feninno vito, la repubblica di tersite.jpg
SITO PER CUORI RIBELLI                                              QUESTO SITO E' DEDICATO A TERSITE                                        FONDATORE VITO FENINNO
            ARCHIVIO EDITORIALE
Lettera a Roberto Saviano e al mio paese
HOME  

link collegati:

I padroni di Rocchetta

Il sangue dei ragazzi venuti dal sud

Se un voto si compra con cinquanta euro

 

 

feninno, editore

 

Verso le amministrative 2010

AFFARI CON LO SCUDO DEMOCRATICO

*       di  Vito Feninno

- Lettera a Roberto Saviano – e al mio paese

Condivido: “la parola fa paura solo quando supera la linea d’ombra”, di R. Saviano, Stoccolma, Reale Accademia dei Nobel.

roberto-saviano-gomorraL’intimidazione, l’indifferenza, non è un problema privato, solo mio; ma è un problema che si pone per tutta la comunità rocchettana. Non so perché, ma quando sento la rabbia che spunta carica di ragioni, mi vengono in mente le parole di Saviano: “la parola che appare scomoda o pericolosa – qualsiasi parola che è contraria, diventa condizione sufficiente per essere messa all’indice – può parlare e dire a patto che non superi la soglia dell’indifferenza”.

Il potere nelle nostre realtà sociali agisce come leva di soggezione, anche psicologica, stravolgendo i principi democratici: gestire la cosa pubblica nell’interesse del bene comune, e i principi morali: essere al di sopra di ogni sospetto. Allontanando da se ogni dubbio.

Dubbio, però, che si materializza quando si svendono i beni comuni e si amministra nell’interesse di pochi “eletti”: non c’è nessun utilizzo sociale della ricchezza eolica, mentre c’è un prevalente vantaggio per gli amministratori e per le aziende del vento. Si sa che la crisi economica dovuta alla sovrapproduzione di merci, oggi spinge le aziende a trovare profitto nei servizi legate alle bollette: e la green economy (legata all’energia solare e eolica) ha bisogno di amministratori compiacenti per avere a costo zero la materia prima come il vento o il sole. Un comunismo al rovescio: si espropriano i beni della collettività e si regalano ai capitalisti. Con nessun vantaggio sociale per le popolazioni.

Coincidenze. Che volete che siano? Soltanto coincidenze. Poco meno di un mese fa alcuni palabruciata localita macchialupo rocchetta sant antonio -19 -11-09amministratori e amici loro, sembra, abbiano “avuto una pala”! L’indiscrezione galleggia non smentita. E neanche l’opposizione ne ha chiesto e ne chiede conto con una interrogazione consiliare!! In democrazia, si sa, gli affari sono legittimi per qualsiasi cittadino, ma per gli amministratori un pochino di più (la fortuna è toccata pure a loro!?). C’è di più e di più pesante: i familiari di alcuni amministratori hanno fondato una società di scopo: visto che l’eolico è la nuova leva economica per fare soldi, e visto che l’amministrazione vuole fare di Rocchetta il primo paese al mondo produttore di energia verde, è facile aspettarsi conflitti d’interesse. 

Rocchetta è un paese in ostaggio. Sequestrato politicamente da 20 anni da un gruppo di famiglie che fa della democrazia il suo scudo di inamovibilità e insindacabilità sull’utilizzo “muscoloso” delle istituzioni. La democrazia, e non solo a Rocchetta, piano piano si sta trasformando in “democratura”: democrazia padronale. E Rocchetta non fa differenza. In 20 anni di stabile presenza i “fregoliani” hanno acquisito un potere di influenza dominante che ha saputo torcere a proprio favore la gestione della cosa pubblica: impedendo ogni possibile progresso sociale e culturale.

Fra pochi giorni è Natale e per Rocchetta non ci sarà nessun Re Magio che donerà al popolo incenso e mirra. Le autorità civili e spirituali, dall’alto dei loro scranni, mistificando la realtà, augureranno ancora una volta al popolo un felice e prospero anno nuovo. Omettendo le proprie responsabilità. Noi non abbiamo da rimpiangere nessun don Peppino Diana (morto ammazzato dalla camorra) o da difenderne la sua memoria. Cosa che fece il vescovo di Ariano al convegno sulle mafie di questa estate che si penti pubblicamente per il mancato sostegno del clero campano alla sua opera di contrasto al malaffare. Lasciando don Diana isolato e esposto al fuoco criminale. Diamo un segnale: chiediamo al nostro sindaco che le vie si intitolino a Peppino Impastato o a don Diana. In memoria di luoghi storicamente offesi. Chiediamo che ogni luogo o piazza sfigurata venga dedicata a persone che hanno lottato per la giustizia come il nostro Errichiello Antonio di Teodoro.  

L’orizzonte che si prospetta è fosco e preoccupante: quello che si sta facendo non è ciò di cui avrebbero bisogno i cittadini. Se una pala eolica da 1 MW lavora circa 2000 ore l’anno produce 2 milioni di kW. Se 1 kW viene pagato 0,18 €, il ricavo è di 360 mila euro. Se moltiplichiamo per 50 MW la produzione a regime a Rocchetta, il ricavo sarà di 18 milioni di euro l’anno.

Esimio, valoroso, Roberto, è giusto chiedere conto agli amministratori di Rocchetta quale vantaggio sociale ne riceve la popolazione? O può apparire “scomoda e pericolosa” questa domanda? Se fosse per me, tutta questa ricchezza (dato che il vento non è stato ancora per legge privatizzato, e quindi è ancora patrimonio di tutti - a tal proposito inserirei nello statuto comunale, insieme al bene acqua, il principio che il vento e l’acqua sono beni comuni e universali “privi di rilevanza economica”, sottraendoli alla mercificazione del mercato-)  avrebbe avuto un utilizzo sociale: la popolazione non avrebbe mai più pagato né i tributi locali né le bollette della luce acqua e gas. Se poi fossi sindaco farei un parco eolico pubblico e con una parte delle entrate finanzierei la realizzazione di un mulino per produrre pasta, visto che la materia prima non manca. Creando occupazione e assicurando gratuitamente il fabbisogno giornaliero di pasta ai miei cittadini.

Ma tutto questo sarà mai possibile, dove “la parola può essere detta a patto che non superi la soglia dell’indifferenza?” La mia è insieme parola e testimonianza di impegno civile.

Penso anch’io come Roberto Saviano “che raccontare sia resistere”.

P.S. voglio qui ricambiare e ringraziare pubblicamente il dottor Alfonso Bizzarri per la testimonianza di affetto e di stima per il mio lavoro di critica, attestata dinanzi alle autorità civili intervenuti alla presentazione del libro “Rocchetta Sant’Antonio tra le pieghe della storia”. Dove il prof Robles scrive che “nel leggere la Storia di Rocchetta si ha l’impressione che il paese si sia fermato all’aurora della democrazia”. Evidenziando “il silenzio, ancora oggi, dei cittadini sulla loro recente storia”.

 Nella ricorrenza del Santo Natale, con rispetto di me, e di tutti 

Il cittadino, prof. Vito Feninno              Rocchetta Sant’Antonio dicembre 2009  

 

 

la repubblica di tersite - 06- dicembre -2009

- la repubblica di tersite -