ospitava) a causa dei tagli di 300 mila euro della Finanziaria del governo Berlusconi.Questo il mio intervento, dopo la presentazione da parte del sindaco della sua relazione sullo stato dell’arte della situazione politica economica del paese e della nazione.

Sono Vito Feninno, del circolo Rio Fabbrico Rolo di rifondazione comunista. La profondità di questa crisi è talmente grande che è di natura epocale, cioè questa crisi ci fare entrare in un nuovo periodo storico che non sarà come il precedente: non lotteremo più per conquistare condizioni di vita e di salario migliori, ma lotteremo per non perdere quello che abbiamo. Non solo la borghesia non può permettersi di mantenere le Riforme conquistate nel passato (debito pubblico al 117%, quindi niente politiche tipo New Deal di intervento pubblico nell’economia perché il debito andrebbe fuori controllo e questo l’Europa non lo permette, perché la BCE e Consiglio Europeo e la Germania di Angela Merkel proseguono l’obbiettivo del consolidamento dei bilanci pubblici, che tradotto significa tagli allo stato sociale, alla scuola, alle pensioni , cioè tagli alla spesa pubblica).

Ci sono e ci saranno sempre più soldi per le banche e per le spese militare e sempre meno soldi per gli ospedali, le scuole, le pensioni e i servizi sociali e culturali (amministrati dai sindaci a livello locale). La prospettiva è di un peggioramento delle condizioni di vita e lavorative degli operai e delle famiglie: precarietà del lavoro, disoccupazione in aumento, riduzione dei salari, aumento dei ritmi produttivi (mantenendo invariate i volumi delle merci ma facendole produrre con meno forza-lavoro); nei luoghi di lavoro più straordinari ed obbligatori, niente garanzia di pausa pranzo, turni di lavoro senza pause, riduzione dei premi di risultato o nella solo disponibilità del padrone.

Politiche padronali e riformiste che hanno distrutto l’unità del movimento operaio con il ridimensionamento del contratto nazionale e l’introduzione ingannevole del contratto di secondo livello, territoriale e aziendale, con lo scivolamento verso il contratto individuale dove il lavoratore sarà retrocesso a schiavo sotto il ricatto del padrone che detta le sue condizioni con la pistola alla testa dei lavoratori: prendere o lasciare, percorso reazionario avviato all’inizio degli anni 90 che ci ha portato al caso Pomigliano, dove la Fiat chiede ai lavoratori di lavorare alle condizioni dei cinesi, dei messicani dei polacchi, senza diritto di sciopero e diritto di malattia, altrimenti chiude la fabbrica!!I sindacati sempre più concertativi a traino degli interessi confindustriali e i lavoratori senza punto di riferimenti né politici né tanto meno delle proprie organizzazioni sindacali, per sostenerne la coraggiosa lotta che faticosamente stanno mettendo in atto in tutto il paese.

 Vogliamo ancora continuare a tagliare addosso ai lavoratori e alle famiglie? Come minaccia di fare questa amministrazione ‘democratica’ guidata da un ex-lavoratore sindacalista della Fiom-Cgil della Landini , oggi burocrate del sistema, Luca Parmiggiani, o vogliamo indicare una direzione di marcia alternativa a questo sistema precipitato nella barbarie? E’ ancora tempo di ‘patti sociali, di pace sociale’ , o è il tempo di alimentare il conflitto sociale, il conflitto di classe e iniziare a pensare di costruire una società socialista, l’unica che elimina lo sfruttamento e toglie dalla catena l’uomo?

Perché il punto nei prossimi mesi non sarà se tagliare o dove tagliare se riorganizzare i servizi e scaricare i costi o le spese sulle famiglie e sui lavoratori, con questo arretramento di civiltà la borghesia politica e industriale avrà di fronte un problema serio, perché, seppur lentamente, (il compimento della globalizzazione, delocalizzazione e quindi proletarizzazione dei lavoratori) sta preparando la strada per una esplosione della lotta su scala mondiale: noi stasera dobbiamo dire con chi stiamo: votiamo i prossimi decreti di guerra della borghesia, strumentalizziamo provocatoriamente la minaccia di tagliare i servizi locali, o stiamo affianco nella lotta dei lavoratori?

Questa è la questione e non la riorganizzazione dei servizi aumentando le tariffe, per far quadrare i conti!!! Usciamo dalla interpretazione della realtà e incominciamo a cambiarla. Vi invito, anche il sindaco, a partecipare alla manifestazione nazionale della Fiom del 16 ottobre a Roma per dire no alle politiche padronali e riformiste, e sostenere la lotta dei lavoratori tutti e di Pomigliano in particolare.

Grazie dell’attenzione.

*Durante l’intervento, interrotto in più momenti, si sono sollevati dei fischi fragorosi, dei disappunti decisi, persone che si sono alzate in piedi a criticare veemente dicendo che ’non si può accettare un comizio’, qualcuno addirittura ha chiesto di togliermi il microfono. Con calma e pazienza ho fatto rilevare che era un invito pubblico, che non eravamo ad un incontro del partito democratico, e che come democratici mi sorprende che non lasciate terminare un intervento di cittadino, che vive nella stessa comunità. Alche il sindaco ha pregato la platea di permettere di completare il mio intervento, cosa che ho fatto pazientemente.

 Gli interventi che sono seguiti quasi tutti erano rivolti alla mia analisi criticandola di ideologia e di ritorno al vecchio, al passato. Quindi di portare 'acqua' al mulino di Berlusconi.

Mentre il sindaco nell’affermare che ad oggi i servizi sono garantiti e nessun taglio sarà fatto, serata_sul_bilanc_%20fabbrico_REelencando i servizi, quali: centro giovani, 33 mila euro, pedibus 5 mila euro, iniziative al castello 7 mila euro, sportello stranieri 18 mila euro, scuola dell’infanzia mese di luglio 33 mila euro, fiera delle idee mille euro, a fabbrico d’estate 7 mila euro, progetto badanti 15 mila euro, carta giovani mille euro, biblioteca 4 mila euro, sfalci 20 mila euro, ect. ha criticato il fatto che la colpa è di Berlusconi che con il suo modificare continuamente il patto di stabilità, non permette a i comuni virtuosi di poter spendere e investire. E ha fatto all’appello alla responsabilità del volontariato diffuso nel continuare a dare una mano nel gestire alcune attività, e che il teatro Pedrazzoli non lo chiuderà mai a costo di fare delle tombole, come si faceva una volta, per trovare i soldi e dare continuità alle attività teatrali che costano annualmente al comune 35 mila euro. Nelle sue conclusioni il sindaco ha fatto anche appello alla mobilitazione dei cittadini per dire no a questa politica governativa che cambia la pelle a questa società trasformandola a teatrino.


**Questa la lettera di partecipazione inviatami dal consigliere del PD , Degola: BILANCIO 2011 - La Giunta incontra i Cittadini. Lunedì 27 settembre, ore 20:45 Teatro Pedrazzoli. Una serata pubblica dove si affronterà il tema del Bilancio 2011, alla luce della vigente manovra finanziaria; l'occasione per un confronto con la Giunta sulle diverse proposte da mettere in campo per far fronte ai pesanti tagli imposti....è necessario stringere un patto, cittadini Amministrazione per superare le difficoltà che avremo da affrontare a causa della manovra del governo, che ha scelto di imporre volutamente ai Comuni Tagli, che si tradurranno in sacrifici che avremo purtroppo modo di toccare anche nella nostra realtà quotidiana...Via aspettiamo dunque numerosi.

(Per rifondazione comunista,  Vito Feninno)

Fabbrico 27 settembre 2010 

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