BILANCIO SUL VOTO EUROPEO e AMMINISTRATIVO
di Vito Feninno*
La lista Rifondazione e Verdi
per Fabbrico ringrazia gli elettori per l’investimento di
fiducia che ha permesso l’ottimo risultato dell’ 8,2% con
303 voti e l’elezione di un proprio rappresentante.
In un quadro politico europeo segnato
dalla scarsa partecipazione per la crescente disaffezione nei
confronti di un processo di Unità Europea caratterizzato
dalla riduzione delle garanzie di solidarietà e di difesa dei
diritti dei lavoratori che ha visto vincere le formazioni politiche
di destra e di estrema destra, con l’arretramento delle
socialdemocrazie, il voto amministrativo di Fabbrico affidato alla
lista di rifondazione e verdi sopra l’8% ha un forte significato
politico se confrontato con i risultati della provincia di Reggio
Emilia.
E’ un grande risultato. Anzi un
risultato straordinario. Perché significa che a Fabbrico
i valori dell’internazionalismo, della solidarietà, dei diritti,
trasmessi dalla sua storia di paese antifascista ereditati
dalla Resistenza, hanno trovato nella lista di “CLASSE”
il suo terreno politico, depositando un seme per la costruzione di
una società dove lo sfruttamento o la prevaricazione dell’uomo
sull’uomo non trovi più diritto di cittadinanza.
Le politiche social-democratiche e
conservatrici promosse a difesa degli interessi del capitalismo
hanno deregolamentato i mercati (cioè introdotto forme di lavoro
flessibile e precario); hanno permesso la centralizzazione dei
capitali (cioè le fusioni tra aziende per contenere i costi di
produzione licenziando manodopera in esubero, riducendo il regime di
concorrenza falsamente sbandierato per realizzare invece monopoli
industriali); hanno attaccato lo statuto dei lavoratori introducendo
la frammentazione del lavoro e la riduzione del salario (cioè
lavoratori che fanno lo stesso lavoro fianco a fianco prendono un
salario diverso perché hanno contratti diversi).
Se la condizione sociale ed economica
dei lavoratori nella provincia di Reggio Emilia e nel comune di
Fabbrico “registra un forte incremento della sua vulnerabilità”,
come annota il dossier della CGIL di RE, le causa di questo
fenomeno di “arretramento delle condizioni di benessere che
caratterizzavano il nostro territorio” sono da ricercare,
quindi, nelle scelte politiche fatte negli ultimi anni che hanno
mirato più a salvaguardare la difesa del saggio di profitto del
capitale, che si è progressivamente rafforzato sul piano sociale e
politico, mentre il mondo del lavoro e le sue rappresentanze –
politiche e sindacali - si sono progressivamente indeboliti.
Le politiche riformiste depauperano lo
stato di benessere dei cittadini amministrati e storicamente
favoriscono l’uscita dalle crisi da destre con il sostegno pubblico
al sistema economico finanziario, permettendo le ristrutturazioni
ricattando i lavoratori ad accettare condizioni di lavoro
peggiorative pur di mantenere il loro posto di lavoro. E in assenza
di risposte alternative e di sinistra, la reazione dei lavoratori si
esprime con la “paura” chiedendo politiche nazionaliste e
localistiche su cui crescono partiti populisti e reazionari.
I
risultati elettorali provinciali e comunali provano che le
destre conquistano provincie e comuni fino ad ieri impenetrabili al
verbo populista e xenofobo: i democratici perdono in Umbria e nelle
Marche e arretrano fortemente pur difendendo alcune roccaforti come
l’Emilia e la Toscana. Nella provincia di Reggio Emilia le destre,
con un ribaltone storico, conquistano i comuni di Guastalla, Viano e
Villaminozzo, e resistono con sofferenza all’avanzata leghista che
diventa il secondo partito della città.
Anche a Fabbrico continua l’erosione
di consenso del PD che passa dal 70.67% del 2004 al 60.85% del 2009,
con una perdita secca del 10%.
Di fronte alla balbuzie e al
tentennamento del Partito Democratico che non sa dove andare perché
non ha più un progetto di società da proporre, la strada da
continuare a percorrere è quella di costruire una sinistra
autonoma, una sinistra che sappia entrare in sintonia con i
lavoratori e con chi perde il posto di lavoro, con chi oggi si vede
ridurre i diritti di cittadinanza, tenendo alta la bandiera dei
simboli del lavoro e dell’ambientalismo.
Il voto amministrativo di Fabbrico è
un grande risultato che ci riempie di soddisfazione ma che ci
investe soprattutto di responsabilità, perché questa lista di “CLASSE”
vuole rappresentare un progetto di società alternativo al
progressivo scivolamento verso la barbarie.
Senza
i comunisti e i verdi non c'è sinistra
Fabbrico 12 giugno 2009
(*Coordinatore per PRC di Fabbrico, Vito Feninno) |