ADRIANI Carlo Maria ARC
Arcisate cit. 1687

Figlio di Giobatta. Nominato nel Collegio degli Agrimensori - Ingegneri ed Architetti di Milano nel 1687. Iniziò a lavorare presso Diego Pessina il 19 febbraio dello stesso anno.

ALBINOLA Agostino SC
Viggiù cit. 1819

Nel 1819 con Davide Argenti edifica un nuovo imponente altare neoclassico di marmo bianco con specchiature di marmo rosso e verde ed applicazioni di rame dorato nella chiesa di santa Maria Nuova ad Abbiategrasso.

ALBINOLA Giovanni SC
Viggiù cit. 1879


La piazza maggiore di Viggiù, nel 1859, é intitolata a G.A. scultore. Operoso in America., tornato al paese natio donò al Comune un palazzo che fu adibito a scuola e uffici comunali.

ALBUZZI fratelli * SC
Clivio cit. 1667

Eseguirono nel 1667 la balaustra del coro della chiesa di S. Stefano a Viggiù.
Due braccioli a cero nella chiesa si S .Materno; simili nella chiesa del Rosario a Clivio

ALBUZZI Stefano SC
Clivio 1739 ? .- 1800 c.

Fu un abile marmista, sue opere ( per lo più altari ) si trovano nelle chiese di:

- parrocchiale di Albesio
- Soncino, cappella Arch. 1775
- Crescentino, S. Michele, 1770
- Crescentino , S. Bernardino, 1790
- parrocchiale di Sannazzaro Sesia, 1790
- Caravaggio, Santuario 4 monumentali
altari terminati nel 1780
- parrocchiale di Clivio
L'altare maggiore , in marmi policromi, di santa Maria Maggiore di Candelo è pregevole lavoro di Stefano Albuzzi di Clivio e risale al 1773.

ANDREOLETTI Cristoforo* SC
Porto Ceresio cit. 1879

Cristoforo è citato come l' autore della statua che si trova sulla sommità del S. Martino di Besano, raffigurante l' Immacolata; sul piedistallo vi era scolpito il ritratto di Pio IX.
Questo in ringraziamento di un incendio scoppiato nel 1879. Nel 1880-5 è attivo in Svizzera.

ANDREOLETTI Giovanni SC
Porto Ceresio 28/2/1832- ?
ANDREOLETTI Pietro SC
Porto Ceresio 14/5/1860- ?

Padre e figlio, lavorarono spesso insieme. Sono autori di un monumento funebre
eretto alla memoria di Paolo Bossi, presumibilmente a Porto.
Un G. Andreoletti è autore della cappella Scolari-Aletti a Giubiano nel 1881.
Nella Cattedrale di San Lorenzo a Lugano la mensa marmorea, aggiunta nel 1890, è opera di Giovanni Andreoletti di Porto Ceresio.
L'altare maggiore (1880) nella Chiesa dei SS. Nazario e Celso è opera di Pietro Andreoletti di Porto Ceresio, autore anche del monumento funebre dell'ingegner Favre nel cimitero di Airolo.
nella chiesa della Madonnetta e Sacro Cuore di Lugano a seguito di un incendio, venne sostituito il vecchio altare ligneo con quello attuale in marmo disegnato da Paolo Zanini e realizzato dallo scultore Pietro Andreoletti di Porto Ceresio.
Aurore del busto del conte Porro a Induno Olona.
Nel 1889 monumento funebre a Louis Favre nel cimitero di Göschenen e nel 1910 Resurrezione di Cristo per la Parrocchiale di Jonen (AG)

ANTONIO da SC
Viggiù noto 1556/1590

Antonio da Viggiù visse ed operò nella 2° metà del 500 e fu l' autore delle cariatidi intorno alla chiesa di S. Maria dei Miracolo presso S. Celso in Milano. Lavorò nel Duomo di Milano dal 1556 al 1590. Tra le sue opere si ricordano:
- la tomba di papa Pio V, morto nel 1572
- due cariatidi femminili nel Duomo di
Milano, su disegno di Martino Bassi
- statua di Cristo Redentore nella nicchia
della sacrestia settentrionale del Duomo
di Milano. Fu seguace del Solari.

APPIANI Andrea SC
Porto Ceresio morto 1669

É originario di Porto Milanese, antica denominazione di Porto Ceresio. Nel 1625 andò a Roma e fu impiegato come primo maestro dal cardinal Borghese, con questi rimase in servizio fino al 1634, occupato alla costruzione di una villa davanti a Porta del Popolo ( piazza Pinciana ).Operò nelle chiese di Madonna della Vittoria, S. Grisogono, a Montecompatri, a Monte Fortino e Cerveteri. Fece testamento il 17/VIII/1656, ma da documenti nei quali figura il nome di suo nipote, Ambrogio Appiani, si presume vivesse ancora nel 1664. La Bessone riferisce che fu sepolto a Roma nel 1669 in S. Silvestro ( altri dicono in san Martino ai Monti ) e che lì si trovi un' iscrizione su lapide

APPIANI Giovanni AFF
Brusimpiano op. 1711/17

Affrescò la chiesa di S . Elia di Viggiù, quando questa fu ricostruita nel '700.
Appartiene all' Appiani tutta la parte ornamentale della navata, la volta (che viene completata nel 1711 , le pareti laterali e l'arco anteriore del coro. Il 1717 compare nella cornice dipinta sotto l'effigie dell'evangelista Marco, e ci indicano il termine dei lavori. In totale Appiani realizza, oltre agli ornati d'architettura, 4 affreschi: "Elia svegliato e rifocillato da un angelo" "Elia che divide col mantello le acque del Giordano"
"Gli evangelisti Marco e Matteo" "Gli arcangeli Michele e Gabriele"

APPIANI ( Giuseppe ) Ignazio PITT AFF
Porto Ceresio 1712 - Trieffeenstein 19/8/1785

Alcuni lo dicono nato a Monaco di Baviera. Figlio di Pietro Francesco e fratello di
Giacomo. A Magonza fu nominato " pittore di corte " . Nel 1757 a Magonza fondò un' Accademia di pittura che diresse fino alla morte. Eseguì pale d' altare e affreschi in diversi
luoghi, tra cui:
- Althausen, chiesa capitolare
- Arlesheim, duomo 1759-60
- Camberg, chiesa capitolare
- Heidefeld, convento 1783
- Lindau, chiesa capitolare
- Beuggen, chiesa di corte
- Magonza, S. Pietro
- Meersburg, castello 1761-62
- Meersburg, seminario 1761-62
- Oberdorf, cappella di Santa Croce
- Obermarchtal, convento
- Seehof Bamberga, castello
- Triefenstein, monastero ove morì
- Vierzehnheiligen, Santuario
- Wurzburg, chiesa di S. Michele dopo il 1770
Eseguì dei lavori anche in Svizzera.

APPIANI Jacob STUC
Porto Ceresio 22/6/1687- Porto Ceresio 24/6/1742

Nativo di Porto Ceresio visse nella prima metà del XVIII sec.; fu figlio di Pietro Francesco e lavorò quasi sempre con il padre al quale si avvicinò molto come stile. Alcuni studiosi attribuirono al padre lavori eseguiti nell' abbazia di Furstenfeldbruck tra il 1729 ed il 1735.
Erano invece opera di Giacomo che proseguì le opere sospese del padre morto nel 1724.
Operò nel monastero di Waldsassen nel 1724/5, a Sciaffusa nel 1728 e lavorò nel 1729 nel convento di Rheinau.

APPIANI Pietro Francesco SCUL - STUC
Porto Ceresio 31/1/1670 - Ratisbona 14/8/1724

Figlio di Joseffo e Caterina Paleari. Fu un apprezzato scultore e stuccatore. Nel 1703 é operante in Baviera lavorando agli stucchi del castello di Nymphensburg e all' abbazia di Furstenfeldbruck. Nel 1708 é segnalato alla Oberpfalz di Freystadt e l' anno successivo, nella stessa città , opera nella chiesa di Maria Consolatrice. Successivamente opera nel castello di Helfenberg, poi alla Burgersaal di Monaco. Ritorna ad operare nell' abbazia di
Furstenfeldbruck .

ARGENTI Antonio ART
Viggiù cit. 16/17 sec

Citato come artiere operoso a Roma, probabilmente al seguito di qualche conterraneo più quotato.

ANTONIO da SC
Viggiù op. 1500

Scultore viggiutese operante nel Duomo di Milano

ARGENTI Antonio ARTIERE
Viggiù 0p.1500/1600

Artiere viggiutese presente a Roma dal 1500 al 1650

ARGENTI Bartolomeo* ART
Viggiù op. 1591-1616

Operoso a Roma come artiere, risulta intervenuto ad una riunione della Confraternita degli scultori , da un verbale del 9/6/1591. Dal 1516 lavorò al balcone del Palazzo agli Studi di Napoli lasciando insegne araldiche di Filippo II°. E’ coautore dell'altare maggiore della chiesa degli Incurabili a Napoli nel 1610. Sue sculture anche nel Duomo di Milano.

ARGENTI Bartolomeo ORN
Viggiù cit. 1812

Nel 1812 viene costruito da Bartolomeo Argenti il nuovo altar Maggiore di san Giovanni Battista a Besano su disegno di Carlo Maria Giudici.

ARGENTI Bernardo* STAT
Viggiù cit. 1811/2

Statuario del Duomo di Milano, fa parte di quella folta schiera di artisti viggiutesi che in qualità di addetti alla Veneranda Fabbrica contribuirono ad arricchire il Duomo di buona parte delle 2300 statue e delle 132 guglie. É considerato il maestro di Abbondio Molinari.

ARGENTI Carlo ARCH
Viggiù cit. 1842

< Professore di Marmo > che disegna gli altari di S. Abbondio e di Caviano, nel Locarnese.

ARGENTI Carlo Gerolamo* SC/INT
Viggiù op. 1727/37

Vissuto a Borgosesia. Realizzò altari e balaustre per molte chiese tra cui :
- Valle Mosso nella parrocchiale di sant’Eusebio altare del 1727
- altari nella parrocchiale di Mosso, 1735
- Santuario di Biella
- Madonna del Sasso a Locarno
- santuario di Azoglio a Biella
- chiesa di Crevalcuore nel 1733

ARGENTI Carlo Maria* SC
Viggiù ???

Solo citato senza indicazioni

ARGENTI Celeste SC
Viggiù op. 1916

Autore del monumento Luigina Peregalli al Cimitero Monumentale di Giubiano a Varese.

ARGENTI Davide ORN
Viggiù cit. 1817/20

Ornatista addetto al Duomo di Milano.
Nel 1805 nella chiesa di san Pietro a Abbiategrasso su disegno del cavalier Giudici di Milano, esegue l'altar maggiore. Sempre ad Abbiategrasso nel 1819 con Agostino Albinola edifica l’altare in santa Maria Nuova.

ARGENTI Davide ORN/QUADRATORE
Viggiù op. 1817/20

Ornatista - quadratore presente nel Duomo di Milano

ARGENTI Francesco SC
Viggiù cit. 1895

Premiato all’esposizione per il Congresso Eucaristico con una medaglia di bronzo per una pila per l’acqua benedetta.

ARGENTI Francesco Maria * ARC
Viggiù 1783 - 10/9/1818

Fu professore aggiunto di prospettiva all' Accademia di Brera dal 1814 al 1818, anno della sua morte. Progettò :
- la fontana del Mosé al Sacro Monte di Varese, al termine del percorso é delle Cappelle. L'opera rimase incompiuta in quanto prevedeva la collocazione di altre otto statue ( il progetto originale, conservato presso l' archivio del Santuario é riprodotto a p. 116 del volume < Del Frate sac. C - S. Maria del Monte sopra Varese - Chiavari, 1933, Tip. Civicchioni > e a p. 87, vol. 3°,< Aa.Vv. a cura di S. Colombo, - Varese, vicende e protagonisti - Bologna, 1977, Ed. Edison > . Progettò, secondo il Caravatti, la Caserma
di S. Ambrogio ora Garibaldi a Milano. In Viggiù disegnò l'altare della chiesa del
Rosario. Una epigrafe nella chiesa di S. Martino di Viggiù, ove fu sepolto, ci ricorda che morì giovane a soli 35 anni.

ARGENTI Gerolamo* STAT
Viggiù cit. 1810/3

Statuario al Duomo di Milano , Citato dal 1810 al 1813. Eseguì diverse statue di santi.
Sue statue nella sala dell’Esedra all’Ambrosiana di Milano.

ARGENTI Gerolamo ARCH ?
Viggiù cit. 1878

Nel 1878 un Gerolamo Argenti da Viggiù é insegnante incaricato per la plastica presso la scuola di disegno di Viggiù.

ARGENTI Giovanni ORN
Viggiù cit. 1836/75

Operoso come ornatista presso la Fabbrica del Duomo di Milano.

ARGENTI Giosué SC
Viggiù 9/2/1819 - 29/11/1901

Allievo a Brera , ottenne nel 1836 una borsa di studio di perfezionamento che gli permise di soggiornare a Roma, dove si fermò per sei anni. Fu spesso controllato dalla Polizia Austriaca durante i suoi spostamenti tra Roma e Viggiù. Fu formato da Pompeo Marchesi. Si domiciliò a Milano dove per un breve periodo fu professore di scultura a Brera. Prese parte a innumerevoli esposizioni, tra le altre a Parigi ( 2° premio nel 1867 ), Vienna e Monaco ( primo premio ). Fu creato Cavaliere della Legion d' Onore nel 1867, socio onorario delle Accademie di Milano, Urbino e Napoli. Professore a Brera fu considerato un insigne scultore figurativo in quanto in tutti i suoi lavori si trova una perfezione di forma, di espressione e di sentimento; seppe armonizzare le tradizioni dell' arte classica con le nuove manifestazioni artistiche.
Tra le sue opere ricordiamo:
- Cremona, monumento Vesc. Novasconi
- Lipsia, museo, la modestia
- Milano, Brera, gessi di soggetti biblici
- Milano, Cim. Mon., Monumento Keller
- Milano, Duomo, statue dei santi Aquilino, Agnese, Maddalena ed altri
-Milano, GAM, l'Immacolata e Zenobia trae dal fiume Arasse
- Milano, Patriottica, busto di Hayez
- A Valduggia VC nel centro della piazza sua la statua raffigurante Gaudenzio Ferrari
Altre opere, delle quali non sappiamo dare
la collocazione sono:
- la martire cristiana - il saluto
- Eva dopo il peccato - la bagnante
- il sonno dell' innocenza - la salute
- la riconoscenza del cieco - carità
- l' angelo del perdono - beneficenza
- Perseo libera Andromaca - religione
-distruzione di Gerusalemme - mestizia

Nel Varesotto a Cunardo troviamo sue opere sulla facciata della chiesa di S. Abbondio : le statue di S. Abbondio e S. Nazaro ( 1893 ) Nel vecchio cimitero di Viggiù vi erano sue opere in gesso sulla tomba di sua moglie e sua : Angelo orante e Autoritratto. Un gustoso ritratto dell' Argenti si trova in : Piatti A. - Viggiù terra di artisti, Milano, 1942, Alfieri ed. .

ARGENTI Giuseppe* STAT
Viggiù 1810- 1876

Studia a Brera con Marchesi. Citato operoso nel Duomo di Milano dal 1834 / 43. Nel 1835/6 esegue alcune statue in san Gaudenzio a Novara, dal 1836 al 1838 lavora alla barriera di Porta Torino e dal 37 al Portico Nuovo sempre a Novara.

Altre sue opere
- nella parrocchiale del Varallino a Galliate sue statue del 1838 e 1841.
- a Fontaneto d’Agogna.
- del 1858 sono 4 statue nella Parrocchia di san Clemente a Bellinzago Novarese.
- a Vercelli in "Piazza Maggiore" al centro si innalza il monumento dedicato a Cavour, opera con Ercole Villa
-Novara la facciata della chiesa di San Pietro al Rosario,è abbellita da quattro statue di santi, di sua mano(1810-1876).
- a Novara sua la statua superiore di palazzo Bertelli o casa del corpo di guardia, che raffigura la città di Novara
- sue statue raffiguranti la Vigilanza e la Temperanza prima in piazza Gramsci ora si trovano all'ingresso del cimitero urbano di Novara
- autore anche del modello della statua del Salvatore, innalzata sulla sommità della cupola di S. Gaudenzio nel 1878

Altre sue opere
- un busto del 1852 al vecchio ospedale di Vespolate
- a Fontaneto d’Agogna nella Rotonda di Sant’ Alessandro dodici colonne di sostegno tra le quali trovano posto dieci nicchie, con altrettante statue di Santi in terracotta, sormontate da bassorilievi
- a Grignasco nel Monastero delle Figlie della Carità l'ingresso è coronato da un bel bassorilievo in marmo di Carrara del 1839 raffigurante S. Vincenzo de Paoli che predica alle monache.
- a Trecate fu autore di un simulacro della Vergine nel 1839

E’ documentato ancora operoso nel 1867 nel Duomo di Novara. Un Giuseppe Argenti è autore di decorazioni scultoree sulla facciata del Municipio di Aosta.

ARGENTI Giuseppe SC
Viggiù op. 1901/10

Autore del colombario Ermolli, del monumento Cesare Cozzetti con Eugenio Pellini ambedue al Cimitero Monumentale di Giubiano a Varese.

ARGENTI Luigi* SC
Viggiù fine 800 primi 900

Fu allievo di Pompeo Marchesi. Sue opere statuarie e fregi a Camnago Volta nel sepolcreto di Volta .

ARGENTI Martino STAT
Viggiù cit. 1791

Argenti Martino, impresario di marmi reclama il saldo di un' ancona costruita sull' altare della Beata Vergine in parrocchia di Ligurno.

ARGENTI Stefano ARC/SC
Viggiù cit. 1780

A Sizzano nella parrocchiale san Vittore
nella quinta cappella dedicata a San Giuseppe esiste un bell'altare in marmo scolpito da Stefano Argenti nel 1774-1775. Nel 1780 esegue la cappella di S. Antonio nella chiesa di S. Stefano in Viggiù.
Modellò molti ornamenti per l’Arco della Pace a Milano considerato ottimo scultore, assunse Abbondio Molinari.

ARGENTI Stefano SC
Viggiù cit. 1857

Ebbe studio a Torino e dal 1864 espose alla Promotrice. Sue opere nei cimiteri di Biella ed Oropa. A Cervignano nel Friuli nel 1857 Stefano Argenti, milanese, costruì il nuovo altare maggiore in marmo, con ornamenti a intarsio e sculture

BAJ Luigi INC
Cantello cit 1840/70

Fu allievo all' Accademia di Milano. Collaborò ai rami, specialmente di motivi architettonici, dell'opera di G. Aluisetti sui grandi concorsi di Milano ( 1847 ). Alcune sue incisioni:
- Colosseo, planimetria, dis. di F. Turconi,
- Basilica Antoniana, pianta ( 1870 )
- Portico d' Ottavia, pianta.

BARTOLOMEO da* SC
Saltrio op. 1563

Scultore attivo a Roma nel 1563.

BATTAGLIA Mathieu* PITT
Brusimpiano - morto ante 1926

Visse in Francia e il Bénézit lo considera francese. Fu fondatore del Salon des Indipéndent nel 1884. Sue opere soprattutto fiori e paesaggi figurano in diverse esposizioni dal 1910 alla retrospettiva degli Indipéndent nel 1926.

BATTAINI Giuseppe PITT
Arcisate op. fine 800

Sue le decorazioni a graffito nel mausoleo Ottolini nel cimitero di Busto Arsizio

BATTISTA di Filippo da* SC/SCALP
Saltrio cit. 1507/36

Nel 1507 è testimone, con altri, al testamento di M° Maso da Settignano. Lavorò verso il 1522 in santa Maria in Piazza a Busto Arsizio. Un Battista di Filippo da Saltrio lavorò verso il 1510 in san Pietro a Roma. Citato in una indizione del 9 luglio 1536 della Congregazione dei Lapicida.

BAVAGLI Luigi * PITT
Arcisate 10/7/1891 - Varese 3/4/1982

Decorò tre cappelle per la chiesa di S. Ambrogio, l’abside della chiesa dei Cappuccini a Varese. A Carnago decorò il Battistero e altre sue opere sono a Cairate e Albusciago. Come pittore eseguì prevalentemente dei fiori.


BETTOLI Famiglia

Sono documentati da Gianpiero e Cinzia Buzzi nel volume dedicato ad Ardena, edizioni santuario, 1982, : originari di Ardena operarono e si stabilirono a Parma; riportiamo quelli nati ad Ardena:

    Angelo Francesco CAPOMAS
    di Giobatta
    Ardena 28/XI/1666

    Padre di Giovan Battista e di Ottavio, fratello di Cristoforo; lavorò alla chiesa di sant' Antonio abate unitamente a Cristoforo

    Antonio Maria di Battista ARCH
    Ardena 25/VIII/1694

    Progettò l'ampliamento della chiesa delle Teresiane, nel 1747 diresse i lavori per la costruzione della torre della chiesa di San Rocco a Parma.

    Cristoforo di G. Battista
    detto Trivelino ARCH
    Ardena 22/XI/1669 - Parma VIII/1733

    fratello di Angelo, operò:
    - a sant'Antonio abate 1712-14
    - alla Steccata 1719
    - chiesa di san Tiburzio 1720
    - chiesa di santa Cristina

    Cristoforo di Ottavio ARCH
    Ardena 18/I/1747 - Parma 2/V/1811

    Allievo del Petitot progettò la pianta del fabbricato per la ricostruzione della Porta Santa Maria nella 2° metà del 700
    Ad un Cristoforo, quale fra i tanti?, sono attribuiti anche;
    - il rifacimento della volta meridionale del Duomo sempre di Parma
    - il progetto dell'albergo Reale che vinse un premio nel concorso accademico nel 1774

    Domenico di Pietro Maria CAPOM
    Ardena 28/X/1706 - Parma ante 1786

    Capomastro e perito in arte della comunità di Parma, diresse i lavori per
    - la porta di San Lazzaro
    - il campanile della chiesa di San Rocco

    Giovanni Battista CAPOM
    di Angelo Francesco
    Ardena 11/IX/1714 -

    Nel 1759 col fratello Ottavio riprese i lavori nella facciata della chiesa di San Pietro ( nell'attico vi è il grande trofeo in stucco di Benigno Bossi di Porto Ceresio ) e         costruirono la chiesa di Trecasali

    Luigi Giobatta CAPOM
    di Antonio Maria
    Ardena 12/IX/1746

    Padre di Giacomo e Nicola il più celebre dei Bettoli

    Ottavio ARCH
    di Angelo Francesco detto Trivelino
    Ardena 7/IX/1709 -

    Lavorò col fratello Giovanni Battista, nel 1739 da solo diresse l'ampliamento della chiesa delle Teresiane

    Pietro Ilarione CAPOM/ARCH
    di Carlo Antonio
    Ardena 21/X/1725 -

    Dal 1766 coprì l'incarico di < Capomastro della Comunità di Parma > succedendo a Domenico e dal 1768 è < Perito della Real Corte >

    Pietro Maria ARCH
    di Cristoforo
    Ardena 4/XI/1663

    Fu padre di Domenico, si ricorda una sua Pianta del Palazzo dell'Università.
________


BIANCHI Achille SC
Viggiù cit. 1591

A Roma partecipa ad una adunata di scultori e lapicidi.

BIANCHI Giovanni Battista * SC
Saltrio verso il 1520 - Roma 14/12/1600

Citato principalmente come restauratore di opere antiche, specificatamente di un gruppo nel 1575 di Roberto di Borgo San Sepolcro. Fece lavori di stima e restauro per papa Pio V. Per Caravati operoso nel 1598

BIANCHI Lodovico ART
Viggiù op. 1686-90

Eseguì con altri opere in marmo a santa Maria di Chiaravalle , abbazia cistercense.

BIANCHI Stefano * ART
Viggiù op. 1686-90

Eseguì con altri opere in marmo a santa Maria di Chiaravalle.

BIANCHI Vincenzo ARTIERE
Viggiù

Artiere viggiutese operante a Roma dal 1500 al 1650

BIGNOLI Antonio PITT
Viggiù?? CIT. 1839

Lavorò a palazzo Borromeo a Viggiù

BORSANO Stefano IMP/CAPOMASTRO
Viggiù cit. 1735/6

Nel 1735, assieme a Bartolomeo Mossino, firma un contratto per vari lavori di muratura presso le fortificazioni della città di Torino; anche l'anno successivo si impegna nella stessa tipologia di lavori, ma questa volta in compagnia di Tommaso Lezzeni.

BOSSI Agostino STAT
Porto Ceresio 30/8/1740 - 9/12/1799

Del terzo fratello non si hanno notizie; si sa che aiutò sia suo zio che gli altri due fratelli, ma non sono stati pubblicati studi come per gli due.
I tre fratelli erano figli di Natale Bossi e di Clara Daldini di Lugano.

BOSSI Aluigi Antonio STUC
Porto Ceresio 1/9/1731

Con i fratelli Materno Vespasiano ed Agostino raggiunse lo zio Giuseppe Antonio in Germania nel 1743. Dopo avergli insegnato il mestiere lo zio lo mandò alla corte di
Wurtemberg dove collaborò con Giovanni Pietro Brilli, indi al castello di Stoccarda, e dal 1757 al 1759 a Ludwigsburg nella residenza del duca Carlo Eugenio. Lavorò anche a Ellwangen.
Dal 1762 al 1768 è « stuccatore di corte ». Nel 1763 lavora al castello di Monrepos, l'anno successivo deve correre a Wurzburg al capezzale dello zio. Qui porta a termine i lavori rimasti incompiuti e si ferma sino al 1766. Torna nuovamente a Ludwigsburg e decora il castello Solitude. In seguito le sue notizie si fanno sempre più rare, nel 1770 è a Friburgo (in Brisgovia) dove decora il palazzo al n. 21 della Sazstrasse, nel 1772 è attivo a Stoccarda, poi di lui non si hanno più notizie .

BOSSI Benigno* (Carlo Giovanni Alberto Benigno) INC/STUC/PITT
Porto Ceresio 31/8/1727- morto a Parma 4/11/1792

Seguì il padre, stuccatore, che nel periodo 1743-51 lavorò al castello di Huberstburg (Sassonia), a Norimberga e a Dresda.
Dal padre apprese l’arte dello stucco e, durante il soggiorno tedesco, iniziò la sua attività come incisore, esistono infatti un’incisione datata 1754 e un’altra Dresdae 1755 .
Nel 1757, allo scoppio della Guerra dei sette anni, ritornò in Italia, soggiornando prima a Milano, testimoniata da un incisione segnata Mediolani 1758, e trasferendosi intorno al 1760 a Parma dato che esistono incisioni segnate Parma 1760 e già nel 1759, a Parma, fu pubblicata la Iconologie tirée de divers auteurs di J.-B. Boudard, per la quale egli incise alcune tavole.
Qui iniziò la sua collaborazione con l’architetto ed incisore Ennemond Alexandre Petitot (1727-1801) che nel 1753 era stato nominato architetto delle fabbriche ducali e nel 1764 il Bossi incise su suoi disegni la <Suite des vases>.
Dal 1° aprile 1766 il Bossi risulta impiegato come stuccatore di Corte. Nello stesso anno insegnò anche nell’Accademia di Belle Arti, dove vinse il premio di ornato. Nel 1767 ebbe inizio la ristrutturazione del Palazzo del Giardino. Il Bossi è l’autore degli stucchi interni, i più importanti dei quali, i medaglioni nelle volte delle gallerie laterali, andarono purtroppo distrutti durante la seconda guerra mondiale. In quegli anni eseguì lavori a stucco nel Palazzo del giardino a Parma, nell’oratorio del Casino di Copermio presso Colorno, e nella locale chiesa ducale, dove si possono ammirare alcuni quadri a lui attribuiti.
Ma l’incisione fu l’attività artistica nella quale ottenne i risultati più lusinghieri. In particolare, egli portò l’acquatinta, da sola o associata ad altre tecniche, alle sue più elevate possibilità tecniche ed espressive.
Molta parte della sua attività di incisore fu dedicata alle opere del Parmigianino, per cui nutrì un vero culto. Nacque così, prima in tavole sciolte, poi, nel 1772, in volume, la Raccolta di disegni originali di Fra.co Mazzola detto il Parmigianino, tolti dal gabinetto di sua eccellenza il sig.re conte Alessandro Sanvitale, incisi da Benigno Bossi Milanese stuccatore regio e professore della reale Accademia delle Belle Arti, che può considerarsi il suo capolavoro. Il Bossi incise altre opere del Parmigianino, del Correggio, del Guercino, del Landonio, già suo allievo, del La Rue. Del Petitot incise, oltre alla Suite de vases tirée du cabinet de Monsieur du Tillot marquis de Felino (Milano, 1764), ad alcune tavole per il volume stampato da Bodoni nel 1769 che riporta le Feste celebrate in Parma in occasione delle nozze di Ferdinando di Borbone e Maria Amalia e le vignette del frontespizio delle Pastorelle d’Arcadia, feste campestri, stampato sempre da Bodoni nel 1769, alcuni Caminetti di ispirazione piranesiana e una Mascarade à la Grecque d’après les dessins originaux tirés du cabinet de le marquis de Felino (Parma, 1771). Non contento di fare, come incisore, solo opera di riproduzione, intagliò fin dai primordi anche rami di sua invenzione e su di essi anzi si compiacque di porre l’accento, quasi a rivendicare la sua genialità creativa, riunendoli più e più volte, con varianti, in volumi dai titoli diversi (Raccolta di teste inventate, disegnate ed incise da Benigno Bossi, Fisionomie possibili, Prove all’Acquaforte, Miscellanea, Trofei), oltre a molte illustrazioni e frontespizi per libri, quali Le Stagioni di G. Guttierez nella prima edizione rizzardiana (Brescia, 1760), i Discorsi accademici del conte Gastone Della Torre di Rezzonico (Parma, 1772), I versi sciolti e rimati di Dorelli Dafneo (è il Rezzonico, Parma, 1773).

BOSSI Fratelli SC
Porto Ceresio operosi fine 800

Le statue della facciata della Parrocchiale di Agno sono opera di non meglio identificati fratelli Bossi di Porto Ceresio.

BOSSI Giuseppe Antonio STUCC/AFF
Porto Ceresio 16 /2/1699 - Wurzburg 10/2/1764

Operò principalmente in Baviera ove la sua fama è leggendaria, non si sa quando abbandonò il paese nè da chi imparò arte e mestiere. Alla morte del fratello Natale nel 1742 si preoccupò di dare un'educazione ai tre nipoti che volle con sè in Germania. A loro dedicò la sua celibe esistenza e ne formò tre valentissimi stuccatori ( Luigi Antonio, Materno Vespasiano ed Agostino ). Fu un ottimo disegnatore ed il principe vescovo Friedrich Carl Von Schonborn lo nominò il 18 dicembre 1734 « stuccatore di corte ». Con lui, oltre ai tre nipoti, lavorarono anche altri portoceresini (Ignazio e Carlo Bossi). Nel 1757 a causa della salute ormai logorata da febbri violente che lo perseguitarono per tutta la vita, fu costretto a licenziare i suoi oltre 40 lavoranti ed a cessare l'attività. Si ritirò nella sua casa di Wurzburg in Petersplatz n. 2 . Riprese il lavoro dal 1759 al 1761 quando il male pareva avviarsi ad un leggero miglioramento, ma peggiorato si ritirò e morì in stato di ottenebrazione mentale.
Nel 1752 Giuseppe Antonio era stato interprete artistico tra Giovanni Battista Tiepolo e l'abate del convento di Munsterschwarzach. Si dedicò anche ai lavori in scagliola ed agli affreschi, dopo aver studiato pittura con il celebre maestro Rudolf Byss. La maggior parte della sua attività si svolse a Wurzburg, ma in molte altre città tedesche vi sono suoi capolavori. La critica è certa che l'artista abbia operato
anche in Francia, lo stesso principe Friedrich Carl disse di lui : La sua maniera francese è evidente e ravvivata da qualche idea viennese.

Ecco un incompleto inventario dei luoghi ove si trovano suoi stucchi od affreschi :

- abbazia di Ottobeuren,
- duomo di Wurzburg,
- residenza imperiale di Wurzburg, Magonza,
- cappella di corte a Bamberga,
- castello di Veitshocheim castello di Seehof,
- castello di Werneck, castello di Gaibach,
- abbazia di Munsterschwarzach,
- abbazia di Amorbach,
- chiesa capitolare di Zeuzleben.

BOSSI Materno Vespasiano STUCC
Porto Ceresio 18 /7/1737 - Wurzburg 17/8/1802

Il più celebre dei tre nipoti di Giuseppe Antonio , nel 1755, con il fratello Agostino aiuta lo zio a Wurzburg. Nel 1763-64 è con l'altro fratello al castello di Monrepos e qui rimane solo quando Luigi si reca a Wurzburg per la morte dello zio. Nel 1768 decora la Chiesa capitolare di Fuchsstadt e nel 1769, alla partenza da Wurzburg di Luigi, prende il suo posto e viene nominato « stuccatore di corte ». Mantiene questo incarico sino alla morte. Nel 1778 gli era stato conferito il titolo di Kammerdiener e nel 1783 gli venne concessa la cittadinanza di Wurzburg .
Fu il principale decoratore della residenza di Würzburg; sono infatti opera sua gli stucchi dello scalone, dell'appartamento Ingelheimer, della sala da gioco, del capitolo, dell'appartamento "di parata", della cappella, nella quale vi è anche un suo pulpito, e del parco (1769-1788). Nel parco ci sono poi alcuni suoi gruppi in stucco. Inoltre lavorò, sempre a Würzburg, nelle chiese di S. Stefano e di S. Michele. A Bamberga decorò la chiesa di S. Martino e la residenza, ad Eichstätt il palazzo vescovile (1785), ad Erbach la chiesa e il convento dei Cistercensi. Sono opera sua alcuni altari nelle chiese di Kirchheim, Triefestein, Werneck, Zellingen e altri ancora. Fu stuccatore di corte anche in Baviera. Lavorò anche a Mergentheim, a Heidenfeld, nel palazzo reale di Ansbach.
Altre sue opere a :

- Seehof - Veitshocheim - Aub - Bad Bocklet - Fuchstadt
- Kissingen - GauLonigshofen - Dettelbach - Eichstatt
- Kitzingen - Ellwangen - Mergentheim - Amerdingen - Jullusspital - Rannenberg

BOSSI Pietro Luigi STUC
Porto Ceresio 19/10/1690 - Dresda 1754

Stuccatore di valore,padre di Benigno.
Nel 1743 lavora agli stucchi del castello di Hubertsburg in Sassonia, nel 1751 opera a Norimberga, successivamente a Dresda ove morì. Bossi (o Bussi) Pietro (sec. XVIII). Intorno al 1755 decorò di stucchi il Gewandhaus di Lipsia. Lavorò in altre città della Germania,. È il padre del celebre stuccatore Benigno Bossi (o Bussi).

BOTTINELLI Ambrogio ORNATISTA/QUADRATORE
Viggiù op. 1863/64

Ornatista- quadratore viggiutese operante nel Duomo di Milano

BOTTINELLI Angelo* SC
Viggiù 26/1/1854 Viggiù 22/10/1890

Professore di disegno e scultore. Studiò a Brera e ivi tenne il suo studio.
Scolpì monumenti funebri per il Monumentale di Milano, per Sinigaglia, sia per la Francia. Principali opere, tutte veristiche:
- gruppo Dafne e Cloe
- Torquato Tasso alla corte di Ferrara
- Carlotta Corday
- al bagno
- busto del padre a l cimitero di Viggiù

BOTTINELLI Antonio* SC
Viggiù 8/9/1827 Viggiù 26/9/1898

Studiò all'Accademia di Brera a Milano e proseguI i suoi studi dal 1852, all'Accademia S. Luca a Roma, dove ebbe uno studio per anni ma passava i mesi estivi nel luogo natio. Nel 1858 si recò a Parigi e al «Salon» espose l'opera Armida. Nel 1859 tornò in patria per arruolarsi come volontario nella Guerra d'Indipendenza e poi si trasferì a Milano dove fu attivo nella Fabbrica del Duomo negli anni dal 1863 al 1869. Fu premiato alle esposizioni mondiali di Vienna (1873), Filadelfia, Melbourne, Nizza. Fu Cavaliere e socio onorario dell'Accademia di Belle Arti di Brera e di Urbino. Apprezzati i suoi nudi romantici e i suoi ritratti. Tre sue statue sono nel Duomo di Milano. Nel 1870 fu premiato all’Esposizione agricola- industriale-artistica di tutto il Lago Maggiore e suoi versanti.
Nell'ultimo anno della sua vita realizzò alcune statue per la Fontana dei Mesi ideata da Carlo Ceppi a Torino.
Opere di scuola neoclassica:
Prime rose, l'eroina Camilla, Modestia ora nella cappella Corti nel cimitero di Viggiù, la vanità, la solitudine, la toilette inviata a Parigi nel 1867 , la pudicizia, la gioia, l'ondina, la schiava, Prima Comunione, Stella del mattino, Saffo, il bacio, l'agricoltura, la romana, Sant'Aquila, Santa Paola.

BOTTINELLI Battista SC
Viggiù op. 1836

Con Pietro Cocchi e Battista Bottinelli, tutti di Viggiù, costruirono il nuovo altare della chiesa di san Giorgio a Bisuschio.

BOTTINELLI Battista * PITT/SC/ORN
Viggiù attivo nel 1871 - 1898

Eseguì numerosi disegni di capitelli, fregı, lesene, mensole, rivestimenti ed altre decorazioni per la Galleria dei Portici settentrionali di Milano, passati poi per l' esecuzione ai laboratori associati F. M. Argenti, Francesco Cassani, Monti, Bottinelli, Caravati, Pellegatta. Sviluppò i disegni per i mosaici del pavimento della Galleria di Milano.
Buzzi : nel 1898 , l' 8/8 < un fulmine spezzò i piedi alla statua dell'Immacolata sul colle san Martino di Besano, il restauro venne immediatamente fatto dallo scultore B.B.>

BOTTINELLI Camillo ORNATISTA/QUADRATORE
Viggiù op. 1839/41

Ornatista- quadratore viggiutese operante nel Duomo di Milano

BOTTINELLI Carlo SC - ORN
Viggiù morto post 1878

Lavorò alla facciata della Chiesa della Madonna della Croce di Viggiù. Dal 1838 al 1842 lavorò per il Duomo di Milano. Fu il primo insegnante della locale « Scuola d'Arte Industriale» sorta a Viggiù nel 1872.
Zanzi, descrivendo la scuola di disegno nel 1878 ricorda B.C, quale incaricato per il disegno ornamentale.

BOTTINELLI Carlo ORNATISTA/QUADRATORE
Viggiù op. 1836/42

Ornatista- quadratore viggiutese operante nel Duomo di Milano

BOTTINELLI Giuseppe ORN
Viggiù morto nel 1861

Per parecchi anni fu modellatore dei più bei lavori della fonderia l'<Elvetica> di Milano.
Scultore d'ornato, decorò in gesso alcune sale del Castello di Tradate. Importanti lavori di ornamenti dorati li eseguì in stile «renaissance» nell'interno del Teatro di Lugano. Eseguì un pregevole camino in marmo bianco, premiato all'Esposizione Universale di Londra nel 1861.
Un monumento in marmo era all'ospedale Fatebenefratelli di Milano

BOTTINELLI Luigi SC
Viggiù 1836 - 1917

Trasferitosi a Biella , lavorò prevalentemente in Piemonte, padre dello scultore Giuseppe ( Biella 1865- 1934).
Sue opere una lapide dedicata a Caduti nel Municipio di Biella, a Rosazza, Masserano, nei cimiteri di Candelo e Oropa.

BROGGIA (Brogli ) Andrea SC
BROGGIA (Brogli ) Francesco SC
Saltrio cit. 1741

Ad Arosio nella Chiesa di San Michele nella Cappella della Beata Vergine del Rosario eseguono la balaustra.

BROGGI Giovanni * SC
Ligurno di Cantello 26/5/1853 - 1919.

Studiò all'Accademia di Brera a Milano. Fu abile scultore soprattutto nel campo cimiteriale, eseguendo numerosi busti e statue nel Cimitero Monumentale di Milano ed in altre città lombarde. Nel 1884 espose alla Promotrice di Belle Arti di Torino. La scultura cimiteriale fu per Broggi, come per tanti scultori di questo periodo, uno dei maggiori profitti della loro attività. Fu autore di molte statue di ispirazione romantica.
Il Comune di Cantello possiede sue opere:
Tentazione di S. Gerolamo
Addio del Marinaio
Giovane donna
Scena di caccia
S. Caterina - Medaglione
S. Giacomo - Medaglione
Modelli per Cappella Funebre
Famiglia Mareggi
Monumento Sepolcrale .
Fu socio onorario dell’Accademia di Brera.

Sue opere:
- Tombe di Giulia Melci d'Eril, delle famiglie Bellinzoni,De Maestri, Falcetti, Monaca,
Altre opere rappresentative si trovano ora in Germania, Stati Uniti, Argentina.

BUTII de Antonio SC/ART Viggiù vedi BUTIIS ( Buscis ) Paolo* SC

BUTII de Gian. Ant. SC
Viggiù op. 1570

Scultore del Papa dal 1570.

BUTII de QUATTRINO Francesco ARTIERE
Viggiù

Artiere viggiutese operante a Roma dal 1500 al 1650

BUTII Maino SCALPELLINO
Viggiù

Artiere viggiutese operante a Roma dal 1500 al 1650

BUTIIS ( Buscis ) Paolo* SC Viggiù cit. 1559

In dizva è detto < Giovanni Antonio > Scultore di successo alla corte papale a Roma, padre di santa Francesca Romana.
Attivo nel Duomo di Milano nel 1559 con la Statua del Redentore.
Attribuitogli a Bosco Marengo (AL) nella Chiesa di Santa Croce,il Mausoleo di Pio qui nato il 17 gennaio 1504.

BUTIO Ercole SCALPELLINO
Viggiù

Padre di Ippolito,artiere viggiutese operante a Roma dal 1500 al 1650

BUTTI Bernardo INT
Viggiù primi ‘800

Padre di Enrico,non abbiamo notizie

BUTTI Enrico* SC Viggiù 3/4/1847 - Viggiù 21/1/1932

Fu essenzialmente scultore, ma dopo l’ ottantesimo compleanno, ritiratosi nel paese natio, dipinse anche ottime tele con irruenza coloristica e di carattere descrittivo e naturalistico come:
- Il Caino del 1929
- Laude mattutina
- su la Verna
- autoritratto
- l’incendio
Si recò a Roma a 14 anni, ebbe gli inizi difficili e solo nel 1874 cominciò a farsi conoscere con l’ opera Eleonora d’Este. Nel 1879 ottenne il premio Principe Umberto con il monumento alla famiglia Cavi-Bussi. Ottenne il gran premio all’esposizione universale nel 1889.
Sue opere:
a Milano
- monumento a Verdi 1913, p.za Buonarrotti
- minatore nel guardino di villa Reale
- minatore, bronzo, galleria via Palestro
- monumento al gen . Sirtori , giardini pubblici
- diversi monumenti al Cimitero monumentale
Altri monumenti a:
- Sesto Calende, battaglia di Legnano, 1900
- ai caduti, Gallarate, p.za Risorgimento, 1924
- ai caduti, Varese, piazza Repubblica
- 2 monumenti ai caduti a Viggiù

Sue opere, sculture e quadri, si trovano nella Gipsoteca di Viggiù

BUTTI de’ GALLI Guido* SC
Viggiù op. 1767

Conosciuto solo per lavori al palazzo Estense di Varese. Tagliò e pose in opera < li sassi > della porta orientale e fu il < tagliatore di marmi > per il grande camino del Salone
L’ 8 giugno 1769 furono pagate Lire 603 e 15 denari per il camino, sei camini e tre sogli.

BUTTI Gerolamo SC
Viggiù op. 1810/14

Scultore nel Duomo di Milano fece statue di santi

BUTTI Girolamo SC
Viggiù 1/9/1766 - Viggiù 16/1/1843

Fu decoratore e scultore e il suo nome è tra i viggiutesi che lavoravano all'Arco della Pace in Milano.
La sua attività presso il Duomo di Milano è documentata nel VI volume degli annali della Veneranda Fabbrica dal 1810 al 1813. Suo l’altare della chiesa del Crocifisso ad Asso 1827 del .

BUTTI Guido* SC
Viggiù 3 /4/1805 - Porto Ceresio 8/8/1878

Cugino di Enrico. Giovane andò a Milano ove studiò con Gaetano Monti, ebbe due volte il premio ai concorsi di scultura; fu allievo di Pompeo Marchesi.
Lascia Milano per Roma. Qui passò dal laboratorio di uno scultore ad un altro, ma affermatosi nel 1840 decise di tornare a Milano dove aprì uno studio tutto suo.
In quello studio spesso si riunivano artisti, letterati e patrioti. Guido non fu insensibile all'amor patrio e partecipò ai sogni ed alle speranze di libertà che culminarono nel 1848 nelle Cinque Giornate. Tramontato il sogno lo scultore amareggiato e molestato dalla polizia lasciò l'Italia per gli Stati Uniti.
A Washington realizzò bassorilievi e statue che ornano il Palazzo del Governo, i saloni dell'Assemblea Legislativa ed altri edifici pubblici sorti nella città dove lo scultore trascorse oltre dieci anni.
Nel 1860, mutato il clima politico, ritornò in patria. Si stabilì a Porto Ceresio presso la madre che era rimasta vedova quando Guido aveva 4 anni e si era risposata portandolo da Viggiù a Porto.
Alla morte beneficiò sia Viggiù con lasciti, sia Porto legando l’attuale palazzo comunale.
Le poche opere in Italia si trovano a Viggiù
- statua di san Giovanni Battista nella chiesa della Madonnina
- intarsi e bassorilievi della Fuga in Egitto nella Parrocchiale di santo Stefano
- Alceste morente, alla Galleria d'Arte Moderna di Milano;
Buzzi annota:
<Guido Butti appartiene ad una famiglia di artisti i cui maggiori esponenti sono Enrico (1847-1932), Stefano (1807-1880).

Il vero cognome della famiglia era Galli.
« Buti » era il nomignolo del nonno di Guido i cui due figli Gerolamo Mansueto e Stefano Angelo vennero poi registrati alla nascita col cognome Butti. Stefano Angelo era il papà di Guido scultore, come abbiamo visto; Gerolamo Mansueto era il padre dello scultore Stefano e di Bernardo Lino. Enrico era figlio di Bernardo Lino.
Dunque una stretta parentela legava i massimi artisti della famiglia: Guido era cugino di Stefano e cugino di Bernardo Lino, padre di Enrico >

BUTTI Stefano * SC
Viggiù 28/2/1807 - 8/3/ 1880

Zio di Enrico e fratello di Guido. Trascorse molti anni a Torino, ove aveva lo studio, gareggiando col celebre Marocchetti.
Qui eseguì le sue opere principali:
- statua del generale Pepe
- i gruppi “ la strage degli innocenti” e “ il diluvio universale” per il monumento a Carlo Alberto, il gruppo “ salus infirmorum” per il monumento alla Savoia
- altorilievo “ san Carlo ed Emanuele Filiberto” sul portale di ingresso della chiesa di san Carlo
A Viggiù, abbiamo le seguenti opere:
- il busto di Felice Argenti a villa Borromeo
- il monumento ad Antoni Buzzi Quattrini e san Apollonio nella chiesa della Croce
- la statua di Maria Santissima nella chiesa della Madonnina

BUZIO Gabriele ARTIERE
Viggiù

Artiere viggiutese operante a Roma dal 1500 al 1650, lavorava per privati

BUZZI Agostino ARTIERE
Viggiù

Artiere viggiutese operante a Roma dal 1500 al 1650, operoso alla chiesa di Cerveteri

BUZZI Battista SC
Viggiù cit. 1527

Fu maestro nel sagomar cornici, portali e balaustre di due scale aeree all’aperto, con i modi cristallini di un maturo rinascimento. Lasciò la sua firma in casa Marinoni : B.B. fu Stefano fu autore di quest’opera nel 1527.

BUZZI Bernardino SC
Viggiù cit. 1758-1760

In data 3/7/1785, fu pagato per i gradini di marmo dell’altare di san Quirico di Brenta.
In data 14/8/1760 stipula un contratto per la fornitura della balaustra per l’ altar maggiore di Traffiume.

BUZZI Carlo * PIT/ ARCH
Viggiù 1577 morto nel 1649

Figlio di Lelio, venne ammesso fra i pittori del Duomo di Milano nel 1603, eseguì per la veneranda fabbrica diversi dipinti fra cui:
- “il quadro delle azioni del beato Carlo quando istituì li collegi”
A S. Giorgio a Talamona: sull'altar maggiore vi è la pala d'altare raffigurante la Madonna col Bambino tra i Ss. Giorgio e Adalberto vescovo, del milanese Carlo Buzzi, datata 1602. Partecipò al ciclo della serie dei Miracoli di san Carlo. Lavorò anche nel Duomo di Milano.

BUZZI Carlo * SC
Viggiù citato 1750

Fratello di Elia ( vedi ) e di Girolamo, nel 1724/25 eseguì col fratello Girolamo l’altare della Addolorata in santo Stefano a Viggiù, gli angeli sono del fratello Elia.
1742 - si terminò il tabernacolo...per opera dei f.lli Buzzi di Viggiù presso san Vittore in Varese
Nel 1750 gli fu affidato l’altare della Madonna del Sasso a Locarno

BUZZI Carlo PIT
Viggiù operoso 1733/4

A Morbegno, nella chiesa di san Giovanni Battista: nel presbiterio l'altare maggiore (di Carlo ed Elia Vincenzo Buzzi, su disegno di Pietro Ligari, 1733-1734) è sormontato dal reliquiario della S. Spina.

BUZZI Carlo * ARC
Viggiù 1600 -1668

Successe al Richino, nel 1638, nella direzione della Fabbrica del Duomo.
A Milano suo il seicentesco Palazzo delle Scuole Palatine, costruito nel 1644-45.
Nel 1647 venne approvato il progetto dell’architetto Carlo Buzzi sempre per il Duomo.
1652, 17 giugno, progetta un arco in Piazza del Duomo per l'ingresso del cardinale a Milano.
1653, 7 aprile, delibera per la costruzione della facciata del Duomo secondo il progetto di Carlo Buzzi. I lavori vengono sospesi quasi subito per le perplessità nei confronti del progetto gotico.
Nel 1653 lavorò per il Duomo di Como.
1654, 6 settembre , è' approvato il progetto di Carlo Buzzi per la porta della Pescheria in Piazza Mercanti.
Col Richino, progettò per la chiesa interna dell’Ospedale maggiore, di fronte all’entrata.
Chiesa di santa’Agnese a Somma.
A Imbersago santuario della Madonna del Bosco, significativo esempio di edificio religioso dedicato al culto della Madonna, ripreso nel 1640 su suo disegno , il santuario fu portato a compimento nel 1646.

BUZZI Carlo Antonio SC
Arcisate citato 1660

Nell’Ospedale di Varese si faceva aprire un portone dirimpetto al portico e tramezzare la chiesa di san Giovanni evangelista e questi nuovi lavori eseguivansi da B.C.A. da Arcisate, < maestro più a proposito in queste parti>

BUZZI DI MARCO* INT/SC
Viggiù cit. 1810

Presente nell’elenco degli intagliatori e quadratori impiegati nella Fabbrica del Duomo di Milano

BUZZI DI MARCO Carlo Antonio* SC/ CARICATURISTA
Viggiù 1889- 1976

Realizzò molti monumenti funebri e molti monumenti ai caduti, specialmente nella zona di Asola e dintorni

BUZZI DONATI Giovanni SC    vedi Buzzi Giovanni Donato

BUZZI DONELLI Gio.Batta* SC
Viggiù op. 1808-21

Registrato come statuario in Duomo a Milano tra cui san Bartolomeo. Autore della Cappella < ai Scirè > eretta nel 1843 per la fine del colera a Viggiù.
Col suocero Giuseppe Olgiati operarono agli altari di Minusio e Contra in Ticino.

BUZZI DONELLI Giov.Batt. SC
Viggiù op. 1808/32

Scultore nel Duomo di Milano fece statue di santi e bassorilievi.

BUZZI DONELLI Luigi SC
Viggiù op.

Padre dello scultore Pietro e nonno del pittore Antonio Piatti.

BUZZI DONELLI Pietro SC
Viggiù 1854 -1904

Figlio dello scultore Luigi Luigi
Registrato come statuario in Duomo a Milano
Autore del medaglione a Federico Schmidt a Brera.

BUZZI DONELLI Pietro ORNATISTA/QUADRATORE
Viggiù op. 1880/1903

Ornatista- quadratore viggiutese operante nel Duomo di Milano

BUZZI DONELLI Stefano ORNATISTA/QUADRATORE
Viggiù op. 1830/33

Ornatista- quadratore viggiutese operante nel Duomo di Milano

BUZZI Elia SC
Viggiù op. 1665

Gli vengono assegnate:
- statua di Cristo in san Vittore a Varese
- statue dell’altar maggiore in san Vittore a Varese

BUZZI Elia ARC
Viggiù op. 1762

Nel 1762 B.E. era maestro della veneranda Fabbrica del Duomo a Milano

BUZZI Elia Antonio SC
Viggiù op. 1751/59

Realizza l’ ancona con cornice all’altare , presso la chiesa di di S. Stefano all’altare dell’Annunciata nel 1754.

BUZZI Elia Vincenzo* SC
Viggiù 5/5/1708- 14/9/1780

Fu scultore statuario del Duomo di Milano ove lavorò dal 1729 al 1760; nel 1753 venne nominato protostatuario del Duomo con l’obbligo di insegnare a 4 allievi.
Sue opere:

- altare e statua nella cappella di san Giovanni Bon o Buono, Duomo di Milano ( 1760)
- Madonna con bambino, navata mediana del transetto sinistro del Duomo Milano ( 1768)
- due angeli, presbiterio san Vittore al corpo, Milano 1755
1724- 25 eseguì per l’altare l’altare della Addolorata in santo Stefano a Viggiù, gli angeli me tre l’altare è dei fratelli.
Marliani, per Varese, annota per la basilica di san Vittore a Varese:
< 1742 - si terminò il tabernacolo...per opera dei f.lli Buzzi di Viggiù e le statue di Elia B. f.lli tutti detti Storni >
1750 < si posero in opera i marmi fatti da Buzzi di Viggiù all’altare di santa Caterina > in san Vittore
Scolpì la statua del Cristo Risorto per san Vittore, l’altare venne eseguito dai suoi fratelli Carlo e Girolamo.

BUZZI ERCOLINI Andrea ORNATISTA/QUADRATORE
Viggiù op. 1841

Ornatista- quadratore viggiutese operante nel Duomo di Milano

BUZZI Francesco SC
Viggiù op. 1595-1619

Uno scalpellino F.B. viene citato nel 1595 a Perchtolsdorf (Austria inferiore)
Collegiato nel 1619

BUZZI Francesco Maria SC
Viggiù op. 1757

A Salussola nel 1757 è eretto l’ altare maggiore in marmo nella Chiesa della Confraternita di San Nicola da Tolentino e fu costruito da Francesco Maria Giudice e Francesco Maria Buzzi di Viggiù, abitanti a Vercelli.

BUZZI Francesco Maria* PITT
Viggiù op. sec. XIX°

Lavorò alla facciata della chiesa della Madonna della Croce a Viggiù come pittore ornatista.

BUZZI Gerolamo LAPICIDA
Viggiù

Artiere viggiutese operante a Roma dal 1500 al 1650, lavorò alla Pinciana

BUZZI Giacobbe* SC
Viggiù cit. 1746

Citato in un atto come scalpellino

BUZZI GIBERTO ??* SC
Viggiù XIX°

Lavorò con Davide Argenti allo Scurolo di san Carlo in Milano.

BUZZI GIBERTO Francesco Maria* SC
Viggiù 5/11/1813 - 15/7/ 1894

Scultore nel genere caricatura satirica-umoristica, fu buon ornatista, come si può vedere nelle sue opere sulla facciata della chiesa della Croce di Viggiù.
Padre di Paolo e Luigi

BUZZI GIBERTO Giacomo ORNATISTA/QUADRATORE
Viggiù op. 1848

Ornatista- quadratore viggiutese operante nel Duomo di Milano


BUZZI GIBERTO Giuseppe ORNATISTA/QUADRATORE
Viggiù op. 1817/20

Ornatista- quadratore viggiutese operante nel Duomo di Milano

BUZZI GIBERTO Luigi * SC
Viggiù 1838 - Milano 1915

Scultore di arte funeraria ed autore di diversi progetti ( rimasti gli acquarelli ) per il monumento nazionale a Vittorio Emanuele II° a Roma ed esposti nel municipio di Viggiù.
Busto della figlia Emilia( Museo Varese ?) come pure la Testa di contessina e Superbia e umiltà donati dal prof. Emilio Giudici nel 1980.
Figlio di Francesco Maria e fratello di Paolo

BUZZI GIBERTO Paolo SC
Viggiù 8/1/1842- 24/10/1872

Figlio di Francesco Maria e fratello di Luigi
Morto giovane, ebbe premi alle esposizioni di Milano, Lisbona e Varese.
Eseguì le statue di Washington e Lincoln per il ginnasio di Filadelfia

BUZZI Giovanni Battista * SC
Viggiù - Milano 30/7/1648

Fece diverse statue di santi e bassorilievi per il Duomo di Milano negli anni 1626-1633-1636. Lavorò anche al cimitero Monumentale di Milano.

BUZZI Giovanni Battista detto Speziè ORNATISTA/QUADRATORE
Viggiù op. 1839

Ornatista- quadratore viggiutese operante nel Duomo di Milano

BUZZI Giovanni Battista SC
Viggiù op. 1808/9

Scultore nel Duomo di Milano fece statue di santi e bassorilievi.

BUZZI Giovanni Battista ( Speziè) SC/INT
Viggiù op. 1729/1746

Lavorò con i suoi cugini e fratelli Giuseppe e Girolamo. Eseguì l’altare maggiore ed il tabernacolo della chiesa di san Giorgio in Palazzo a Milano nel 1729.
Lavorò anche in san Fedele a Milano. Il 28/12/1746 è documentato un pagamento per gli intagli da lui eseguiti sopra il Canterrà nella sacrestia della chiesa di santo Stefano a Viggiù.

BUZZI Giovanni Donato SC
Viggiù cit. 1595

Lapicida, al Vaticano, al Quirinale, a san
Salvatore, fece ornamenti alla sepoltura di san Pio V.

BUZZI Girolamo* SC
Viggiù citato 1750

Fratello di Elia ( vedi ) e Carlo.
1742 - si terminò il tabernacolo...per opera dei f.lli Buzzi di Viggiù presso san Vittore in Varese
1724- 25 eseguì col fratello Carlo l’altare della Addolorata in santo Stefano a Viggiù, gli angeli sono del fratello Elia.
Nel 1750 gli fu affidato l’altare della Madonna del Sasso a Locarno

BUZZI Giuseppe SC
Viggiù cit. 1732

Nel 1732 venne stipulato il contratto con i marmisti Giuseppe Buzzi e Francesco Olgiate di Viggiù per un un altare con fregi marmorei sul tipo di quelli del Borgo S. Andrea di Novara per la parrocchiale di Quarna di Sotto.

BUZZI Giuseppe Maria SC
Viggiù? op. 1750-2

Figlio di Carlo Girolamo.
Fece altari a Brione( CH) nel 1750 e nel 1752 a Contra

BUZZI Giulio* ARCH
Viggiù??? op. 1680

Figlio dell’architetto Carlo. Suoi i i disegni per la XIV° cappella del Sacro Monte di Varese, costruita tra il 1681 e il 1696.E’ l’unica cappella alla quale non sovrintese il Bernascone.

BUZZI Giuseppe SC
Viggiù cit. 1751-55

Noto a Losone ( CH) nel 1751 e a Locarno nel 1755 per la realizzazione di altari.

BUZZI Giuseppe* SC/STAT
Viggiù cit. 1791- 1836

Figlio di Giuseppe Maria, scalpellino, e nipote di Elia Vincenzo. Statuario del Duomo di Milano dove lavorò dal 1791 al 1823, esprimendo uno stile neoclassico.
Tra i suoi numerosissimi lavori , statue e bassorilievi, collocati quasi tutti sulla facciata:
statue di
- san Giovanni Battista
- san Giacomo apostolo
- san Sabazio
- san Caio
- san Teodosio
- santa Liberata
- santa Caterina
medaglioni e bassorilievi di:
- Mosè
- Sansone che soffoca il leone
- Sansone con le porte di Gaza
- fuga di Agar
Gilardoni ricorda che nel 1792 si ricorse all’architetto G.B. detto il milanese ma di Viggiù che esegue il nuovo disegno per laltar maggiore dea Madonna del Sasso di Locarno ( è la stessa persona od un altro artista? )

BUZZI ( Butio) Ippolito* SC
Viggiù 1562 morto 24/10/1634

Figlio di Ercole; sue opere in Roma sono:
- bassorilievo ( la pace tra il re di Francia e il re di Spagna sulla tomba di Clemente VIII° in santa Maria Maggiore
- bassorilievo Incoronazione del Papa sulla tomba di Paolo V in santa Maria Maggiore
- statua di san Bartolomeo per il duomo di Orvieto ora nel palazzo papale ( firmato < opus hypolyti butii civis romani an 1617>)
- opere in S. Maria Maggiore e in S: Giacomo degli Incurabili a Roma.
- lavori a villa Taverna a Frascati

BUZZI Lelio* ARCH
Viggiù op. 1553-1609

Da lapicida divenne capomastro a Milano al servizio del Pellegrini architetto del Duomo dal 1569 al 1585. nel 1593 supplì l’arch. Martino Basso, successo al Pellegrini, nella direzione dei lavori della Fabbrica del Duomo fino al 1598.
Fu architetto del palazzo dell’ Ambrosiana ( 1607-9) e responsabile della costruzione della facciata della Madonna dei Miracoli a Saronno, disegnata dal Pellegrini.

BUZZI LEONE Francesco SC
Viggiù cit. 1750

Nel 1750 a Varese presso il pittore G. Baroffio si stipula un contratto per l’altar maggiore della Madonna del Sasso a Locarno su disegni di F.B.L. affidato all’officina di Carlo Girolamo Buzzi.

BUZZI LEONE Francesco SC
Viggiù op. 1813

Operoso nel Duomo di Milano co sue sculture poste sulle guglie.

BUZZI LEONE Francesco Maria ORNATISTA/QUADRATORE
Viggiù op. 1875/1903

Ornatista- quadratore viggiutese operante nel Duomo di Milano

BUZZI LEONE Francesco Maria* SC
Viggiù 1814-1892

Figlio di Luigi. Operoso nel Duomo di Milano dal 1862. Fu direttore dei lavori in Duomo.

BUZZI LEONE Giacomo* SC/ ORN/ARC
Viggiù 9/2/1787 - Milano 1858

Padre di Luigi, scultore di ornato e disegnatore, fu direttore dei lavori di architettura nel duomo di Milano dal 1848. Era soprannominato < il Maometto > poiché aveva soggiornato per alcuni anni ad Alessandria d’Egitto e al Cairo lavorando per il Kedivè,e dove una Accademia di belle arti.
Sue opere.
- facciata della chiesa della Croce a Viggiù
- ornamentazioni dell’Arco della Pace a Milano
- decorazioni interne alla Scala
- nel Duomo di Novara

BUZZI LEONE Giuseppe* SC
Viggiù 1812 - Milano 29/1/1843

Noto scultore animalista, figlio Giacomo e fratello di Luigi. Studiò a Brera e si perfezionò a Parigi, ove iniziò la sua carriera.
Fu espositore ai Salon parigini, sempre lodassimo dai critici francesi. Ricordiamo:
- due mucche
- un leone che divora un’aquila
- pecora giacente
- leone che atterra un toro
Molte opere ( elenco in Piatti ) sono conservate dagli eredi.

BUZZI LEONE Luigi SC
Viggiù 20/11/1823 - 14/3/1909

Figlio dello scultore Giacomo e soprannominato < il preciso >.
Caravati lo descrive < scultore esimio, nobilmente dignitoso, austero, malgrado la vita per lui avara di soddisfazioni e di fortuna.> Discepolo di Marchesi, Fraccarolo e amico di Vela, studiò a Brera e fu premiato per il bassorilievo - il corpo di Cristo portato al sepolcro, vincendo il pensionato di tre anni a Roma. Negli ultimi anni insegna alla Scuola d’Arte di Varese.
Suoi bassorilievi :
- il conte Ugolino alla Gam di Milano
- la morte di Gaddo alla Gam di Milano
- Francesca da Rimini presentato a Parigi nel 1867
- la fuga in Egitto del 1856
-Primavera
Tra il 1855 ed il 1867 risiede nel capoluogo lombardo dove trova impiego presso la fabbrica del Duomo.
Modellò le due colossali statue nel 1865 - la notte e il giorno per la facciata del Duomo di Milano.
Scolpì inoltre:
- tre statue di santi per il Duomo di Milano
- otto statue per il duomo di Como.
A Viggiù si conservano due medaglioni di Davide e Mosè sulla facciata della chiesa della Croce, statue nell’oratorio del Rosario ed un bassorilievo - la dolente -ed una cappella per la famiglia Marinoni nel cimitero vecchio del paese natio. Sue opere nei cimiteri di Cittiglio, Viggiù, Como e Varese Giubiano.
La sua opera principale è il - Monumento al Cacciatore delle Alpi ( Garibaldino ) a Varese, sempre per Varese nel 1876 eseguì un monumento per Sacco e nel 1883 uno per Garibaldi. Sempre a Varese la lapide in memoria di Giuseppe Castiglioni , monumento a Luigi Sacco, il busto di Garibaldi, la lapide per Carlo Carcano.
Altre opere nella sua gipsoteca a Viggiù.

BUZZI (Buzio) Marco Antonio* INCISORE
Viggiù op. 1594

Viene citato in un pagamento in data 28/10/1594 per la realizzazione dell’instromento della fabbrica dell’Oratorio della scuola del Santissimo sopra l'atrio della chiesa di S. Stefano in Viggiù. Un omonimo o lo stesso viene citato per la morte avvenuta nel 1615 e attivo in Roma nel 1567 e presso l’ospedale di san Giacomo nel 1588.

BUZZI Onorato* SC
Viggiù??? op. 1727-28

Autore dell’altare del Crocefisso in Santo Stefano a Viggiù.

BUZZI QUATTRINI Giuseppe* SC
Viggiù???? op. 1759

Autore dell’altare della Santissima Annunciata in Santo Stefano a Viggiù.

BUZZI RESCHINI Giacomo* SC
Viggiù 25/79/1881- Torino 4/871962

Si trasferisce giovane a Torino per studiare all’Accademia Albertina Lavorò a Torino e Milano. Deve la sua fama alla scultura <stella alpina > che venne acquistata dal Re all’Esposizione di Torino del 1909. Sue opere in Vaticano( Immacolata)e al collegio Boemo di Roma . Sue opere all’Annunziata di Torino, a Chieri, Bordighera, San Damiano d’Asti e nei cimiteri di Milano, Torino e Viggiù.
Viggiù gli ha dedicato la Biblioteca.

BUZZI RESCHINI Stefano ORNATISTA/QUADRATORE
Viggiù op. 1848/75

Ornatista- quadratore viggiutese operante nel Duomo di Milano

BUZZI Stefano SC
Viggiù op. 1598/1604

Lavorò a Roma

BUZZI Stefano SC
Clivio cit. 1831

Nel 1831 i fabbricieri e il Parroco dell’ Oratorio della B.V. Assunta, chiamato della Croce di Viggiù presentarono in Curia la richiesta che due pregevoli opere a bassorilievo, di Giovanni Piazza e di Stefano Buzzi, collocate all'aperto e quindi soggette a deterioramento, potessero trovare una degna collocazione nell'Oratorio.
Esecutore di una quantità di altari.

CADORAGO SC
Viggiù cit 1515

Autore della statua della Trinità nella cappellina di via delle Cave a Viggiù.
Anno 1515 Pietro Giudici detto "il Cadorago" esegue la statua della SS. Trinità
- Anno 1525 Statua della Madonna col Bambino firmata "De Judicibus" (si pensa possa essere lo stesso magistro che fece la statua della SS. Trinità).

CASABELLA Antonio SC/LAP
CASABELLA Pietro SC/LAP
Saltrio cit. 1780/9

Si trasferirono a Torino verso il 1780 e condussero un laboratorio per la lavorazione di marmi e fornitura di altari e balaustre.

CASANOVA Stefano* ARC/ORN/QUAD
Viggiù cit 1850-1875

Ornatista e quadratore in Duomo dal 1850 al 1875. Assistente ai lavori presso la veneranda Fabbrica del Duomo di Milano nel 1867.

CASSANI Francesco STUCC
Viggiù?? op. 1850-80

Eseguì numerosi capitelli, lesene, mensole, rivestimenti ed altre decorazioni per la Galleria dei Portici settentrionali di Milano, per i laboratori associati F. M. Argenti, Francesco Cassani, Monti, Bottinelli, Caravati, Pellegatta su disegno di Battista Bottinelli.
Suoi i nuovi stucchi della Cappella dell’Addolorata verso il 1850.

CASSI Antonio SC
Saltrio op. 1846

Nel 1846 a Magadino CH, nella Parrocchiale esegue l’altare maggiore.

CASSI Enrico* SC
Cuasso al Monte 19/2/1863 - Milano 12/2/913

La famiglia era originaria di Saltrio, inizialmente fu attivo come marmorino a Pavia e a Viggiù.
Studiò a Brera sotto il Barzaghi, ed alla sua morte rimase nello studio portando a termine tra gli altri i due bassorilievi del monumento a Luciano Manara eretto nel 1895 sui bastioni del Giardino Pubblico a Milano. Fu un lavoratore fecondo che ebbe largo successo in importanti concorsi ed esposizioni.
Sue opere:
- il gruppo - la guerra - che vinse il concorso nel 1894 della Società della Pace
- a Pavia il monumento ai fratelli Cairoli, alto oltre 13 metri e considerato il suo capolavoro
- Emigrante del 1891
- il monumento del generale Dezza ai Giardini Pubblici del 1902
- busto di -Donna Lombarda -
- in bronzo: Voluttà e Poesia
- molte opere sono al Monumentale di Milano, e a Cuggiono

CASSI Giacomo SC
Saltrio op. 1822

Nel 1822 a Lugano nella Cattedrale di San Lorenzo con Giuseppe Galli, esegue la balaustra che fronteggia la piazza della cattedrale.

CATELLA Fratelli SC/MARM
Viggiù??? op. fine ‘800

Originari probabilmente di Viggiù si trasferirono a Torino aprendo un importante laboratorio e furono attivi anche a Pinerolo. A Torino loro sculture decorative al caffè Mulassano in piazza Castello e nel palazzo delle Poste, loro altre opere a Fenestrelle e nel castello neogotico di Mazzè.

CATELLA Giuseppe* SC
Viggiù 9/11/1769 - 28/1/ 1824

Nel 1814 l’altar maggiore in legno di sant’Ambrogio a Lonate Pozzolo fu sostituito da un altro in marmo opera del Catella, con una spesa di 900 lire milanesi in sei anni.
Suoi altari a in Canton Ticino a Minusio, Arcegno, Locarno, Vira, Tenero, Polonegna realizzati tra il 1804 e il 1820.

CATTO’ Antonio ARCH
Clivio cit. 1877

Distinto architetto trasferitosi a Bergamo, ottimo disegnatore e autore dei più maestosi altari nel Bergamasco.

CATTO’ Domenico SC
Clivio cit. 1828

Operoso al Duomo di Milano

CATTO’ Giovanni SC
Clivio op. 1773

Autore di fregi sul campanile del Bernascone a Varese con G.B. Imperiali di Arzo.

CATTO’ Maurilio INT
Clivio morto 1879

Modesto artista ma facoltoso commerciante di marmi a Bellinzona.

CATTO’ Piero* INT
Clivio morto verso 1858

Lavorò a Milano con Vela e Tandardini
Fu anche abile musicista. Fratello di Santino.

CATTO’ Santino INT
Clivio morto verso 1864

Fratello di Piero, allievo col fratello del Molinari a Clivio. Fu operoso a Pavia

CATTO’ Vincenzo INT
Clivio 1878 Milano 1938

Dopo aver frequentato l’Accademia a Milano, collaborò con Butti, Wildt, Aregntin Pogliaghi ed altri. Il suo capolavoro è considerato - Cristo e l’apoteosi dell’anima-.
Suo il monumento ai Caduti a Clivio.

COCCHI Luigi* SC
Viggiù cit. 1856 - 75

Espose a Parigi, Roma , Parma Torino e Milano a Brera nel 1852.. Suoi lavori funerari sono in diverse città lombarde ed al Monumentale di Milano.
A Milano ornò la chiesa di sant’Eustorgio, altre su opere sono
- la primavera
- la ninfa sorpresa al fonte.
Insieme al Brocca fece l’Ossario di Magenta.
Nel 1856, nella chiesa del soppresso ospedale di Varese furono collocate le sue statue:
- la Vergine Addolorata
- san Giovanni.
Nella Chiesa di Santa Maria Maddalena di Monza quattro statue di Santa Maria Maddalena, Santa Teresa, San Michele e San Giuseppe.
Dal 1860 al 1875 è statuario in Duomo.

COCCHI Pietro SC
Viggiù op. 1836

Con Giacinto Galli e Battista Bottinelli, tutti di Viggiù, costruirono il nuovo altare della chiesa di san Giorgio a Bisuschio.

COCQUIO Carlo* AFF/PITT
Ligurno di Cantello 25/8/1899 - Varese 12/2/1983

Frequentò i corsi all’Umanitaria e successivamente a Brera con Ambrogio Alciati. Ha partecipato ad alcune Biennali a Venezia e a collettive a Varese, Milano, Firenze, Roma e Torino. Noto affreschista ha eseguito affreschi in chiese ( Affori, Cavronno, Varese, san Mamete ) e in santuari lombardi e piemontesi ( Anzola d’Ossola ) .
Opere in zona sono nella
- Chiesa dei S.S. Pietro e Paolo in Cantello, - di S. Giorgio di Ligurno,
- S. Bernardino a Gaggiolo.
- Divino Redentore a Varano
Un suo mosaico (1964) è posto sul retro della Cappella di san Gemolo a Ganna.
Nel 1926 sulla facciata principale dello stabilimento Realini a Stabio un affresco rappresenta la Pace e la Giustizia e nella Chiesa parrocchiale dei Santi Giacomo e Cristoforo .
Nella parrocchiale di santa Giustina ad Affori l'interno il semicatino sovrastante l'altare maggiore, raffigurante la gloria di Cristo attorniato da angeli e dai Santi. Dello stesso pittore possiamo ammirare le quattro nelle transenne laterali (1942), sulle facciate delle cappelle della B. Vergine e di S. Giuseppe e la grande cupola, detta "il cupolone", ove vi è raffigurata la gloria di S. Giustina (1946). Dello stesso artista anche la "Via Crucis": 14 quadri dipinti ad olio e donati al Parroco Mons. Tognola. A Como nel Santuario del Sacro Cuore sopra la porta dell’ingresso laterale di destra si può ammirare il grande dipinto raffigurante S. Antonio da Padova (1954 olio su tela), con ai lati rispettivamente, a sinistra il beato Luigi Guanella e, a destra suor Marcellina Bosatta, cofondatrice dell’Opera.
Cocquio: ha realizzato diversi quadri su S. Giovanni di Dio, attorniato da gruppi di malati e bisognosi, presenti nelle case di Erba, Solbiate, San Colombano al Lambro (il Santo salva i malati nell’incendio dell’ospedale Reale di Granada) e S. Maurizio, nonché quello presso l’ospedale di Milano, distrutto nei bombardamenti aerei dell’agosto 1943

COLOMBO Giuseppe PITT
Arcisate??? cit. 1871/79

Citato operoso in Arcisate, dipinse un san Giorgio sulla facciata della chiesa di san Giorgio a Bisuschio.

COMOLLI Angelo PITT
Bisuschio op. 1889/93

Lavora col padre Pietro agli affreschi interni della chiesa di san Giorgio a Bisuschio in particolare realizza:
- i quattro Evangelisti
- il Trionfo del SS. Sacramento
- Trionfo della Croce
- l’Immacolata.

COMOLLI Frank* SC
Arcisate fine ‘800

Emigrato giovanissimo negli Stati Uniti. Sue opere si trovano presso la Libreria del Congresso a Washington e un suo Crocifisso nella chiesa Episcopale di Troy, città in New York.

COMOLLI Giovanni * PITT
Brenno Useria 28/9/1888 - vivo nel 1951

Emigrato in Svizzera e successivamente in America. Un disegno di G. Comolli realizzato nel 1908 presso la scuola SOMS di Brenno è stato donato alla Società Operaia di Barre( Vermonte - USA ) ove era emigrato.

COMOLLI Ludovico STUC
Brenno Useria 16 /9/1872 - ??

Ricordato non come artista ma come anarchico, processato nel 1889 (ma assolto) per associazione a delinquere contro la sicurezza dello Stato, emigrato in Svizzera e poi a Londra negli anni Novanta. Nel 1930 abitava in via Ampère a Milano e lavorava nella ditta del fratello Antonio.

COMOLLI Martino* SC
Arcisate 18/)/1880 - 17/5/1951

Operoso in Usa:

- statua America Doughboy a Marlboro
- Rock of Ages a Chicago
- Queen Mother and Children a Boston

COMOLLI Pietro PITT
Bisuschio op. 1889/93

Padre di Angelo. Lavora al rifacimento degli affreschi dell’interno della chiesa di san Giorgio a Bisuschio. Alcuni affreschi sono del figlio.

CONTI Pietro PITT
Arcisate ??? cit. 1804

Presenta il 12/5/1804 un preventivo per la decorazione della chiesa di Bisuschio.

CORTI Elia* SC
Viggiù 21/12/1869 -Barre 5/10/1903

Corti Elia Giuseppe richiede passaporto nel 1884 per America NY.
Elia Corti, scalpellino di Viggiù emigrato a Barre, negli Usa afferma il proprio talento artistico di scultore, fino a mettersi in proprio con un’officina e alcuni dipendenti, ma rimane fedele al credo anarchico. Suo il monumento a Robert Burns a Barre (USA)
Qui, il 3 ottobre 1903, scoppia un parapiglia: gli anarchici aggrediscono i socialisti a colpi di martello un proiettile raggiunge all’addome Corti che muore due giorni dopo, ma fa in tempo a riconoscere l’omicida.

CRISTOFORO da * SC
Saltrio 1510 -

Solamente citato come nato a Saltrio nel 1510.

DE JUIDICI M. Erminio LAPICIDA
Viggiù

Artiere viggiutese a Roma dal 1500 al 1650, fu lapicida nella chiesa sotto il Campidoglio

DE JUIDICI Ercole LAPICIDA
Viggiù

Artiere viggiutese a Roma dal 1500 al 1650, fu lapicida nella chiesa sotto il Campidoglio

DOMENICO da ARCH/SC
Ligurno citato 1196 - morto ante 1214)

Padre di Lanfranco da Ligurno ( vedi )

DONGHI Giacomo SC
Saltrio op. 1706

A Cadro ( CH ), nella Chiesa della Beata Vergine e San Giorgio esegue la balaustra.

DONGO Andrea Donato SC
Saltrio op. 1703

A Torino nella Chiesa della Confraternita della Santissima Trinità ( architetto Juvara) nel 1703 i Magistri Giovanni Battista Paracha e Andrea Donato Dongo eseguono i piedistalli laterali dell’Altare Maggiore.

FERRARIO Carlo PITT
Arcisate ??? cit. 1833

< Dal Molto Revrendo Signor Prevosto Sig. Gaetano Bonacina mi sono state pagate lire quaranta milanesi a saldo di una capeletta di Stazione della Viacrucis costì al Lazzaretto eretta, ch’è la seconda da me sottoscritto dipinta ....>

FOLCIA LUIGI SC
Viggiù op. 1848-1875

Scultore operoso nel Duomo di Milano.

FONTANA Gregorio LAPICIDA
Viggiù

Artiere viggiutese a Roma dal 1500 al 1650, fu scalpellino per lavori di intaglio e
capitelli nel palazzo di Monte Cavallo

FRANCESCO da* SC
Saltrio op. 1586/1625

Operoso a Roma.

FRANCESCO da SC
Saltrio cit. 1507

Un Francesco da Saltrio, scalpellino, assiste al testamento di mastro Andrea di Maso da Settignano nel 1507.

FRANCESCO di Cristoforo da* SC
Saltrio op. 1510

Lavora a Roma in san Pietro. Potrebbe essere Francesco da Saltrio ( vedi ).

FRANZI Augusto SC
Viggiù cit. 1854

Premiato con lode alla scuola di Ornamento di Brera.

FRANZI Felice SC
Viggiù cit. 1874??

Figlio di Giuseppe autore di una scultura in marmo intitolata “ Frutta con canestri “

FRANZI Giuseppe SC
Viggiù cit. 1874

Padre di Felice e considerato vecchio nel 1874.Operò nel Duomo di Milano dal 1870 al 1875.

FRANZOSI Giuseppe SC/CESELL
Bisuschio 1837-1876

Zanzi ricorda:
- una coppa cesellata
- calamaio in bronzo
- piatto per Federico Guglielmo imperatore

GALLI Angelo* SC
Viggiù 16/10/1870 - Milano 24/5/1933

Molte opere sono monumenti e figure tombali che si possono ammirare nel cimitero Monumentale di Milano.
Suo il < monumento ai Caduti > a Cernobbio.
Nella GAM di Milano si ammirano:
- il bronzo < la piccola vedetta > ed uno < studio di figura femminile >

GALLI Antonio SC
Viggiù 5/1/1811 - 21/9/1861

Padre di Rizzardo. Studiò a Brera e frequentò l’Accademia di san Luca a Roma, allievo di Thorwaldsen.
Il suo capolavoro è considerato il marmo di C. Ottavio Castiglione del 1855, nel cortile di Brera. Altre sue opere:
- le statue di san Giovanni e sant’Anna in Duomo
- varie opere sepolcrali al Monumentale di Milano
- bassorilievi sulla facciata di san Fedele a Milano
- la statua del numismatico Castiglione nel palazzo del Governo a Lugano
- a Viggiù il busto dell’abate Giudici
- sempre a Viggiù opere alla Madonnina ( S. Luca ) e alla Madonna della Croce.
A Roma sue opere in villa Torlonia
Fu premiato a Londra nel 1851 e qui vi è la statua della Figlia di Jefte.
Ad Amboise vi è la Statua di Susanna al bagno. Altri lavori si trovano a Copenaghen.

GALLI Antonio SC
Viggiù ??fine 500??

Fu soprannominato Galletto scultore.Lavorava alla casa degli eredi di Guglielmo Della Porta a Roma. Era anche stimatore di corte

GALLI Antonio SC
Clivio 1722-1776

Valente marmista, sua opera principale al Santuario di Tirano tra il 1748 e il 1754.
L'altare maggiore, dalle sinuose linee settecentesche, edificato in stile romano nel 1748, in marmo nero di Varenna e intarsiato con altri marmi policromi, come pure le balaustre, sono opera di G. B. Galli di Clivio.

GALLI Antonio PITT/AFF
Arcisate cit. 1849

Nel dicembre del 1849 restaura l’ affresco della volta della cappella dell’Addolorata del Magatti in san Vittore a Varese.

GALLI Attilio SC
Viggiù cit. 1852

Allievo a Brera ebbe il premio Girotti con la scultura rappresentante un < canestro a forma circolare con fiori > all’esposizione dell’Accademia di Brera nel 1852

GALLI Carlo Antonio SC
Saltrio cit. 1782/7

A Riva San Vitale CH, nella Chiesa Parrocchiale esegue le balaustre nella cappella del Crocifisso e in quella della Madonna. Tra il 1782 e il 1787 lavorò nella parrocchiale di Binasco.

GALLI Giacinto* SC/ORN
Viggiù 1806 - 1880

Laboriosissimo scultore d’ornato; scolpì i capitelli della chiesa del Crocefisso a Como, i fregi di casa Traversi a Desio. Suoi ornamenti nel casino dei Nobili e di palazzo Confalonieri in Milano, nell’Arco Mera di Varese e e sopra la porta della chiesa della Croce i Viggiù. Con Cocchi Pietro e Battista Bottinelli, tutti di Viggiù, costruirono il nuovo altare della chiesa di san Giorgio a Bisuschio nel 1836.
Patriota, morì in esilio a Lione.

GALLI Giovanni Battista* SC
Viggiù op. 1754

Suo l’altar maggiore e la balaustra del santuario della Madonna di Tirano.
Operò anche all’altar maggiore della parrocchiale di Mandello Lario.

GALLI Giuseppe SC
Saltrio op. 1798/1822

Esegue nel 1798 come da contratto stipulato con Carlo Rossi di Arzo due altari e due colonne. per la Chiesa Parrocchiale di Castelvetro,Canton Ticino.
Nel 1822 a Lugano nella Cattedrale di San Lorenzo esegue la balaustra che fronteggia la piazza della cattedrale con Giacomo Cassi Un san Francesco rilievo in marmo di Candoglia nella chiesa della Croce a Viggiù gli è sua opera.

GALLI (O) Jeronimo LAPICIDA/SC
Viggiù cit. 1591 / 1594

Partecipa ad una riunione di lapicidi a Roma nel 1591.
IL 17/6/1594 collauda il campanile della chiesa di santo Stefano a Viggiù.

GALLI Rizzardo* SC
Viggiù 1836 - 1913

Dizva afferma incerta la località della nascita Viggiù o Nizza.
Figlio di Antonio, molto noto ai suoi tempi. Debuttò a Napoli verso il 1877, espose a Roma e Torino. A Roma all’esposizione conseguì una lode per < l’orfanella e l’ armonia > nel 1883.
Al Monumentale di Milano si ricorda il monumento funebre per la famiglia Finzi-Franzi.
Filadelfia (USA) partecipa all'Esposizione Internazionale del 1876 con le statue di: Cristoforo Colombo, Il Savoiardo, Lo rivedrò, S. Giovanni Battista.
Il museo municipale di Amsterdam conserva una sua < testa di femmina >.
A Viggiù nella casa natale di Via S. Elia si conserva un Ritratto del padre Antonio.
A Como in santa Maria degli angeli alla parete laterale destra sono appoggiati due busti in marmo: quello femminile, raffigura probabilmente la contessa Giovanna Bressi Iaut ed è firmato Rizzardo Galli.

GARIBOLDI Emilio* SC
Bisuschio 1860 - vivente nel 1930

L’artista finanziò istituzioni locali di Viggiù dopo esser tornato dal sud America dove aveva aver fatto fortuna. Si recò a Caracas nel 1889, cominciando a scolpire tombe per il Cimitero Generale. Ottenne poi committenze pubbliche come il monumento a Bolivar a Maracay , L’Arco della Federazione, il monumento alla Costituzione. Spesso in spagnolo il suo cognome viene scritto “ Garibaldi”.

GARIBOLDI Luigi PITT
Bisuschio cit. 1837

IL 4/7/1837 sottoscrive un contratto per lavori nella Prepositurale di Arcisate con ornati in stile gotico.

GARZONI(O) Giovanni Antonio SC/ARCH
Viggiù op. 1570/90

A Caprarola il Farnese fece costruire sulla collina un altro giardino adibito ai banchetti e una palazzina che è stata attribuita allo scalpellino Giovanni Antonio Garzoni da Viggiù, il quale fu promosso supervisore del completamento dei lavori della villa alla morte del Vignola (1573).
Operò prevalentemente a Caprarola dopo il Vignola. Sua la direzione dei lavori alle Scuderie Farnesiane e all’ospedale di san Giovanni evangelista. Sue a Caprarola la casa Del Barco ed il Casino del Piacere. Suo il progetto, mutuato dal Barozzi, della Porta Romana in località Vetralla (VT).
Operò come ingegnere idraulico per un ulteriore abbassamento del lago di Vico tra il 1579 e il 1590.
Sua la realizzazione della chiesa di di san Giacomo e Cristoforo in località Isola Bisentina (VT) su progetto del Vignola che cominciò la fabbrica intorno al 1588 (come risulta da un contratto custodito nell’Archivio di Stato di Viterbo) e la portò avanti fino alla morte nel 1590.
Suo il progetto per la chiesa di S. Tolomeo a Nepi detta anche del Rosario progettata in forma grandiosa da Antonio da Sangallo il Giovane, fu iniziata nel 1543 e sospesa intorno al 1550. Il lavoro fu ripreso solo nel 1588, ma con un progetto ridotto rispetto a quello del Sangallo, a opera dell'architetto Garzoni. In dizva è detto appartenente alla famiglia Argenti.

GATTONI Mario* SC
Viggiù op. XIX° sec.???

Suoi i bassorilievi ella cappella di san Giuseppe a sant’Elia di Viggiù raffiguranti i santi Crispino e Crispiniano.

GEROLAMO Carlo ( in dizva) SC       è    MARCHESI Gerolamo Carlo

GEROLAMO Guido ( in dizva ) PITT è    ORRIGONI Guido

GEROLAMO Nestore in dizva ) PITT è    ORRIGONI Nestore

GIANI Francesco ARCH/SC
Ponte Tresa op. 1839

Progetta la fontana per un monumento a Marchirolo.

GIOVANNI da PITT
Ciresio??? op. 1481-1495

Operoso come pittore a Palermo.

GIOVANNI da ARCH/ING
Saltrio cit. 1567

E’ noto un progetto del 1567 per arginare gli straripamenti del Tevere.

GIUDICE Antonio SC
Saltrio cit. 1763

Nel 1763 a Bellinzona per la Collegiata dei SS. Pietro e Stefano stipula un contratto con Giacomo Marchesi per la costruzione dell’Altare Maggiore, messo poi in opera con Bernardo Giudice.

GIUDICE Bernardo SC
Saltrio ante 1765 - 1789

Mette in opera l ‘Altare Maggiore a Bellinzona nella Collegiata dei SS. Pietro e Stefano.
costruito da Giacomo Marchesi e Antonio Giudice .
Nel 1760 nella chiesa di Santa Maria della Cerreta a Castelferro AL, esegue un altare, disegnato dall’architetto Domenico Caselli. Con i figli Luigi e Ignazio,è attivo nella chiesa di San Giovanni in Nizza Monferrato (Asti) tra 1765 e 1789 per diversi arredi marmorei.
Il 5 settembre 1759, la madre badessa donna Marianna Giuseppa Lambrizia affidava la costruzione dell'altare maggiore a Giacomo Marchese e Bernardo Giudice per il Il Monastero di Sant' Agata delle Suore Benedettine della Congregazione Cassinese a Lomello.

GIUDICE Giovanni SC
Saltrio cit. 1727

Figlio di Bernardino. Con Cesare Pellegatta qd. Andrea di Viggiù esegue due balaustre a Novara nella chiesa parrocchiale di san Quirico ora S. Pietro al Rosario

GIUDICE Giovanni Domenico SC
Viggiù cit. 1723/29

A partire dal 1729 realizza l'altare marmoreo dei Santi Sebastiano e Rocco, progettato da Francesco Gallo e voluto dall'autorità municipale di Savigliano (Cuneo) nella chiesa di Sant'Andrea.
Figlio di Francesco Maria e originario del paese di Viggiù, il suo nome viene più volte registrato - almeno dal 1723 -come garante di altri impresari impegnati nei cantieri sabaudi.

GIUDICI Andrea SC
Viggiù cit. 1594

Realizzò la balaustra, in pietra di Brenno, della chiesa di san Giorgio a Bisuschio.

GIUDICI Annibale SC/LAP
Saltrio cit. 1585

Nel 1585 stipula in società con G: Francesco Marchesi un contratto per la fornitura di quattro colonne per reggere il tiburio della chiesa di San Vittore di Varese.

GIUDICI Antonio ORNATISTA/QUADRATORE
Viggiù op. 1796/97

Ornatisti quadratore attivo nel Duomo di Milano

GIUDICI Bernardino* SC
Saltrio op. 1686-90

Lavorò all’altare di Santa Maria di Chiaravalle e fu operoso in questo cantiere dal 1686 1l 1690.
Nel 1691 intagliava i gradini in marmo della balaustra e dell’ altare al santuario di Saronno.

GIUDICI Bernardino SC/IMPR
Viggiù cit. 1599

Si impegna con altri a fornire le pietre bianche per le colonne del Santuario di Saronno.

GIUDICI Bernardo SC
Saltrio cit. 1686

Nell’ Abbazia di Chiaravalle il Magistro Bernardo Giudici da Saltrio e Magistro Ludovico Bianchi di Viggiù eseguono modifiche all’altare maggiore e fanno i piedistalli e scalini in marmo nero.
Nell’anno 1700 a Gentilino nella Chiesa di Sant’Abbondio Giudici Bernardo esegue la pila dell’acqua santa.

GIUDICI Bernardo SC
Saltrio??? cit. 11/5/1779

Si hanno ricevute per la fornitura alla chiesa di Traffiume dell’altare in marmo col fratello Luigi. L’altare della Madonna del Rosario in san Martino a Ronco sopra Ascona TI di forme neoclassiche è stato rinnovato in marmo da Bernardo Giudici nel 1788

GIUDICI Carlo ORNATISTA/QUADRATORE
Viggiù op. 1848/88

Ornatista - quadratore attivo nel Duomo di Milano

GIUDICI Carlo Antonio SC
Viggiù op. 1743

Nella chiesa di san Rocco a Cuggiono nel 1743 fu realizzato da Carlo Antonio Giudici di Viggiù l’altare maggiore. Data la provenienza potrebbe essere il successivo.

GIUDICI Carlo Antonio SC
Saltrio cit 1736 - 58

A Lugano, Chiesa di San Rocco (Cappella della natività) il Magistro Carlo Antonio Giudici esegue la balaustra nel 1736.
Nel 1758 a Rancate, Chiesa Parrocchiale esegue l’altare maggiore.

GIUDICI Carlo Maria* PITT/SC/ARCH
Viggiù 1723 - Milano 1804

A tredici anni era a Roma per studiare i grandi maestri, si stabilì poi a Milano ove nel 1760 fondò una scuola e fu maestro di Andrea Appiani.
Fu Professore Accademia di Brera e Protostatuario del Duomo
La sua opera scultorea è considerevole; come affrescatore si ricordano le opere a san Francesco di Paola nella volta, a Milano, grande composizione in cui si avverte l'imminenza del gusto neoclassico.
Le opere pittoriche sono prevalentemente di storia simili allo stile di Guido Reni.
Marliani gli attribuisce le statue dell’Annunciata di Varese e Sevesi affreschi in san Francesco a Saronno.
Nel 1812 viene costruito da Bartolomeo Argenti il nuovo altar Maggiore di san
Giovanni Battista a Besano su suo disegno. Sue opere:
- Viggiù, Chiesa del S. Rosario: diversi affreschi e quadri;
- Brenno Useria (VA): Chiesa di S. Antonio "ancona dell'altare";
- Pasturo (LC) Chiesa parrocchiale: Altare maggiore con diverse statue.
- Affreschi del 1770 in sant’Antonio abate di Arcisate
Nel 1758 Carlo Giudice di Viggiù scolpiva l'altare maggiore in marmi policromi, in sostituzione di quello antico di legno dorato. nella chiesa di Chiesa di Santa Maria di Bozzolina di Mottalciata

GIUDICI Cristoforo SC/LAP
Saltrio cit. 1582

A Clivio il 23 marzo 1582 Magistro Cristoforo Giudici stipula un contratto con Clemente Orrigono per la fornitura di un portale.

GIUDICI Domenico SC
Saltrio o Viggiù op. 1522

Sua una rustica Madonnina all’angolo di casa Marinoni a Saltrio.

GIUDICI Fratelli ORN
Viggiù ?? cit. 1708-10

L'altare maggiore in marmo nero di Varenna è stato costruito dai fratelli Giudici, insieme alle 3 Balaustre degli Altari, tra il 1708 e il 1710 nella collegiata prepositurale di santo Stefano in Mezzana di Somma.

GIUDICI Francesco Maria SC
Saltrio cit. 1607-1615

Nel 1607 esegue le piramidi della seconda Cappella al Sacro Monte di Varese
Nel 1615 firma un contratto per la balaustra della parrocchiale di Crenna.

GIUDICI Francesco Maria * SC
Viggiù cit. 1666

A Saronno mise in opera la balaustra, le statue della vergine e degli angeli sopra il frontone nel Santuario di Saronno
Un Giudici Francesco Maria di Viggiù risulta artiere alla Certosa di Chiaravalle nel periodo 1686/1690.

GIUDICI Francesco Maria SC
Viggiù cit. 1768

A Torino in san Filippo Neri l’altar maggiore con sei colonne tortili è sua opera realizzata tra il 1697 e il 1703.
A Roasio in san Maurizio L'altare maggiore in marmi policromi, così come la balaustra, sono opera dello scultore Francesco Maria Giudice di Viggiù che li realizzò nel 1768. Nello stesso 1697 firma un contratto con i Padri filippini per fornitura di colonne in marmo.
Nel 1714 Francesco Maria Giudice presta garanzia in favore dei fratelli Solari, in questa occasione si dichiara che il Giudice è originario del paese di Viggiù, nello Stato di Milano.
Nel 1717 è lui stesso a sottoscrivere un contratto per la fornitura di pezzi di alabastro per il castello di Rivoli;
Nel 1718 firma un contratto con i confratelli della SS. Trinità a Torino.
Nel 1691 due parroci di Trecate, rappresentanti della chiesa parrocchiale e del Comune, redigono un istrumento per rinnovare l'altare maggiore, l'atto viene redatto alla presenza di due marmorari milanesi: Carlo Gerolamo Calderari e Francesco Maria Giudice, operanti anche alla fabbrica del duomo di Milano.
A Salussola nel 1757 è eretto l’ altare maggiore in marmo nella Chiesa della Confraternita di San Nicola da Tolentino e fu costruito da Francesco Maria Giudice e Francesco Maria Buzzi di Viggiù, abitanti a Vercelli.

GIUDICI Galeazzo SC/ORN
Viggiù cit. 1607

Nel giugno 1607 gli commissionarono cornicioni, fregi e ornamenti per la 14° cappella del Sacro Monte sopra Varese.

GIUDICI Gerolamo ORNATISTA/QUADRATORE
Viggiù op. 1752/54 o 1759

Ornatista - quadratore attivo nel Duomo di Milano

GIUDICI Giacomo SC
Viggiù op. 1737-40

Costruì l’altare e il tabernacolo della chiesa di santo Stefano a Viggiù.

GIUDICI Gian Battista SC
Viggiù op. 1737/40

Autore del nuovo altare a santo Stefano di Viggiù ( 1737/40); nel 1737 rinnovò il contorno dell’ancona , il ciborio e i gradini dell’altare nella chiesa di san Giovanni dell’Ospedale di Varese per 1600 £ire.

GIUDICI Giovan Maria* SC
Viggiù op. 1756/1804

Fece bassorilievi per la facciata del Duomo di Milano , per palazzo Belgioioso e numerose statue un ville private.

GIUDICI Giovanni SC
Viggiù op. 1794/98

Operante nel duomo di Milano per statue e sculture

GIUDICI Ignazio SC
Viggiù 1750 -

Figlio di Bernardo e fratello di Luigi.
Opera col fratello nella parrocchiale di Casalnoceto.

GIUDICI Luigi ORNATISTA/QUADRATORE
Viggiù op. 1808/10

Ornatista - quadratore attivo nel Duomo di Milano

GIUDICI Luigi ORNATISTA/QUADRATORE
Viggiù op. 1838/41

Ornatista - quadratore attivo nel Duomo di Milano

GIUDICI Luigi SC
Viggiù cit. 1760-70

Figlio di Bernardo e fratello di Ignazio.
Opera col fratello nella parrocchiale di Casalnoceto.

GIUDICI Luigi SC
Saltrio??? cit. 11/5/1779

Si hanno ricevute per la fornitura alla chiesa di Traffiume dell’altare in marmo col fratello Bernardo.

GIUDICI Luigi ARCH
Viggiù cit. 1804

IL 3/4/1804 si inizia la costruzione del campanile per la chiesa di san Maurizio di Besano, il progetto è di G.L. ed i lavori termineranno il 20/12/1808.

GIUDICI Pietro ORN
Saltrio cit. 1553

Nel 1505 è presente nel santuario di Saronno. Nel 1515 un Pietro Giudici detto "il Cadorago" esegue la statua della SS. Trinità. Nel 1553 si impegna a fornire 40 libbre di cornicione in pietra bianca per il Santuario di Saronno. Nel 1525 una statua della Madonna col Bambino firmata "De Judicibus" gli è attribuita

GIUDICI Primo* SC
Viggiù 4/1/1852 - Lodi 27/6/1905

Dopo lo studio a Brera si dedicò prevalentemente ad opere cimiteriali. Al Concorso Canonica vinse 1° premio con il gruppo scultoreo: Il leone di Firenze.
Sua opera più nota il monumento a Paolo Gorini a Lodi,particolare curioso di quest’opera è la tasca destra rovesciata: lo scienziato, che era sempre estremamente generoso nei confronti di quei poveri che gli chiedevano un aiuto, era solito uscire di casa con la tasca destra rovesciata quando non aveva nulla da offrire.
Sue opere a Milano al Cimitero fra cui l'edicola della famiglia Pierd'Houy. Pubbliche sculture ai Giardini pubblici di Milano e la statua di Giuseppe Garibaldi a Casale Monferrato del 1884.

GIUDICI Vespasiano SC
Viggiù citato 4 giugno 1583

Magistro Gio. Maria Sant’Elia stipula un contratto con Vespasiano Giudici di Viggiù per l’affidamento del figlio Guido per 4 anni affinché possa apprendere l’arte dello scalpello.

GRITTI Ernesto ARCH
Induno Olona cit. 1891

Si trasferì a Tucuman ove realizzò numerose costruzioni e partecipò a numerose attività della collettività italiana locale.

GUNELLA Egidio SC
Viggiù 1864-1934

Scultore residente a Sondrio ed autore del Monumento ai Caduti , eretto nel 1920 in commemorazione dei caduti della Prima Guerra Mondiale a Talamona.
Altra sua opera nel Cimitero talamonese è il monumento funebre del pittore Gavazzeni. Anche a Bormio esiste un monumento in memoria della Prima Guerra Mondiale.

GUSSONI Francesco SC/ARCH
GUSSONI Carlo Elia SC/ARCH
Viggiù cit. 1823-1840

Nel 1823 Francesco, probabilmente figlio o fratello di Carlo Elia, visita con due fabbricieri di san Vittore le cave di Oria per acquistare marmi per la facciata di san Vittore di Intra. Nel 1824 a Carlo Elia è liquidato per dei capitelli per la stessa chiesa.
Verso il 1840 il cimitero, che occupava allora soltanto la parte nord dell'appezzamento, quello che confina con la strada che porta a Rancate (via Avv. Michele Roggia), era ancora privo di cancello d'entrata (“ul restell”). Il disegno presentato dal fabbro non convinse la municipalità la quale, stizzita per le lungaggini dell'artigiano ligornettese si rivolse a un disegnatore di Viggiù, il signor Gussoni, erano quasi tutti scalpellini e marmisti i Gussoni di Viggiù - il quale presentò all'esecutivo di Ligornetto un progetto che piacque.

LANFRANCO da* ARCH/SC
Ligurno op. 1196 - 1219

Probabilmente è il primo architetto varesino del quale ci sia stato tramandato il nome. Col padre Domenico, Lanfranco da Ligurno verso la fine del XII secolo lavorarono a S. Maria del Monte in connessione all’impegnativo cantiere d’età romanica.
A Domenico e Lanfranco è attribuita la Madonna con il Bambino del Sacro Monte Nel documento datato 30 maggio 1196, ora in Archivio di Stato di Milano è riportato che "Domenicus magister de Livurno et Lanfrancus filius suus" fecero "portam et retias et scalam novam s.te ecclesie tunc" e cioè la porta, le transenne e la scala della chiesa di S. Maria del Monte. Queste opere si trovano nel museo Baroffio al Sacro Monte di Varese.
Nel chiostro di S. Michele di Voltorre di Gavirate Lanfranco lavorò e lasciò incisa la sua firma su un capitello< LANFRANCUS MAGISTER FILIUS DOMERGATII DE LIVURNO> (magister Lanfranco, figlio di Domenicaccio da Ligurno). È stato ipotizzato che a Lanfranco spetti non soltanto l'esecuzione dei capitelli del chiostro del monastero fruttuariense di S. Michele di Voltorre, ma anche la sua progettazione

Lanfranco per anni è stato indicato come l'architetto del Duomo di Modena stando a quanto inciso su una lapide murata all'esterno dell'abside maggiore che oltre alla data d'inizio dei lavori (23 maggio 1099). ma per evidenti ragioni cronologiche non è
possibile.
malnate,p. 116 siome, p. 130

LEONE da SC
Saltrio cit. seconda metà 600

Nella Cappella dedicata alla beata vergine Assunta nel Duomo di Como esegue cinque statuine.

LONGHI Famiglia
per tutta la famiglia Longhi vedi catalogo: < I Longhi, una famiglia di architetti te Manierismo e Barocco, clup, 1980>

LONGHI Alessio* ARCH/SC
Viggiù op. 1529/ 1552

Padre di Girolamo. Dopo committenze private fu al servizio del vescovo di Trento Bernardino Clesio per la sua nuova residenza.
Lavorò a Verona, alla chiesa di Civezzano tra il 1531/5, a Trento e alla chiesa di corte di Innsbruck, poi terminata dal figlio Gerolamo.

LONGHI Andrea SC
Viggiù cit. 1541

E’ citato nel 1541 in quanto si associa in Roma allo scultore Guglielmo della Porta mettendo a disposizione la propria bottega per eseguire opere in marmo.

LONGHI Antonello* SC
Viggiù XVI° sec.

Contemporaneo dello scultore del Papa G. Antonio Buzzi.

LONGHI Ercole ARTIERE
Viggiù

Artiere viggiutesi a Roma dal 1500 al 1650 , tutore di L. Martino junior

LONGHI Francesco Maria SC/INT
Viggiù citato 1633

Nel 1633 gli vengono pagate opere in pietra d’ Angera eseguite destinate alle cantorie di san Carlo in Arona.

LONGHI Gabriele* ARCH/SC
Viggiù 1737 - 1820

Discendente della celebre casata ed ultimo del ramo dei Longhi. Sue opere:
- progetto altare in stile barocco per la chiesa della Croce di Viggiù e dallo stesso donato alla chiesa.
- progetto cappella del sacro Cuore per Parrocchiale di Santo Stefano Protomartire , a Viggiù,
- l’altare dell’apparizione al santuario della Madonna di Tirano venne eretto negli anni 1801-1802
- l’altare, risalente al 1797, nella chiesa dei Santi Martino e Giorgio a Isola in Valtellina
A Malnate fu proposto un disegno della balaustra di san Matteo nello stile corrente, fu messo a concorso e fu vinto da G. Lunghi di Viggiù esattore in quell’anno a Malnate, che di tutto il suo lavoro, tornato di pieno e universale gradimento, richiese solo £. 230.

LONGHI Giovanni Antonio* ARCH
Viggiù 16/7/1573

Fratello di Onorio e di Decio e figlio dell’architetto papale Martino.

LONGHI Girolamo ARCH/SC
Viggiù?? primi 500

Figlio di Alessio,lavorò col padre alla chiesa di Civezzano tra il 1531/35 e al duomo di Innsbruck sia col padre che da solo e progettò il portale maggiore col protiro marmoreo, eseguito poi con l’ aiuto di Antonio Del Bon nel 1549. Progettò pure il chiostro adiacente alla chiesa.

LONGHI Martino il Vecchio* ARC
Viggiù 1534 - ante 1594

Capostipite di una delle famiglie di architetti lombardi che dominarono a Roma alla fine del secolo. Ispirandosi al Vignola, collaborò con Della Porta e Domenico Fontana.
Partito come scalpellino alla volta di Roma divenne Architetto di primo piano nella capitale.
Progettò diverse opere quali le migliorie al palazzo Borghese e rifacimenti e completamenti di numerosi edifici.
Fu padre di Onorio, Milano 1569 - Roma 1619. Sia Onorio che Martino sono, oltre che architetti civili e militari, dottori in legge, e insieme a Martino il Vecchio, professori dell'Accademia di San Luca. Risulta infatti che nel 1594, Martino il Vecchio e il figlio Onorio parteciparono a seminari sulle arti. Ciò dimostra i vari interessi culturali dei Longhi: dal campo più propriamente ingegneresco, che permetterà loro di affrontare delicati problemi statici (e qualificherà, poi, Martino il Giovane tanto da essere chiamato a partecipare alla commissione per il campanile berniniano di S. Pietro) al campo più attinente alle arti, fino alla filosofia e alla letteratura
Sue opere:
- progetto atrio e campanile di santo Stefano a Viggiù
in Roma
- facciata di san Gerolamo degli Schiavoni
- facciata santa Maria della Consolazione
- progetto di palazzo Borghese, considerata la sua opera pi significativa
- progetto santa Maria in Vallicella
- Basilica di S. Maria in via lata
- torre del Campidoglio
- palazzo Altemps
- S. Girolamo degli Schiavoni o degli Illirici
- santa Maria della Consolazione
- sant’Anastasio dei Greci
- san Bartolomeo dell’Isola
- cappella Cesi in santa Maria Maggiore
- cappella Olgiati in santa Prassede
- cappella del SS. Sacramento i santa Maria in Trastevere
- Villa Mondragone a Monteporzio Catone
- Basilica di S. Prassede all'Esquilino
- Palazzetto Cenci
- Palazzo Armellini Cesi
- Palazzo Borghese
- Palazzo Poli
- Palazzo Rucellai Caetani Ruspoli
- S. Atanasio dei Greci
- S. Maria dell'Orto
- S. Maria della Consolazione
- S. Maria in Vallicella o Chiesa Nuova
- S. Maria in Via
- SS. Trinità dei Pellegrini

LONGHI Nicolò* SC/RESTAUR
Viggiù 1514 - 1577

Scultore e rifacitore di statue antiche.
Lavorò per lungo periodo con Tommaso della Porta nel restaurare statue antiche,
tutti questi lavori furono eseguiti in Roma per la fabbrica all’insegna del “ Boschetto Belvedere”.
SI ricordano sue opere:
- Dercie mutata in colomba
- le muse Pollinea e Urania
- Giunone

LONGHI Onorio ARCH/ING
12/10/1568 Roma 13/12/1619

Figlio di Martino, fu di natura poco socievole ed ebbe una vita irrequieta ed avventurosa. Fu in Spagna, Portogallo, ecc.........
Rinomato architetto, era anche ingegnere idraulico e dottore in legge. Pubblicò nel 1607 uno studio sulle inondazioni del Tevere ed i suoi rimedi. Preparò un progetto per la facciata del Duomo di Milano.
Sue opere a Roma:
- chiesa di san Carlo al corso, iniziata nel 1612 e terminata dal figlio Martino
- palazzo Verospi in san Carlo al corso
- fontana-obelisco in piazza Panteon
altar maggiore nella chiesa di sant’Eusebio

LONGHI Orazio ARTIERE
Viggiù op. 1591

Artiere viggiutesi a Roma , dal 1591 lavorava sotto Silla Longhi

LONGHI Paolo ARTIERE
Viggiù

Artiere viggiutesi a Roma dal 1500 al 1650 , figlio di Silla altro fratello

LONGHI Sebastiano ARTIERE
Viggiù

Artiere viggiutesi a Roma dal 1500 al 1650 , figlio di Silla altro fratello

LONGHI Silla (Giacomo )* SC
Viggiù 1568 - Roma 1630
detto Silla da Viggiù

Figlio di Tommaso da Viggiù, nel 1578 si stabilì a Roma
Operoso a Roma con statue in stile barocco come quello di Sisto V° e quella di Aronne nella basilica Lateranense. Altre statue nella cappella Borghese sono dedicate a Paolo V° e Clemente VIII°. In santa Maria Maggiore suoi i bassorilievi della incoronazione di Pio V°. Altre opere sono la statua del cardinale Alessandrino in santa Maria sopra Minerva ed i restauri delle sculture della colonna Antoniana. Autore (?) del tritone della fontana di piazza Navona.
Gli sono attribuiti diversi bassorilievi nel Duomo di Nonantola ( MO) nel 1568-72.
Eseguì la tomba di Caterina Orsini nella chiesa di santa Caterina a Formiello di Napoli.
Fece i rilievi di san Petronio a Bologna

LONGHI Stefano* INT/ORN/SC
Viggiù 1559 - Roma 11/4/ 1639

Eseguì molti lavori di intaglio: tabernacoli, piedestalli, griffi, stelle, armi che figurano nella chiesa di san Giovanni in Laterano ( dal 1597 al 1609 ), ornamenti nella cappella della Madonna in santa Maria Maggiore sempre a Roma e alla cappella del cardinale Cusano nell’oratorio di santa Maria in Vallicella.

LONGHI Tommaso SC
Viggiù citato fine ‘500

Padre dello scultore Silla.

LUCINO Carlo LAP
Saltrio cit. 1676

Unitamente a Ottaviano Marchesi consegna pietre lavorate per la Chiesa di Sant’Antonio di Lugano.

MACIA(C)CHINI Carlo* ARCH
Induno Olona 2/4/1818 -Varese 10 /6/ 1899

Di umili origini iniziò come ebanista, suo il coro della parrocchiale di Bodio.
Trasferitosi a Milano, sempre come ebanista, frequentò i corsi di Ornato e Architettura a Brera. Il suo successo iniziò quando vinse il concorso per la realizzazione del Cimitero Monumentale di Milano i cui lavori durarono parecchi anni. A Varese progetto il cimitero di Giubiano nel 1879.
Il suo stile che si muove tra il romanico e il gotico, con influssi orientali non disdegnando l'utilizzo della pianta a croce greca non comune nelle chiese cristiane cattoliche.
Sue opere principali e locali:
-facciata santa Maria del Carmine, Milano
- facciata san Marco, Milano 1873
- facciata san Simpliciano, Milano,1870
- chiesa di San Spiridione a Trieste
- cimitero monumentale di Milano, in stile gotico-lombardo, 1866, fronte a portici, gradinata, famedio, pantheon, criptoportici, gallerie, opera grandiosa in cui volle essere sepolto
- facciata collegiata di san Lorenzo a Voghera, 1875
- in san Vittore a Varese, completò gli schienali dei pulpiti e restaurò gli intagli dei pulpiti e delle cantorie, opere di Bernardino Castelli
- progetto altare dell’Addolorata san Vittore di Varese nel 1882
- progetto del campanile di santa Maria in Piazza a Busto Arsizio, eretto al posto di una vecchia torre
- facciata del cimitero di Arsago Seprio
- disegno del pulpito, eseguito dal Bossi, della parrocchiale di santa Maria ad Azzate, rappresentante i fatti del nuovo testamento
- santa Maria Assunta a Gallarate
- chiesa di san Giovanni Battista a Induno Olona
- la cupola del duomo di Pavia

MARAZZI Giacomo SC??
Clivio ??- Chambery 1870?


Definito distinto artista.

MARCHESE Andrea CAPOMASTRO/PICCAPIETRE
Saltrio cit. 1719/29

Nel 1719 firma, assieme al capomastro piccapietre Alessandro Piazzolo, un contratto per la lavorazione di pietre di Gassino destinate al cantiere della Basilica di Superga (Torino), secondo le istruzioni dell'ingegner Bertola.
In questa occasione si afferma che il Marchese e il suo compagno di lavoro sono entrambi originari di Como.
Nel 1729 Andrea Marchese è nuovamente attivo per il cantiere di Superga, poichè firma un contratto per la provvisione di 55 scalini in pietra per la scala principale della chiesa: in questo caso l'origine del capomastro viene indicata nel paese di Saltrio.
Questa informazione viene confermata nel 1731, quando firma un nuovo contratto per la provvisione di 42 scalini di pietra da collocare nella sala d'armi dell'Arsenale di Torino, impegnandosi a seguire le istruzioni e il disegno di Filippo Juvarra. In quest'ultima occasione si dichiara inoltre che il capomastro abita a Piasco, nel saluzzese (Cuneo).

MARCHESI Carlo Girolano* SC
Saltrio 8/3/1760 - Saltrio 3/4/1830

Padre di Pompeo e di Luigi, scultore eminente nella Fabbrica del Duomo di Milano dal 1786 a soli 26 anni. Il Duomo ospita circa 40 sue scultore, distribuite fra l’interno e le guglie. Prendendo esempio dal padre, Pompeo studiò all’accademia di Brera, dove ottenne la cattedra di scultura nel 1826 per mantenerla per 26 anni. A Milano, dove su soprannominato “el Dio dei Piccaprei” (il Dio dei Picassassi) fu circondato da una stima tale che ci si interessava ai suoi lavori ancora prima che fossero finite. Al paese natale dono la suo opera “La Pietà”, attualmente conservata presso S. Giorgio. Diede notevole impulso al sorgere della Galleria d’Arte Moderna di Milano, dove, in una sala riservata, sono esposte 95 delle sue opere, sparse anche in tutto il mondo. Nella facciata del Duomo suo il bassorilievo “ il sacrificio di Noè e “Iddio che appare a Mosè nel roveto ardente “ Eseguì lavori in diverse chiese dal Canton Ticino e per il Duomo di Lugano

MARCHESI Domenico* LAPICIDA
Saltrio op. 1600

Operoso a Roma come scalpellino.

MARCHESI Domenico LAP
MARCHESI Giacomo LAP
Saltrio op. 1647

Per la Chiesa di Sant’Antonio di Lugano consegnano 24 scalini e quattro colonne.

MARCHESI Francesco SC/LAP
Saltrio cit. 1748

A Capolago nella Chiesa Parrocchiale esegue l’altare.

MARCHESI G. Francesco SC/LAP
Saltrio cit. 1585

Nel 1585 stipula in società con Annibale Giudici un contratto per la fornitura di quattro colonne per reggere il tiburio della chiesa di San Vittore di Varese.

MARCHESI Giacomo LAP
Saltrio cit. 1751/63

A Bellinzona nella Collegiata dei SS. Pietro e Stefano con Marsilio Sant’Elia esegue la pavimentazione in pietra di Saltrio nel 1751. Nel 1763 a Bellinzona per la Collegiata dei SS. Pietro e Stefano stipulano un contratto con Antonio Giudice per la costruzione dell’Altare Maggiore, messo poi in opera con Bernardo Giudice.

MARCHESI Giovanni SC
Saltrio cit. 1536

Capo della Congregazione dei Lapicida a Roma, tiene rapporti con Michelangelo Buonarrotti il quale gli affida alcuni lavori per la tomba del Papa Giulio II.

MARCHESI Giuseppe* SC
Saltrio 13/10/1805 - Arzo CH 21/8/1857

Fratello di Luigi e Pompeo. Sacerdote e artista dalla vita travagliata, dopo varie vicissitudini si trasferì in Canton Ticino. Suo figli Gerolamo fu marmorino.

MARCHESI Giuseppe SC
Saltrio cit.1707/19

A Ghemme nell Chiesa Parrocchiale dell’Assunta esegue la balaustra della Cappella di Santa Maria nel 1707.
A Sizzano nella chiesa Parrocchiale di San Vittore nel 1719 esegue il fonte battesimale.

MARCHESI Luigi * SC
Saltrio 7/4/1799 - 28 dicembre 1874

Fratello di Pompeo. Il padre scultore della fabbrica del Duomo di Milano, in ancor giovane età lo porta con se a Milano facendogli frequentare l’Accademia di Brera nella quale conseguì risultati brillanti e si rilevò uno dei migliori allievi.
Nel 1818 venne premiato nel concorso di seconda classe, per figura, disegno e plastica; nel 1819 ricevette un secondo premio per un disegno che rappresentava Cefalo e Procri, presentato sotto il motto "Intanto con maniere alme e devote. Spria l’alma infelice del mio volto".
Nel 1823 entrò a far parte degli scultori del Duomo di Milano e manterrà l’incarico per circa quarant’anni, durante i quali vennero commissionate oltre trenta statue di piccola, media e grandezza naturale, delle quali le più importanti sono: San Mario, San Calimero, San Patrizio e Sant’Ignazio di Loyola. Alle varie mostre di Brera espose parecchi busti, commissionati dalla nobiltà milanese, giudicati con favore per la perfetta esecuzione e per la capacità di ritrarre il personaggio con molta somiglianza. Nel 1826 realizzò 9 statue da eseguirsi in terracotta "Gesù nella Sindone", da collocarsi nella cappella del Santuario di Varallo.
Sue opere:
- 1833 il bassorilievo in gesso "La deposizione dalla Croce" poi eseguito in marmo
- Como nella Villa Olmo un suo busto ritrae la nobildonna comasca Felicia Giovio Perpenti, letterata e scrittrice.
- Saltrio, Cappella di famiglia, sono conservati due busti eseguiti nel 1838 che ritraggono i genitori
- nel 1834 è presente con il bassorilievo "La fondazione di Milano – l’Arciduca Ferdinando protettore delle arti e delle scienze" posto all’interno di un castello dei Caselli Daziari
- sull’Arco della pace è collocato l’elogiato "Busto di Cerere".
- nel 1838 esegue il bassorilievo della fondazione dell’Ospedale, in stucco, composto da 13 figure, collocato sul frontale dell’edificio, in cui spicca la figura di Laura Visconti Ciceri mentre firma l’atto costitutivo della istituzione.
- nel 1839, gli commissionò il monumento alla memoria della figlia Ciceri Ala Ponzone, pure benefattrice, ultimato tra il 1842/43.
- il 18 aprile 1848 si ha l’inaugurazione del monumento alla Contessa Laura Visconti Ciceri, fondatrice dell’Ospedale Fatebenesorelle, opera di Luigi Marchesi, si trasforma in una manifestazione patriottica.
- nel 1855 i fratelli Giacomo e Filippo Ciani fanno costruire in pieno centro di Lugano un albergo destinato ad essere uno dei più prestigiosi della città. All’artista affidano l’incarico di eseguire i cosiddetti "Telamoni", un gruppo di colossali statue che sostengono l’accesso all’albergo, unitamente a pregevoli fregi ornamentali e busti sulla facciata.
Altre sue opere:
- Milano ad Affori nella Chiesa Parrocchiale di Santa Cristina
- Saltrio presso la Chiesa di San Giorgio di sono custoditi i suoi due gessi.
- Milano – Chiesa di Santa Maria Podone nell’ Absidea suo il tempietto con Cristo e due Angeli.
- Vimercate nell’ospedale Ospedale il monumento al fisico Francesco Valcamonica.
- Saltrio – Chiesa Parrocchiale dei SS. Gervaso e Protaso Madonna con le mani congiunte.
- Varese – Castellanza di Biumo Inferiore – Chiesa Parrocchiale di San Pietro e Paolo
Ritornò al suo paese natio, nella modesta casa dei suoi avi e trascorse gli ultimi anni della sua esistenza in un clima più sereno e tranquillo.

MARCHESI Ottavio LAP
Saltrio cit. 1676

Unitamente a Carlo Lucino consegna pietre lavorate per la Chiesa di Sant’Antonio di Lugano.

MARCHESI Pietro SC
Saltrio cit. 1698/1700

A Sillavengo nella chiesa Parrocchiale di San Giovanni esegue balaustra dell’Altare Maggiore. Tra il 1698 e il 1700 con Pompeo Marchesi esegue l’altar maggiore a Sizzano nell Chiesa Parrocchiale di San Vittore.

MARCHESI Pietro Giacomo LAP
Saltrio cit. 1614/17

Nel 1614 a Origlio Canton Ticino, fornisce due colonne per la Chiesa della B. Vergine e San Giorgio. Nel 1617 sempre a Origlio per la Chiesa della B. Vergine e San Giorgio consegna 78 scalini.

MARCHESI Pompeo* SC
Saltrio 7/8/1783 - Milano 7/2/1858

Il padre Carlo Gerolamo, scultore e statuario presso il Duomo di Milano, lo portò con sé a Milano in età giovanissima, facendogli poi frequentare l'Accademia di Belle Arti di Brera. Nel 1804 vinse il concorso per l'alunnato a Roma per frequentare i corsi di scultura dell' Accademia romana, allora sotto la direzione di Antonio Canova. Tornò a Milano nel 1810, senza aver terminato gli studi di scultura, e da quel momento iniziò la sua attività artistica. Fu allievo del Canova e professore di scultura a Brera.
Si stabilì a Milano dopo un soggiorno di studio di tre anni ( 1805/8 ) a Roma.
Divenne in breve una delle figure di maggior rilievo negli ambienti artistici della città lavorando sia per la Fabbrica del Duomo sia per privati. Fu un artista fecondissimo ed ebbe una fama vastissima presso i contemporanei.
Sue opere si trovano in Milano:
- Duomo, statue di san Carlo e sant’Ambrogio, in collaborazione con G. Monti,
-Scala, diversi busti,
- varie opere sull’Arco della Pace,
- Brera, monumento a Cesare Beccaria,
- san Carlo al corso, gruppo marmoreo con san Carlo che comunica san Luigi Gonzaga,
- fregi a palazzo Archinto,
- alla Gam, busto dell’Appiani e vari bozzetti in terracotta
- statue a Porta Venezia,
- busti di benefattori all’Istituto dei Ciechi,
- Como, Tremezzo, Loveno, Brescia, Pavia,
Si ricordano di lui :
- la statua di Carlo Emanuele a Novars
- quella di Volta a Como 1838
- quella di Goethe alla biblioteca di Francoforte
- eseguì anche due statue per il castello dell’imperatore a Gratz e per la residenza Hofleurg di Vienna
- suo il monumento funerario a Emanuele Filiberto a Torino.
Nella nostra zona sue opere a :
- Biumo inferiore, san Pietro e Paolo, Madonna marmorea
- a Saltrio in Municipio, nella parrocchiale e nella chiesetta di an Giorgio
- Saronno, nel Santuario, il monumento a Giuditta Pasta e il monumento “ alla generosità dei milanesi “
Ottima biografia il volume di Sassi Amerigo, Pompeo Marchesi scultore, Comune di Saltrio, 1983.

MARCHESI Pompeo SC
Saltrio cit. 1698/1714

Tra il 1698 e il 1700 con Pietro Marchesi esegue l’altar maggiore a Sizzano nell Chiesa Parrocchiale di San Vittore.
Nel 1714 esegue l’altare nella cappella destra della chiesa di San Martino ad Asti già dei Padri Barnabiti. Risulta che Pompeo Marchesi con altri della casata svolsero un ruolo importante nell’attività locale dell’arte scultorea.

MARIANI Pietro PITT
Viggiù ??? cit. 1839

Lavorò, con altri, all’abbellimento di palazzo Borromeo a Viggiù.

MASSONE Bernardino LAP/SC
Viggiù cit. 16° sec.

Lapicida che lavorò alla villa Taverna di Frascati.

MOLINA ??? ARCH
Clivio - Pavia 1830

Fu professore all’Università di Pavia

MOLINA Giovanni SC
Viggiù op. 1919/39

Sue opere nei cimiteri di Giubiano e Bizzozzero.

MOLINARI Abbondio SC/ARC
Clivio 1814/1876

Fu capo di una società saltriese per la costruzione dell’ Arco della stazione di Porta Nuova a Torino e sempre qui fu il responsabile delle decorazioni di palazzo Carignano. Diresse i lavori alla casa Vela a Ligornetto. Lavorò all’Arco della Pace ed ai capitelli di san Carlo in Milano.
Una Madonna è conservata nella sua casa a Clivio.
Tutte le sue opere marmoree ( capitelli, altari, e restauri ) sono elencate nel memoriale del figlio Michelangelo, tra queste opere a Lugano, Mendrisio, Milano, Besana Brianza, Vailate, Oleggio, Gallarate, Novara, Corbetta, Cantù, Suello, Armeno,
Como, Besozzo, Varano Borghi, saltrio, ed altre.

MOLINARI Battista SC
Clivio - Tradate cit. 1810

Distinto artista in marmo, diresse i lavori di casa Sopranzi a Tradate, ove morì.

MOLINARI Michelangelo SC
Clivio 1839-1899

Figlio di Abbondio, fu sindaco di Clivio dal 1875-1890 ed autore di un memoriale dedicato alla sua famiglia.

- Lione, palazzo della Borsa
- Lione, palazzo della Prefettura
- Torino, albergo Liguria
- Belgirate, villa Prestinoni
- Lugano, monumento Anderlini
- Bellinzona, monumento Colombo
- Arcore, monumento Giuliani
- Varese, palazzo Estense
- Lucerna
- Clivio
- Brisino

MONTI Francesco SC
Viggiù nato 1879 -

Autore dei capitelli della Madonna della Croce a Viggiù. A Villa Borromeo, nelle scuderie gli affreschi e le teste in terracotta sono sua opera è dipinto affresco, ornato all'esterno di teste da cavallo, ben modellato dal Monti. Dello stesso Monti è pure lo stemma Borromeo in marmo bianco che orna l'interno della gran porta gotica che dalla Via Borromeo mette nel giardino.

MONZINI Antonio STUC/SC
Clivio 1739-1800

Scultore e stuccatore, è documentato negli anni tra il 1759 e il 1798.
Le sue opere, soprattutto altari, sono in numerose chiese del Mendrisiotto: Sagno, Castel S. Pietro, Coldrerio, Caneggio, Ligornetto, Tremona.
A Brunate (CO),chiesa di S. Andrea: ancona tardo-quattrocentesca di Santa Guglielma, inquadrata in un'anconetta di marmo scolpita nel 1745.
Eresse l’altare del Crocifisso nella parrocchia di Clivio verso il 1770.

MONZINI Gelindo SC
Clivio 1840-1914

Allievo di Abbondio Molinari, frequentò le scuole di Belle Arti a Milano.
Espose a:
- Parigi nel 1878 l ‘opera <il mendicante>
- Nizza nel 1883 <la fanciulla della farfalla>
- Melbourne nel 1880
- suoi busti nella cappella Buzzi a Clivio

NEGRETTI Angelo * SC
Viggiù 27/11/1881 - Monaco di Baviera 25/7/ 1963

Studiò all’Accademia di Monaco. Sua una < discesa dalla Croce > nella chiesa di Niederaschau, altra statua nella chiesa di Aschau. Autore dell’ obelisco, nel 1926, nel cimitero militare italiano di Stahnsdorf

OLGIATE Francesco SC
Viggiù cit. 1732

Nel 1732 venne stipulato il contratto con i marmisti Giuseppe Buzzi e Francesco Olgiate di Viggiù per un un altare con fregi marmorei sul tipo di quelli del Borgo S. Andrea di Novara per la parrocchiale di Quarna di Sotto.

ORELLI SALERNI Egogle * PITT
Induno Olona 1884 - Ganna 1974

Fu premiata dalla società delle Belle Arti della Permanente di Milano.
Moglie del musicista Federico Salerni, maestro al Conservatorio di Milano.

ORRIGONI Antonio QUAD/ORN
Viggiù ‘800

Con i figli Gerolamo, Guido ( 1848-1924) e Nestore operarono in Duomo.

ORRIGONI Carlo SC
Besano?? cit. primi 900

Riparò il piedestallo della statua dell’immacolata sul colle san Martino a Besano.

ORRIGONI Gerolamo QUAD/ORN
Viggiù ‘800

Con il padre Antonio e i fratelli Guido ( 1848-1924) e Nestore operarono in Duomo.

ORRIGONI Guido QUAD/ORN
Viggiù 1848-1924

Con il padre Antonio e i fratelli Gerolamo e Nestore operarono in Duomo.

ORRIGONI Nestore QUAD/ORN
Viggiù ‘800

Con il padre Antonio e i fratelli Gerolamo e Guido operarono in Duomo.

PARACCA Francesco SC
Saltrio cit. 1825/39

Alla Certosa di Pavia con i figli Stefano e Giuseppe si recano periodicamente da aprile a novembre per l’esecuzione di opere di rifacimento in pietra di Saltrio, sia all’interno sia sulla facciata. Ha collaborato anche Giacomo Cassi di Bernardo.

PARACHA Giovanni Battista SC
Saltrio op. 1703

A Torino nella Chiesa della Confraternita della Santissima Trinità ( architetto Juvara) nel 1703 i Magistri Giovanni Battista Paracha e Andrea Donato Dongo eseguono i piedistalli laterali dell’Altare Maggiore.

PARACHA Pietro SC
Saltrio op. 1677

Costruì le balaustre di broccatello su disegno del Rusca nella parrocchiale di Crenna.

PARINI Dante * PITT/SC
Brusimpiano 21/11/1890 - 11/4/1969

Studiò a Brera con Enrico Butti. Si dedicò prevalentemente all’arte sepolcrale. Suo il monumento ai Caduti di Niguarda in piazza Gran Paradiso a Milano, del 1924. Suoi i monumenti ai Caduti di Induno Olona e Tarquinia. Espose con gli < Amici dell’arte > a Varese nel 1921. Sue sculture e bassorilievi a san Felice di Parabiago.

PASETTI Antonio* PITT
Arcisate 7/11/1882 Milano 1972

Studiò a Brera con Tallone e Pogliaghi.
Si dedicò prevalentemente all’affresco sacro, pur eseguendo ritratti e paesaggi.
Partecipò alle biennali di Brera nel 1914 e nel 1920 e mostre alla Permanente e a Varese.
- Sue opere si trovano a:
- Rivolta d’Adda, chiesa dell’ospedale
- Saronno, chiesa dell’ospedale
- Arcisate, la Crocifissione nella
parrocchiale
- Vedano Olona, nella parrocchiale 1932/3
- Casasco, nella parrocchiale
- Origgio, nella parrocchiale 1940/1
- Milano, palazzo Cornaglia
- Milano, case Lisio e Peck
- Cedegolo BS, villa Simoncini
- Iseo, villa De Vecchi
- Chignolo PO, nella parrocchiale
- Pellio inferiore, nella parrocchiale
- Madrid, ambasciata italiana

PASETTI Luigi * PITT
Arcisate 1882- 1945

Svolse la sua attività a Milano.

PELLEGATTA Carlo Cesare * SC
Viggiù op. 1723

Eseguì le belle fontane di pietra di Viggiù a villa Bozzolo. A Novara nella Chiesa Parrocchiale di San Quirico nel 1727:
< Magistro Giudice Giovanni qd. Bernardino di Saltrio con Cesare Pellegatta qd. Andrea di Viggiù eseguono due balaustre >.

PELLEGATTA Giacomo PITT
Viggiù 1768 - 1850

Pittore di prospettiva e ornatista, diplomato a Brera . E’ considerato fra i capiscuola del genere.

Sue opere:
- sale del ridotto della Scala
- oratorio di Barzanò
- a Como al teatro Sociale
- a Varese sale dei palazzi Dandolo, Adamoli, Grossi, Adami
- una sala a chiaroscuro nella villa Borromeo a Viggiù

PELLEGATTA Giacomo QUADR
Viggiù CIT. 1845 - 1875

Fu ornatista quadratore al Duomo di Milano dal 1845 al 1875.
Lavorò a palazzo Borromeo a Viggiù nel 1839.

PELLEGATTA Santino * SC
Viggiù?? 1825-1901

Figlio o nipote di Giacomo. Operò nel castello di Tradate. Suo il busto del procuratore Luigi Longhi nel municipio di Viggiù.
Fu scultore, professore e scrittore ( Guida storico-artistica - descrittiva di Viggiù' e suoi dintorni..., Milano, tip. edit. Verri, 1894).

PIATTI Antonio * PITT
Viggiù 12/6/1875 - Milano 29 /8/1962

Figlio dello scultore Domenico, si avviò alla scultura sotto la guida paterna e a dodici anni lavorava nella bottega di famiglia. In seguito si perfezionò con Leonardo Bistolfi a Torino. Si dedico, poi, alla pittura . A 17 anni si iscrisse alla scuola di disegno dell’Istituto tecnico di Cuneo, ove si era trasferita la famiglia ma seguendo i corsi a Brera.
Ancora studente nel 1901 partecipò alla prima esposizione d’arte di Varese. Espose a Torino dove ottenne la medaglia d’argento. Nel 1903 vinse il premio nazionale di pittura alla biennale di Brera col quadro “ Supremo dolore”.
Nel 1904 vinse il premio Pensionato Oggioni che gli permise soggiorni a Parigi e Roma. Da allora partecipò a tutte le principali esposizioni all’Italia e all’estero.
Per 16 anni primeggiò alle Biennali di Venezia. Una sua opera riprodotta su cartolina “ Il ponticello dei sospiri” fu riprodotta con successo per oltre 50 anni.
Inizialmente si indirizzo verso la pittura storica e di genere, successivamente si accostò alla ritrattistica e al paesaggio.
Una buona raccolta di sue opere si trova alla GAM di Milano.
A capolavori di pittura volle ogni tanto affiancare qualche prodotto della sua primitiva passione per la scultura, così che egli può essere giustamente considerato, oltre che pittore, scultore emerito esempio nel 1924 scolpì una lapide con busto incassata nella facciata del Municipio di Laveno.
Fu amico di molti artisti tra cui Furrer e Weiss.
E' anche autore di opere letterarie tra cui Viggiù terra di artisti, Vita d'artista e L'isola del sole.

PIATTI Domenico * PITT
Viggiù 6/10/1848 - 28/11/1915

Notevole scultore ed un abile disegnatore.
La famiglia Piatti originaria del Varesotto, fin dai primi anni dell'ottocento iniziò la sua
produzione artistica, dapprima nel paese d'origine poi a seguito dell‘estendersi della fama di artisti, sia in campo pittorico che scultoreo, allargò l‘attività fuori della provincia e all'estero.
Nel corso dell'ottocento, diffondendosi sempre più la richiesta d'arte cimiteriale da parte della ricca borghesia in Piemonte e in relazione alla carenza di abili artigiani nel cuneese, la famiglia Piatti fu indotta a trasferirsi a Cuneo ed aprire un laboratorio di scultura sull'attuale Lungogesso Giovanni XXIII, all‘angolo con Via Peveragno.
Apprezzati ben presto in tutta la provincia, il Laboratorio Piatti eseguì numerose opere d'arte funeraria e lapidi commemorative, all'inizio in stile eclettico, successivamente, sotto l‘influenza dalla cultura e tendenza artistica del noto scultore Leonardo Bistolfi, delineò sempre più con sinuosità e scorrevolezza le caratteristiche essenziali dello stile "Liberty".
A Cuneo la scalinata "degli sposi" di Corso Giovanni XXIII è intitolata ai fratelli Antonio, Leonardo e Luigi Piatti, artisti e scultori varesotti figli di Domenico che verso la fine dell'800 si trasferì da Viggiù nel cuneese per eseguire alcuni lavori presso il Santuario di Vicoforte, dichiarato in quegli anni monumento nazionale.
A Cuneo la famiglia Piatti aprì un laboratorio di lavorazione del marmo che realizzò alcune opere e monumenti di notevole bellezza artistica.

PIATTI LEONARDO * SC
Viggiù 13 /10/ 1877- Cuneo 11/4/1945

Alla morte del padre nel 1915 ereditò l'avviato laboratorio di scultura cui seppe dare un'impronta personale e crescente prestigio.
Leonardo Piatti pur essendo nato a Viggiù si considerava cittadino cuneese, poiché a Cuneo sviluppò il Suo estro artistico e diede lustro alla città con numerose opere tuttora presenti nel Cimitero Urbano, nel giardino della villa Piatti, nel Santuario di Madonna della Riva, nel Santuario degli Angeli e in numerosi altri luoghi della città.
I due busti - "Il giovane guerriero" e "Afrodite" - collocati a Cuneo sulla scalinata "degli sposi" di Corso Giovanni XXIII, testimoniano la sua arte.

PIATTI LUIGI * SC
Viggiù 22/6/1881- Roma 19/3/ 1939

Collaborò con il fratello Leonardo, nel laboratorio cuneese, alla realizzazione di numerose opere scultoree esposte in città, prima di trasferirsi a Roma dove si specializzò nell'arte funeraria e nella decorazione nella sua bottega vicino al Cimitero del Verano.
Morì in un incidente ferroviario.

PIATTI PATRIZIO SC
Viggiù??? 1824 - New York 1888

Il <The New York Times> in data 22 luglio 1888 riporta un articolo dedicando alla morte dello scultore Patrizio Piatti. Lo dice fratello del artista Antonio che fu incoronato dal governo per i suoi meriti artistici. Frequentò Brera e partecipò ai moti del 1848 e viene definito amico intimo di Garibaldi. Arrivò a New York nel 1850 e fu fratello dello scultore Emilio Fernando nato a a New York nel 1859.
Elenca poi una serie di opere tutte al Greenwood Cemetery:
- monumento al colonnello Vosburg del 71°
- il monumento al Capitano di mare
- il Griffith Memorial

PIAZZA Giovanni(Giovan Battista) * SC
Viggiù 13/8/1801- Milano 1827

Studiò scultura a Brera, allievo del Pacetti.
A 20 anni vinse il pensionato a Roma, al ritorno a Milano, a 26 anni, morì.
Opere:
- la famiglia Niobe, bassorilievo in terracotta premiato nel 1822 a Brera, ora alla Gam
- monumento al padre, chiesa della Croce a Viggiù
- due medaglioni di apostoli, chiesa della Madonnina a Viggiù
- due statue nella facciata di san Giuseppe a Milano ( san Palladio e Pietro l’eremita)
- tre statue per il duomo di Milano.

PIETRO ANTONIO da LAP
Saltrio cit. 1536

E’ citato in una indizione del 9 luglio 1536 della Congregazione dei Lapicida a Roma.

PIETRO da ARCH *
Brusimpiano cit. 1570/7

Ci giunge la notizia in quanto il prevosto di Besozzo inviò in curia a Milano “ un dissegno della stessa cappella ( cappella grande in sant’Alessandro a Besozzo) fatto da un maestro Pietro da Brusimpiano molto perito nell’arte dell’edificare...”
Colombo commenta:” non è che un abile capomastro sollecitato dal prevosto a tirar quattro righe”

POMA Giambattista ARC
Ardena 7/5/1682 op. 1728

Progettò la chiesa di san Pietro d’Alcantara a Parma costruita tra il 1728/35.

POMA Vincenzo ARC
Ardena ??? cit. 1780

Allievo di Petitot, nel 1780 vinse il 2° premio di architettura all’Accademia Parmense

PONZIO Flaminio * ARC
Viggiù 1560 – Roma, 1613

Recatosi, ancora giovane,a Roma, operò nella corrente culturale architettonica conclusiva del manierismo mediata con accenni al barocco. La protezione della famiglia Borghese gli assicurò molti importanti incarichi.
Nominato da Paolo V "architetto di Sua Santità e di Palazzo" principalmente per questo papa che lo incaricò di ampliare il palazzo del Quirinale
Le principali sue opere principali sono tutte a Roma:
- 1600 casa di Flaminio Ponzio
- 1605-1611 Cappella di Paolo V° in Santa Maria Maggiore
- 1605-1607 Facciata su via Ripetta di Palazzo Borghese
1608 -oratorio in san Gregorio al Celio
- 1609-1613 Casino di Villa Borghese
- 1613 Palazzo Sciarra
- restauro, con l'aggiunta di una nuova cupola, della chiesa di Sant'Eligio degli Orefici
- 1610 la fontana Dell’Acqua Paola al Gianicolo
- Villa Torlonia in Frascati
- 1612 Basilica di San Sebastiano fuori le mura, che sarà ultimata da Giovanni Vasanzio( Jan Van Santen), suoi socio in altre opere.
Altre committenze per :
- Portale seicentesco della Biblioteca di Agapito
- S. Eligio degli Orefici
- Casa grande dei Barberini
- Convento delle monache cistercensi di S. Susanna
- Madonna dei Monti
- Palazzo del Quirinale
- Palazzo della Panetteria
- Palazzo Rospigliosi Pallavicini
- Palazzo Sciarra Colonna di Carbognano
- villa Torlonia a Frascati

PORTALUPPI Emilio* SC/ARCH
Arcisate 15/10/1881 - Arcisate 18 / 6 / 1974

Partì per Barre, Vermont, la capitale mondiale del granito, nel 1903. Il suo talento tecnico e artistico lo portò a Milford, New Hampshire. Viene descritto come scultore più che scalpellino, cosa che lo faceva emergere alla Tonella & Sons Granite and Manufacturing Company specializzata in monumenti funerari di ogni tipo, ma anche nella pavimentazioni e opere in pietra. Successivamente lo troviamo impiegato presso la P.C. Felli & Co
Nell’autunno del 1911 Portaluppi fece un viaggio in Italia per rivedere la famiglia. Nella primavera del 1912 decise di ritornare in America e acquistò un biglietto di seconda classe sul Titanic. Si imbarcò a Cherbourg in Francia e il 14 aprile 1912 fu uno dei sopravvissuti alla tragedia del Titanic.
Nel 1919 lo troviamo nuovamente negli USA a Passaic, New Jersey. Vicende alterne con frequenti viaggi tra Stati Uniti e Italia.
Nel 1938 Portaluppi è residente a Brooklyn, New York impegnato nella società A. Farranda & Son in Woodside, New York. Problemi con la cittadinanza e con la famiglia. Portaluppi fece un ultimo viaggio in Italia nel 1965 a bordo del piroscafo Cristoforo Colombo. L’ultimo per restare poi a trascorrere gli ultimi anni ad Arcisate accanto alla figlia e alla sua famiglia. Ogni tanto qualche vacanza ad Alassio dove la fama di sopravvissuto del Titanic lo aveva preceduto e accompagnato nelle sue passeggiate sul lungomare.

QUATTRINI BUZZI Giuseppe SC
Viggiù op. 1759

Eseguì l’altare della SS. Annunciata nella chiesa di santo Stefano a Viggiù.

RASETTI Giuseppe INT
Clivio cit. 1718

Apparteneva alla famiglia detta Mornè.
Fece lavori in legno in Clivio.

RASETTI Giuseppe SC
Viggiù 1845-1942

Sue opere nei Musei Civici Viggiutesi.

RIGOLA Giuseppe Ignazio INT
Brusino di Brusimpiano cit. 1750

Ricordato come l’eremita di Brusino. Nel 1750 dona alla parrocchiale di Besano due armadi, da lui intagliati, alla parrocchiale di Besano.

RIZZI Antonio SC
Viggiù 1858

Studiò a Viggiù e a Marsiglia ove si diplomò nel 1877. Trasferitosi a fine secolo a Rosario si dedicò come scultore in un deposito di marmi. Diversi sono le sue opere cimiteriali tra le quali quello a Leopoldo Guerra. Fece parte della commissione direttiva e ispettore alle scuole della società Unione e Benevolenza di Rosario.

ROBBIANI Giovanni Achille SC
Saltrio 5 /5 /1856

Autore del monumento dedicato a Giuseppe Garibaldi ed ai Caduti per l'Unità d'Italia a Saltrio ispirato a quello che venne eretto ad Intra progettato dalla scultore Angelo VIOTTI. Visse a Intra.

ROLAND (Francesco) da ARCH
Brusimpiano op. 1565

Verso il 1564 Francesco Roland de Brusimpian lavora a Tarnopol, regione di Leopoli come capomastro.

ROMANO Carlo * SC
Viggiù 11/7/1810 - Milano 13/3/1883

Nel 1833 frequenta Brera sotto Marchesi ed all’esposizione dell’Accademia di Brera nel 1852 espone due opere. . E’ attivo dal 1856 al 1867 alla fabbrica del Duomo di Milano per la quale produce nel 1852 - santa Radegonda - . A Milano nel 1852 presenta Sansone che strozza il leone e nel 1855 la - coltivazione dei fiori-.
Espone a Torino nel 1855 e Parigi nel 1867.. Scolpì alcune statue per palazzo Reale a Milano. Altre sue opere nel Monumentale di Milano.

RONCHETTI Giuseppe (Lodovico) *PITT
Bisuschio 19/8/1897 -

Fu uno dei fondatori del < Circolo degli artisti > di Varese negli anni ‘20. Espose nel 1922 alla mostra < Amici dell’arte >.

RONCORONI SC
Viggiù cit. 1857

Premiato a Brera alla scuola di ornato.

RUSCONI Battista SC /LAP
Viggiù op. 1905

Restaurò la statua della Immacolata sul colle di san Martino a Viggiù. Abitante a Piamo.


RUSCONI(S) Battista * SC /LAP
Saltrio op. 1591

Risulta console della Corporazione degli scultori e scalpellini a Roma nel giugno 1591.
Autore nel 1588,commissionata da papa Sisto V , della Fontana dei Catecumeni( conosciuta come fontana della Madonna dei Monti) a Roma su disegno di Giacomo della Porta

RUSCONI Enrico * SC
Bisuschio o Varese 11/2/1856 - Viggiù 25/6/1933

Attivo in ambito cimiteriale a Como, Varese ( tomba Tenconi ) e Gallarate. Suo il monumento a Cavallotti a Como e quello al carabiniere Ruzzarin a Arcisate, ed il monumento dei Caduti a Castronno. Sue opere a Berlino, Monaco, Londra, Zurigo e in Brasile.

SANT’ELIA Marsilio LAP/SC
Saltrio cit. 1746/56

Esegue due balaustre nel 1746 a Origlio CH nella Chiesa della Beata Vergine e San Giorgio.
A Ponte Capriasca CH, nella Chiesa Parrocchiale esegue l’altare nel 1747 e nel 1773
sempre a Ponte Capriasca nella Chiesa di Sant’Ambrogio esegue l’altare.
Viene ampliata la fabbrica del Collegio della Chiesa di Sant’Antonio di Lugano e viene citato tra i <Magistri> che eseguirono vari lavori dal 1750 al 1756. Nel 1751 a Bellinzona nella Collegiata dei SS. Pietro e Stefano con Giacomo Marchesi esegue la pavimentazione in pietra di Saltrio.

STEFANO da * SC/ LAP
Vigloe ( Viggiù ) cit. 1347 / 92

Maestro lapicida attivo nel Duomo di Milano.

TABACCHI Luigi PITT
Ardena prima metà 800

Fratello di Odoardo

TANTARDINI Vincenzo * ORN/STAT
Viggiù - morto nel 1890

Laborioso scultore di ornato e statuario. Dal suo laboratorio uscirono molti allievi che primeggiarono ( es. Pietro Cattò di Clivio). Eseguì le figure della porta d’ingresso del palazzo Melzi a Milano e i colossali leoni sul ponte Lambro di Monza. Numerosi suoi lavori ( camini, ornati, fontane..) sussistono a Milano e Vienna. Fu considerati il decano degli Ornatisti di Milano.

TRENTINI Giuseppe PITT/DIS
Clivio metà 800

Morto a 25 anni, lasciò una serie di disegni.

VALMAGINI Domenico ARCH
Brusimpiano luglio 1649 - Arcisate 23/11/1730

Ingegnere e architetto “ ducale” presso Ranuccio Farnese a Parma. Padre di Ignazio che operò ad Austerlitz verso il 1730. Ingegno versatile si occupò del rifacimento di ponti, canali e strade; nel 1694 sarà a Montechiaro per la ricerca di pozzi petroliferi. Alla morte di Ranuccio lascerà Parma per trasferirsi definitivamente a Milano, ove progettò il nuovo teatro ducale.
Nel giugno 1720 stilò una perizia per lavori fatti in sant’ Alessandro ad Arcisate. Aveva stabilito nel testamento di essere sepolto nella chiesa parrocchiale del luogo ove fosse morto.
Sue opere:
- Busseto, palazzo del Monte di Pietà
costruito tra il 1681 e l’82 e Villa Pallavicino
- Parma chiesa di san Vitale completata nel 1676 e il teatro ducale non più esistente
- Piacenza l’ Oratorio di San Cristoforo realizzato tra il 1687 e il 1690, palazzo Ferrari Sacchini del 1687, la chiesa e il convento delle Benedettine nel 1677
- Busto Arsizio, lavorò in san Giovanni Battista
- Milano , lavorò con altri a palazzo reale.

VINCENZO da * SC/ART
Viggiù op. 1564

Lavorò alla scala regia del Vaticano e fece 6 quadri di marmo mischio.