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 Rocchetta trascendente

 

 

ROCCHETTA TRASCENDENTE

  di Tersite

Ogni anno il teologico si mischia alla politica. La trascendenza è vissuta come un rito collettivo: la terra e il cielo che dovrebbero rimane separati, si fondono, si abbracciano in nome di Maria. La comunità "fraternizza" con il potere spirituale e civile al di là della gravità dei problemi. Sembra che "la civiltà dei Lumi" non sia mai penetrata in questo mondo arcaico fondato su base religiosa: sembra quasi ritornare al medioevo dove l'elemento che accumuna gli uomini è la fede, e dove i pellegrini ritornano a casa per far parte della loro comunità d'origine. la_madonna_del_pozzo_e_il_suo_popolo_in_chiesa_matrice

Un rito magico che si rinnova ogni anno puntualmente il 15 di agosto. Gli affari della municipalità e quelli della chiesa coincidano, e insieme alla popolazione potremmo dire che a prevalere è l'interazione sociale dove l'aspetto identitario ha la meglio sui dannosi comportamenti "solitaristi".

Il tempo si ferma, la popolazione acclama la santità di Maria cercando la salvezza della propria anima e raccomandandosi a Lei per la felicità su questa terra.

Religiosamente la comunità di tutti i cittadini si affida devotamente a Maria del Pozzo scegliendo di tradire la storia reale sostituendola con una storia pia, conforme più alla cultura fatalistica delle popolazioni meridionali che alle esigenze di una indiscutibile  riparazione di ingiustizia sociale.

Il potere "delegato" degli "aristocratici" non è messo in discussione perché il concetto di sovranità popolare è confinato nell'illusorio voto democratico che maschera umilianti infeudamenti dove il cittadino rimane suddito di aggiornate "poliarchie".

Il popolo che in democrazia è sovrano non conta nulla: perché la nostra unica libertà è di scegliere; di scegliere ogni 5 anni il nostro nuovo "signore". E in questo non fa differenza perché anche rispetto alla teologia rappresenta straordinariamente il prescelto: sofisticatamente viene invitato a seguire la santissima Maria, di cui è devoto, occupando l'ultimo posto in ordine alla liturgica processione: è incredibile, è angosciosamente incredibile ma occorre riconoscere che in democrazia vale solo il principio della RAPPRESENTATIVITA' E NON DELLA SOVRANITA' del popolo.

Se la strada degli uomini sembra portare il buio, da cristiano, non credente, non resta che affidarci ad una nuova e salvifica APPARIZIONE.

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(La repubblica di tersite, 4 settembre 2008)

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