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SCONTRO ITALIA-USA
ROMA -
"Sono assolutamente
contrario all'allargamento alla base di Vicenza".
Questo
il convincimento che il presidente della Camera, Fausto Bertinotti,
esprime in una lunga intervista al Corriere della Sera. "Il governo -
dice tra l'altro Bertinotti - ha il dovere di durare, ma c'é bisogno di
eskimo e grisaglia". Il leader di Rifondazione risponde anche, su questo
tema, al presidente del Senato, Franco Marini, dicendo: "Il
presidente Marini, che stimo e del quale sono molto amico, ha espresso
la sua posizione a favore dell'allargamento della base. Con la stessa
sincerità io posso dichiarare la mia assoluta contrarietà. Questa
dialettica che vede impegnate personalità che hanno incarichi
istituzionali, quando avviene nell'assoluto rispetto dell' imparzialità
del ruolo nei confronti del procedimento legislativo, costituisce un
arricchimento del dibattito perché ne aumenta la trasparenza".
Alla domanda se sia favorevole al referendum sulla base, il presidente
della Camera risponde di "essere favorevole a tutte le forme di
partecipazione" e al riguardo aggiunge: "In
generale, la sordità della politica è una risposta cattiva perché così
si alza un muro tra la politica e la comunità". Secondo Bertinotti, non
esiste comunque "un legame diretto Vicenza e Afghanistan, c'é un legame
di clima politico". Poi aggiunge: "Continuo a pensare che questo
governo abbia di fronte a sé come dovere quello di durare. Che non è un
obiettivo minimalistico o semplicemente il riconoscimento di un bisogno
come la stabilità. No, è il problema di garantire un quadro in cui può
essere tentata la ricostruzione di un rapporto tra il popolo e la
politica. L'impegno è far durare questo governo
come condizione necessaria seppure non sufficiente".
Per quanto riguarda l'Afghanistan il presidente della Camera rimarca la
necessità di trovare un compromesso "nel governo e nella maggioranza".
"Per parte mia - afferma ancora - posso dire soltanto che un buon
compromesso è quello che sottolinea il ruolo di pace dell'Italia nello
scacchiere internazionale. Continuo a pensare che la maggioranza di
centrosinistra debba essere autosufficiente per tenere fede al patto
contratto con gli elettori". Alla domanda se dunque Prodi non cadrà
sulla politica estera, Bertinotti risponde: "Penso che non debba
cadere". E ancora su Vicenza: "Nel mio ruolo non
posso chiedere un passo indietro, posso però dire che l'ascolto è
indispensabile. E non è un atteggiamento paternalistico". Il
leader di Rifondazione porta ad esempio, per il dialogo, il confronto
tra gli operai di Mirafiori ed i segretari dei sindacati confederali:
"Qualche settimana fa la politica italiana fu veneficamente attraversata
dal trauma di Mirafiori. Una compagine lavorativa, fino ad allora
oscurata e resa invisibile, ha utilizzato un'occasione straordinaria
dell'incontro con i segretari delle tre confederazioni sindacali per
spezzare l'opacità e porre il problema del lavoro".
(fonte
Ansa del 21-01-2007- ore 11:22)
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