La Cia disegna il
futuro americano:"Per
gli Usa venti anni di declino"
WASHINGTON
- Gli Stati Uniti hanno davanti vent'anni di
declino politico ed economico. Lo sostiene un nuovo rapporto
dai servizi segreti Usa. La Cia e le altre agenzie
d'intelligence statunitensi prevedono che nei prossimi due
decenni l'America continuerà a perdere influenza (la
crisi attuale di Wall Street sarebbe un
primo segnale), e immaginano crisi e guerre legate alla fame
di risorse, in primo luogo energetiche, alimentari e
idriche.
Lo scenario emerge dal rapporto Global Trends 2025,
con il quale il National intelligence council, il centro
studi che raccoglie i migliori cervelli dell'intelligence
americana, sposta avanti di altri cinque anni le proprie
visioni per il futuro. Presentato a Washington, il testo di
120 pagine aggiorna quello con cui nel 2004 erano state
indicate dalla Cia le tendenze globali fino al 2020.
Secondo il rapporto, il sistema internazionale nato dopo la
fine della Seconda guerra mondiale e ridisegnato dopo la
fine della Guerra fredda, va incontro a un'altra rivoluzione
nel prossimo ventennio. Quello in arrivo è "un sistema
globale multipolare".
L'attuale crisi finanziaria è solo il segnale d'inizio di
una riorganizzazione generale dell'economia che avrà effetti
sul dollaro, sul sistema finanziario americano e sul peso
politico di Washington nel mondo.
Il trasferimento senza precedenti di ricchezza in corso
dall'Ovest all'Est del mondo, secondo gli esperti,
"proseguirà nel prevedibile futuro". Brasile, India, Russia
e Cina non solo aumenteranno il loro peso economico
internazionale, ma disegneranno nuove regole del gioco
spesso a danno degli Stati Uniti.
Il mondo che verrà appare turbolento agli analisti della
Cia, che vedono nell'aumento di un altro miliardo e mezzo di
persone nella popolazione mondiale una conseguente crescita
della caccia alle risorse. La scarsità potrebbe dar luogo a
tensioni e anche guerre. La turbolenza politica in Medio
Oriente continuerà a renderlo un focolaio di tensioni.
La popolazione musulmana nell'Europa occidentale, per gli
analisti, sarà nel 2025 tra i 25 e i 30 milioni di persone,
rispetto ai 15-18 milioni stimati attualmente e la
circostanza avrà conseguenze anche nei rapporti
transatlantici. "L'attuale tensione a livello sociale e
politico in Europa sull'integrazione dei musulmani - afferma
il rapporto - probabilmente renderà gli europei sempre più
sensibili alle potenziali ripercussioni domestiche di
qualsiasi politica estera per il Medio Oriente, incluso un
troppo stretto allineamento con le politiche degli Stati
Uniti viste come pro-Israele".
L'Italia viene inserita tra i paesi che hanno e che avranno
una consistente popolazione di fede musulmana: attualmente,
la presenza in Italia è stimata dall'intelligence americana
in circa un milione di persone. Il nostro viene anche
indicato tra i paesi che vanno incontro al maggior calo
demografico. "Tra ora e il 2025 - afferma il rapporto -
Russia, Ucraina, Italia e quasi tutti i Paesi dell'Est
europeo e il Giappone vedranno calare le loro popolazioni di
vari punti percentuali. Questi declini potranno avvicinarsi
o superare il 10% delle attuali popolazioni di Russia,
Ucraina e pochi altri paesi dell'Europa orientale".
Uno degli avvertimenti dei 'futurologi' della Cia riguarda
la crescita di potere del crimine organizzato europeo,
alimentato dalle realtà criminali in Russia. Un paese
dell'Europa orientale o centrale - è l'allarme dell'
intelligence Usa - entro il 2025 potrebbe finire sotto il
controllo delle mafie.
In Russia, l'effetto serra potrebbe
rendere più facile l'accesso alle aree per la trivellazione
petrolifera e di gas nel nord del paese. Mosca, se non verrà
danneggiata dalla corruzione, potrebbe così aumentare il
proprio peso anche grazie al riscaldamento globale. Germania
e Italia vengono indicati dalla Cia come due tra i maggiori
clienti futuri dell' approvvigionamento energetico russo,
con conseguenze dirette sulle loro linee di politica estera.
foto:il
segretario al Tesoro americano, Henry Paulson