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I D'AQUINO

 

 Signori di Capua, edificano il castello di Rocchetta Sant'Antonio

 

 

 La famiglia d’Aquino era di origine longobarda, forse discendente o imparentata con i principi longobardi di Capua. La successione inizia con:

Rodoaldo, nobiluomo longobardo, fu il primo Gastaldo (= governatore di un distretto amministrativo nel principato di  Capua) della città di Aquino. Nell’882,     dopo una guerra locale, fu catturato con un figlio (dal nome ignoto), costretto a  rinunciare al feudo e a farsi monaco.

  Andrea I (+ 1210 ?), Signore di Grottaminarda. Capostipite dei Baroni di Castiglione e della linea di Tropea. Avo di Ladislao II.

 Landolfo III (* ante 1-1288 + post 7-4-1343/[9]-2-1344), Signore di Grottaminarda, Albeto,  Settefrati, Campoli, Monte San Giovanni e Viccalbo, compra Corsano e riceve Rocchetta come dote dalla moglie. a)   = Maria Gesualdo Signora di Rocchetta, figlia di Mattia Signore di Gesualdo. b)  = Giovanna, figlia ed erede di Iacopo di Brussone Conte di Satriano, Signore di San Marzano, Lettere, Gragnano e Scafato

 Ladislao II (+ post 1560), Signore di Grottaminarda, Settefrati, Campoli, Monte San Giovanni, Viccalbo, Corsano, Rocchetta, Bonito, San Marzano, Sant’Angelo di Scala, Capriglia, Grotta Castagnara e Montefusco; Barone di  Flumeri, 1° Marchese di Corato dal 20-10-1514 1° Duca di Bisceglie dal 1526; i suoi feudi vennero confiscati per tradimento nel 1528 (confermata la confisca di  Corato, Rocchetta, Grottaminarda, Melito, Bonito e Lago nel 1532) e visse in Francia in esilio; comprò il castello di Rocchetta il 24-5-1501.

 Antonio (+ Chateauneuf-sur-Loire 1555), 2° Marchese di Corato  (titolare), visse in esilio in Francia e si naturalizzò francese nel 12-1550. = Donna Isabella Caracciolo, figlia di Don Sergianni III Principe di Melfi (+ Chateauneuf-sur-Loire 1555)

 

 

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