Nel 1752 in S. Cristoforo a Saronno il pittore Agrati,
probabilmente originario di Busto, ornò l' abside ed il Bellotti
vi affrescò le figure. Restaurò lo sfondo dell’altare del
Battistero di Busto Arsizio.
ANDREA da
SC Busti (Busto A. )
cit. 1469
Con due fratelli lavorò per il Duomo di Milano nel 1469.
ANGELINO da*
SC Somma
op. 1500/7
Lavorò alla facciata della Certosa di Pavia tra il 1500 ed il
1507.
Laureato in Ingegneria industriale nel 1904. Suoi i progetti di casa
Meroni in corso XXII marzo e casa Calvi in via Watt a Milano.
BAMBAIA BUSTI Agostino detto
il SC Busto A. 1483 - Milano 1548
Il Bambaia, col fratello Polidoro, fu iscritto nel 1512 tra
scultori del Duomo di Milano Si educò alla tradizione lombarda
dell'Amadeo e di Benedetto Briosco.
La sua prima opera, è il monumento sepolcrale di Lancino Curzio
nel museo del Castello di Milano del 1513, cui collaborò anche
lo scultore Cristoforo Lombardo. La sua opera più famosa
è senz'altro il monumento sepolcrale al capitano
Gastone di Foix, opera considerata fin dal Cinquecento meravigliosa per
concezione ed esecuzione ed oggi riunita in parte, 27 pezzi, nel
Castello Sforzesco di Milano. Bambaia. lavorò all'opera dal 1515
al 1523 aiutato dal fratello e da altri , artisti minori.
Alcuni pezzi di questo monumento si trovano presso la Pinacoteca
Ambrosiana: tra cui dodici splendide sculture in marmo bianco statuario.
Sempre all' Ambrosiana si trovano quattro bassorilievi raffiguranti
scene della vita di Gesù appartenenti alla tomba della famiglia
Birago. L'altra parte della tomba si trova nella cappella del palazzo
Borromeo all'isola Bella. Sono sempre episodi della Passione e sopra
l'arca del sarcofago si erge la statua di Giovanni Battista,
rappresentata con grande ricchezza di stile. Opere del Bambaia si
conservano nel Duomo di Milano e nell'annesso Museo. Altre sue opere si
trovano varie chiese di Milano, alla Certosa di Pavia, a Treviso, a
Firenze, a Vienna, Parigi, Madrid e Berlino.
Un tempo, anche in Varese vi da era un'opera del Bambaia, da
alcuni solo attribuita: si trovava sull' altare dell' oratorio della
Beata Vergine Addolorata al Mirabello di Varese, contiguo ai musei
civici. Ora l' opera é catalogata a Varese, collezione Litta
Modigliani.
Un' annotazione curiosa, fino ad una ventina di anni fa agli amanti
dell' acquaforte veniva proposto il Bambaia, quale " Maestro del
1515 " ora la critica ha spostato questa attribuzione verso un maestro
incisore di scuola veneta veneta .
Per un approfondimento rimandiamo a due recenti cataloghi: Fiorio M.T.,
Bambaia, catalogo Completo, Cantini, Firenze, 1990 e AGOSTI G., Bambaia
ed il classicismo Lombardo, Einaudi, Torino, 1990
BELLOTTI Biagio Giuseppe Maria*
PITT Busto Arsizio 26/2/1714 - 15/8/1789
Formatosi presso il padre Leopoldo e altri pittori della sua
famiglia. Diciottenne era stimato buona promessa per l’arte ed il
sacerdozio a cui era avviato. Fu organista, musicista, compositore di
canti religiosi e direttore di cori e scultore. Come pittore
risente dell’influsso dei veneti e soprattutto del Tiepolo. Diventato
sacerdote nel 1742, alternò questo ministero con la pittura e la
musica: fu clavicembalista e organista in San Giovanni a Busto Arsizio.
Si cimentò anche nel teatro in dialetto bustocco con il il
suo <Maritaggio di Mommina ovvero la Signora paesana>..
Attivo come pittore dal 1732, eseguì affreschi e tele per chiese
e case di Busto fra cui occorre menzionare almeno la decorazione di San
Gregorio (1745), del presbiterio e dell'abside (1757-1759 ca.) e della
cappella della Beata Giuliana (1780) in San Giovanni e il grande
affresco sulla volta della Madonna in Prato (dal 1774).
Lavorò an che a Gallarate, Lonate Ceppino, Mozzate, Montonate,
Olgiate Olona, Carnago, Saronno, San Giorgio su Legnano , a san
Donato di Sesto e Milano in Palazzo Sormani e alla Certosa di
Garegnano.
Sue opere in architettura sono il corpo aggiunto di San Gregorio
(1745). il mortorio presso San Michele (dal 1761) e la penitenzieria di
San Giovanni (dal 1783).
BELLOTTI (GELLI) Ambrogio*
PITT Busto Arsizio?
op. fine ‘600
Fratello di Biagio, Francesco e Michelangelo. Dipinse con Francesco e
Biagio gli affreschi nella Basilica di Busto Arsizio. Fece un ritratto
ad Annibale Brivio, allievo del Collegio Borromeo a Pavia, che si
laureò in legge ora quadreria dell’ospedale Maggiore di Milano
Probabilmente imparentato con i Bellotti. Autore di un ritratto di
Francesco Maria Lampugnani, che ricoprì numerose cariche a
Milano e ricordato anche perché volle essere sepolto con i
poveri della Ca’ Granda sotto l’altare della chiesa dell’Ospedale.
Ricordato tra i pittori della Cà Granda e per un restauro di un
quadro raffigurante sant’Agata ne Duomo di Milano.
Fratello di Ambrogio, Biagio e Michelangelo. Dipinse con Ambrogio e
Biagio gli affreschi nella Basilica di Busto Arsizio. Lavorò a
Milano verso il 1720. Attivo alla badia di Dulzago (NO) negli anni
1670-80.
BELLOTTI Michelangelo*
PITT Busto Arsizio - morto 1744
Fratello di Ambrogio, Biagio e Francesco. Famoso per il restauro “
distruttivo” del Cenacolo di Leonardo. Per santa Maria delle Grazie nel
1729 dipinse una tela raffigurante Lodovico il Moro e la moglie .
Sua una Trinità in santa Maria di Caravaggio. In san Vincenzo a
Gravedona nel 1735 dipinse due storie che raffigurano San Vincenzo
davanti al Sultano e il Martirio del Santo.
BIANCHI Pietro detto il Bustino(i)
* PITT Busto Arsizio
op. 1593/1650
Fu figlio adottivo e allievo di Benedetto Crespi.
Operò a Tradate (1593/1604) .
A Morbegno, nella chiesa di san Pietro, nel 1712/1713, con tre scene
raffiguranti il martirio del santi Pietro e Paolo; la gloria dei due
santi; il trionfo della Cattedra di Pietro sorretta dai quattro grandi
Dottori della Chiesa Occidentale.
Pittore a Como ( 1640/50) , operò nelle chiese di san Colombano
e sant'Anna.
BONALANZA Famiglia
ORGANARI Lonate Pozzolo
Bottega Organaria originaria di Lonate Pozzolo dove fa la sua comparsa
agli inizi del XVII° secolo. Il capostipite è
Simone, nato nel 1598, chiamato “ Mastro “ ma non si sa in quale
arte.
BONALANZA Carlo
Giuseppe Pietro ORGANARO Lonate
Pozzolo cit. 1678
Citato in un contratto per la fornitura di un organo
alla Collegiata di Dairago unitamente allo zio Pietro Francesco e
cugino di Marco Antonio. Successivamente si
firma Pinza ( vedi ), e opera autonomamente.
BONALANZA Marco
Antonio ORGANARO Lonate
Pozzolo cit. 1692
In un contratto si impegna per il padre Pietro
Francesco alla fornitura di un organo alla Parrocchiale di sant’Ilario
a Casorate Sempione .
BONALANZA Pietro
Francesco ORGANARO Lonate
Pozzolo cit. 1678
Citato in un contratto per la fornitura di un organo
alla Collegiata di Dairago unitamente al nipote Carlo Giuseppe Pietro.
Operò col figlio a Mezzana.
Fu canonico della parrocchiale di Busto. Allievo del miniatore
Francesco Crespi, collaborò con diversi artisti in
Lombardia. Gli sono attribuite le miniature di un antifonario
rinascimentale custodito a Busto.
BOSSI Giuseppe
PITT Busto Arsizio 17 /8/1777- Milano il
9/12/1815
Uomo eclettico e di grande talento, il Bossi non si limitò alla
pittura, ma fu anche personaggio politico, letterato, collezionista e
bibliofilo.
Fondatore e segretario dell’Accademia di Brera per la quale su
incitamento di Francesco Melzi si procurò molto materiale
a scopo didattico a Roma presso le chiese soppresse. Promosse la
fondazione di una scuola di anatomia e una di mosaico. Scolaro di
Tiraboschi e Appiani, suo grande amico. Fu amico intimo del Porta
Operò prima a Milano con Traballesi e coll'Appiani, poi a Roma
con Domenico Conti. Tornato a Milano nel 1801 dove vinse il «
Concorso della riconoscenza» con <Allegoria della riconoscenza
verso il Bonaparte>, vi trascorse quasi tutta la vita e fu
l'iniziatore e l'osservatore della Pinacoteca e delle istituzioni delle
esposizioni annuali dell'Accademia di Brera, della quale nel 1803
compilò gli statuti. Con lo stesso Statuto fu dato grande
impulso alla Pinacoteca di Brera, che venne dotata del suo primo nucleo
di opere. Ricoprì tale incarico fino al 1807 anno in cui, con
sua grande amarezza, rassegnò le dimissioni.
Dal 1807 che Bossi inizia a scrivere le sue Memorie sotto forma di
diario della propria vita, attività che sospenderà
soltanto pochi giorni prima di morire nel 1815. Scrisse quattro libri
intorno alla vita e alle opere dell’autore del "Cenacolo", il "discorso
sull’utilità politica delle arti del disegno", un’epistola a
Giuseppe Zanoia e le "vite dei pittori milanesi".
Insieme ad altri artisti di tendenze neoclassiche, effettua le
decorazioni degli interni della Villa Melzi d'Eril a Bellagio. Fu anche
in Francia. Come l'Appiani, fu pittore neoclassico, ma eseguì
anche qualche ritratto con spiccati caratteri romantici. Non ha
lasciato molte opere, perché si dedicò agli studi
leonardeschi e fu scrittore e poeta erudito,dando un grande contributo
nella critica dell'arte. Fu anche poeta dialettale. Negli ultimi anni a
causa dell'aggravarsi dello stato di salute, dipinse poco.
Morì nel 1815 alla giovane età di 38 anni
Il Foscolo gli dedicò questa breve poesia denigratoria:
CONTRO IL PITTORE GIUSEPPE BOSSI
Se come fredde son le tue pitture Fosser le tue censure, O come calde son le tue censure Fosser le tue pitture, Saresti buon censore, E forse buon pittore
Alcune sue opere:
Autoritratto, ritratto di Napoleone Bonaparte, Apoteosi, i due Parnasi,
i sogni di Anacreonte, l'apoteosi dei più gran di poeti
italiani, Giove che sotto le sembianze di Diana seduce Callisto,
ritratto di Gaspare Landi, Carlo Porta, Felice Bellotti, il Sacrificio
di Lystra, Madonna del sonno, Trionfo di Cupido, La notte e l'aurora,
69 disegni acquerellati, ritratto di giovane gentiluomo.
BOSSI Pasquale *
PIT Fagnano Olona 13/8/1892
Soldato nella grande guerra, fu mutilato vicino ad Oslavia.
Studiò a Brera, fu futurista e partecipò alla esposizione
di Roma. Fu presente alle prime sindacali di Milano. Fu insegnante e
pittore di paesaggi e ritratti.
Allievo di Enrico Felisani, dipinse ad olio paesaggi e figure. Si
dedicò anche all’ acquarello, all’acquaforte e al monotipo. E’
anche poeta dialettale.
Sue opere a Milano, Firenze, Bolzano e Busto.
BOTTIGELLI Pietro
MIN Busto Arsizio
citato 1544
Allievo di Francesco Crespi miniatore.
BRUSATORI Luigi
PITT/SC Sant’Antonino Ticino di Lonate Pozzolo
20/7/1885 - 9/8/1942
Dapprima calzolaio, contadino e manovale,si iscrisse alla scuola di
Brera per seguire i corsi di disegno e dopo solo due anni
realizzò il suo primo affresco nella chiesa di San Macario,
andato perduto. Le sue qualità di artista furono subito intuite
dai conterranei che gli chiesero di affrescare anche in altri paesi del
circondario. A17 anni Brusatori entrò per meriti artistici nella
Regia Accademia d'arte di Milano lasciando nel contempo il proprio
segno nelle chiese del capoluogo lombardo. Fu per anni in
California( 1912/21) dove rimangono suoi lavori nelle chiese di Nostra
Angera de Guadalupe e a san Francesco in San Francisco. Sue opere
religiose si trovano anche in Lombardia e Piemonte come nella
parrocchiale di Crenna, nel cimitero di Ferno, ad Alessandria,
Domodossola, Casale Monferrato e Vigevano.
BUSTINI Fratelli
PITT Busto Arsizio
‘600
Eseguirono figure nel santuario di Busto e sono stimati massimi nei
quadri di piccole dimensione.
Ingegnere comunale a Solbiate Olona. Progettò il dormitorio per
operaie del cotonificio Ottolini e l’ingresso del calzaturificio
Lombardo Borri e Vitale a Busto.
Durante la frequentazione del Liceo Classico, manifesta una forte
predisposizione al disegno e una vocazione agli studi artistici,
osteggiato dal parere del padre che progetta per lui un futuro
nell’industria cotoniera di famiglia. Il cognato Augusto Trovasoli
conduce il giovane nello studio di Corso Garibaldi di Cesare Tallone,
che accetta il quindicenne Paolo come allievo privato nel 1912 .
Frequenterà i corsi fino al 1915, alla partenza per la Guerra
Mondiale. Il suo primo ritratto sarà quello della modella Dea,
nel 1913. Laureato in Architettura al Politecnico di Milano nel 1923,
per la sospensione dell’evento bellico, è attivo anche nella
ditta di famiglia, il cotonificio Enrico Candiani, di cui diventa
Consigliere delegato e poi Presidente. Continua a dedicarsi alla
pittura e diventa un collezionista delle opere di Cesare Tallone e di
capolavori di antichi maestri, spesso procurategli dall’amico Ermanno
Tallone, mercante d’arte in Milano di gusto raffinatissimo e profonda
cultura. nel 1950 viene eletto presidente dell’Accademia di Brera
carica che ricoprirà per ben 17 anni.
. Sarà presidente anche del Poldi Pezzoli, dell’Opera Pia
Lombardi e Croci, dell’Ente Isola Comacina, enti per i quali provvede
al riordino e presidente dell’ordine degli Architetti. Realizza la
prima Mostra Internazionale delle Accademie nel 1953. Dal 1955 al 1958
diventa anche Presidente della Famiglia Artistica Milanese e a lui si
deve il trasferimento nella sede di Piazza Cavour. Viene nominato
Commendatore della Repubblica nel 1954, Medaglia d’ Argento dei
Benemeriti della Scuola della Cultura e dell’ Arte il 2 giugno del
1955, promosso Gran Ufficiale della Repubblica nel 1957 e nel 1961
Commendatore dell’Ordine della Corona del Belgio, per la sua opera di
riordino dell’Isola Comacina, allora proprietà dell’Accademia di
Brera, dono del Re del Belgio. Nel 1964 apre a Busto Arsizio la sezione
staccata del Liceo Artistico di Brera che nel 1968 diventa Liceo
autonomo. Conserva con amore geloso le opere di paesaggio del suo
antico maestro che tra i primi riconosce come opere eccelse.
CANDIANI Leopoldo
ING/ARCH Busto Arsizio 1853 - Somma Lombardo
1930
Lauratosi al Politecnico di Milano nel 1875. ed ebbe diverse cariche
pubbliche. Fu propugnatore di progetti nell’ambito delle bonifiche e
dei collegamenti ferroviari.
Fu autore di progetti per fabbriche a Busto e Somma. Lavorò con
Villoresi al progetto del canale Villoresi e realizzò il
progetto della ferrovia delle Centovalli. autore dei libri:
- L’irrigazione dell’altopiano milanese
- Il nuovo Ospedale di Busto Arsizio.
CANE Carlo*
PITT Gallarate 15/12/1615 - Milano 16/8/1688
Pittore di storia, di paesaggi, di animali Studiò con Melchiorre
Gilardini e studiò il Morazzone, imitandone lo stile.
Dipinse per chiese e privati principalmente a Milano, Gallarate,
Monza cerosa di Pavia e Torino. Suo allievo fu Cesare Fiori. Sue opere:
- Pranzo di caccia, grande olio nella pinacoteca del Castello a Milano
- storie di san Nicola di Bari in sant’ Antonio abate a Milano
- alla Certosa di Pavia, storie di sant’ Ambrogio, affreschi
- affreschi nell’abside del Duomo di Monza
- olio martirio di sant’Agnese nella parrocchiale di Somma Lombardo
- diversi affreschi ( 1651-58) e olii in santa Maria Assunta di
Gallarate
- tela di san Raimondo Nonnato in Madonna in Campagna a Gallarate
CASALE Coronato
SC Somma Lombardo
cit 1881
All’esposizione di Milano del 1881 vinse il primo premio per una
scultura in legno.
Autodidatta dipinse dal vero paesaggi e nature morte, Espose a Milano
nel 1958 alla galleria Ranzini.
CERVINI Rodolfo
ING/IMP Castronno 1855 - Buenos Aires 1974
Laureato al Politecnico di Milano, si trasferì in Argentina nel
1908. Dopo aver lavorato come progettista inaugurò una
propria impresa con il fratello Italo. Fecero numerosi edifici nella
capitale argentina tra i quali il monumentale “ Kavanagh” del 1936, in
piazza san Martino.. L’impresa si dedicò ad un gran numero di
opere idrauliche nelle province di Buenos Aires e santa Fè. Fu
anche molto attivo nella vita sociale degli immigrati italiani.
Dopo aver frequentato Brera, diviene allievo del
Duprè, successivamente si perfeziona a Roma e apre
uno studio a Gallarate dove lascia busti, medaglioni, monumenti
funerari e gruppi. Soggiorna successivamente a Torino presso Odoardo
Tabacchi, poi a Genova ed infine nel 1882 a Marsiglia.
Nel 1884 fu nominato direttore artistico del Museo Grevin
di Parigi. Espone al Salon del 1884. Sue opere:
- Teseo morente del 1878
- Socrate davanti ai giudici
- San Girolamo,
- busti di Napoleone in marmo e fusi
- Archimede uscente dal bagno
- discesa dal Golgota
- monumento ai soldati bretoni caduti nella battaglia di Champigny del
1870, morì durante l’inaugurazione di questo monumento.
COMOLLI Demo* PITT Somma Lombardo 1/7/1849 - vivente 1881
Studiò a Brera e si dedicò ad illustrare i fiori in
più tecniche. Ci rimangono diverse composizioni su ventagli e
pergamene miniate. Nel 1881 all’Esposizione di Milani presentò
un ventaglio che fu acquistato dalla regina Margherita e venne molte
volte replicato su ventagli destinati alle nobili signore milanesi.
Nipote del pittore trentino Giuseppe, si trasferì a Genova
all’età di 10 anni, si formò all'Accademia Ligustica di
Belle Arti allievo di Tammar Luxoro.
Valente pittore e cartellonista, iniziò la propria
attività a Genova agli inizi del secolo collaborando con il
noto stampatore Barabino & Graeve. Realizzò numerosi
manifesti per le località della Riviera Ligure, alternando un
segno dolce e ricco di particolari a linee vagamente caricaturali
sviluppati lavorando come illustratore su periodici satirici col nome
di “ Lelo “. Dipinse ceramiche e piastrelle, acquarelli e fu
illustratore di libri. Espose ripetutamente con il gruppo degli
acquerellisti lombardi a Milano. Espose molto in Italia (
Genova,Milano, Trieste, Taranto, Napoli) e all’estero ( Liegi, Anversa,
Londra, Monaco, Capetown e Cairo ).
Con Sacheri, Nomellini e Bardinero decorò la ex sede del
Banco di Chiavari e della Riviera ligure ( oggi Banca popolare di Lodi)
in via Garibaldi.
Molte sue opere sono alla Galleria di arte moderna a Genova, l'immagine
del Conte Rosso, realizzata nel 1921 si estende sulla parete della
pista da ballo e sul soffitto.
CRESPI Alessandro*
MIN CRESPI Ambrogio*
MIN Busto Arsizio
cit. 1544
Miniatori allievi di Francesco Crespi Collaboratori di Francesco Crespi
de’ Roberti alla realizzazione dei suoi antifonari.
CRESPI Andrea
SC/INT Busto A.?????
secolo XVI°’
Nell’attuale parrocchiale di Venegono inferiore è stata
trasportata la statua del Crocefisso attribuito a C.A.
CRESPI Antonio Maria*
PITT Busto Arsizio 1615-1680
Figlio e allievo di Benedetto Crespi, eseguì anche lavori di
intaglio. Il pittore detto “Bustino”, Antonio Maria Crespi, dipinse
presso Como nella chiesa di Breccia una Visitazione, dove Zaccaria e
Giuseppe seguono Maria ed Elisabetta. Alcuni ritengono che il parroco
di Breccia, , per evitare le visite periodiche al Sacro Monte abbia
indotto l’autore, il pittore Antonio Maria Crespi, a suggerire precisi
scenari che rimanderebbero attivamente alla VII Cappella del Sacro
Monte di Orta; quest’operazione venne compiuta fra il 1628 e il
1629. Altra sua opera al Sacro Monte di San Francesco di Orta San
Giulio. Nel 1641 un volume di un Antonio Maria Crespi, L'interpretation
des chiffres, edito a Parigi, parla di prospettiva pittorica.
Fu copioso “ inventore” per incisioni, di lui si ricordano:
- presentazione di Gesù al tempio
- massacro degli innocenti
- diverse Resurrezioni
- riposo del pastore
Lasciò il suo studio a Pietro Bianchi anche lui detto
Bustino.
CRESPI BALBI Camillo
ARCH/ING Marnate 1860 - 1932
Di nobile famiglia e parente per parte di madre dei Mentasti Bellia di
Varese ( vedi ). Studia architettura al Politecnico con Camillo Boito.
Fu ingegnere comunale a Olgiate Olona, sindaco di Marnate, consigliere
a Gorla Minore e membro della Commissione d’Ornato di Busto. Le sue
numerose opere si trovano prevalentemente tra Busto Arsizio e
Legnano. A Varese sua villa Ottolini al Campo dei Fiori . Fu lui a
chiamare in zona Mazzucotelli. Un suo monumento per la famiglia
Mentasti Bellia si trova a Giubiano.
CRESPI Benedetto
* PITT detto “ Bustino “ Busto Arsizio cit.
metà XVII° sec
Attivo a Como nella metà del 17° secolo. Già Lanzi e
Orlandi definiscono la sua pittura < per una maniera vigorosa ed
elegante al tempo stesso>. Sue opere:
- Circoncisione di Cristo a Brera, Milano
- Carità Romana a Madrid
- l'olio su tavola "Madonna che allatta" proprietà Cassa
Risparmio di Firenze
- Annunciazione, Collegiata Borgomanero
La parrocchiale di Laino, dedicata a S. Lorenzo, presenta affreschi
dello Scotti e del bustese Benedetto Crespi. Suo figlio Antonio Maria
fu suo allievo.
CRESPI CASTOLDI Antonio
Maria PITT Busto Arsizio 1590-1630
Appartenente alla famiglia dei Crespi Castoldi, imparentata con lo
stesso Cerano e proveniente da Busto Arsizio. Sua prima opera del 1611
è la < Consacrazione episcopale di S: Benedetto Crespi < i
sac Giovanni a Busto Arsizio. Successivamente si sposta a Como ove
svolgerà prevalentemente la sua attività. Fu apprezzato
copista di ritratti eseguiti per l’erudito comasco Gerolamo Borsieri.
Sue opere si trovano a
- Museo civico di Novara : Annunciazione
- Chiesa Domenicana di Como : Cristo vittorioso con quattro santi
- chiesa di san Bartolomeo a Como: Adorazione dei pastori
- varie opere nella parrocchiale di Brienno
- affreschi nella VII° cappella al Sacro Monte d’Orta
- altre opere in varie chiese di Busto
-nell’oratorio della cascina dei poveri vi era un dipinto di Antonio
Crespi Castoldi intitolato "Madonna col Bambino, il beato Bernardino da
Busto e la Beata Giuliana".
CRESPI Daniele*
PITT Busto Arsizio 1597/1598 - Milano 1630
E’ uno dei pittori più grandi del suo secolo per il suo stile
personale formatosi dopo un aver studiato con il Cerano e il
Procaccini. Fu chiamato all’Accademia di pittura dal cardinal Federico
Borromeo. La sua breve ma intensa attività si svolse
prevalentemente in Lombardia e Piacenza.
-la pala col Martirio di san Giovanni Battista nella chiesa di
Sant'Alessandro in Zebedia a Milano del 1618
- affreschi della cappella di sant'Antonio nella chiesa milanese di san
Vittore al corpo e, soprattutto, l'affresco con l'Adorazione dei Magi
nella sacrestia della chiesa di Sant'Alessandro a Milano, entrambi del
1619,
- la pala d'altare con la Morte di san Paolo eremita, 1621
- cappella di sant'Antonio in San Vittore al corpo dove
- affreschi in sant'Eustorgio a Milano nel 1621, nello stesso
anno in cui risulta documentata la sua partecipazione a una seduta
dell'Accademia Ambrosiana, fondata l'anno precedente dal cardinale
Federico Borromeo e presieduta dal Cerano.
- ciclo di tele e eseguite fra il 1623 e il 1624 per la chiesa milanese
di San Protaso ad Monachos e oggi nella parrocchiale di Busto Arsizio
- il Digiuno di san Carlo Borromeo, il Cristo morto sorretto
dall'angelo e, insieme a Giuseppe Vermiglio, la Via passionis, oltre a
vari ritratti di membri dell'Ordine dei Canonici Lateranensi
- nel 1629 il grande ciclo di affreschi con le Scene della vita di san
Bruno nella Certosa milanese di santa Maria Assunta in Garegnano (
ammirate da Byron )e quello sempre con Scene della vita di san Bruno e
Scene della vita di Cristo nella Certosa di Pavia.
Fu anche un grande ritrattista, autore di quadri da stanza per una
committenza raffinata ed eccellente quanto prolifico disegnatore. La
grande importanza sta nell'essere punto altissimo di
sintesi fra il barocco emiliano e quello lombardo.
Sue opere in zona oltre cha a Milano al Castello, all’Ambrosiana, a
Brera sono a:
- Busto Arsizio
- Albizzate ( attribuita)
- Gallarate
CRESPI de’ ROBERTI Francesco
* MIN/PITT Busto Arsizio
op. 1565
Francesco Crespi de’ Roberti, fu parroco di San Giovanni a Busto. Fu
dotto ecclesiastico e latinista e scrisse salmi e canti
ecclesiastici, compilando cinque volumi, degni di nota per l’eleganza
del carattere e le miniature. Due cuori, conservati nella Chiesa di San
Giovanni con l’indicazione dell’anno 1565, dimostrano la sua rara
abilità nel dipingere. Attorno a lui fiorì una vera
scuola della quale fecero parte i bustesi:
- Bossi Ambrogio ( vedi )
- Bottigelli Pietro ( vedi )
- Crespi Ambrogio e Alessandro ( vedi )
- Vermezio Gian Battista
CRESPI de’ ROBERTI Paolo *
PITT/MIN Busto Arsizio
op. 1582/3
A lui si attribuisce < San Carlo in atto di benedire Busto >, ora
in san Michele a Busto.
CRESPI Enrico*
PITT/INC/ARCH Busto Arsizio 13/12/1854 -
Milano 11/3/1929
Fratello di Ferruccio, scultore e di Gaetano detto Legorino, letterato.
Studiò architettura a Brera, e fu impiegato all’Ufficio Tecnico
del Duomo, concorrendo anche per la facciata del Duomo di Milano.
Dipinse quadri d’interni, storici, ritratti all’acquaforte e scene
popolari che gli valsero l’appellativo di “ pittore degli umili”.
Famoso la sua acquaforte con il ritratto del Manzoni e quelli di Hayez
oltre che a regnanti e potenti dell’epoca. Sue opere nelle civiche
raccolte d’arte di Busto Arsizio.
Citato con i fratelli Ferruccio, scultore, e Gaetano detto Bustuchell
fondatore della Famiglia artistica di Milano.
Restaurò alcuni quadri dell’Ospedale Maggiore di Milano.
CRESPI Ferruccio*
SC Busto Arsizio 1861 - Milano 5/8/1891
Fratello di Enrico, scultore e di Gaetano detto Legorino, letterato.
Morì suicida. Espose a Torino, Brera, Venezia e Firenze.
Specializzato in ritratti e soggetti militari.
Sue opere:
- gruppi e statue di cavalli e soldati
- monumento per Adriano Boneschi
- Cavallo nelle praterie
- Dopo la battaglia
- Un soldato
- L’ora di riposo
- Muzio Scevola
- Il cavallo ferito
- il marchese Villani
- Garibaldi
- Testa di soldato d’artiglieria
- Buon giorno,
- la vedetta
- l’Amazzone
- la Duchessa Melzi, bronzo
- canonico Antonio Greco
CRESPI Giovanni Pietro*
PITT/AFF Busto Arsizio
op. 1510 - 1531
Capostipite della famiglia pittorica dei Crespi, ricordato per gli
affreschi in santa Maria a Busto nel 1531 . Altre sue opere: lo
pseudopolittico < Matrimonio mistico di santa Caterina> e
la tavola < Cristo Crocifisso tra la Vergine e San Giovanni
Evangelista. > a santa Caterina del Sasso firmata - petri crispi
opus busti 1510-.
( chiamato anche Greppi Pietro ) gli sono attribuiti degli
affreschi in una chiesa di Golasecca e nella parrocchiale di
Lonate Pozzolo. Il Bondioli ha proposto di
identificarlo con quel Giovan Pietro Crespi attivo nel santuario di
Santa Maria di Piazza a Busto nel quarto decennio del Cinquecento,
Al Crespi è stato pure attribuito l'affresco datato 1518
raffigurante la Madonna col Bambino, Santi e devoti nel santuario della
Madonna Addolorata a Mozzate; nell'affresco compariva una firma,
già interpretata come "De Cribbis", per cui si è proposta
la lettura "De Crispis".
CRESPI Raffaele*
PITT/AFF Busto Arsizio
noto 1557 -1594
Padre del Cerano. Suoi gli affreschi in santa Maria di Piazza.
Nel 1561 operò nell'attuale Palazzo Marino di Milano. A Milano
fu famoso come pittore di grottesche e fu citato nelle Rime di Lomazzo
pe “varie cartelle”, “strani giramenti”, “mascheron”, “capricci”.
A Romagnano nel 1569 eseguì la pala d’altare con l’Adorazione
dei pastori e nel 1571 firma il contratto per la decorazione della
cappella della confraternita di San Giuseppe in San Silano. A Cerano,
nel 1578, egli lasciava alcuni affreschi nella cappella del Beato
Pacifico annessa alla parrocchiale con le immagini del Beato, di San
Gaudenzio e di due angeli. A Trecate, gli è
attribuita la cosiddetta Icona del Beato Pacifico, oggi nascosta sotto
i pesanti rifacimenti ottocenteschi, ma documentata in una memoria in
una stampa del 1627.
Nel 1582 a Cerano pittura della sfera dell’orologio del
campanile.
Nel 1597, Raffaele siglava la convenzione per l’arredo pittorico della
cappella di Sant’Agostino di San Nicola da Tolentino.
Nel 1557 e nel 1561 il Crespi era detto residente a Milano, in San
Protaso ad monachos, ove era registrata anche la madre. Dal 1573 e fino
al febbraio 1585, egli risultava abitante di Romagnano Sesia.
Dal 1586 era residente a Cerano almeno fino al 1594 e qui nel 1589
è registrato come Priore della Compagnia del Santissimo
Sacramento, nel 1591 e nel 1592 tra i sindaci della chiesa parrocchiale
e tesoriere della Fabbrica. Alla luce del forte radicamento di Raffaele
a Cerano è facile comprendere le fitte commissioni acquisite da
Giovan Battista, nell’ultimo decennio del Cinquecento, in questa
località e in altri luoghi vicini, spesso legati tra di loro da
interessi, traffici e legami parentali.
DE MAGISTRIS Fabrizio
SC Busto Arsizio??
cit. 1602
Autore in santa Maria in Busto delle 32 statue lignee reggenti la
cupola e della statua della Madonna dell’aiuto
DONATI Giovanni Ambrogio*
INT Gallarate
op. 1459/1484
Detto Giovanni Ambrogio da Gallarate. Fece parte della fondazione < Schola Magistrum a lignamine S. Joseph>
di Milano dal 1459.
Magister lignamins, intagliatore, attivo in Piemonte. In
collaborazione con Giovanni Pietro Donati, a Pavia nel 1484 pongono in
opera il coro ligneo della chiesa di San Francesco, con figure animali
e vegetali restituite a intaglio finemente stilizzato. Tra gli
allievi di Giovanni Ambrogio si segnalano Agostino da Gussano e
Giovanni Pietro da Vigevano.
DONATI Giovanni Pietro *
INT Gallarate
op. 1478-91
Magister lignamins, intagliatore, attivo in Piemonte. Detto Giovanni
Pietro da Gallarate. In collaborazione con Giovanni Ambrogio
Donati, a Pavia nel 1484 pongono in opera il coro ligneo della chiesa
di San Francesco, con figure animali e vegetali restituite a intaglio
finemente stilizzato. Fu scultore in legno nel duomo di Milano.
Si ricorda solo la scultura in legno < il bacio di Giuda > che
faceva parte della collezione Ronchetti di Castiglione Olona.
Nel municipio esistono due parti di un suo polittico. L’attività
di Giovanni Pietro è documentata tra il 1478 e il 1491.
Laureato in chimica industriale e fondatore della Associazione
Nazionale Controllo Combustione,Occupò la posizione di direttore
dello stabilimento di linoleum della Pirelli a Narni. Fu assessore ai
Lavori pubblici al comune di Busto . Nel suo studio di Busto vennero
ideate e calcolate tutte le ciminiere degli stabilimenti che diedero a
Busto una particolare fisionomia oltre che la denominazione di <
città dalle cento ciminiere >, Parecchi suoi progetti per
edifici a Busto sia per edifici popolari, ville e stabilimenti.
GIOVANNI da
ARCH Busto Arsizio
sec. XVI°
Fu iscritto fra gli ingegneri ducali a Milano al tempo di Lodovico il
Moro.
Fu ingegnere comunale a Castellanza. Più che per i progetti per
l’architettura civile viene ricordato per la progettazione di numerosi
stabili industriali a Busto Arsizio di spiccato gusto liberty (
Castiglioni, Marcora, Airoldi e Pozzi , ecc ). Ebbe studio
con il Gambini.
JACOPINI Giancarlo ( o Giuseppe )
CERAMISTA Gallarate???
cit. 1906/11
Alcuni suoi piatti da parete in stile Liberty al Museo della
Ceramica a Laveno Mombello.
JUCKER Carlo Alberto*
PITT/SCUL Fagnano Olona 1893 - 11/2/1983
Di nobile famiglia milanese, visse isolato in quanto sordo-muto.
Conosciuto come pittore, filosofo ed esageta di sacra scrittura.
Dipinse e scrisse moltissimo.
Nel suo libro < In principio creavit Deus caelum et terram>
compaiono sedici riproduzioni di sue opere.
Settimo figlio di Bartolomeo e Margherita Borsa. La sua formazione
avvenne a Milano allievo del Rusconi, poi a Roma con Francesco Della
Valle. A Roma eseguì tutte le sue opere più importati,
conquistando un solida fama. Allievo di Camillo Rusconi ne
ereditò le principali commissioni, come quella dell'esecuzione
di un bassorilievo con la Gloria di San Francesco Regis per i Gesuiti
di Madrid e collaborò alla decorazione dei pennacchi della
cupola dei Santi Luca e Martina.
Lavorò poi a Sant'Agnese in Agone, dove eseguì il busto
di Innocenzo X , alla facciata della Basilica di Santa Maria Maggiore,
con alcune statue allegoriche e gli furono commissionate dal re di
Portogallo alcune statue per la basilica di Mafra. Tra il 1732 e il
1735 fu coinvolto, con un ruolo di primo piano, in uno dei più
importanti cantieri architettonici romani, quello della Cappella
Corsini a San Giovanni in Laterano. Sue sono infatti la statua bronzea
benedicente del pontefice, ispirata a quella berniniana di Urbano VIII
in S. Pietro, e quella del "cardinal nepote" Neri Corsini. Inviò
anche alcuni rilievi a Siena per la cappella Chigi nel Duomo, e nel
1735 realizzò su commissione della Diocesi di Foligno la statua
in argento e bronzo raffigurante San Feliciano, Patrono della
città.
Alcune sue opere :
- monumento al cardinale Neri Corsini , 1732/5, in san Giovanni in
Laterano
- scultura di san Francesco da Paola, in san Pietro ( altare Filippo
Neri )
- realizzò un prototipo in gesso del gruppo centrale con Oceano
della fontana di Trevi . La Fontana di Trevi è la più
grande ed una fra le più note Fontane di Roma; è
considerata all'unanimità una delle più celebri fontane
del mondo.
A Cassano Magnago vi è una statua marmorea del Battista in san
Giulio, eseguita dal cognato Domenico Scaramucci secondo il suo
modellino in gesso.
MARCHOLO da*
INT Busto Arsizio op.
1459
< Magister ab intaliis>,
al servizio di Francesco Sforza. Potrebbe essere il successivo.
MARCOLO da *
INT Borsano
op. 1448
Ornò e decorò il Carroccio e ne diresse i lavori.
Potrebbe essere il precedente. Potrebbe essere il
precedente.
MARI ???
PITT Gorla Minore
op. ‘800
Nel Santuario della Madonna dell’Albero a Gorla minore esisteva un
quadro di pittore ottocentesco a firma Mari ( cognome locale )
rappresentante il miracolo dell’apparizione della Madonna.
MINALI Alessandro
SC/ARC Busto Arsizio 1888- Milano 1960
Diresse i lavori di ristrutturazione della Cassa di Risparmio in vista
dell'apertura (nel 1928) dell'Esattoria. Per l'occasione viene
realizzata su suo progetto la fontana dei Tritoni all'angolo tra via
Andegari e Romagnosi con statue del Saronaro. Progettò palazzi a
Milano, edicole funerarie al monumentale. Ristrutturò
la La sala dell'Esedra nel 1930-1931, in occasione del
bimillenario Virgiliano, dal Prefetto Giovanni Galbiati. A Stresa suo
il progetto di villa Bernocchi. Ad Arsago Seprio la Chiesa di San Rocco
(sec. XVI) alle soglie del secolo scorso in stato di fatiscenza,
fu acquisita dall' architetto Alessandro Minali che salvati dal degrado
abside, sacrestia e campanile, le destinò a residenza
privata.
PANDOLFI VELATI Lina *
PITT Gallarate fine ‘800 -
Nel 1912 sposa il pittore Alessandro Pandolfi. Espose nel 1930 a Varese
alla mostra san Pedrino. Tenne studio e scuola a Gallarate.
PAOLO de
OREFICE Arsago
cit. 1520
A Roma acquista un terreno a nome dell’Università degli Orefici
per edificarlo. In un altro documento è citato come d’Orsago.
Nel 1520 Benvenuto Cellini, allievo del maestro Giovanni de
Giorgi detto il Fiorenzuola il suo voler trasferirsi presso il
maestro Paolo de Arsago, uno dei 42 fondatori del Università ma
provoca il risentimento del primo, la disputa viene appianata dal
maestro Antonio di Paolo de’ Fabbri da San Marino. Questo episodio
è ricordato anche nell’Autobiografia del Cellini.
PIETRO da
INT Gallarate
vedi Donati Giovanni Pietro
PINCIROLLI Giovanni
ORGANARO Samarate
metà 800
Operò restauri nella zona tra Gallarate, Busto e il Ticino.
PINZA Francesco Carlo
ORGANARO Lonate Pozzolo
op. 1713 - 1741
Operò alla collegiata di Intra e al Santuario di Corbetta.
PINZA Giuseppe Carlo
ORGANARO Lonate Pozzolo
cit. 1692
Nipote di Pietro Francesco Bonalanza, opera prima nella bottega dello
zio firmandosi col cognome Bonalanza e successivamente opera
autonomamente.
POLIDORO da *
SC Busto ( Arsizio )
cit. 1512
Fratello del Bambaia, fu iscritto nel numero degli scultori addetti
alla lavorazione delle statue del Duomo di Milano.
POMPEO da *
SC Gallarate
???
Ha lavorato nella fabbrica del uomo di Milano.
PORRO Vincenzo
PITT Gallarate
op. 1633
Nella primitiva aula del capitolo del santuario di Saronno
affrescò gli stemmi dei Pontefici che concedettero privilegi al
Santuario stesso.
Incerta la data di nascita dizva dice 4/9/1832 Dopo gli studi
all'Accademia di Brera, allievo di Sogni e Hayez, Espose a Torino,
Milano e Napoli. Nel suo studio si formò Pelizza da Volpedo.
Soggiorno per alcuni anni a Gallarate eseguendo diversi ritratti.
Successivamente, coniugatosi, prese dimora a Milano e successivamente a
Casirate. Dal 1860 fu per alcuni anni in Russia alla corte dello Zar.
Sue opere nella chiesa dell'Assunta e in Municipio a Gallarate.
Coltivò l'acquarello e la litografia. Nel 1870 fu premiato all’
Esposizione agricola- industriale-artistica di tutto il Lago
Maggiore e suoi versanti. Restano decine di album con finissimi disegni
eseguiti a china o matita di molte località lombarde, della
Svizzera, Austria Alpi bavaresi. Condusse una vita movimentata e di
stenti migliorandola solo nella vecchiaia.
Dopo il 1870 espose a diverse mostre milanesi, poi a Torino e Napoli.
Sue opere si trovano alla GAM di Milano e in molte collezioni private
anche in USA.
RIGOSSI Bartolomeo
MIN. Gallarate
op. 1465/6
Al Getty Museum ci sono due miniature attribuite e provenienti da
un libro per cori:
- la iniziale “N” < la resurrezione di Cristo che appare a Maria>
- la iniziale “ A” <le donne alla tomba>
Sue opere conservate a anche a Casale Monferrato, Lodi, British Museum,
fondazione Cini e alla Morgan di New York.
Sue decorazioni nella chiesa di sant’Ilario a Casorate Sempione, nelle
chiese di Mercallo e Mezzana. Notevoli i suoi quadri con scorci di
Casorate. Fu anche restauratore.
ROSSI Giovanni Giacomo ( De Rubeis )
INC/TIP
Gallarate battezzato nel 1612 noto dal 1627-1691
Fu tenuto a battesimo da un Orsini della famiglia dimorante a
Roma ma trasferitosi a Cedrate. Divenne molto abile
nell’arte delle incisioni realizzando stampe pregiate riproducenti i
particolari prospettici dei monumenti, palazzi, chiesa, fontane,
obelischi di Roma. Ecco due esempio delle opere da lui stampate:
- Falda, Giovan Battista <1643-1678> Li giardini di Roma con le
loro piante alzate e vedute in prospettiva disegnate ed intagliate da
Gio. Battista Falda nuovamente dati alle stampe con direttione e a cura
di Gio. Giacomo de Rossi .. Roma : Gio. Giacomo de Rossi, 1680??.
- Vico, Enea <1523?-1567> Ex gemmis et cameis antiquorum aliquot
monumenta ab Aenea Vico Parmen. incis ... Dominico Panarolo Rom. in
patrio lyceo medicine professori Io. Dominicus de Ruberis D.D In Roma :
Gio. Giacomo Rossi le stampa alla Pace alli insegna di Parigi.
RUSCA da
ARCH Somma (Lombardo)
op. 1205/9
Autore ed esecutore dell’antica torre campanaria del Parasi di
Cannobbio con Gerardo da Sars.
RUSCONI Giovanni QUAD Castelseprio
op. 1859
Probabilmente artista locale che eseguì gli ornati nella
chiesa dei santi Nazaro e Celso a Castelseprio.
SAVINO da *
SC/ INT Busto Arsizio
cit. 1459
Fece parte della Fondazione della <
Schola Magistrorum e lignamine S. Joseph> a Milano.
SAVANINO (
Stefanino Tavanino Tavannino) da ARCH Castelseprio
vedi Tavanino
Lavorò a Roma con Maino suo cognato ed eseguì una
statua del Battista ora in san Giulio in Cassano M., da un
modellino del Maino. Nel 1734 a Roma, in un contratto si impegna <Io Domenico Scaramucci m'obbligo come
atergo Ma[no] p[ropri]a. Io Gio[vanni] Batt[ist]a Mayno mi obligo
prestare tutta la mia assistenza all' sud[ett]o Sig[no]re Scaramucci
accio detta statua venga bene per opere in san Giovanni in Laterano>.
E’ documentato fino al 1758 a Roma.
SCALTRITTI Isaia
DEC/PITT Cavaria
noto 1882
Con Saturnino Macchi decorò la navata e le due cappelle della
parrocchiale dei SS. Quirico e Giulitta di Cavaria.
Nella serie cronologica degli architetti e ingegneri stipendiati o
consultati dalla Veneranda Fabbrica del Duomo in Milano, il 9 luglio
1389 viene assunto come < magister a lignamine> , ma nei registri
è detto anche <ingeniero>.
Nel 1390 con Simone da Orsenigo, ingegnere generale, va in missione sul
lago Maggiore per vedere < ciò che è necessario alla
fabbrica>. Nel 1391 i deputati della Fabbrica nel rieleggerlo
scrissero < Tavannino era ottimo maestro e senza di lui niente di
buono poteva farsi in fabrica >. Nel 1394 è sostituito da
Beltramo da Conigo, ma nel 1397 è richiamato alla guida del
cantiere. Risulta ancora ingegnere del duomo nel 1399.
TOSI ARTURO*
PITT Busto Arsizio 25/7/1871 Milano
3/1/1956
Nato da una famiglia di industriali, studiò alla Scuola Libera
di Nudo a Brera e poi, per due anni, con Adolfo Ferraguti-Visconti,
formandosi nel clima della Scapigliatura sulle opere di Ottavio Ranzoni
e Tranquillo Cremona. Frequentò a Scuola dei Nudo all'Accademia
di Brera di Milano, quindi studiò con Adolfo Ferraguti Visconti.
Nel 1891 si presentò alla Permanente di Milano e subito si
propose in evidenza alla critica. Partecipò, per la prima volta,
alla Biennale di Venezia nel 1909 sarà presente poi a tutte le
edizioni, sino al 1942, e, nel dopoguerra, alle edizioni del 1948,
1950, 1952, 1954. Nel 1923 fece una personale alla galleria Pesaro di
Milano, nel 1924 espose a Bruxelles. partecipando alla mostra "L'Art
ltalien au Cercle Artistique'. Nel 1925 fu tra i fondatori di
Novecento. Partecipò alle mostre del Novecento Italiano
organizzate dalla Permanente a Milano nel 1926 e nel 1929. Espose con
assidua frequenza all'estero. partecipando a mostre illustrative
dell'arte italiana e a rassegne organizzate dall'Ente Biennale di
Venezia: nel 1926 a Brighton. nel 1927 a Zurigo, Lipsia, Amsterdam,
Ginevra, nel 1929 a Berlino e Parigi, nel 1930 a Basilea, Buenos Aires,
Berna, nel 1931 a Stoccolma, Baltimora, Monaco, ne! 1933 a Stoccarda,
Kassel. Colonia, Berlino, Dresda, Vienna. Negli anni successivi a
Bucarest, Varsavia, Sofia, Atene, Berlino. Espose alla Quadriennale di
Roma, dove ne! 1931 ordinò una mostra personale. e nuovamente
partecipò nel 1948 e nel 1951. Nel 1951 il Comune di Milano gli
dedicò una mostra antologica alla Galleria d'Arte Moderna e gli
conferì una medaglia d'oro per meriti culturali. Nel 1966 gli fu
dedicata una retrospettiva alla Biennale di Venezia
TOSI Gaspare
ING/ARCH Busto Arsizio 1857 - 1934
Ingegnere comunale a Busto. Attivo con numerosi progetti civili,
industriali e religiosi a Busto. Effettuò studi sia per
l’irrigazione sia per il riordino ferroviario della zona
TOVO Giacomo
ING/ARCH Olgiate Olona 1855 - 1920
Progettò il collegio per gli aspiranti alle Missioni dei Frati
Minori. Sua la cappella di famiglia ad Olgiate. Era socio del
cotonificio Introzzi & Tovo.
Progettò e diresse l’ampliamento della chiesa dei santi Nazaro e
Celso a Castelseprio.
VERMEZIO Giovan Battista
* MIN Busto Arsizio
cit. 1544
Ricordato coma allievo di Francesco Crespi.
VIANI Filippo Maria *
PITT Busto Arsizio 1590 - Milano 1630
Si ricorda solo una sua < testa di s. Giovanni Battista >
ZUCCHI Carlo ARCH San Macario ? 1790 - San Macario 1856
Nel 1826 si trasferì a Montevideo successivamente dimorò
a Buenos Aires. Fu architetto governativo dal 1828 al 1835. Fra le sue
opere la facciata della chiesa di san Michele, la casa del generale
Paz, il progetto per l’ospedale generale e una chiesa Santa Fè.
Nel 1836 ritornò a Montevideo ove progettò la piazza
Indipendenza con vari edifici pubblici.