feninno vito, la repubblica di tersite.jpg
                  SITO PER CUORI RIBELLI                            QUESTO SITO E' DEDICATO A TERSITE                                               FONDATORE VITO FENINNO

L

              Politica e Società

Home Carcerazione preventiva dei padri campagna sociale padri separati Ex mogli impediscono di vedere figli

 campagna sociale padri separati

 

 

 

 La redazione de "la repubblica di tersite" ha ricevuto diversi contatti con il titolare del sito web "la paternità" ha preso visione del dramma che migliaia di padri vivono dopo la separazione ed è giunto alla consapevolezza che a questa ingiustizia va resa una più diffusa visibilità e pertanto è lieta di darne pubblicazione.

campagna sociale padre presente

di Fabio Barzagli

 

data: 20.10.2008
Lettera alla Redazione

padri separati: Campagna sociale padre presente
I papà italiani non sono gratificati

   Egregi Signori,

a Firenze e provincia il più grande punto di snodo del lavoro è il Centro per l'Impiego.

http://www.provincia.fi.it/cpi
ecco gli sportelli e categorie privilegiate:

 - il lecito spazio disabili
 - lo sportello immigrati
 - lo "sportello DONNA"

http://www.provincia.fi.it/spdonna.htm
questi i servizi offerti ad una DONNA che cerca lavoro: (e pagati con i soldi del contribuente)

- accoglienza e informazioni sulle opportunità di lavoro e formazione al femminile
- rilevamento dei bisogni orientativi e formativi delle donne in cerca di lavoro
- eventuale invio ad un'attività di consulenza individuale (counseling orientativo)
- consulenza specifica per donne laureate o con alta scolarizzazione
- corsi di orientamento formativo per la stesura di un progetto professionale
- workshop tematici sulle trasformazioni del mercato del lavoro al femminile
- incontri seminariali sull'autoimprenditoria femminile (progetto net-work)
- accompagnamento al lavoro per donne in particolari difficoltà
- rif. Assessore Stefania Saccardi, dirigente Sandra Breschi

inoltre in prima pagina appare anche un certo progetto denominato P.A.R.I (lavoratori svantaggiati):

" Incentivi all'assunzione di donne over 35,  uomini over 50, disoccupati o inoccupati "

- - -

Per un uomo sotto i 50 pare che non ci sia niente da fare, si deve rassegnare a fare il disoccupato, forse qualche pulizia ogni tanto o stare su qualche autostrada o viadotto a sperar di non cader giù.

Se hai un diploma, laurea (o talento) sono fatti tuoi caro amico.. sempre se riesci a prendere questi riconoscimenti perchè nonostante gli abbandoni maschili siano doppi di quelli femminili (dati miur 2005) e sul totale dei laureati il 60% sono donne la Regione Toscana ed altri pagano anche parte dell'iscrizione universitaria se sei donna, tante misure che da anni oramai sono divenute strumento di privilegio e di "discriminazione positiva".

Ricordo quando lo Stato Italiano mi obbligo' a pagare alimenti alla ex. (del padre separato ci si ricorda solo per i soldi) ma nello stesso tempo mi mando' via dal Comune dove lavoravo per tenere, tra i vari, anche una neolaureata 26enne che viveva a casa con i genitori.

Il 24 Ottobre prossimo a Roma ass. umanitarie organizzano:
"Adotta un papà nel sud del mondo"
www.paternita.info/downloads/convegno24-10-2008.pdf
www.paternita.info/downloads/convegno-dossier.doc


Mi colpisce in particolare questo passaggio del programma:
"i soldi non sono donati direttamente ai capifamiglia, ma vengono guadagnati con il lavoro. Questo genera senso di gratificazione negli individui, che sentono di provvedere in prima persona al benessere personale e della propria famiglia"

- - -

Ed i papà italiani.. sono gratificati?

No. I padri italiani cacciati dalla propria famiglia, non provano più quella gratificazione da anni, e se hanno la fortuna di avere un lavoro comunque non possono provvedere "in prima persona" perchè lo Stato Italiano affida i figli in base al sesso, e i soldi li devi alla moglie che 3 volte su 4 ha voluto lei la separazione (dati istat 2006) e che se non fai il "bravo" nemmeno ti fa vedere i figli.

Molti padri italiani dunque hanno bisogno quindi di essere adottati..

..oppure semplicemente, a minor costo, basterebbe che non fossero più trattati come scarti, discriminati, torturati, tolti del diritto/dovere di essere genitori, della libertà di esprimersi, di vivere, di partecipare, discriminati sin da piccoli nello studio e poi nel lavoro.

Bullismo, disgregazione familiare, sociale, perdita di valori? Non c'è da stupirsene in questo contesto.

A Voi dirigenti l'obbligo morale di fare qualcosa oppure di vivere col peso di essere complici
di questa violazione dei diritti umani fondamentali..

Un cordiale saluto, restando a disposizione di chiunque vorrà smettere di voltarsi dall'altra parte di fronte a questo ipocrita gioco al massacro.


Fabio B.
www.paternita.info
giovane@email.it

email. paternita@email.it

PS. Autorizzo e chiedo la diffusione
      di questa lettera e riferimenti internet

(La repubblica di tersite, 25 ottobre 2008)

 

link collegato:

Lo Stato non tutela la paternità

- la repubblica di tersite -