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Politiche 2008: l'Italia ha votato
 

 

 
EDITORIALE
di Tersite

Vince la destra. la lega dilaga al nord. Spariscono i comunisti e i socialisti. E il Pd aspetta il dialogo.

   ELEZIONI POLITICHE 2008
 
IL VOTO COME MIRACOLO
di tersite

Il popolo ha votato. Il popolo PIO ha votato. E dopo la delusione del governo Prodi, il voto del 13 aprile, o tutto o nienteper la mancanza di politiche sociali e redistributive, il popolo chiede il miracolo. E “devotamente” chiede a San Silvio di alleviare la propria sofferenza. Il popolo è sovrano. E se si affida ai santi va rispettato. Anche se si sa che in politica i santi non fanno miracoli.

Da questo voto escono tre risultati di forte valore politico e culturale: 1) la scomparsa della “sinistra” dal parlamento; 2) la Lega dilaga nel nord del paese; 3) il presidenzialismo.

La sinistra arcobaleno è tracollata e Bertinotti ha la totale responsabilità di questa sconfitta, perché ha impostato una campagna elettorale recitando un copione di  stampo progressista disilludendo il proprio elettorato di riferimento, il proprio ceto sociale. Non ha fatto mai interventi di forte critica al capitalismo, ma è stato come suo essere morbido e vellutato, nella illusoria speranza di non rompere troppo con il partito democratico fiducioso di ritrovare un domani un cammino comune. Ma il “suo” popolo si è arrestato sull’uscio di casa: con il popolo della sinistra critica non si gioca, è gente matura e dal forte pensiero autonomo.  Non vota solo perché è chiamata a votare. Ricordo che già due anni fa il popolo della sinistra “rivoluzionaria” – quella di un mondo nuovo: difesa del creato, pacifista, egualitaria – si fece carico di arginare il bonapartismo berlusconiano lavorando alla costituzione dell’ Unione. A due anni esatti quella esperienza è stata mortificata e abbandonata. Con il risultato che il governo Prodi sostenuto dal nascente PD ha solo risanato il bilancio dello stato e alla gente ha elemosinato ciotole di riso.

In queste politiche sta la disfatta del PD e la scomparsa della sinistra arcobaleno.  bertinotti lascia il parlamento italiano, dopo il disastro elettoraleMa dal parlamento italiano scompaiono anche i socialisti e  i cosiddetti comunisti di Ferrando e di Turigliatto. Oggi il parlamento italiano costituito solo da forze neo-centriste e padane non ha più l’alibi dei comunisti che “lavorano contro i governi” o che condizionano le politiche riformiste da fare per il “bene del paese”. Questo alibi da oggi cade. Le forze riformiste oggi non hanno più giustificazioni dietro le quali nascondere i loro insuccessi.

E’ un fatto molto importante vedere che il re è nudo davanti al bambino. Si chiarirà per sempre chi sono i responsabili del processo di impoverimento e dello schiacciamento dei diritti di cittadinanza dei cittadini.

La forte caratterizzazione del voto leghista al nord, apre scenari tutti ancora da decifrare. Il federalismo fiscale tanto propagandato non vuol dire altro che i ricchi vogliono scappare con la cassa. Sapranno le forze “moderate” addolcire questo calice? il nord con questo voto chiede di staccarsi dal resto d’Italia, perché le forze produttive sanno che con la globalizzazione non si scherza: bisogna correre, mettere un territorio in condizione di poter competere con il resto del mondo. Tradotto vuol dire:  meno soldi alla spesa pubblica - cioè a Roma -  e più soldi all’impresa , cioè al nord.

E il sud? E il tanto “amato” mezzogiorno d’ Italia? Al sud si farà il ponte sullo stretto e sarà il monumento ai posteri del berlusconismo, mentre 4 regioni si ammaleranno di senilismo e di fragilità demografica.

Il sistema politico italiano arretrato rispetto a quello delle altre democrazie occidentali non poteva attardarsi a diventare bipartitico. In tutto l’occidente il sistema economico è andato via via facendo fusioni, accorpamenti per rispondere al meglio alla globalizzazione – nelle leggi del sistema capitalista vige la regola che più si è grandi e più si è forti -  e per questo che da noi, in Italia, non era ammissibile permettersi di avere ancora governi di coalizioni. Per rispondere agli interessi del profitto occorrono governi snelli e veloci nel decidere.

Quello che ci attente è un domani dal cielo carico di nubi che non promette nulla di buono. Saranno diluvi o temporali?

Vedendo già la casa “sgarrupata”, da cristiano che non crede nei miracoli: il legno per l’arca l’ho già ordinato.

tersite

la repubblica di tersite - 15- aprile -2008

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