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              Speciale elezioni amministrative Fabbrico Reggio Emilia / Europee 2009

 

 

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BILANCIO SUL VOTO EUROPEO e AMMINISTRATIVO

*       di  Vito Feninno*

La lista Rifondazione e Verdi per Fabbrico ringrazia gli elettori per l’investimento di fiducia che ha permesso l’ottimo risultato dell’ 8,2% con 303 voti e l’elezione di un proprio rappresentante.

In un quadro politico europeo segnato dalla scarsa partecipazione per la crescente disaffezione nei confronti di un processo di Unità Europea caratterizzato dalla riduzione delle garanzie di solidarietà e di difesa dei diritti dei lavoratori che ha visto vincere le formazioni politiche di destra e di estrema destra, con l’arretramento delle socialdemocrazie, il voto amministrativo di Fabbrico affidato alla lista di rifondazione e verdi sopra l’8% ha un forte significato politico se confrontato con i risultati della provincia di Reggio Emilia.

E’ un grande risultato. Anzi un risultato straordinario. Perché significa che a Fabbrico i valori dell’internazionalismo, della solidarietà, dei diritti, trasmessi dalla sua storia di paese antifascista ereditati dalla Resistenza, hanno trovato nella lista di “CLASSE” il suo terreno politico, depositando un seme per la costruzione di una società dove lo sfruttamento o la prevaricazione dell’uomo sull’uomo non trovi più diritto di cittadinanza.

Le politiche social-democratiche e conservatrici promosse a difesa degli interessi del capitalismo hanno deregolamentato i mercati  (cioè introdotto forme di lavoro flessibile e precario); hanno permesso la centralizzazione dei capitali (cioè le fusioni tra aziende per contenere i costi di produzione licenziando manodopera in esubero, riducendo il regime di concorrenza falsamente sbandierato per realizzare invece monopoli industriali); hanno attaccato lo statuto dei lavoratori introducendo la frammentazione del lavoro e la riduzione del salario (cioè lavoratori che fanno lo stesso lavoro fianco a fianco prendono un salario diverso perché hanno contratti diversi).

Se la condizione sociale ed economica dei lavoratori nella provincia di Reggio Emilia e nel comune di Fabbrico “registra un forte incremento della sua vulnerabilità”, come annota il dossier della CGIL di RE, le causa di questo fenomeno di “arretramento delle condizioni di benessere che caratterizzavano il nostro territorio” sono da ricercare, quindi, nelle scelte politiche fatte negli ultimi anni che hanno mirato più a salvaguardare la difesa del saggio di profitto del capitale, che si è progressivamente rafforzato sul piano sociale e politico, mentre il mondo del lavoro e le sue rappresentanze – politiche e sindacali - si sono progressivamente indeboliti.

Le politiche riformiste depauperano lo stato di benessere dei cittadini amministrati e storicamente favoriscono l’uscita dalle crisi da destre con il sostegno pubblico al sistema economico finanziario, permettendo le ristrutturazioni ricattando i lavoratori ad accettare condizioni di lavoro peggiorative pur di mantenere il loro posto di lavoro. E in assenza di risposte alternative e di sinistra, la reazione dei lavoratori si esprime con la “paura” chiedendo politiche nazionaliste e localistiche su cui crescono partiti populisti e reazionari.

I risultati elettorali provinciali e comunali  provano che le destre conquistano provincie e comuni fino ad ieri impenetrabili al verbo populista e xenofobo: i democratici perdono in Umbria e nelle Marche e arretrano fortemente pur difendendo alcune roccaforti come l’Emilia e la Toscana. Nella provincia di Reggio Emilia le destre, con un ribaltone storico, conquistano i comuni di Guastalla, Viano e Villaminozzo, e resistono con sofferenza all’avanzata leghista che diventa il secondo partito della città.

Anche a Fabbrico continua l’erosione di consenso del PD che passa dal 70.67% del 2004 al 60.85% del 2009, con una perdita secca del 10%.

Di fronte alla balbuzie e al tentennamento del Partito Democratico che non sa dove andare perché non ha più un progetto di società da proporre, la strada da continuare a percorrere è quella di costruire una sinistra autonoma, una sinistra che sappia entrare in sintonia con i lavoratori e con chi perde il posto di lavoro, con chi oggi si vede ridurre i diritti di cittadinanza, tenendo alta la bandiera dei simboli del lavoro e dell’ambientalismo.

Il voto amministrativo di Fabbrico è un grande risultato che ci riempie di soddisfazione ma che ci investe soprattutto di responsabilità, perché questa lista di “CLASSE” vuole rappresentare un progetto di società alternativo al progressivo scivolamento verso la barbarie.

Senza i comunisti e i verdi non c'è sinistra

 

Fabbrico 12 giugno 2009

(*Coordinatore per PRC di Fabbrico, Vito Feninno)

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