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- Si, sono io. Sono
anche qui.
- Puoi
fermarti. Girati e, vedi? Fuori dal cancello
- il
rospo spiaccicato sulla collina
- adesso
è variopinto, fantasmagorico di stili
- di
tetti marroncini e portoni grigioverdi.
-
Cuspidi e persiane, terrazze e ballatoi.
- Si
decompone colorandosi, una morte assai ridente!
-
Ma....il fremito che hai provato leggendo il mio cognome
- su
queste bianche pietre
- è
giunto da lontano,
- da
quasi quarant'anni, tutto s'è fermato,
- e gli
occhi adolescenti ci fanno riguardare
- scene
ormai nascoste negli occhi di noi due,
- tra
poco saran riposte nel buio di quassù....
-
.....uno sposalizio di una volta, Piòzz al contrabbasso,
- la
zita timorosa, sudata, instupidita,
- lo
sposo un po' arrogante, ride e non vede l'ora,
- le
paste di Ferdinando, bicchierini con la Strega,
- ed io,
chissà perché, saputo da dove vieni,
-
neanche ti chiesi il nome
- ma
dissi una sola frase:
- "in
questo paese soffoco, trattenuta come alla gogna".
- E
cammina cammina un giorno è finito tutto,
-
un´opera incompiuta è forse la mia vita.
- La
lapide in mio onore là sotto alla Maddalena
- tra
mattoni un po´ stonati e fontane senza senso
- almeno
per pochi amici vuol dire "sono esistita,
-
fuggita ma non domata"
- E'
la prima volta che ti rivedo,
- sono
sepolta altrove
- ma
volteggio in questo vento
- e in
questo cielo azzurro.
- Tu mi
dicesti: "hai gli occhi celestissimi".
- Guarda
in su, .......mi vedi?
(del 18.03.2006)
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Maria
Teresa
Di Lascia
Prematuramente scomparsa all'età
di quarant'anni, si è sempre battuta per le cause
della democrazia, dei diritti civili e umani.
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