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 la Gomorra Subappenninica

 

 

LA NUOVA GOMORRA SUBAPPENNINICA

 La Repubblica di Tersite

Ecco la discarica abusiva di ben 500.000 metri cubi, dove venivano smaltiti illegalmente rifiuti pericolosi. Secondo i carabinieri è tra le più grandi d'Europa. Quasi 100 persone indagate, 12 in manette.

 di Roberto Zarriello

Dodici imprenditori foggiani che operano nel settore della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, hanno ricevuto questa mattina un'ordinanza di custodia cautelare, eseguita dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Bari. Avevano messo in piedi una discarica abusiva di circa 500.000 metri cubi, ritenuta dai carabinieri tra le più grandi d'Europa, e smaltivano rifiuti pericolosi nel fiume Cervaro, che scorre in un'area paesaggistica protetta. L'operazione ''Black River'' segue l'indagine, avviata alcuni mesi fa, sulla gestione di una discarica di rifiuti speciali pericolosi a Deliceto, nel foggiano. Per costruirla sarebbe stato deviato il corso del fiume, probabilmente nell'intento di nasconderla durante i controlli aerei. Sembra inoltre che i rifiuti pericolosi, apparentemente terre e rocce di scavo non caratterizzate, venissero smaltiti nelle acque del Cervaro.

Diversi i reati contestati, a vario titolo, agli arrestati, che ora si trovano agli arresti domiciliari per decisione del gip di Foggia: associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito dei rifiuti, disastro ambientale, falso, deturpamento di bellezze naturali, danneggiamento e deviazione delle acque di un fiume. Sono in tutto un centinaio le persone indagate nell'ambito dell'indagine condotta dalla Procura di Foggia. Secondo le prime rivelazioni sembra che siano coinvolte nove società, nei confronti delle quali sono in corso cinquanta provvedimenti di sequestro di beni e attrezzature riconducibili alla presunta attività illecita. E' stato sequestrato anche un laboratorio di analisi di Manfredonia. 

(fonte la repubblica del 04 giugno 2008)

In un’altra inchiesta, sempre in puglia, si dice che c’è un

"Mistero fitto sull'immondizia per la sparizione di 26 milioni di tonnellate di rifiuti…."

....È il metodo della Camorra che qui in Puglia, dicono gli investigatori campani, avrebbe messo da tempo gli occhi sul sub appennino dauno: terreni incolti e lontani dai controlli.

 Proprietari compiacenti e morfologia perfetta per nascondere quello che non si deve vedere: tanti gli anfratti e le cave abbandonate. Infine c´è sempre la possibilità di spalmare sui campi i fanghi tossici: è successo, prima che intervenisse la magistratura, per tanti anni nella Murgia, avvelenando le coltivazioni di grano con ferro e nichel. Poi i terreni sono scattati i sequestri ma «di quello che è rimasto tutti si stanno dimenticando» denuncia Enzo Colonna da Altamura, «a partire dall´amministrazione comunale che non fa niente per il risanamento».
«Non è vero - risponde però l´assessore regionale all´Ambiente, Michele Losappio - La bonifica è partita e gli esperimenti che stiamo facendo per il risanamento stanno funzionando. Ci vorrà tempo ma la strada intrapresa è quella giusta».

fonte la repubblica del 22 maggio

A Foggia «sigilli»
a discarica gigantesca

I carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Bari e del comando provinciale di Foggia hanno scoperto una discarica abusiva di circa 500mila metri cubi, ritenuta dagli investigatori una tra le più grandi d'Europa. Eseguite 12 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di dodici persone accusate di traffico illecito di rifiuti e disastro ambientale
• Ecomafia: Puglia al terzo posto

FOGGIA – I carabinieri del Noe, il nucleo operativo ecologico di Bari e del comando provinciale di Foggia, alle prime luci dell’alba, hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di dodici persone accusate di traffico illecito di rifiuti e disastro ambientale. Tra i destinatari del provvedimento anche dieci noti imprenditori della provincia di Foggia. L’indagine, avviata alcuni mesi fa, riguarda la gestione di una discarica di rifiuti speciali a Deliceto. Nel corso del blitz sono state emesse anche 50 ordinanze di sequestro di beni.
Oltre alle 12 persone, che hanno ottenuto gli arresti domiciliari, sono indagate anche un centinaio di persone che avrebbero avuto a che fare con l'attività illecita riconducibile a nove società foggiane. Inoltre i militari hanno scoperto una discarica abusiva di circa 500mila metri cubi, ritenuta dagli investigatori una tra le più grandi dell’Europa. Gli arrestati sono accusati di traffico illecito di rifiuti ma anche di disastro ambientale, poichè sarebbero stati sversati rifiuti nel fiume Cervaro che avrebbe causato un gravissimo livello di inquinamento, anche nel tratto sottoposto a vincolo paesaggistico.
I CARABINIERI: E' DISASTRO AMBIENTALE
Dovevano ampliare la discarica di rifiuti solidi urbani di Deliceto (Foggia) e hanno sversato tutti i rifiuti in un’area utilizzata come discarica abusiva dove si trova il fiume Cervaro che è stato gravemente inquinato. Un vero e proprio disastro ecologico quello scoperto dai carabinieri del Noe.
Solo per fare un paragone, la Procura di Napoli ha derubricato un disastro ambientale per 58 mila tonnellate di rifiuti mentre nel blitz odierno sono stati scoperti oltre 500mila tonnellate, 10 volte di più di Napoli. Un’attività illecita che ha fatto risparmiare all’Agecos la ditta gestita da Rocco Bonassisa, coinvolto nella vicenda, due milioni e mezzo di euro per smaltire legalmente i rifiuti. Secondo i primi accertamenti dei carabinieri del Noe il danno ambientale è pari a 315milioni di euro. Inoltre proprio a causa dello sversamento illegale dei rifiuti il percorso del fiume Cervaro è stato più volte modificato.
GLI IMPRENDITORI COINVOLTI
Dovranno rispondere di disastro ambientale e di concorso in attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti speciali e pericolosi, le dodici persone arrestate (tutte ai domiciliari) dai carabinieri a Foggia nel corso dell’operazione «Black River». Altre cinque persone sono indagate in stato di libertà. L’operazione è stata coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Foggia Domenico Minardi che oltre ai dodici provvedimenti di custodia cautelare ha richiesto anche il sequestro di 42 automezzi e di un laboratorio di analisi utilizzato dagli indagati per produrre false certificazioni.
Uno degli arrestati è l’imprenditore Rocco Bonassisa, di 39 anni, di Deliceto, legale rappresentante della società «Agecos SpA» e che è titolare della dittà appaltatrice dei lavori per l'ampliamento della discarica. Gli altri sono Donato Schiavone, nato a Valencia (Venezuela), di 43 anni, ingegnere responsabile di cantiere e conduttore tecnico della costruenda discarica; Gerardo Valente, di Castelluccio dei Sauri, di 46 anni, rappresentante legale dell’impianto di frantumazione inerti «Valente snc», e Antonio Valente, di 44 anni, rappresentante legale dello stesso impianto, e Giovanni Valente, di Deliceto, di 77 anni, già legale rappresentante dello stesso impianto di frantumazione; Vincenzo Russo, di 70 anni, di Bovino, possessore e conduttore dei fondi ubicati a Castelluccio dei Sauri; Michelangelo Turchiarelli, di 24 anni, di Foggia, titolare della ditta di trasporto «Ediltur sas»; Leonardo Silvestri, di 39 anni, di Rocchetta Sant'Antonio, titolare dell’omonima ditta di trasporto; Pasquale Graniero, di 33 anni di Foggia, titolare dell’omonima ditta di trasporto; Donato Picaro, di 42 anni, di Picari, titolare dell’omonima ditta trasporto; Antonio Pelullo, di 61 anni di Bisaccia (Avellino), titolare dell’omonima ditta di trasporto; e Antonio Cappiello, di 47 anni di Deliceto, titolare della ditta di trasporto «Non solo scavi».

 
fonte la gazzetta del mezzogiorno del 4/6/2008

l'intervento di Legambiente Puglia

«Il maxi sequestro della discarica abusiva in provincia di Foggia conferma il triste primato pugliese che emerge da Ecomafia 2008, l’annuale rapporto sulla criminalità ambientale firmato Legambiente», lo ha dichiarato Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia. «Sul fronte del ciclo illegale dei rifiuti, la Puglia – continua Tarantini- mantiene saldamente il terzo posto dello scorso anno con 391 infrazioni accertate, 43 arresti, 437 denunce e 265 sequestri e il foggiano si conferma una terra in cui prolifera il business delle ecomafie. Qui i traffici illeciti portano rifiuti prodotti dal centro nord a essere scaricati direttamente nei terreni agricoli, scorie sempre più spesso spacciate per compost». Inoltre, e non è certo una novità, la Puglia rimane la porta d’ingresso o uscita per i traffici internazionali di rifiuti, come dimostrano i sequestri effettuati al porto di Bari di tir contenenti rifiuti pericolosi.

Ecomafia: Puglia al terzo posto

Il Rapporto Ecomafie 2008 di Legambiente pone, nella graduatoria sulla illegalità nel ciclo dei rifiuti, al terzo posto la Puglia. In particolara, nel Foggiano si scaricherebbero i rifiuti industriali del Centro-Nord

Ogni giorno 83 reati contro l’ambiente. Maglia nera alla Campania stabile al primo posto nella classifica dell’illegalità ambientale, seguita dalla Calabria: è in queste due regioni che si concentra il 30% degli illeciti registrati in tutta Italia. In totale, nel 2007 gli eco-reati sono aumentati del 27,3% rispetto al 2006; il giro d’affari è di 18,4 miliardi di euro; in aumento gli incendi boschivi dolosi e gli illeciti accertati nei cicli del cemento e dei rifiuti. Sparisce nel nulla una montagna di rifiuti speciali alta poco meno di 2000 metri. Presa d’assalto anche l’agricoltura. Questa la fotografia scattata nel rapporto Ecomafia 2008 di Legambiente presentato a Roma. n particolare Cosa nostra entra a pieno titolo nella gestione del ciclo dei rifiuti ed emerge la «multifunzionalità» del clan dei Casalesi, capace di spaziare dal ciclo del cemento a quello dei rifiuti, dall’agricoltura al racket degli animali. I clan dell’ecomafia salgono a 239 (36 in più rispetto allo scorso anno). Da qui la necessità per Legambiente di rinnovare l'appello «di introdurre i delitti contro l’ambiente nel nostro Codice penale» ha detto il presidente dell’associazione, Vittorio Cogliati Dezza ricordando che ci sono già proposte condivise ma che ora serve «volontà politica e tempo».

Ecco il quadro dell’illegalità contro l’ambiente:
- ILLECITI: in totale quelli accertati dalle forze dell’ordine nel 2007 sono 30.124, il 27,3% in più rispetto al 2006; le persone denunciate 22.069, con un incremento del 9,7%; i sequestri effettuati 9.074 (più 19% rispetto al 2006);
- REGIONI: la Campania occupa stabilmente il primo posto seguita dalla Calabria al terzo posto si trova la Puglia, seguita dal Lazio e dalla Sicilia. La prima regione del Nord come numero di infrazioni è la Liguria;
- RIFIUTI: i reati accertati nel 2007 sono oltre 4800, il 36% dei quali commessi nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa. Sempre in testa la Campania, dove lo smaltimento illegale di rifiuti pericolosi, spesso di provenienza extraregionale, si è sommato alla catastrofica gestione commissariale di quelli urbani. Un balzo in avanti colloca, invece, il Veneto al 2/o posto (era 6/o lo scorso anno). La Puglia mantiene il 3/o posto e il foggiano si conferma una terra dove si scaricano illegalmente nei terreni agricoli i rifiuti prodotti dal centro nord, scorie spesso spacciate per compost;
- FATTURATO: 18,4 miliardi di euro (quasi un quinto del business totale annuo delle mafie) pur contraendosi rispetto all’anno precedente di circa 4,4 miliardi di euro in seguito all’ attività di prevenzione e repressione;
- INCHIESTE: il 2007 detiene il record di inchieste contro i trafficanti di veleni. Grazie all’applicazione dell’art.260 del Codice dell’Ambiente, che introduce il delitto di organizzazione di traffico illecito di rifiuti, sono 96 le indagini condotte nel 2007 e nei primi due mesi del 2008 (a oggi le inchieste sono 103) e dal gennaio 2002 al marzo 2008 sono state 600 le ordinanze di custodia cautelare emesse, 2.196 le persone denunciate, 520 le aziende coinvolte.
- CEMENTO: sul fronte del ciclo illegale del cemento, cresce il numero d’infrazioni accertate dalle forze dell’ordine (7.978, il 13% in più rispetto al 2006), quello delle persone denunciate (10.074) e dei sequestri (2.240). Per l’abusivismo edilizio, le stime del Cresme parlano per il 2007 di 28.000 case costruite illegalmente contro le 30.000 del 2006 e le 32.000 del 2005;
- INCENDI BOSCHIVI: oltre 10 mila incendi, 225 mila ettari di boschi e foreste andati in fumo, 18 persone uccise dalle fiamme, 7 milioni e mezzo di tonnellate di Co2 rilasciate nell’aria;
- AGRICOLTURA: secondo le stime della Confederazione Italiana Agricoltura, il giro d’affari delle cosche nel settore agricolo si attesta sui 15 miliardi di euro, con oltre cento reati al giorno, e un agricoltore su 3 subirebbe gli effetti dell’illegalità;
- ARCHEOMAFIA: furti in leggero calo, dai 1212 casi del 2006 ai 1085 del 2007, con una flessione del 10,5%. Il Lazio, con 166 furti subiti, supera il Piemonte, tradizionalmente in testa;
- RACKET ANIMALI: stabile il mercato stimato dalla Lav nel 2007 sui 3 miliardi di euro circa, tra corse clandestine di cavalli, combattimenti tra cani, traffici di fauna esotica e protetta, macellazione clandestina.


fonte la gazzetta del mezzogiorno del 4/6/2008

 

(La repubblica di tersite, 5 giugno 2008)

monti dauni meridionali, territorio dell'osso

link collegato:

 

gazzetta del mezzogiorno

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- la repubblica di tersite -