AGRATI *        PITT
Busto Arsizio        cit. 1752    

Nel  1752 in S. Cristoforo a Saronno il pittore Agrati, probabilmente originario di Busto, ornò l' abside ed il Bellotti vi affrescò le figure. Restaurò lo sfondo dell’altare del Battistero di Busto Arsizio.

ANDREA da        SC
Busti (Busto A. )        cit. 1469        

Con due fratelli  lavorò per il Duomo di Milano nel 1469.

ANGELINO  da*        SC
Somma            op. 1500/7

Lavorò alla facciata della Certosa di Pavia tra il 1500 ed il 1507.

AZIMONTI Italo     ING/ARCH
Sacconago 1881 - Busto Arsizio 1962

Laureato in Ingegneria industriale nel 1904. Suoi i progetti di casa Meroni in corso XXII marzo e casa Calvi  in via Watt a Milano.

BAMBAIA BUSTI Agostino detto il      SC
Busto A. 1483 - Milano 1548

Il  Bambaia, col fratello Polidoro, fu iscritto nel 1512 tra scultori del Duomo di Milano Si educò alla tradizione lombarda dell'Amadeo e di Benedetto Briosco.
La sua prima opera, è il monumento sepolcrale di Lancino Curzio nel museo del Castello di Milano del 1513, cui collaborò anche lo scultore Cristoforo Lombardo. La sua opera più famosa è senz'altro il monumento sepolcrale al  capitano  Gastone di Foix, opera considerata fin dal Cinquecento meravigliosa per concezione ed esecuzione ed oggi riunita in parte, 27 pezzi, nel Castello Sforzesco di Milano. Bambaia. lavorò all'opera dal 1515 al 1523  aiutato dal fratello e da altri , artisti minori. Alcuni  pezzi di questo monumento si trovano presso la Pinacoteca Ambrosiana: tra cui dodici splendide sculture in marmo bianco statuario.

Sempre all' Ambrosiana si trovano quattro bassorilievi raffiguranti scene della vita di Gesù appartenenti alla tomba della famiglia Birago. L'altra parte della tomba si trova nella cappella del palazzo Borromeo all'isola Bella. Sono sempre episodi della Passione e sopra l'arca del sarcofago si erge  la statua di Giovanni Battista, rappresentata con grande ricchezza di stile. Opere del Bambaia si  conservano nel Duomo di Milano e nell'annesso Museo. Altre sue opere si trovano varie chiese di Milano, alla Certosa di Pavia, a Treviso, a Firenze, a Vienna, Parigi, Madrid e Berlino.
Un tempo, anche in Varese  vi da era un'opera del Bambaia, da alcuni solo attribuita: si trovava sull' altare dell' oratorio della Beata Vergine Addolorata al Mirabello di Varese, contiguo ai musei civici. Ora l' opera é catalogata a Varese, collezione Litta Modigliani.
Un' annotazione curiosa, fino ad una ventina di anni fa agli amanti dell' acquaforte veniva proposto il Bambaia, quale " Maestro del  1515 " ora la critica ha spostato questa attribuzione verso un maestro incisore di scuola veneta veneta .
Per un approfondimento rimandiamo a due recenti cataloghi: Fiorio M.T., Bambaia, catalogo Completo, Cantini, Firenze, 1990 e AGOSTI G., Bambaia ed il classicismo Lombardo, Einaudi, Torino, 1990

BELLOTTI Biagio Giuseppe Maria*  PITT
Busto Arsizio 26/2/1714 - 15/8/1789

Formatosi presso il padre Leopoldo e  altri pittori della sua famiglia. Diciottenne era stimato buona promessa per l’arte ed il sacerdozio a cui era avviato. Fu organista, musicista, compositore di canti religiosi  e direttore di cori e scultore. Come pittore risente dell’influsso dei veneti e soprattutto del Tiepolo. Diventato sacerdote nel 1742, alternò questo ministero con la pittura e la musica: fu clavicembalista e organista in San Giovanni a Busto Arsizio. Si cimentò anche nel teatro in dialetto bustocco con il  il suo <Maritaggio di Mommina ovvero la Signora paesana>..
Attivo come pittore dal 1732, eseguì affreschi e tele per chiese e case di Busto fra cui occorre menzionare almeno la decorazione di San Gregorio (1745), del presbiterio e dell'abside (1757-1759 ca.) e della cappella della Beata Giuliana (1780) in San Giovanni e il grande affresco sulla volta della Madonna in Prato (dal 1774).
Lavorò an che a Gallarate, Lonate Ceppino, Mozzate, Montonate, Olgiate Olona, Carnago,  Saronno, San Giorgio su Legnano , a san Donato di Sesto e Milano  in Palazzo Sormani e alla Certosa di Garegnano.
Sue opere in architettura sono  il corpo aggiunto di San Gregorio (1745). il mortorio presso San Michele (dal 1761) e la penitenzieria di San Giovanni (dal 1783).

BELLOTTI (GELLI) Ambrogio*    PITT
Busto Arsizio?        op. fine ‘600

Fratello di Biagio, Francesco e Michelangelo. Dipinse con Francesco e Biagio gli affreschi nella Basilica di Busto Arsizio. Fece un ritratto ad Annibale Brivio, allievo del Collegio Borromeo a Pavia, che si laureò in legge ora quadreria dell’ospedale Maggiore di Milano

BELLOTTI Arcangelo    PITT
Busto Arsizio???        attivo 1729-1749

Probabilmente imparentato con i Bellotti. Autore di un ritratto di Francesco Maria Lampugnani, che ricoprì numerose cariche a Milano e  ricordato anche perché volle essere sepolto con i poveri della Ca’ Granda sotto l’altare della chiesa dell’Ospedale. Ricordato tra i pittori della Cà Granda e per un restauro di un quadro raffigurante sant’Agata ne Duomo di Milano.

BELLOTTI Francesco*    PITT
Busto Arsizio?        op. 1670/80

Fratello di Ambrogio, Biagio e Michelangelo. Dipinse con Ambrogio e Biagio gli affreschi nella Basilica di Busto Arsizio. Lavorò a Milano verso il 1720. Attivo alla badia di Dulzago (NO) negli anni 1670-80.

BELLOTTI Michelangelo*    PITT
Busto Arsizio - morto 1744

Fratello di Ambrogio, Biagio e Francesco. Famoso per il restauro “ distruttivo” del Cenacolo di Leonardo. Per santa Maria delle Grazie nel 1729 dipinse una tela raffigurante Lodovico il Moro e la moglie  . Sua una Trinità in santa Maria di Caravaggio. In san Vincenzo a Gravedona nel 1735 dipinse due storie che raffigurano San Vincenzo davanti al Sultano e il Martirio del Santo.


BIANCHI Pietro detto il Bustino(i) *    PITT
Busto Arsizio        op. 1593/1650

Fu figlio adottivo e allievo di Benedetto Crespi.
Operò a Tradate (1593/1604) .
A Morbegno, nella chiesa di san Pietro, nel 1712/1713, con tre scene raffiguranti il martirio del santi Pietro e Paolo; la gloria dei due santi; il trionfo della Cattedra di Pietro sorretta dai quattro grandi Dottori della Chiesa Occidentale.
Pittore a Como ( 1640/50) , operò nelle chiese di san Colombano e sant'Anna.

BONALANZA Famiglia    ORGANARI
Lonate Pozzolo

Bottega Organaria originaria di Lonate Pozzolo dove fa la sua comparsa agli inizi del XVII°  secolo. Il capostipite è  Simone, nato nel 1598, chiamato “ Mastro “ ma non si sa in quale arte.    

    BONALANZA Carlo Giuseppe Pietro         ORGANARO
    Lonate Pozzolo   cit. 1678

    Citato in un contratto per la fornitura di un organo alla Collegiata di Dairago unitamente allo zio Pietro Francesco e cugino di Marco Antonio. Successivamente si
    firma Pinza ( vedi ), e opera autonomamente.

    BONALANZA Marco Antonio     ORGANARO
    Lonate Pozzolo   cit. 1692

    In un contratto  si impegna per il padre Pietro Francesco alla fornitura di un organo alla Parrocchiale di sant’Ilario a Casorate Sempione .

    BONALANZA Pietro Francesco        ORGANARO
    Lonate Pozzolo   cit. 1678

    Citato in un contratto per la fornitura di un organo alla Collegiata di Dairago unitamente al nipote Carlo Giuseppe Pietro. Operò col figlio a Mezzana.

________

BORGOMANERI  Demetrio    PITT
Gallarate 18/6/1840 -Gallarate 15/2/1921

Un suo < Studio di paese> è alla GAM di Milano

BOSSI  Ambrogio*            MIN
Busto Arsizio        1517 - 1549

Fu canonico della parrocchiale di Busto. Allievo del miniatore Francesco Crespi, collaborò con  diversi artisti in Lombardia. Gli sono attribuite le miniature di un antifonario rinascimentale custodito a Busto.

BOSSI Giuseppe        PITT
Busto Arsizio 17 /8/1777- Milano il 9/12/1815

Uomo eclettico e di grande talento, il Bossi non si limitò alla pittura, ma fu anche personaggio politico, letterato, collezionista e bibliofilo.
Fondatore e segretario dell’Accademia di Brera per la quale su incitamento di Francesco Melzi  si procurò molto materiale a scopo didattico a Roma presso le chiese soppresse. Promosse la fondazione di una scuola di anatomia e una di mosaico. Scolaro di Tiraboschi e Appiani, suo grande amico. Fu amico intimo del Porta
Operò prima a Milano con Traballesi e coll'Appiani, poi a Roma con Domenico Conti. Tornato a Milano nel 1801 dove vinse il « Concorso della riconoscenza» con <Allegoria della riconoscenza verso il Bonaparte>, vi trascorse quasi tutta la vita e fu l'iniziatore e l'osservatore della Pinacoteca e delle istituzioni delle esposizioni annuali dell'Accademia di Brera, della quale nel 1803 compilò gli statuti. Con lo stesso Statuto fu dato grande impulso alla Pinacoteca di Brera, che venne dotata del suo primo nucleo di opere. Ricoprì tale incarico fino al 1807 anno in cui, con sua grande amarezza, rassegnò le dimissioni.
Dal 1807 che Bossi inizia a scrivere le sue Memorie sotto forma di diario della propria vita, attività che sospenderà soltanto pochi giorni prima di morire nel 1815. Scrisse quattro libri intorno alla vita e alle opere dell’autore del "Cenacolo", il "discorso sull’utilità politica delle arti del disegno", un’epistola a Giuseppe Zanoia e le "vite dei pittori milanesi".
Insieme ad altri artisti di tendenze neoclassiche, effettua le decorazioni degli interni della Villa Melzi d'Eril a Bellagio. Fu anche in Francia. Come l'Appiani, fu pittore neoclassico, ma eseguì anche qualche ritratto con spiccati caratteri romantici. Non ha lasciato molte opere, perché si dedicò agli studi leonardeschi e fu scrittore e poeta erudito,dando un grande contributo nella critica dell'arte. Fu anche poeta dialettale. Negli ultimi anni a causa dell'aggravarsi dello stato di salute, dipinse poco.
Morì nel 1815 alla giovane età di 38 anni
Il Foscolo gli dedicò questa breve poesia denigratoria:

CONTRO IL PITTORE GIUSEPPE BOSSI

Se come fredde son le tue pitture
Fosser le tue censure,
O come calde son le tue censure
Fosser le tue pitture,
Saresti buon censore,
E forse buon pittore

Alcune sue opere:
Autoritratto, ritratto di Napoleone Bonaparte, Apoteosi, i due Parnasi, i sogni di Anacreonte, l'apoteosi dei più gran di poeti italiani, Giove che sotto le sembianze di Diana seduce Callisto, ritratto di Gaspare Landi, Carlo Porta, Felice Bellotti, il Sacrificio di Lystra, Madonna del sonno, Trionfo di Cupido, La notte e l'aurora, 69 disegni acquerellati, ritratto di giovane gentiluomo.

BOSSI  Pasquale *            PIT
Fagnano Olona 13/8/1892

Soldato nella grande guerra, fu mutilato vicino ad Oslavia. Studiò a Brera, fu futurista e partecipò alla esposizione di Roma. Fu presente alle prime sindacali di Milano. Fu insegnante e pittore di paesaggi e ritratti.

BOTTIGELLI Angelo*        PIT / ACQ
Busto Arsizio 3 / 10 /1897 - 14/10/1989

Allievo di Enrico Felisani, dipinse ad olio paesaggi e figure. Si dedicò anche all’ acquarello, all’acquaforte e al monotipo. E’ anche poeta dialettale.
Sue opere a Milano, Firenze, Bolzano e Busto.

BOTTIGELLI Pietro        MIN
Busto Arsizio        citato 1544

Allievo di Francesco Crespi miniatore.

BRUSATORI Luigi        PITT/SC
Sant’Antonino Ticino di Lonate Pozzolo 20/7/1885 - 9/8/1942

Dapprima calzolaio, contadino e manovale,si iscrisse alla scuola di Brera per seguire i corsi di disegno e dopo solo due anni realizzò il suo primo affresco nella chiesa di San Macario, andato perduto. Le sue qualità di artista furono subito intuite dai conterranei che gli chiesero di affrescare anche in altri paesi del circondario. A17 anni Brusatori entrò per meriti artistici nella Regia Accademia d'arte di Milano lasciando nel contempo il proprio segno nelle chiese del capoluogo lombardo. Fu per  anni in California( 1912/21) dove rimangono suoi lavori nelle chiese di Nostra Angera de Guadalupe e a san Francesco in San Francisco. Sue opere religiose si trovano anche in Lombardia e Piemonte come nella parrocchiale di Crenna, nel cimitero di Ferno, ad Alessandria, Domodossola, Casale Monferrato e Vigevano.

BUSTINI Fratelli        PITT        
Busto Arsizio        ‘600

Eseguirono figure nel santuario di Busto e sono stimati massimi nei quadri di piccole dimensione.

CAGNOLA Edoardo    ING/ARCH    
Cassano Magnago 1873 - Busto Arsizio 1924

Ingegnere comunale a Solbiate Olona. Progettò il dormitorio per operaie del cotonificio Ottolini e l’ingresso del calzaturificio Lombardo Borri e Vitale a Busto.

CANDIANI Paolo*        ARCH/PITT
Busto Arsizio 23/8/1897 - Gorla Minore 10/8/ 1981

Durante la frequentazione del Liceo Classico, manifesta una forte predisposizione al disegno e una vocazione agli studi artistici, osteggiato dal parere del padre che progetta per lui un futuro nell’industria cotoniera di famiglia. Il cognato Augusto Trovasoli conduce il giovane nello studio di Corso Garibaldi di Cesare Tallone, che accetta il quindicenne Paolo come allievo privato nel 1912 . Frequenterà i corsi fino al 1915, alla partenza per la Guerra Mondiale. Il suo primo ritratto sarà quello della modella Dea, nel 1913. Laureato in Architettura al Politecnico di Milano nel 1923, per la sospensione dell’evento bellico, è attivo anche nella ditta di famiglia, il cotonificio Enrico Candiani, di cui diventa Consigliere delegato e poi Presidente. Continua a dedicarsi alla pittura e diventa un collezionista delle opere di Cesare Tallone e di capolavori di antichi maestri, spesso procurategli dall’amico Ermanno Tallone, mercante d’arte in Milano di gusto raffinatissimo e profonda cultura. nel 1950 viene eletto presidente dell’Accademia di Brera carica che ricoprirà per ben 17 anni.
. Sarà presidente anche del Poldi Pezzoli, dell’Opera Pia Lombardi e Croci, dell’Ente Isola Comacina, enti per i quali provvede al riordino e presidente dell’ordine degli Architetti. Realizza la prima Mostra Internazionale delle Accademie nel 1953. Dal 1955 al 1958 diventa anche Presidente della Famiglia Artistica Milanese e a lui si deve il trasferimento nella sede di Piazza Cavour. Viene nominato Commendatore della Repubblica nel 1954, Medaglia d’ Argento dei Benemeriti della Scuola della Cultura e dell’ Arte il 2 giugno del 1955, promosso Gran Ufficiale della Repubblica nel 1957 e nel 1961 Commendatore dell’Ordine della Corona del Belgio, per la sua opera di riordino dell’Isola Comacina, allora proprietà dell’Accademia di Brera, dono del Re del Belgio. Nel 1964 apre a Busto Arsizio la sezione staccata del Liceo Artistico di Brera che nel 1968 diventa Liceo autonomo. Conserva con amore geloso le opere di paesaggio del suo antico maestro che tra i primi riconosce come opere eccelse.

CANDIANI Leopoldo    ING/ARCH    
Busto Arsizio 1853 - Somma Lombardo 1930

Lauratosi al Politecnico di Milano nel 1875. ed ebbe diverse cariche pubbliche. Fu propugnatore di progetti nell’ambito delle bonifiche e dei collegamenti ferroviari.
Fu autore di progetti per fabbriche a Busto e Somma. Lavorò con Villoresi al progetto del canale Villoresi e realizzò il progetto della ferrovia delle Centovalli. autore dei libri:
- L’irrigazione dell’altopiano milanese
- Il nuovo Ospedale di Busto Arsizio.

CANE Carlo*          PITT
Gallarate 15/12/1615 - Milano 16/8/1688

Pittore di storia, di paesaggi, di animali Studiò con Melchiorre Gilardini e studiò il Morazzone, imitandone lo stile.
Dipinse per chiese e privati  principalmente a Milano, Gallarate, Monza cerosa di Pavia e Torino. Suo allievo fu Cesare Fiori. Sue opere:
- Pranzo di caccia, grande olio nella pinacoteca del Castello a Milano
- storie di san Nicola di Bari in sant’ Antonio abate a Milano
- alla Certosa di Pavia, storie di sant’ Ambrogio, affreschi
- affreschi nell’abside del Duomo di Monza
- olio martirio di sant’Agnese nella parrocchiale di Somma Lombardo
- diversi affreschi ( 1651-58) e olii in santa Maria Assunta di Gallarate
- tela di san Raimondo Nonnato in Madonna in Campagna a Gallarate

CASALE Coronato                  SC
Somma Lombardo            cit 1881

All’esposizione di Milano del 1881 vinse il primo premio per una scultura in legno.

CHECCHI  Giacomo*     PITT
Gallarate 2/9/1895 - Gallarate 25/12/1958

Autodidatta dipinse dal vero paesaggi e nature morte, Espose a Milano nel 1958 alla galleria Ranzini.

CERVINI Rodolfo        ING/IMP
Castronno 1855 - Buenos Aires 1974

Laureato al Politecnico di Milano, si trasferì in Argentina nel 1908. Dopo aver lavorato come progettista  inaugurò una propria impresa con il fratello Italo. Fecero numerosi edifici nella capitale argentina tra i quali il monumentale “ Kavanagh” del 1936, in piazza san Martino.. L’impresa si dedicò ad un gran numero di opere idrauliche nelle province di Buenos Aires e santa Fè. Fu anche molto attivo nella vita sociale degli immigrati  italiani.

COLOMBO Renzo ( Lorenzo)*    SC
Gallarate 16/2/1856 - Fougères 25/9/1885

Dopo aver frequentato Brera, diviene allievo del Duprè,   successivamente si perfeziona a Roma e apre uno studio  a Gallarate dove lascia busti, medaglioni, monumenti funerari e gruppi. Soggiorna successivamente a Torino presso Odoardo Tabacchi, poi a Genova ed infine nel 1882 a Marsiglia.
Nel 1884  fu  nominato direttore artistico del Museo Grevin di Parigi. Espone al Salon  del 1884. Sue opere:
- Teseo morente del 1878
- Socrate davanti ai giudici
- San Girolamo,
- busti di Napoleone in marmo e fusi
- Archimede uscente dal bagno
- discesa dal Golgota
- monumento ai soldati bretoni caduti nella battaglia di Champigny del 1870,  morì durante l’inaugurazione di questo monumento.

COMOLLI Demo*    PITT
Somma Lombardo 1/7/1849 - vivente 1881

Studiò a Brera e si dedicò ad illustrare i fiori in più tecniche. Ci rimangono diverse composizioni su ventagli e pergamene miniate. Nel 1881 all’Esposizione di Milani presentò un ventaglio che fu acquistato dalla regina Margherita e venne molte volte replicato su ventagli destinati alle nobili signore milanesi.

CRAFFONARA Aurelio*        PITT/ILL
Gallarate 15/9/1875 - Genova 5/2/1945

Nipote del pittore trentino Giuseppe, si trasferì a Genova all’età di 10 anni, si formò all'Accademia Ligustica di Belle Arti allievo di Tammar Luxoro.
Valente pittore e cartellonista, iniziò la propria attività a Genova agli inizi del secolo collaborando con il noto  stampatore Barabino & Graeve. Realizzò numerosi manifesti per le località della Riviera Ligure, alternando un segno dolce e ricco di particolari a linee vagamente caricaturali sviluppati lavorando come illustratore su periodici satirici col nome di “ Lelo “. Dipinse ceramiche e piastrelle, acquarelli e fu illustratore di libri. Espose ripetutamente con il gruppo degli acquerellisti lombardi a Milano. Espose molto in Italia ( Genova,Milano, Trieste, Taranto, Napoli) e all’estero ( Liegi, Anversa, Londra, Monaco, Capetown e Cairo ).
Con Sacheri, Nomellini e Bardinero  decorò la ex sede del Banco di Chiavari e della Riviera ligure ( oggi Banca popolare di Lodi) in via Garibaldi.
Molte sue opere sono alla Galleria di arte moderna a Genova, l'immagine del Conte Rosso, realizzata nel 1921 si estende sulla parete della pista da ballo e sul soffitto.

CRESPI Alessandro*    MIN
CRESPI Ambrogio*        MIN
Busto Arsizio        cit. 1544

Miniatori allievi di Francesco Crespi Collaboratori di Francesco Crespi de’ Roberti  alla realizzazione dei suoi antifonari.

CRESPI Andrea        SC/INT
Busto A.?????            secolo XVI°

Nell’attuale parrocchiale di Venegono inferiore  è stata trasportata la statua del Crocefisso attribuito a C.A.

CRESPI Antonio Maria*    PITT
Busto Arsizio 1615-1680            

Figlio e allievo di Benedetto Crespi, eseguì anche lavori di intaglio. Il pittore detto “Bustino”, Antonio Maria Crespi, dipinse presso Como nella chiesa di Breccia una Visitazione, dove Zaccaria e Giuseppe seguono Maria ed Elisabetta. Alcuni ritengono che il parroco di Breccia, , per evitare le visite periodiche al Sacro Monte abbia indotto l’autore, il pittore Antonio Maria Crespi, a suggerire precisi scenari che rimanderebbero attivamente alla VII Cappella del Sacro Monte di Orta; quest’operazione venne compiuta fra il 1628 e il 1629.  Altra sua opera al Sacro Monte di San Francesco di Orta San Giulio. Nel 1641 un volume di un Antonio Maria Crespi, L'interpretation des chiffres, edito a Parigi, parla di prospettiva pittorica.
Fu copioso “ inventore” per incisioni, di lui si ricordano:
- presentazione di Gesù al tempio
- massacro degli innocenti
- diverse Resurrezioni
- riposo del pastore
Lasciò il suo studio a Pietro Bianchi anche lui detto Bustino.    

CRESPI BALBI Camillo    ARCH/ING
Marnate 1860 - 1932

Di nobile famiglia e parente per parte di madre dei Mentasti Bellia di Varese ( vedi ). Studia architettura al Politecnico con Camillo Boito. Fu ingegnere comunale a Olgiate Olona, sindaco di Marnate, consigliere a Gorla Minore e membro della Commissione d’Ornato di Busto. Le sue numerose  opere si trovano prevalentemente tra Busto Arsizio e Legnano. A Varese sua villa Ottolini al Campo dei Fiori . Fu lui a chiamare in zona Mazzucotelli. Un suo monumento per la famiglia Mentasti Bellia si trova a Giubiano.

CRESPI Benedetto    *    PITT
detto “ Bustino “
Busto Arsizio    cit. metà XVII° sec

Attivo a Como nella metà del 17° secolo. Già Lanzi e Orlandi definiscono la sua pittura < per una maniera vigorosa ed elegante al tempo stesso>. Sue opere:
- Circoncisione di Cristo a Brera, Milano
- Carità Romana a Madrid
- l'olio su tavola "Madonna che allatta"  proprietà Cassa Risparmio di  Firenze
- Annunciazione,  Collegiata Borgomanero
La parrocchiale di Laino, dedicata a S. Lorenzo, presenta affreschi dello Scotti e del bustese Benedetto Crespi. Suo figlio Antonio Maria fu suo allievo.

CRESPI  CASTOLDI Antonio Maria        PITT
Busto Arsizio 1590-1630

Appartenente alla famiglia dei Crespi Castoldi, imparentata con lo stesso Cerano e proveniente da Busto Arsizio. Sua prima opera del 1611 è la < Consacrazione episcopale di S: Benedetto Crespi < i sac Giovanni a Busto Arsizio. Successivamente si sposta a Como ove svolgerà prevalentemente la sua attività. Fu apprezzato copista di ritratti eseguiti per l’erudito comasco Gerolamo Borsieri.
Sue opere si trovano a
- Museo civico di Novara : Annunciazione
- Chiesa Domenicana di Como : Cristo vittorioso con quattro santi
- chiesa di san Bartolomeo a Como: Adorazione dei pastori
- varie opere nella parrocchiale di Brienno
- affreschi nella VII° cappella al Sacro Monte d’Orta
- altre opere in varie chiese di Busto
-nell’oratorio della cascina dei poveri vi era un dipinto di Antonio Crespi Castoldi intitolato "Madonna col Bambino, il beato Bernardino da Busto e la Beata Giuliana".

CRESPI  Daniele*        PITT
Busto Arsizio 1597/1598 - Milano 1630

E’ uno dei pittori più grandi del suo secolo per il suo stile personale formatosi dopo un aver studiato con il Cerano e il Procaccini. Fu chiamato all’Accademia di pittura dal cardinal Federico Borromeo. La sua breve ma intensa attività si svolse prevalentemente in Lombardia e Piacenza.
-la pala col Martirio di san Giovanni Battista nella chiesa di Sant'Alessandro in Zebedia a Milano del  1618
- affreschi della cappella di sant'Antonio nella chiesa milanese di san Vittore al corpo e, soprattutto, l'affresco con l'Adorazione dei Magi nella sacrestia della chiesa di Sant'Alessandro a Milano, entrambi del 1619,
-  la pala d'altare con la Morte di san Paolo eremita, 1621
-  cappella di sant'Antonio in San Vittore al corpo dove
- affreschi  in sant'Eustorgio a Milano nel 1621, nello stesso anno in cui risulta documentata la sua partecipazione a una seduta dell'Accademia Ambrosiana, fondata l'anno precedente dal cardinale Federico Borromeo e presieduta dal Cerano.
- ciclo di tele e eseguite fra il 1623 e il 1624 per la chiesa milanese di San Protaso ad Monachos e oggi nella parrocchiale di Busto Arsizio
-  il Digiuno di san Carlo Borromeo, il Cristo morto sorretto dall'angelo e, insieme a Giuseppe Vermiglio, la Via passionis, oltre a vari ritratti di membri dell'Ordine dei Canonici Lateranensi
- nel 1629 il grande ciclo di affreschi con le Scene della vita di san Bruno nella Certosa milanese di santa Maria Assunta in Garegnano ( ammirate da Byron )e quello sempre con Scene della vita di san Bruno e Scene della vita di Cristo nella Certosa di Pavia.
Fu anche un grande ritrattista, autore di quadri da stanza per una committenza raffinata ed eccellente quanto prolifico disegnatore. La grande importanza  sta  nell'essere punto altissimo di sintesi fra il barocco emiliano e quello lombardo.
Sue opere in zona oltre cha a Milano al Castello, all’Ambrosiana, a Brera sono a:
- Busto Arsizio
- Albizzate ( attribuita)
- Gallarate

CRESPI de’ ROBERTI Francesco *     MIN/PITT
Busto Arsizio        op. 1565

Francesco Crespi de’ Roberti, fu parroco di San Giovanni a Busto. Fu dotto ecclesiastico e latinista e scrisse salmi e  canti ecclesiastici, compilando cinque volumi, degni di nota per l’eleganza del carattere e le miniature. Due cuori, conservati nella Chiesa di San Giovanni con l’indicazione dell’anno 1565, dimostrano la sua rara abilità nel dipingere. Attorno a lui fiorì una vera scuola della quale fecero parte i bustesi:
- Bossi Ambrogio ( vedi )
- Bottigelli Pietro ( vedi )
- Crespi Ambrogio e Alessandro ( vedi )
- Vermezio Gian Battista

CRESPI de’ ROBERTI Paolo *         PITT/MIN
Busto Arsizio        op. 1582/3

A lui si attribuisce < San Carlo in atto di benedire Busto >, ora in san Michele a Busto.

CRESPI Enrico*      PITT/INC/ARCH
Busto Arsizio 13/12/1854  - Milano 11/3/1929

Fratello di Ferruccio, scultore e di Gaetano detto Legorino, letterato. Studiò architettura a Brera, e fu impiegato all’Ufficio Tecnico del Duomo, concorrendo anche per la facciata del Duomo di Milano.
Dipinse quadri d’interni, storici, ritratti all’acquaforte e scene popolari che gli valsero l’appellativo di “ pittore degli umili”.
Famoso la sua acquaforte con il ritratto del Manzoni e quelli di Hayez oltre che a regnanti e potenti dell’epoca. Sue opere nelle civiche raccolte d’arte di Busto Arsizio.
Citato con i fratelli Ferruccio, scultore, e Gaetano detto Bustuchell fondatore della Famiglia artistica di Milano.
Restaurò alcuni quadri dell’Ospedale Maggiore di Milano.

CRESPI Ferruccio*         SC
Busto Arsizio 1861 - Milano 5/8/1891

Fratello di Enrico, scultore e di Gaetano detto Legorino, letterato. Morì suicida. Espose a Torino, Brera, Venezia e Firenze. Specializzato in ritratti e soggetti militari.
Sue opere:
- gruppi e statue di cavalli e soldati
- monumento per Adriano Boneschi
- Cavallo nelle praterie
- Dopo la battaglia
- Un soldato
- L’ora di riposo
- Muzio Scevola
- Il cavallo ferito
- il marchese Villani
- Garibaldi
- Testa di soldato d’artiglieria
- Buon giorno,
- la vedetta
-  l’Amazzone
- la Duchessa Melzi, bronzo
- canonico Antonio Greco

CRESPI Giovanni Pietro*        PITT/AFF
Busto Arsizio         op. 1510 - 1531

Capostipite della famiglia pittorica dei Crespi, ricordato per gli affreschi in santa Maria a Busto nel 1531 . Altre sue opere: lo pseudopolittico < Matrimonio mistico di santa Caterina> e  la tavola < Cristo Crocifisso tra la Vergine e San Giovanni Evangelista. > a santa Caterina del Sasso firmata - petri crispi opus busti 1510-.
( chiamato anche Greppi Pietro ) gli sono attribuiti degli affreschi  in una chiesa di Golasecca e nella parrocchiale di Lonate Pozzolo. Il Bondioli  ha proposto di
identificarlo con quel Giovan Pietro Crespi attivo nel santuario di Santa Maria di Piazza a Busto nel quarto decennio del Cinquecento,
Al Crespi è stato pure attribuito l'affresco datato 1518 raffigurante la Madonna col Bambino, Santi e devoti nel santuario della Madonna Addolorata a Mozzate; nell'affresco compariva una firma, già interpretata come "De Cribbis", per cui si è proposta la lettura "De Crispis".

CRESPI Raffaele*    PITT/AFF
Busto Arsizio         noto 1557 -1594

Padre del Cerano.  Suoi gli affreschi in santa Maria di Piazza. Nel 1561 operò nell'attuale Palazzo Marino di Milano. A Milano fu famoso come pittore di grottesche e fu citato nelle Rime di Lomazzo pe “varie cartelle”, “strani giramenti”, “mascheron”, “capricci”.  A Romagnano nel 1569 eseguì la pala d’altare con l’Adorazione dei pastori e nel 1571 firma il contratto per la decorazione della cappella della confraternita di San Giuseppe in San Silano. A Cerano, nel 1578, egli lasciava alcuni affreschi nella cappella del Beato Pacifico annessa alla parrocchiale con le immagini del Beato, di San Gaudenzio e di due angeli.  A  Trecate, gli è attribuita la cosiddetta Icona del Beato Pacifico, oggi nascosta sotto i pesanti rifacimenti ottocenteschi, ma documentata in una memoria in una stampa del 1627.
Nel 1582  a Cerano pittura della sfera dell’orologio del campanile.
Nel 1597, Raffaele siglava la convenzione per l’arredo pittorico della cappella di Sant’Agostino di San Nicola da Tolentino.
Nel 1557 e nel 1561 il Crespi era detto residente a Milano, in San Protaso ad monachos, ove era registrata anche la madre. Dal 1573 e fino al febbraio 1585, egli risultava abitante di Romagnano Sesia.
Dal 1586 era residente a Cerano almeno fino al 1594 e qui nel 1589 è registrato come Priore della Compagnia del Santissimo Sacramento, nel 1591 e nel 1592 tra i sindaci della chiesa parrocchiale e tesoriere della Fabbrica. Alla luce del forte radicamento di Raffaele a Cerano è facile comprendere le fitte commissioni acquisite da Giovan Battista, nell’ultimo decennio del Cinquecento, in questa località e in altri luoghi vicini, spesso legati tra di loro da interessi, traffici e legami parentali.

DE MAGISTRIS Fabrizio        SC
Busto Arsizio??            cit. 1602

Autore in santa Maria in Busto delle 32 statue lignee reggenti la cupola e della   statua della Madonna dell’aiuto
 
DONATI Giovanni Ambrogio*     INT
Gallarate            op. 1459/1484

Detto Giovanni Ambrogio da Gallarate. Fece parte della fondazione < Schola Magistrum a lignamine S. Joseph> di Milano dal 1459.
Magister lignamins, intagliatore, attivo in Piemonte.   In collaborazione con Giovanni Pietro Donati, a Pavia nel 1484 pongono in opera il coro ligneo della chiesa di San Francesco, con figure animali e vegetali restituite a intaglio finemente stilizzato.  Tra gli allievi di Giovanni Ambrogio si segnalano Agostino da Gussano e Giovanni Pietro da Vigevano.

DONATI Giovanni Pietro *    INT
Gallarate            op. 1478-91

Magister lignamins, intagliatore, attivo in Piemonte. Detto Giovanni Pietro da Gallarate.  In collaborazione con Giovanni Ambrogio Donati, a Pavia nel 1484 pongono in opera il coro ligneo della chiesa di San Francesco, con figure animali e vegetali restituite a intaglio finemente stilizzato. Fu scultore in legno nel duomo di Milano.
Si ricorda solo la scultura in legno < il bacio di Giuda > che faceva parte della collezione Ronchetti di Castiglione Olona.
Nel municipio esistono due parti di un suo polittico. L’attività di Giovanni Pietro è documentata tra il 1478 e il 1491.

FONTANA Amedeo    ING/ARCH        
Fagnano Olona 1867 - Busto Arsizio 1937

Laureato in chimica industriale e fondatore della Associazione Nazionale Controllo Combustione,Occupò la posizione di direttore dello stabilimento di linoleum della Pirelli a Narni. Fu assessore ai Lavori pubblici al comune di Busto . Nel suo studio di Busto vennero ideate e calcolate tutte le ciminiere degli stabilimenti che diedero a Busto una particolare fisionomia oltre che la denominazione di < città dalle cento ciminiere >, Parecchi suoi progetti per edifici a Busto sia per edifici popolari, ville e stabilimenti.

GIOVANNI da        ARCH
Busto Arsizio        sec. XVI°

Fu iscritto fra gli ingegneri ducali a Milano al tempo di Lodovico il Moro.

GUAZZONI Guglielmo    ING/ARCH    
Gallarate 1852 - Busto Arsizio 1921

Fu ingegnere comunale a Castellanza. Più che per i progetti per l’architettura civile viene ricordato per la progettazione di numerosi stabili industriali a Busto Arsizio di spiccato gusto liberty ( Castiglioni,  Marcora, Airoldi e Pozzi , ecc ). Ebbe studio  con il Gambini.

JACOPINI Giancarlo ( o Giuseppe ) CERAMISTA
Gallarate???        cit. 1906/11

Alcuni suoi piatti da parete in stile  Liberty al Museo della Ceramica a Laveno Mombello.

JUCKER Carlo Alberto*    PITT/SCUL
Fagnano Olona  1893 - 11/2/1983

Di nobile famiglia milanese, visse isolato in quanto sordo-muto. Conosciuto come pittore, filosofo ed esageta di sacra scrittura. Dipinse e scrisse moltissimo.
Nel suo libro < In principio creavit Deus caelum et terram> compaiono sedici riproduzioni di sue opere.

MAINO (MAINI)* Giovan Battista    SC
Cassano Magnago 7/2/1690 -  29 /7/1752

Settimo figlio di Bartolomeo e Margherita Borsa. La sua formazione avvenne a Milano allievo del Rusconi, poi a Roma con Francesco Della Valle. A Roma eseguì tutte le sue opere più importati, conquistando un solida fama. Allievo  di Camillo Rusconi ne ereditò le principali commissioni, come quella dell'esecuzione di un bassorilievo con la Gloria di San Francesco Regis per i Gesuiti di Madrid e collaborò alla decorazione dei pennacchi della cupola dei Santi Luca e Martina.
Lavorò poi a Sant'Agnese in Agone, dove eseguì il busto di Innocenzo X , alla facciata della Basilica di Santa Maria Maggiore, con alcune statue allegoriche e gli furono commissionate dal re di Portogallo alcune statue per la basilica di Mafra. Tra il 1732 e il 1735 fu coinvolto, con un ruolo di primo piano, in uno dei più importanti cantieri architettonici romani, quello della Cappella Corsini a San Giovanni in Laterano. Sue sono infatti la statua bronzea benedicente del pontefice, ispirata a quella berniniana di Urbano VIII in S. Pietro, e quella del "cardinal nepote" Neri Corsini. Inviò anche alcuni rilievi a Siena per la cappella Chigi nel Duomo, e nel 1735 realizzò su commissione della Diocesi di Foligno la statua in argento e bronzo raffigurante San Feliciano, Patrono della città.
Alcune sue opere :
- monumento al cardinale Neri Corsini , 1732/5, in san Giovanni in Laterano
- scultura di san Francesco da Paola, in san Pietro ( altare Filippo Neri )
- realizzò un prototipo in gesso del gruppo centrale con Oceano della fontana di Trevi . La Fontana di Trevi è la più grande ed una fra le più note Fontane di Roma; è considerata all'unanimità una delle più celebri fontane del mondo.
A Cassano Magnago vi è una statua marmorea del Battista in san Giulio, eseguita dal cognato Domenico Scaramucci secondo il suo modellino in gesso.

MARCHOLO da*        INT
Busto Arsizio    op. 1459

< Magister ab intaliis>, al servizio di Francesco Sforza. Potrebbe essere il successivo.

MARCOLO da *        INT
Borsano            op. 1448

Ornò e decorò il Carroccio e ne diresse i lavori. Potrebbe essere  il precedente. Potrebbe essere  il precedente.

MARI  ???        PITT
Gorla Minore         op. ‘800

Nel Santuario della Madonna dell’Albero a Gorla minore esisteva un quadro di pittore ottocentesco a firma Mari ( cognome locale ) rappresentante il miracolo dell’apparizione della Madonna.

MINALI Alessandro        SC/ARC
Busto Arsizio 1888- Milano  1960

Diresse i lavori di ristrutturazione della Cassa di Risparmio in vista dell'apertura (nel 1928) dell'Esattoria. Per l'occasione viene realizzata su suo progetto la fontana dei Tritoni all'angolo tra via Andegari e Romagnosi con statue del Saronaro. Progettò palazzi a Milano, edicole funerarie al monumentale. Ristrutturò  la  La sala dell'Esedra nel 1930-1931, in occasione del bimillenario Virgiliano, dal Prefetto Giovanni Galbiati. A Stresa suo il progetto di villa Bernocchi. Ad Arsago Seprio la Chiesa di San Rocco (sec. XVI) alle soglie del secolo scorso  in stato di fatiscenza, fu acquisita dall' architetto Alessandro Minali che salvati dal degrado abside, sacrestia e campanile,  le destinò a residenza privata.

PANDOLFI VELATI Lina *        PITT
Gallarate fine ‘800 -

Nel 1912 sposa il pittore Alessandro Pandolfi. Espose nel 1930 a Varese alla mostra  san Pedrino. Tenne studio e scuola a Gallarate.

PAOLO de        OREFICE
Arsago        cit. 1520

A Roma acquista un terreno a nome dell’Università degli Orefici per edificarlo. In un altro documento è citato come d’Orsago. Nel 1520  Benvenuto Cellini, allievo del maestro Giovanni de Giorgi detto il Fiorenzuola  il suo voler trasferirsi presso il maestro Paolo de Arsago, uno dei 42 fondatori del Università ma provoca il risentimento del primo, la disputa viene appianata dal maestro Antonio di Paolo de’ Fabbri da San Marino. Questo episodio è ricordato anche nell’Autobiografia del Cellini.

PIETRO  da     INT        Gallarate vedi Donati Giovanni Pietro

PINCIROLLI Giovanni    ORGANARO
Samarate        metà 800

Operò restauri nella zona tra Gallarate, Busto e il Ticino.

PINZA Francesco Carlo    ORGANARO
Lonate Pozzolo           op. 1713 - 1741

Operò alla collegiata di Intra e al Santuario di Corbetta.

PINZA Giuseppe Carlo    ORGANARO
Lonate Pozzolo       cit. 1692

Nipote di Pietro Francesco Bonalanza, opera prima nella bottega dello zio firmandosi col cognome Bonalanza e successivamente opera autonomamente.

POLIDORO da *        SC
Busto ( Arsizio )        cit. 1512

Fratello del Bambaia, fu iscritto nel numero degli scultori addetti alla lavorazione delle statue del Duomo di Milano.

POMPEO da  *        SC
Gallarate            ???

Ha lavorato nella fabbrica del uomo di Milano.

PORRO Vincenzo        PITT
Gallarate        op. 1633

Nella primitiva aula del capitolo del santuario di Saronno affrescò gli stemmi dei Pontefici che concedettero privilegi al Santuario stesso.

PURICELLI ( Guerra ) Giuseppe*PITT
Gallarate 31/5/1832 - Casirate d’Adda 17/7/1894

Incerta la data di nascita dizva dice 4/9/1832 Dopo gli studi all'Accademia di Brera, allievo di Sogni e Hayez, Espose a Torino, Milano e Napoli. Nel suo studio si formò Pelizza da Volpedo. Soggiorno per alcuni anni a Gallarate eseguendo diversi ritratti. Successivamente, coniugatosi, prese dimora a Milano e successivamente a Casirate. Dal 1860 fu per alcuni anni in Russia alla corte dello Zar. Sue opere nella chiesa dell'Assunta e in Municipio a Gallarate. Coltivò l'acquarello e la litografia. Nel 1870 fu premiato all’ Esposizione  agricola- industriale-artistica di tutto il Lago Maggiore e suoi versanti. Restano decine di album con finissimi disegni eseguiti a china o matita di molte località lombarde, della Svizzera, Austria Alpi bavaresi. Condusse una vita movimentata e di stenti migliorandola solo nella vecchiaia.
Dopo il 1870 espose a diverse mostre milanesi, poi a Torino e Napoli. Sue opere si trovano alla GAM di Milano e in molte collezioni private anche in USA.

RIGOSSI Bartolomeo     MIN.
Gallarate            op. 1465/6

Al Getty Museum ci sono due  miniature attribuite e provenienti da un libro per cori:
- la iniziale “N” < la resurrezione di Cristo che appare a Maria>
- la iniziale “ A” <le donne alla tomba>
Sue opere conservate a anche a Casale Monferrato, Lodi, British Museum, fondazione Cini e alla Morgan di New York.

ROGGIANI Luigi    *    PITT/DEC
Vizzola Ticino 13/10/1896 - Casorate Sempione 4/5/1968

Sue decorazioni nella chiesa di sant’Ilario a Casorate Sempione, nelle chiese di Mercallo e Mezzana. Notevoli i suoi quadri con scorci di Casorate. Fu anche restauratore.

ROSSI Giovanni Giacomo  ( De Rubeis )                    INC/TIP
Gallarate  battezzato nel 1612  noto dal 1627-1691

Fu tenuto a battesimo da un Orsini della  famiglia dimorante a Roma ma trasferitosi a Cedrate.  Divenne  molto abile nell’arte delle incisioni realizzando stampe pregiate riproducenti i particolari prospettici dei monumenti, palazzi, chiesa, fontane, obelischi di Roma. Ecco due esempio delle opere da lui stampate:

- Falda, Giovan Battista <1643-1678> Li giardini di Roma con le loro piante alzate e vedute in prospettiva disegnate ed intagliate da Gio. Battista Falda nuovamente dati alle stampe con direttione e a cura di Gio. Giacomo de Rossi .. Roma : Gio. Giacomo de Rossi, 1680??.
- Vico, Enea <1523?-1567> Ex gemmis et cameis antiquorum aliquot monumenta ab Aenea Vico Parmen. incis ... Dominico Panarolo Rom. in patrio lyceo medicine professori Io. Dominicus de Ruberis D.D In Roma : Gio. Giacomo Rossi le stampa alla Pace alli insegna di Parigi.

RUSCA da            ARCH
Somma (Lombardo)        op. 1205/9

Autore ed esecutore dell’antica torre campanaria del Parasi di Cannobbio con Gerardo da Sars.

RUSCONI Giovanni    QUAD
Castelseprio        op. 1859

Probabilmente  artista locale che eseguì gli ornati nella chiesa dei santi Nazaro e Celso a Castelseprio.

SAVINO da *        SC/ INT
Busto Arsizio        cit. 1459

Fece parte della Fondazione della < Schola Magistrorum e lignamine S. Joseph> a Milano.

SAVANINO (  Stefanino Tavanino Tavannino) da  ARCH Castelseprio    vedi Tavanino

SCARAMUCCI Domenico    SC/PITT
Cassano Magnago          cit. 1734/ 58

Lavorò a Roma con Maino suo cognato ed  eseguì una statua del Battista ora in san Giulio in  Cassano M., da un modellino del Maino. Nel 1734 a Roma, in un contratto si impegna  <Io Domenico Scaramucci m'obbligo come atergo Ma[no] p[ropri]a. Io Gio[vanni] Batt[ist]a Mayno mi obligo prestare tutta la mia assistenza all' sud[ett]o Sig[no]re Scaramucci accio detta statua venga bene per opere in san Giovanni in Laterano>. E’ documentato fino al 1758 a Roma.

SCALTRITTI Isaia    DEC/PITT
Cavaria            noto 1882

Con Saturnino Macchi decorò la navata e le due cappelle della parrocchiale dei SS. Quirico e Giulitta di Cavaria.

TAVANINO  *( Sanavino Savanino Stefanino  Tavannino) da         ARCH
Castelseprio        cit. 1387/99

Nella serie cronologica degli architetti e ingegneri stipendiati o consultati dalla Veneranda Fabbrica del Duomo in Milano, il 9 luglio 1389 viene assunto come < magister a lignamine> , ma nei registri è detto anche <ingeniero>. Nel 1390 con Simone da Orsenigo, ingegnere generale, va in missione sul lago Maggiore per vedere < ciò che è necessario alla fabbrica>. Nel 1391 i deputati della Fabbrica nel rieleggerlo scrissero < Tavannino era ottimo maestro e senza di lui niente di buono poteva farsi in fabrica >. Nel 1394 è sostituito da Beltramo da Conigo, ma nel 1397 è richiamato alla guida del cantiere. Risulta ancora ingegnere del duomo nel 1399.

TOSI ARTURO*        PITT
 Busto Arsizio 25/7/1871 Milano 3/1/1956

Nato da una famiglia di industriali, studiò alla Scuola Libera di Nudo a Brera e poi, per due anni, con Adolfo Ferraguti-Visconti, formandosi nel clima della Scapigliatura sulle opere di Ottavio Ranzoni e Tranquillo Cremona. Frequentò a Scuola dei Nudo all'Accademia di Brera di Milano, quindi studiò con Adolfo Ferraguti Visconti. Nel 1891 si presentò alla Permanente di Milano e subito si propose in evidenza alla critica. Partecipò, per la prima volta, alla Biennale di Venezia nel 1909 sarà presente poi a tutte le edizioni, sino al 1942, e, nel dopoguerra, alle edizioni del 1948, 1950, 1952, 1954. Nel 1923 fece una personale alla galleria Pesaro di Milano, nel 1924 espose a Bruxelles. partecipando alla mostra "L'Art ltalien au Cercle Artistique'. Nel 1925 fu tra i fondatori di Novecento. Partecipò alle mostre del Novecento Italiano organizzate dalla Permanente a Milano nel 1926 e nel 1929. Espose con assidua frequenza all'estero. partecipando a mostre illustrative dell'arte italiana e a rassegne organizzate dall'Ente Biennale di Venezia: nel 1926 a Brighton. nel 1927 a Zurigo, Lipsia, Amsterdam, Ginevra, nel 1929 a Berlino e Parigi, nel 1930 a Basilea, Buenos Aires, Berna, nel 1931 a Stoccolma, Baltimora, Monaco, ne! 1933 a Stoccarda, Kassel. Colonia, Berlino, Dresda, Vienna. Negli anni successivi a Bucarest, Varsavia, Sofia, Atene, Berlino. Espose alla Quadriennale di Roma, dove ne! 1931 ordinò una mostra personale. e nuovamente partecipò nel 1948 e nel 1951. Nel 1951 il Comune di Milano gli dedicò una mostra antologica alla Galleria d'Arte Moderna e gli conferì una medaglia d'oro per meriti culturali. Nel 1966 gli fu dedicata una retrospettiva alla Biennale di Venezia

TOSI Gaspare        ING/ARCH    
Busto Arsizio 1857 - 1934

Ingegnere comunale a Busto. Attivo con numerosi progetti  civili, industriali e religiosi a Busto. Effettuò studi sia per l’irrigazione sia per il riordino ferroviario della zona

TOVO Giacomo         ING/ARCH    
Olgiate Olona 1855 - 1920

Progettò il collegio per gli aspiranti alle Missioni dei Frati Minori. Sua la cappella di famiglia ad Olgiate. Era socio del cotonificio Introzzi & Tovo.

TURCONI Franco        ING/ARCH
Castelseprio??        CIT. 1855/56

Progettò e diresse l’ampliamento della chiesa dei santi Nazaro e Celso a Castelseprio.

VERMEZIO  Giovan Battista *    MIN
Busto Arsizio            cit. 1544

Ricordato coma allievo di Francesco Crespi.

VIANI Filippo Maria *    PITT
Busto Arsizio 1590 - Milano 1630

Si ricorda solo una sua < testa di s. Giovanni Battista >

ZUCCHI Carlo    ARCH
San Macario ? 1790 - San Macario 1856

Nel 1826 si trasferì a Montevideo successivamente dimorò a Buenos Aires. Fu architetto governativo dal 1828 al 1835. Fra le sue opere la facciata della chiesa di san Michele, la casa del generale Paz, il progetto per l’ospedale generale e una chiesa Santa Fè. Nel 1836 ritornò a Montevideo ove progettò la piazza Indipendenza con vari edifici pubblici.