ELEZIONI POLITICHE
2008
Il popolo ha votato. Il
popolo PIO ha votato. E dopo la delusione del
governo Prodi,
per
la mancanza di politiche sociali e
redistributive, il popolo chiede il miracolo. E
“devotamente” chiede a San Silvio di alleviare
la propria sofferenza. Il popolo è sovrano. E se
si affida ai santi va rispettato. Anche se si sa
che in politica i santi non fanno miracoli.
Da questo voto escono tre risultati di forte
valore politico e culturale: 1) la scomparsa della “sinistra” dal
parlamento; 2) la Lega dilaga nel nord del paese; 3) il
presidenzialismo.
La sinistra arcobaleno è tracollata e Bertinotti
ha la totale responsabilità di questa sconfitta, perché ha impostato una
campagna elettorale recitando un copione di stampo progressista
disilludendo il proprio elettorato di riferimento, il proprio ceto
sociale. Non ha fatto mai interventi di forte critica al capitalismo, ma
è stato come suo essere morbido e vellutato, nella illusoria speranza di
non rompere troppo con il partito democratico fiducioso di ritrovare un
domani un cammino comune. Ma il “suo” popolo si è arrestato sull’uscio
di casa: con il popolo della sinistra critica non si gioca, è gente
matura e dal forte pensiero autonomo. Non vota solo perché è chiamata a
votare. Ricordo che già due anni fa il popolo della sinistra
“rivoluzionaria” – quella di un mondo nuovo: difesa del creato,
pacifista, egualitaria – si fece carico di arginare il bonapartismo
berlusconiano lavorando alla costituzione dell’ Unione. A due anni
esatti quella esperienza è stata mortificata e abbandonata. Con il
risultato che il governo Prodi sostenuto dal nascente PD ha solo
risanato il bilancio dello stato e alla gente ha elemosinato ciotole di
riso.
In queste politiche sta la disfatta del PD e la
scomparsa della sinistra arcobaleno. Ma
dal parlamento italiano scompaiono anche i socialisti e i cosiddetti
comunisti di Ferrando e di Turigliatto. Oggi il parlamento italiano
costituito solo da forze neo-centriste e padane non ha più l’alibi dei
comunisti che “lavorano contro i governi” o che condizionano le
politiche riformiste da fare per il “bene del paese”. Questo alibi da
oggi cade. Le forze riformiste oggi non hanno più giustificazioni dietro
le quali nascondere i loro insuccessi.
E’ un fatto molto importante vedere che il re è nudo
davanti al bambino. Si chiarirà per sempre chi sono i responsabili del
processo di impoverimento e dello schiacciamento dei diritti di
cittadinanza dei cittadini.
La forte caratterizzazione del voto leghista al
nord, apre scenari tutti ancora da decifrare. Il federalismo fiscale
tanto propagandato non vuol dire altro che i ricchi vogliono scappare
con la cassa. Sapranno le forze “moderate” addolcire questo calice? il
nord con questo voto chiede di staccarsi dal resto d’Italia, perché le
forze produttive sanno che con la globalizzazione non si scherza:
bisogna correre, mettere un territorio in condizione di poter competere
con il resto del mondo. Tradotto vuol dire: meno soldi alla spesa
pubblica - cioè a Roma - e più soldi all’impresa , cioè al nord.
E il sud? E il tanto “amato” mezzogiorno d’
Italia? Al sud si farà il ponte sullo stretto e sarà il monumento ai
posteri del berlusconismo, mentre 4 regioni si ammaleranno di senilismo
e di fragilità demografica.
Il sistema politico italiano arretrato rispetto a
quello delle altre democrazie occidentali non poteva attardarsi a
diventare bipartitico. In tutto l’occidente il sistema economico è
andato via via facendo fusioni, accorpamenti per rispondere al meglio
alla globalizzazione – nelle leggi del sistema capitalista vige la
regola che più si è grandi e più si è forti - e per questo che da noi,
in Italia, non era ammissibile permettersi di avere ancora governi di
coalizioni. Per rispondere agli interessi del profitto occorrono governi
snelli e veloci nel decidere.
Quello che ci attente è un domani dal cielo carico di
nubi che non promette nulla di buono. Saranno diluvi o temporali?
Vedendo
già la casa “sgarrupata”, da cristiano che non crede nei miracoli:
il legno per l’arca l’ho già ordinato.
tersite
la repubblica di tersite - 15- aprile -2008 |