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LA FINANZIARIA 2007 LE RAGIONI DI PRODI E TOMMASO PADOA SCHIOPPA

 

 

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Le Ragioni di Prodi e Schioppa

La finanziaria le ragioni del provvedimento di Prodi e Padoa-Schioppa

Il premier ha presentato a Milano i contenuti della manovra appena varata
e assicura: "Rischioso andare in piazza con questa Finanziaria"

Prodi: "Dopo anni di difficoltà sarà il ceto medio a guadagnare"

Padoa-Schioppa: "Il parto è andato bene, sono un padre lieto"
La crescita 2007 all'1,3%, il deficit sarà azzerato nel 2011

- La Finanziaria varata dal governo ha avuto come prima preoccupazione l'attenzione ai diritti dei deboli: lo ha detto il presidente del Consiglio, Romano Prodi, nel presentare stamane a Milano la manovra 2006, firmata stamane dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ne ha autorizzato la presentazione in Parlamento.

Prodi ha voluto sottolineare che questa è una manovra "che porta allo sviluppo della giustizia sociale, che aiuta i più deboli e non si vergogna di farlo". Il premier ha respinto con forza le accuse della Casa delle libertà di aver infierito sul ceto medio: "Dopo anni di difficoltà sarà il ceto medio a guadagnare", ha assicurato Prodi, spiegando come "ci saranno meno imposte per chi guadagna fino a 40 mila euro l'anno. Il 90% dei contribuenti, quindi, avrà un calo delle imposte".

Anche il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa, intervenendo alla conferenza stampa con il premier, si è detto molto soddisfatto. "Il parto - ha assicurato il ministro - è venuto bene anche se finora abbiamo sentito solo gli strilli che provenivano dalla sala parto. Sono come un padre. Lieto che il neonato porterà il suo nome".

Secondo il responsabile di via XX Settembre, quattro sono i punti che reggono la manovra: "Primo, abbiamo portato i conti fuori dalla zona rossa; secondo abbiamo realizzato una grande ridistribuzione del carico fiscale, con un'incidenza minima; terzo abbiamo spostato la spesa pubblica verso lo sviluppo e l'equità; quarto abbiamo realizzato riforme molto profonde, come il federalismo fiscale o quanto fatto nel settore sanitario".

Quanto agli interventi di contenimento della spesa, ha spiegato il premier, "Non tutti i tagli sono dolorosi. Alcuni sono addirittura necessari per rendere efficiente la spesa pubblica". Prodi ha respinto anche le accuse di aver violato gli impegni assunti: "Stiamo mantenendo gli impegni del programma elettorale", ha detto.

E anche quelli presi nei confronti della Ue, come spiega un comunicato diffuso da Palazzo Chigi, secondo il quale gli interventi previsti dalla Finanziaria per il 2007 "consentono di ricostituire un avanzo primario, pari al 2%, rispetto a -0,3% dell'anno scorso".

Dallo stesso comunicato si apprende che, grazie alla manovra, il rapporto deficit/Pil (previsto l'azzeramento per il 2011) verrà riportato sotto il tetto del 3% entro il 2007: "Il disavanzo scende infatti dal 2,8% dal 4,8% del 2006, dopo essersi mantenuto ininterrottamente sopra il 3% a partire dal 2001".

Il debito/Pil, cresciuto nel 2005 e nel 2006 "dopo dieci anni consecutivi di riduzione", comunica ancora Palazzo Chigi, verrà riportato grazie agli interventi della Finanziaria al 106,9% nel 2007 (dal 107,6% del 2006). Contestualmente, l'avanzo primario - "premessa indispensabile per una riduzione strutturale del peso del debito negli anni futuri" - sarà del 2% rispetto al -0,3% del 2005. La crescita per il prossimo anno viene fissata all'1,3%.

Risultati buoni ma impossibili da ottenere senza operare tagli, dato lo Stato dei conti pubblici, ha ricordato il premier: "Abbiamo fatto una Finanziaria di grande significato che è stata condizionata dal fatto che lo Stato era stato amministrato male". "I conti - ha detto Prodi - avevano raggiunto livelli tali che era perfino complicato riuscire a leggerli". E poi, ha spiegato Prodi, con la politica dei condoni non erano state incentivate le entrate e "si era data la percezione che è sempre possibile evadere". "Abbiamo constatato - ha aggiunto Padoa Schioppa - condizioni di disidratazione ai margini della desertificazione della spesa pubblica".

Ecco perchè, in definitiva, ha osservato il premier, "Queste decisioni devono meritare riflessioni molto più attente. Andare in piazza contro una Finanziaria di questo tipo può anche essere politicamente rischioso". Soprattutto dal momento che la manovra, ha ricordato Padoa-Schioppa, gode di un ampio consenso: "la Finanziaria è stata varata con il consenso e con uno strettissimo dialogo con il Paese", ossia Regioni, enti locali, e parti sociali.

(1 ottobre 2006)

fonte: "la Repubblica".

 

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