ADAMOLI Antonio Giovanni *        CERAM
Cabiaglio ???        op. 1768 - 1795

Nell’ anno 1768 si attiva la manifattura varesina di Castello Cabiaglio fondata dall’ Adamoli, la  fabbrica operò fino all'arrivo delle truppe napoleoniche. A firma Adamoli, attivo a cavallo dei due secoli  si conoscono:

- Figure virili, disegno a matita e sanguigna
- Copie di statue antiche, disegno a  matita
- Achille e Marco Agrippa,   matita
- un timpano e due telamoni che reggono un timpano, matita
- Testa di putto dormiente, matita e sanguigna
- Copie di teste per statue antiche, matita

ALEMANO Domenico*    PITT
Valcuvia ???        op. 1723/33

Attivo col fratello Fausto a villa Della Porta a Zuigno per degli intonaci.

ALEMANO Fausto*    PITT
Valcuvia ???        op. 1723/33

Attivo col fratello Domenico a villa Della Porta a Zuigno per degli intonaci.

ARIOLI Ferdinando ( Defendente )                        ORGANARO
Gemonio 6/6/1805 -  Piedimulera 9/8/1867

Socio di Giovanni Franzetti, la società sarà sciolta nel 1841. Loro opere a:
- Campagnano
- Bosco Valtravaglia
- Brenta
- San Martino Vignone
- Cunardo
Da solo opera a :
- S. Bernardino Verbano
-Caravate, dove si nota la presenza dei figli Giuseppe Antonio e Tobia
- Losone CH con 2 organi
- Ronco sopra Ascona

ARIOLI   Fioravante*    PITT
Laveno M.     16/12/1890 -

Studiò a Brera con Tallone;  con Mentessi e Bicchi approfondì l' arte dell' affresco.
Esordì alla Permanente del 1916, successivamente affiancò Bicchi negli affreschi della Biblioteca di Grimello di Canzo. Dipinse alla maniera classica del  400 toscano. La sua prima mostra fu a Milano nel  1934. Eseguì mosaici, vetrate per chiese di Milano, Piacenza e Monza. Fu un abile ritrattista. Nativo del lago la sua pittura ne é una chiara espressione.
Sue opere a Milano, Roma, Genova e Piacenza ed in città del Sud America
( personale a  Montevideo )


BESOZZI Paolo*    PITT/DESIGNER
Laveno 1870 - Novara 1956

Fu un assertore dello stile Liberty. Ecclettico ritrattista, disegnatore di moda, designer di utensili, progettista. Si iscrive nel 1888 al Regio Istituto Tecnico Superiore (poi Politecnico) di Milano, dove segue i primi tre corsi della Facoltà di Ingegneria; interrompe gli studi e inizia a lavorare presso uno studio di ingegneria a Saronno e poi presso la Deputazione Provinciale di Como. Durante la Prima Guerra Mondiale si occupa di costruzioni meccaniche e dal 1919 al 1949 lavora presso le Officine Meccaniche Fauser di Novara. Progetta edifici, ville, monumenti funebri di gusto eclettico soprattutto a Laveno e Mombello sul Lago Maggiore, tra cui il prospetto della chiesa parrocchiale di Santo Stefano (1908), i monumenti funebri Prestini e Marzetta (1920-25), i rifacimenti dell'Albergo del Moro e della Casa Poroli-Stevenazzi (1925-26), il Villino Gasparini (1931) e la Casa Marzetta (1933-34). Partecipa, inoltre, ai concorsi per il Cimitero di Chiasso (1907, primo premio), per il Brefotrofio di Como (nel 1917, premiato), per il Monumento ai Caduti a Intra (1920), per una scuola a La Spezia (1920-21).  Ideò e progettò l’albergo Moro di Laveno. Presso l’Archivio di Stato di Varese sono presenti carteggi, disegni, schizzi, progetti riguardanti monumenti e altre opere del progettista.

CAPPIA Carlo Maria*    SC
Cuvio        op. 1786

Eseguì nella Cappella dell’Immacolata di Cuvio i due rilievi in stucco < l’adorazione dei pastori > e < la presentazione di Gesù al tempio > probabilmente con il figlio Giuseppe.
Ciò è confermato dalla scritta < Carlo Maria Capia fece 1786 / Giuseppe Capia suo figlio scolpì ristalò>. Una successiva scritta afferma che il restauro dell’ambiente fu opera di Fortunato Cappia nel 1920, forse un discendente).

CAPPIA Giuseppe*    SC
Cuvio        op. 1768- 1798

L’interno dalla abbazia della chiesa della abbazia di Lucedio è stato abbellito con decorazioni in stucco dall’artista , che entrò nel cantiere nel 1768: egli impiegò un anno per completare le finissime decorazioni sia delle pareti interne sia del portico esterno.
Operò col padre restaurò sue opere, come detto sopra.


CERINI Giuseppe    *    SC    
Arcumeggia     27/6/ 1862 -Torino 30/6/1935

A undici anni suo primo apprendistato fu a Vergobbio da un marmista del luogo, per due anni, successivamente si reca a Milano  lavorando nel campo dell'edilizia, assunto alla fine dal cavalier Pelitti di Ganna, proprietario di un grande studio di decorazioni artistiche.
Frequenta anche con profitto corsi presso l'Accademia di Brera, qui si perfeziona nel disegno meritando due medaglie di bronzo.
A diciannove anni si reca per un periodo di sei mesi in Svizzera, a Ginevra ove  sembra abbia frequentato un corso di ornato.
Si sposta a Torino, una prima volta, quindi in Sardegna, a Cagliari. Qui é responsabile di uno studio dello scultore valsesiano Giuseppe Sartorio,artista  attivo nella produzione di monumenti funebri e commemorativi .
Successivamente, verso il 1885, prese dimora a Torino ove dimorava lo scultore Odoardo Tabacchi del quale divenne collaboratore. Frequentò, negli anni 1888-91  i corsi all'Accademia Albertina
A Torino apre un o studio e  inizia a lavorare in proprio, presenta lavori alle esposizioni che la "Società Promotrice di Belle Arti in Torino" tra il 1888 ed il 1902.
Contemporaneamente partecipa a concorsi ottenendo importanti incarichi come, nel 1898, quello per il monumento al colonnello Galliano a Ceva e nella stessa città realizza le targhe commemorative per il tenente di vascello Carlotto, martire in Cina, e per il drammaturgo conte Marenco, entrambi di Ceva, ed anche il monumento ai caduti della prima guerra mondiale, monumento andato distrutto nell'alluvione del 1994.  
Stabilitosi definitivamente a Torino, sposa Angiolina Chialando, torinese e più giovane di lui di circa vent'anni, dalla quale ha un unico figlio, Teresio che poi, diplomatosi ragioniere, si dedicherà ad attività commerciali.
Il suo lavoro lo vede impegnato in numerose produzioni funerarie, commemorative e religiose che arricchiscono il patrimonio artistico di Torino e del Piemonte. Alcuni suoi lavori attraversano le frontiere per la Francia e la Svizzera.
Sue opere vanno a Buones Aires, dove si reca con il fratello Giacomo; quest'ultimo si ferma lì per due anni quale insegnante di lavorazione del marmo all'accademia di quella città.
Nel 1904  Cerini è nominato cavaliere della Corona d'Italia dal Re Vittorio Emanuele III.
In Piemonte le opere funerarie del Cerini sono numerose: la maggior parte si trova nel cimitero generale di Torino, ma anche a Bra dove, oltre al monumento per Boglione , vi sono diversi suoi lavori. Numerosi anche i monumenti commemorativi di importanza come quello per il cardinal Delle Lanze a S. Benigno Canavese,  o quello di s. Giovanni nel Duomo di Barge, nel cuneese. Realizza lo splendido e imponente complesso "Cristo ed i Profeti" della chiesa di Gesù' Nazareno, nonché' quello degli angeli in bronzo di S. Alfonso ed il don Bosco in San Gioacchino.

Sue opere in zona;
- il monumento ai caduti di Caravate con bassorilievi in bronzo su un obelisco commemorativo in pietra,
- la lapide bronzea a ricordo di Domenico Adamoli e Lucia Prinetti al municipio di Besozzo,
- la targa col busto bronzeo all'ingegnere Enrico Peregrini a Cuvio
- la lapide commemorativa a ricordo del caduto gemoniese Carlo Francesco Bianchi, caduto a Sidi Garbàa durante la guerra d'Africa,
- il monumento ai caduti ad Arcumeggia del 1923...
Poi le sculture cimiteriali di Arcumeggia, Besozzo, Cittiglio, Cuvio e Duno.
Di  rilievo è ad Arcumeggia la suggestiva cappella di famiglia dello stesso Cerini
Non abbiamo notizia di collaboratori o discepoli del Cerini, unicamente sappiamo che con lui lavorò sempre il fratello Giacomo e quindi il nipote Giovanni Vidini, figlio di una sorella, che si era trasferito giovanissimo presso di lui a Torino .
 Sue opere si ritrovano dunque oltre che nella natia Arcumeggia ( numerosi gessi preparatori sono conservati nel cortile della sua casa natale tra cui spicca il ritratto dei genitori), anche a Besozzo, Casalzuigno, Cittiglio, Cuvio, Duno e Gemonio.
Autore della lapide ai coniugi Adamoli a Besozzo. Suo il monumento al generale Galliano a Ceva.

CONTINI Domenico Patrizio*    PITT
Gemonio 2/3/1879 - 29/11/1914

Maestro di Salvini. Suoi affreschi in villa Roncari e in casa Contini a Gemonio.
Morì suicida.

DANIELLI Giovanni        ING
Cuveglio        noto 1862

Firmò un progetto per l’allargamento della contrada dei Fiori a Luino e nel 1862 riedificò le case del lato sud-est di piazza Giovanni XXIII°:

DE AMBROSIS  Piero CERAMISTA/PITT
Laveno Mombello 1894 - Pietra Lig.  1984

Fratello di Silvio. Fu caporeparto presso la SCI di Laveno ma oltre che pittore su ceramica si distinse nella pittura ad olio e all’ acquarello. Da pensionato costituì il reparto decorazione della Nuova Verbano a Rosario di Santa Fè in Argentina.

DE AMBROSIS  Silvio      CERAMISTA
Laveno Mombello     attivo primi 900

Fratello di Piero, fu decoratore alla SCI ,

DEL BARBERIO Agostino                   SCALPELLINO
Azzio        op. 1723-39

Operò a villa della Porta a Zuigno.

DEL SOLE Guido        PITT
Bardello    29/8/1887 - 6/7/1975

Dal 1910 al 1933 fu impegnato nella decorazione delle cappelle di san Vittore di Casbeno lavorando con il pittore Bizzozzero di Varese

DE TOMMASI Attilio*        AFF
Cassano Valcuvia 11/11/1889- 23/10/1964

Frequentò Brera e la Scuola del Castello Sforzesco dove fu premiato per un < autoritratto > e per un < Lago di Ganna >. Prevalentemente affreschista operò in diverse chiese soprattutto nella Francia dell’ Est. Sue esposizioni a Basilea, Belfort, Varese.

FELLI Esterino            SC
Vergobbio

Autore di un reliquario a Duno


FELLI  Vittorino        PITT
Vergobbio            primi ‘900

Suoi affreschi a Duno


FONTANA CARLO    EBANISTA
Cuvio        op. 1724-33

Operò a villa della Porta a Zuigno realizzando o le opere lignee interne , i vestiari e la scrivania dello studio.

FRANZETTI Giovanni        ORGANARO
Gemonio 26/12/1802 -  

Socio di Ferdinando Arioli , la società sarà sciolta nel 1841. Loro opere a:
- Campagnano
- Bosco Valtravaglia
- Brente
- San Martino Vignone
- Cunardo
Da solo opera prevalentemente come  manutentore, ma posa un organo verso il 1860  a La Roche- sur Foron in Savoia.

GATTONI Fratelli    EBANISTI
Cabiaglio        op. 1724-33

Operarono a villa della Porta a Zuigno realizzando o le opere lignee interne , i
vestiari e la scrivania dello studio.

GUARNERIO Pietro*        SC
Laveno 6/1/1842 - Milano 10/2/1881

Conseguì ne 1864 il premio Canonica a Brera con la composizione in gesso < piedestallo per un monumento a Dante > ora alla Gam.. Sua la statua di san Satiro in Duomo del 1869.
Espose alla Promotrice di Torino.  La Bessone cita varie sue opere senza indicarne la collocazione. Zanzi lo dice nato a Lavena e ne traccia un simpatico ritratto bohémienne e ci conferma che espose a Filadelfia, USA, una statua di Washington.
Molte sue opere sono custodite in USA, una 8 la verità ) al museo di Stoccolma e  una  ( Giovinetto in preghiera ) al museo di Koningsberg.
Studiandolo potremmo fare delle piacevoli scoperte.

JEMOLI Giosuè        PITT/AFF
Vergobbio            fine ‘800

Affrescò la parrocchiale di Duno.


JEMOLI Giovan Battista    PITT/AFF
Gemonio 1874- 1934

Affrescatore" Gio. Batta. Jemoli s'obbliga colla mano d'opera a dipingere la Cantoria e la cassa  d'organo "  in san Rocco a Gemonio nel 1825. Giovan Battista Jemoli, oltre che artista  era anche colui che aveva il compito di controllare la costruzione dell’organo  l'ottemperanza del contratto, in quanto agente comunale e tesoriere.
Ha affrescato le volte della chiesa di san Rocco a Gemonio. Nel 1924 restaurò le cappellette della via Crucis di san Pietro a Gemonio.


LOZZIA Augusto        AFF/ PITT/INC
Sangiano 17/9/1896 - Gardone ???

Spaziò dall’affresco, al ritratto, al paesaggio. Espose giovanissimo, nel 1915, alla Permanente; successivamente alle Sindacali e alle interprovinciali milanesi e bresciane.
Nel 1927, dopo il matrimonio con Antonietta Quaranta si ritirò sul lago di Garda.
Sue opere:
- pala d’altare in sant’Eufemia a Milano
- affreschi in santa Trinità e san Calimero a Milano
- ha illustrato il Vittoriale di d’Annunzio in alcune incisioni
-a Via Crucis (quattordici quadri) di Augusto Lozzia nella chiesa di S. Nicolò di Gardone Riviera

MALCOTTI Luigi        PITT
Duno ??- morto in guerra a monte Sief il 23/10/1915

Autore degli affreschi nella chiesa di san Giuliano a Duno.

MAMBRINI Paolo    *    STUC
Cabiaglio            op. 1763

Decoratore a stucco con i Salvioni in sant’Appiano  di Cabiaglio.

MARTINOLI Saverio( Silverio )*    SC
Bedero Valcuvia 17/6/1830 - Varese 11/11/ 1913        

Fu sindaco di Bedero e frequentò gli ambienti di Brera, allievo del Vela. Espose a Parigi, Vienna, Napoli e Milano.
In sant’Ilario a Bedero sue sono le finissime balaustre ad imitazione del barocco.
Esiste una lapide sulla sua casa natale.
Lavorò a Torino col Tabacchi al Monumento del traforo del Frejus.
Sue opere si trovano a Nizza e al Monumentale di  Milano e Varese.
Fu apprezzato da Vittorio Emanuele II, Manzoni e Cavour.
Fu insignito nel 1866 dal re del Portogallo con la Croce di cavaliere dell’Ordine di Cristo.

MASCIONI Famiglia        ORGANARI
Cuvio            dal 1829

Tutto ebbe inizio allorché presso il Convento di San Antonio dei Frati Riformati di Azzio, si stabilì attorno al 1800 un famoso organaro di origine lodigiana, Gaspare Chiesa. In questo convento vivevano Padre Pietro di Azzio, il compositore e organista Padre Gaetano d’Azzio e i Padri Gianmaria e Bernardino di Cuvio (al secolo rispettivamente Giuseppe Antonio e Pasquale Antonio Mascioni). Questi ultimi consigliarono ad un loro nipote, Giacomo Mascioni, di intraprendere l’attività organaria. E così nel 1829, Giacomo Mascioni apre a Comacchio di Cuvio la ‘Fabbrica d’organi Mascioni’. Da allora, sei generazioni di Mascioni si sono succedute alla guida della bottega, costruendo più di mille organi e dedicandosi al restauro di preziosi strumenti antichi. Dal 1829 l'azienda ha realizzato oltre 1100 organi. E’ tuttora attiva ed è probabilmente la più antica d’Europa.


    MASCIONI Enrico                            ORGANARO
    Cuvio
                
    Fratello di Vincenzo

    MASCIONI Ernesto                        ORGANARO
    Cuvio
                
    Figlio di Vincenzo, con lui  la Ditta cresce d'importanza raggiungendo livelli tecnici         d'avanguardia e notorietà     mondiale.

    MASCIONI Gaspare                        ORGANARO
    Cuvio        cit. 1888
            
    Figlio di Giacomo, affianca il padre con i fratelli Anacleto e Bernardino
    Nel 1888 Gaspare ripara l'organo dell'Immacolata a Lugano.

    MASCIONI Giacomo                    ORGANARO
    Cuvio 1811 - 1896  
                
    Il fondatore. Dopo un periodo da apprendista a Varese, Giacomo fondò  l'azienda a     
    Comacchio di Cuvio e iniziò a lavorare su committenze provenienti dalla provincia
    di Varese, Vercelli, Novara, dal Canton Ticino e nel Giura Bernese. Sue opere a:

    - Germignaga
    - S. Anna di Arona
    - Gravedona nel 1850
    - S. Martino Vignone nel 1854
    - Caravate
    - Cocquio
    - Besozzo
    - Busto Arsizio
    - Rancio Valcuvia
    Nel 1844 Giacomo fabbrica un organo per la chiesa di Brusino,  nel 1861 insieme con i
    figli ripara  gli organi di S. Rocco e S. Silvestro a Meride, l'organo di Rancate e i
    mantici di quello di Arzo.

    MASCIONI Vincenzo                    ORGANARO
    Cuvio 1871 - Cuvio 1953    
            
    Nipote di Giacomo e padre di Ernesto. Sotto la guida e del figlio nei primi decenni
    del Novecento, a Ditta cresce d'importanza raggiungendo livelli tecnici
    d'avanguardia e notorietà  mondiale.


    MASCIONI Virginio                ORGANARO
    Cuvio
                
    Cugino di Vincenzo vedi voce

_____________________

MASCIONI Virgilio*        AFF
Cuvio 7/7/1877 - Azzio 11/3/1946

La figlia Ada è la madre di Floriano Boldini. Nel 1893 si trasferisce a Milano per perfezionarsi nella pittura presso il Museo Artistico Municipale. Viaggia spesso all’estero, riportando ampie testimonianze in album di schizzi e bozzetti  tra i quali quelli relativi all’Alsazia e di Baden. Ritorna in Valcuvia e si stabilisce ad Azzio, in una grande casa ricavata da un ala dell’ex convento.
Affrescò la Cappella delle Grazie, in P.za IV Novembre, la vecchia chiesa di Comacchio e numerose chiese della Diocesi di Como, Novara, Milano, Pavia e Valtellina. Stese anche il progetto iniziale della palazzina dell’asilo di Azzio.
Dopo la guerra riprende l’attività di affreschista nel varesotto, a Oltrona, Caravate, Brenta, Nasca, Comerio, oltre alla realizzazione di opere per cappelle votive e cimiteriali.
I dipinti e gli affreschi di Oltrona, di Brenta e quelli di Caravate rimangono le sue più importanti opere presenti nel varesotto. Da ricordare il suo lavoro come disegnatore presso la fabbrica di organi del cugino Vincenzo Mascioni ( vedi )
Dall’inizio degli anni Trenta l’attività di decoratore e affreschista diminuisce sensibilmente per il peggioramento delle condizioni di salute.
 
MOIA Carlo    SCALPELLINO
Azzio        op. 1723-39

Operò a villa della Porta a Zuigno.

MORANDI  F.lli ( Moratti)    PIT
Cabiaglio             prima metà 800

Loro gli affreschi settecenteschi che arricchiscono Casa Restelli  a Cabiaglio.
( Adamollo: nel 1833 in san Vittore, dagli eredi moratti furono posti 8 grandi quadri e nuovi confessionali...)

MOTTI  Giovanni        PIT
Bedero            cit. 1891

Vinse ad Avignone un premio di arti decorative nel 1891. A Nizza fu definito esimio artista pittore.
<Scommesse sul monumento di Garibaldi nel 1881 a Luino. Il sig. Giovanni Motti di Bedero, esimio artista pittore, dimorante ora a Nizza, trovandosi in quella città in un convegno con alcuni amici francesi, un tale signor Rolland disse di non essersi eretto in Italia finora nessun monumento a Garibaldi essendo ancora vivente. Sosteneva il sig. Motti invece esservene.
Non credendo il signor Rolland tale asserzione, si propose una scommessa di lire 100., per accertarsi della verità. I due amici dovettero partire assieme da Nizza ed infatti arrivarono a Luino l’ultimo giorno dell’anno scorso.
Appena posto piede a terra a Luino, per esser arrivati col piroscafo, il sig. Motti mostrò all’amico la statua di Garibaldi, che qui fu eretta nel 1863. Avendo perduto la scommessa, volle il signor Rolland dimostrare il suo contento per aver veduto il monumento in onore di Garibaldi, facendo radunare la Società Filarmonica di Germignaga colla quale si portò presso la statua e le fece eseguire diversi pezzi di musica, terminando la serata fra bottiglie e l’allegria.>

MUTTONI    Ambrogio*        SC
Leggiuno        cit. 1519 morto 1564

Scultore attivo a Carpi con Barassi ( vedi ).
Nel civico museo di Carpi esiste un suo ritratto eseguito dal pittore Antonio Montanari. In alto al quadro è riportata la scritta " Ambrogio Muttoni da Carpi inventore delle ciarabutane. 1530"  Il commento del museo al quadro è il seguente : Il dipinto ritrae Ambrogio Mutoni (m. 1564), di origine milanese, venuto a Carpi su invito di Alberto Pio, presso la cui corte visse tutta la vita, conosciuto con il nome di Tagliapietra: il suo ingegno, infatti, venne con profitto applicato a studio, progettazione ed esecuzione di opere di edilizia, tanto che alcune note in documenti coevi lo indicano come l'architetto di casa Pio. Abitò in Borgo di sotto e sposò la modenese Catterina Roncaia dalla quale ebbe due figli, Ercole e Lodovico. Morì il 30 ottobre 1564. Il ritratto lo rappresenta con lo strumento di cui, secondo la tradizione, Ambrogio fu lo scopritore o comunque il perfezionatore, cioè la ciarabuttana, un'arma da lancio a palettoni per cacciare uccelli e piccoli animali in genere.”

PEDOTTI  Pietro Antonio    SC ?    
Brenta?            op. 1758

Il 10/8/1758 viene pagato per aver eseguito i lavori all’altare di sant’Antonio a Brenta in san Quirico e Giolitta.

PETTER Paolo *        PITT
Cabiaglio            op. 1802

Nel 1802 eseguì il ritratto di Anton Tommaso Albuzzi per l’Ospedale di Varese.
Nella chiesa parrocchiale di Cabiaglio, dedicata a Sant'Appiano, ci sono suoi quadri, le le cappellette della Via Crucis, fiancheggianti la salita che mette ad una chiesa soprastante al paese, sono sue opere.

PIANEZZA  ??            PITT
Vergobbio            cit. 1889

Dipinse una via Crucis su tela destinati alla chiesa di san Quirico e Giolitta di Brenta pagata 160 lire. Che fosse di Vergobbio si rileva da annotazioni in matita poste sulla tela.

PICCINELLI Gioachino         ARCH
Brinzio            op. 1830 1870

Progettò la parrocchiale della Rasa nel 1870.
Un suo ritratto del 1831 lo troviamo nel volume dedicato a Brinzio.

PISCENO Giovanni Domenico         SCALPELLINO    
Cavona            op. 1723-39

Operò a villa della Porta a Zuigno.


PORANI Antonio Maria *   PITT/ARC
Cabiaglio            op. 1723/33

A villa Bozzolo a Casalzuigno lavorò nella casa il pittore Porani con i fratelli Paolo e Silvio Salvione sempre di Cabiaglio.
Il progetto fu  affidato ad Antonio Maria Porani che con numerosi artisti, si occupo' sia della realizzazione di uno scenografico parco che delle raffinate decorazioni degli interni.

QUAGLIA Pietro Paolo    *    ARCH
Bardello 1856-1898

Suoi progetti per alcuni edifici opere nell’università di Napoli.
Nel 1884 progettò per il II° concorso per il Palazzo di Giustizia di Roma in collaborazione con l’architetto D’Aronco.
Suo il progetto del palazzo (ex Prefettura) oggi sede del Museo d’arte moderna del Sannio a Benevento, nel 1895.
Fu chiamato a progettare il Palazzo Legislativo Federale a Città del Messico.

REGGIORI Luigi    *    PITT/CERAM
Laveno            op. 1906 - 1925

Citato col  fratello Marco attivi presso la SCI. Loro opere sono custodite al museo della Ceramica di Cerro. Nella sua produzione sceglie fiori e tematiche vegetali che tratta con una particolare delicatezza e levità di toni e colori.

REGGIORI Marco    *    PITT/CERAM
Laveno            op. 1906 - 1925

Citato col fratello Luigi  attivi presso la SCI. Loro opere sono custodite al museo della Ceramica di Cerro. Di particolare interesse è il vaso lilla e giallo decorato da  nel 1906 con anse e scena orientaleggiante di pieno gusto liberty. Si caratterizza per i paesaggi con uccelli o nature morte.

RONCHELLI Giovanni Battista * PITT
Cabiaglio 1/2/1715 - Cabiaglio 24/1/1788

Lavorò inizialmente a L'Aquila e nel 1734 a Roma dove dimorò fino al 1740 ed ebbe come maestro Francesco Mancini, allievo di P. A. Magatti, a Varese; in collaborazione lavorarono a Pavia al collegio della Colombina. Visse a Varese dove possedeva una bottega d'arte e fu deputato della Congregazione dell'Ospedale.
Sue opere a Varese:

- ancona nella cappella di S. Caterina in S. Vittore a Varese , posta in opera nel 1770 e celebrata da un componimento poetico del Balestrieri
- quadro della Sacrestia con l'immagine di S. Vittore
- affresco, dipinto nel 1769, nella Sala delle Assemblee a Palazzo Estense (Varese) e medaglione sulle scale del ritiro di Francesco III° d’Este
- affreschi  nella chiesa del Sacro Monte e nel Monastero delle Romite al Sacro Monte.
- facciata antico ospedale del Nifontano.
- chiesa di S. Antonio (volta del coro e della chiesa nel 1756)
- chiesa S. Anna in Villa Recalcati
- chiesa di S. Giuseppe, affreschi della parete del coro
- chiesa di san Carlo ( scomparsa)  coro e Sancta Sanctorum
- un olio in san Martino
- San Francesco, medaglie a chiaroscuro
- Villa S. Pedrino
- affreschi di casa Alemagna (scomparsa)
- sant’Anna affreschi attribuiti a lui e al Magatti
Nel 1755 per l’ingresso di mons. Pozzobonelli   si fece un arco con sue statue

In provincia:
- Azzio (Va): nel convento dei Francescani nella chiesa dei SS. Antonio da Padova ed Eusebio
- Azzate: villa Bossi Zampolli (affreschi).
- Cuvio,  chiesa di san Lorenzo
- chiesa di Vergobbio
- Marchirolo in san Martino una pala nell’abside
- Zuigno: Villa Della Porta Bozzolo (edicola delle Muse)
Cabiaglio: chiesa S. Appiano, volta sopra l'altare, medaglioni laterali, Isacco e Melchisedech, pala dell'altare maggiore, 5 pannelli sul pulpito e 15 quadri rotondi e quadri con i misteri del Rosario.
Nella stessa chiesa di sant'Appiano a Castel Cabiaglio Ronchelli dipinse la pala dell'altare maggiore con la Vergine e i Santi Appiano e Agostino.
In Piemonte fu attivo nel Duomo di Casale Monferrato (Storie di S. Evasio), a  Vercelli ne Duomo con la Comunione di S. Ambrogio. Lavorò anche a Como in Palazzo Giovio; a Gozzano (No), Basilica di S. Giuliano e Pavia alla Facoltà di Lettere oltre che a Bellinzona nell’Oratorio S. Marta.
Importante ricordare anche che il Ronchelli oltre alla sua intensa e valida attività di pittore fu anche un grande perito d'arte, come lo testimonia l'archivio del Monastero delle Romite del Sacro Monte, attività resa ufficiale in un volume pubblicato nel 1769.
La dimostrazione della sua fama è confermata da un’incisione di una sua opera, Raffaele Arcangelo, da parte dell’ incisore Pietro Perfetti di Piacenza probabilmente amico di Magatti . Sue opere in zona:

 - san Vittore di Varese, cappella di santa Caterina
- un quadro raffigurante S. Vittore  nella sacrestia della Basilica di Varese
-- affreschi in S: Antonio a Varese
- affreschi a Cuvio
- - affreschi ad Azzio
- affreschi in S: Antonio
 - Azzate in villa Bossi Zampelli

SALVINI Innocente *        PITT
Cocquio Trevisago 13/5/1889 - Trevisago 23/1/1979

Ha esposto alla XXV Biennale Internazionale di Venezia e la Società delle Belle Arti e Permanente di Milano ha accolto per ben due volte, la seconda postuma, sue esposizioni personali.
1905 - il giovane Salvini si dedica là con impegno alla pittura e segue un corso serale di disegno sotto la guida del prof. Gilli di Luino.
1910 - Per due anni, fra il 1910 e il 1912, il giovane Salvini può recarsi a Milano segue contemporaneamente due corsi: quello di decorazione alla Umanitaria con il Persico e i corsi serali dell'Accademia di Brera dove sviluppa con il prof. Bolgiani .
1912 - incontra il pittore Siro Penagini che tanta influenza ebbe sul nostro.
1937 - La Galleria delle Arti di Gallarate lo ospita nella sua prima "personale" presentato dallo scrittore e storico Mario Mazzucchelli.
1947 - A partire da allora la fama del Salvini valica i limiti della provincia:
Salvini negletto fino a quell'epoca trova un'ampia affermazione nella mostra personale a Milano, tenuta nel 1948 alla Galleria Annunciata. alla quale segue nel 1949 con la presentazione del futurista Luigi Russolo una Mostra alla Galleria Delfino di Rovereto.
1950 - espone ancora a Milano alla Galleria S. Fedele. Nello stesso anno è presente alla XXV Biennale Internazionale di Venezia.
1954 - ritorna, forte dell'avallo critico di Emilio Zanzi, alla Galleria S. Fedele.
1962 - Fra il 1962 e il 1963 prepara e realizza una serie di grandi affreschi nella chiesa dei SS. Filippo e Giacomo di Laveno Mombello, e tiene una grande mostra antologica a Luino sotto gli auspici del locale Istituto Civico di Cultura diretto dal dott. Giulio Benecchi.
1966 - è visitato da Monsignor Pasquale Macchi, Segretario particolare di S.S. Paolo VI che acquista alcuni quadri per i Musei vaticani.
1969 - Mostra ufficiale organizzata dal Comune di Varese e dall'Ente Provinciale Turismo nel Salone dell'Azienda Autonoma Soggiorno. Nell'occasione viene edita una monografia a cura del critico G. Maffina.
1971 - Esegue l'affresco "Il taglio della polenta" ad Arcumeggia.
1972 - Milano gli dedica una mostra antologica presso il Palazzo della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente.
1973 – E’ presente con alcune opere all'inaugurazione della Collezione d'Arte Religiosa moderna dei Musei Vaticani.
1972/1978 - In questo periodo il Salvini frequenta assiduamente il laboratorio di serigrafia d'arte dell'amico Mario Ravasi di Genestrerio dove cura l'edizione di particolari delle sue grandi tele. L'ultima di tali opere viene terminata nel novembre 1978. Sarà l'ultima sua fatica.

SALVIONE ( Salvini) *Paolo     PITT
SALVIONE  Simone*        PITT
Cabiaglio            op. 1723-1733

I fratelli Salvione lavorarono alla villa Bozzolo di Casalzuigno per dieci anni con il concittadino Porani.
Nel 1763 decorarono a stucco la parrocchiale di sant’Appiano a Cabiaglio.

SPERTINI Giorgio*    CER
Laveno 1877 - 1908        

Nato a Laveno lavora, agli inizi del Novecento, come decoratore, presso la "S.C.I." (Società Ceramica Italiana) di Laveno. Alcuni suoi lavori, rari esempi di ceramica Liberty italiana, sono presentati alla Mostra di Arti Decorative di Milano del 1906.
Nella sala Casanova Scotti del Museo della Ceramica di Cerro è conservato un suo vaso liberty in ceramica smaltata blu e montatura in metallo dorato.

TABACCHI Fratelli    STUC/DEC
Rancio Valcuvia    op. 1772 - primi 800
Carlandrea
Domenico morto nel 1793 a Foggia
Giuseppe fece testamento nel 1805

Nati probabilmente tra il 1739 e il 1744 a Cantevria, frazione di Rancio.
Provetti stuccatori che lavorarono prevalentemente in Puglia e Basilicata.
Nel testamento di  Giuseppe , stilato dal notaio a Molfetta viene definito di < Ardenna Stato Milano>.
Carlandrea  alla fine degli anni 90 si trasferì con la famiglia ad Ardena.

Loro opere a :
- Molfetta        - Barletta
- Ferrandina        - Bisceglie

A Cantevria VA , oratorio di San Pietro probabilmente eseguirono la volta durante un loro ritorno nel 1777.

TINELLI Daniele * FOTOGRAFO / ARCH
Laveno?? 1831 - 1916

Di nobile famiglia lavenese, nel 1865 si recò in Russia, soprattutto a Mosca e Sa Pietroburgo  e concretizzò la sua passione per la fotografia alla quale si dedicò attivamente al suo ritorno a Laveno.

VIDINI Giovanni   SC
Arcumeggia 1899-1994

Nipote del Cerini, lavorò con lui a Torino.Sue opere sono esposte ad Arcumeggia