Collaborò con Sommaruga nella
realizzazione delle grandi opere in stile Liberty al Campo dei
fiori e sul colle Campigli. Come industriale fu il
fondatore della Carrozzeria Macchi evoluta
dalla produzione di carrozze prima , automobili e
aerei.
MACCHI Saturnino DEC/PITT
Cavaria noto 1882
Con Isaia Scaltritti decorò la navata e
le due cappelle della parrocchiale dei SS. Quirico e Giulitta di
Cavaria.
MACIA(C)CHINI Carlo ARCH
Induno Olona 2/4/1818 -Varese 10 /6/
1899
Di umili origini iniziò come ebanista,
suo il coro della parrocchiale di Bodio.
Trasferitosi a Milano, sempre come ebanista,
frequentò i corsi di Ornato e Architettura a Brera. Il suo
successo iniziò quando vinse il concorso per la
realizzazione del Cimitero Monumentale di Milano i cui lavori
durarono parecchi anni. A Varese progetto il cimitero di Giubiano
nel 1879.
Il suo stile che si muove tra il romanico e il
gotico, con influssi orientali non disdegnando l'utilizzo della
pianta a croce greca non comune nelle chiese cristiane cattoliche.
Sue opere principali e locali:
- facciata santa Maria del Carmine,
Milano
- facciata san Marco, Milano 1873
- facciata san Simpliciano,
Milano,1870
- chiesa di San Spiridione a
Trieste
- cimitero monumentale di Milano, in stile
gotico-lombardo, 1866, fronte a portici,
gradinata, famedio, pantheon, criptoportici,
galleria, opera grandiosa in cui volle essere
sepolto
- facciata collegiata di san Lorenzo a
Voghera, 1875
- in san Vittore a Varese, completò gli
schienali dei pulpiti e restaurò gli intagli dei pulpiti
e delle cantorie, opere di Bernardino
Castelli
- progetto altare dell'Addolorata san Vittore
di Varese nel 1882
- progetto del campanile di santa Maria in
Piazza a Busto Arsizio, eretto al posto di una
vecchia torre
- facciata del cimitero di Arsago
Seprio
- disegno del pulpito, eseguito dal Bossi,
della parrocchiale di santa Maria ad Azzate,
rappresentante i fatti del nuovo
testamento
- santa Maria Assunta a Gallarate
MAFFEI Antonio Maria
IMPR/CAPOMASTRO
Marzio?? cit. 1733
Nel 1733, assieme all'impresario Leonardo
Ajmetti (originario di Gana nello Stato di Milano), firma il
contratto per la costruzione dei portici delle Regie Segreterie a
Torino, impegnandosi a seguire le istruzioni di Filippo
Juvarra.
In questa occasione il Maffei, abitante nella
città di Torino, è detto figlio del fu Mateo di
Marzio nello Stato di Milano.
MAFFIOLO da SC/ORN
Luino cit. 1483
Nel 1399 incontriamo il maestro Maffiolo da
Luino quale custode del cassero di Talamone ( addetto
probabilmente alla manutenzione e all' ingrandimento).
Citato a Siena tra i maestri comaschi e
luganesi.
MAFFIOLO da PITT
Luino cit. 1483-4
IL 23/6/1483, nell'archivio di Arcisate
è registrata u composizione di lite tra M.d.L.
e Giovanni da Sexa. Viotto lo registra come
< Maffiolo del fu Petrolo di Gabardo di Luino >
MAGATTI Giovanni* ING
Angera op. 1388 - 1406
Ingegnere generale del castello di Milano e di
Pavia, presentato al duca Gian Maria da Michelino da Besozzo.
Attivo anche alla costruzione del Duomo di Milano nel
1406.
Operò nella chiesa di santa Maria fuori
Cuveglio.
MAGATTI Pietro Antonio PITT
Varese 20/6/1691 - Varese 26 /9/ 1767
Dopo un iniziale soggiorno di studio a
Bologna, presso Gian Gioseffo Dal Sole, opera a Codogno nel
1724-1725 per dipingere la via Crucis nel chiostro delle Grazie,
poi in Santa Maria di Sabbioncello di Merate nel 1715, e nel
chiostro del convento dell'Annunciata di Varese, 1726, disegna poi
le statue dell'altare maggiore di San Vittore, realizzate in marmo
nel 1742 da Elia V. Buzzi e le decorazioni profane in ville come
la Recalcati e la Menafoglio.
A Milano operò in Palazzo Dugnani, in
Santa Maria Podone, in Santa Margherita, in San Nazaro, in Santo
Sepolcro e in San Simpliciano.
Sue opere in Palazzo Mezzabarba a Pavia, e per
l' Arciconfraternita del Santissimo del Duomo. Altre opere le
troviamo nelle chiese di Busto Arsizio (San Michele),
di Como (San Bonaventura San Colombano e Santa
Croce in Boscaglia) di Orta San Giulio.
Altre opere in Varese opere in :
- San Rocco, del 1717, perduti
- San Domenico, del 1718, perduti
- gli affreschi della chiesa di San Martino a
Varese, del 1722-1723,
- quelli del coro e dell' anticoro della
chiesa di San Giorgio a Biumo Superiore,
- la pala della Madonna del Rosario per la
basilica di San Vittore a Varese
- vecchio Ospedale
- san Giuseppe
- san Carlo
- sant'Anna, Biumo sup.
- san Francesco, Biumo superiore
- santa Trinità a Bosto
- sala Veratti
- stemma di Varese col Baroffio
- tela san Vittore a Casbeno
- ex voto al museo Baroffio
- santa Trinità a Malnate
L'ultima opera di vasto respiro è la
decorazione ad affresco della chiesa di San Francesco a Pavia,
eseguita in collaborazione con l'allievo Giovan Battista
Ronchelli.
Negli ultimi anni, causa malattia agli occhi,
stemperò i suoi quadri con troppo color
ceruleo.
Fu creato cavaliere e conte lateranense da
Clemente XII con diploma 27/6/1731 Fondamentale il catalogo della
mostra <Coppa S. - Bernardini A. , Pietro Antonio Magatti,
1691-1767, Silvana, Cinisello, 2001>
MAGNI Cesare PITT
Sesto Calende op. 1534
Continuatore del Luini a Saronno.
Opere:
- la Sacra Famiglia nella Parrocchiale di San
Biagio e Santa Maria Immacolata a Codogno
- all'Ambrosiana la Madonna con il Bambino tra
San Pietro e San Girolamo
Il catalogo di Brera che conserva una sua tela
lo indica seguace di Cesare da Sesto
Alla Carrara una Madonna del Parto
Forse attivo anche a Venezia.
MAIMERI Gianni PITT
Varano Borghi 21/6/1884
Milano 25/11/1951
E' stato un pittore e imprenditore italiano.
La Maimeri Spa, è una delle aziende leader nella produzione
e distribuzione di colori per artisti italiana, nota in tutto il
mondo. Non appena ventenne si trasferisce prima a Venezia poi a
Milano per apprendere le tecniche pittoriche.
Fu allievo del Bazzarro, amico di Emilio Gola.
Dal 1906 al 1921 visse in solitudine da autodidatta per
perfezionarsi. La sua prima personale fu alla galleria Geri nel
1918.
Trattò quadri di genere.
Nel 1929 ottenne l'oro alla 3° biennale
di Bologna.
Nel 1931 espose alla galleria Pesaro a
Milano.
Nel 1948 alla galleria Salvetti espose solo
quadri illustranti il Naviglio prima della
distruzione.
Originale una raccolta di disegni di musicisti
che va da Horowitz a Menhuin, da Rubinstein a Prokofiev, da
Gieseking a Fisher, passando per i nostri Toscanini, Mascagni,
Pizzetti, De Sabata, Casella presentata recentemente al teatro Dal
Verme di Milano.
Interessanti i suoi " Diari"
Alla GAM di Milano:
- paesaggio lombardo, olio
- carte e chicchera, olio su
tavola
- neve, olio
MAINO (MAINI) Giovan Battista
SC
Cassano Magnago 7/2/1690 - 29
/7/1752
Settimo figlio di Bartolomeo e Margherita
Borsa. La sua formazione avvenne a Milano allievo del Rusconi, poi
a Roma con Francesco Della Valle. A Roma eseguì tutte le
sue opere più importati, conquistando un solida
fama.
Allievo di Camillo Rusconi ne ereditò
le principali commissioni, come quella dell'esecuzione di un
bassorilievo con la Gloria di San Francesco Regis per i Gesuiti di
Madrid e collaborò alla decorazione dei pennacchi della
cupola dei Santi Luca e Martina.
Lavorò poi a Sant'Agnese in Agone, dove
eseguì il busto di Innocenzo X , alla facciata della
Basilica di Santa Maria Maggiore, con alcune statue allegoriche e
gli furono commissionate dal re di Portogallo alcune statue per la
basilica di Mafra.
Tra il 1732 e il 1735 fu coinvolto, con un
ruolo di primo piano, in uno dei più importanti cantieri
architettonici romani, quello della Cappella Corsini a San
Giovanni in Laterano. Sue sono infatti la statua bronzea
benedicente del pontefice, ispirata a quella berniniana di Urbano
VIII in S. Pietro, e quella del "cardinal nepote" Neri
Corsini.
Inviò anche alcuni rilievi a Siena per
la cappella Chigi nel Duomo, e nel 1735 realizzò su
commissione della Diocesi di Foligno la statua in argento e bronzo
raffigurante San Feliciano, Patrono della
città.
Alcune sue opere :
- monumento al cardinale Neri Corsini ,
1732/5, in san Giovanni in Laterano
- scultura di san Francesco da Paola, in san
Pietro ( altare Filippo Neri )
- realizzò un prototipo in gesso del
gruppo centrale con Oceano della fontana di Trevi . La Fontana di
Trevi è la più grande ed una fra le più note
Fontane di Roma; è considerata all'unanimità una
delle più celebri fontane del mondo.
A Cassano Magnago vi è una statua
marmorea del Battista in san Giulio, eseguita dal cognato Domenico
Scaramucci secondo il suo modellino in gesso.
MAIORCHINO ( detto il )
PITT
Bosco Valtravaglia '700
Così chiamato perché si era
recato a Maiorca per eseguire i dipinti nel palazzo del
Governatore . Al paese natio autore degli affreschi di una Via
Crucis con stazioni dipinte in parte sulle pareti esterne della
Chiesa settecentesca ed in parte in edicole innalzate lungo il
perimetro del sagrato con la tecnica a graffito
MALCOTTI Luigi PITT
Duno ??- morto in guerra a monte Sief il
23/10/1915
Autore degli affreschi nella chiesa di san
Giuliano a Duno.
MAMBRINI Paolo STUC
Cabiaglio op. 1763
Decoratore a stucco con i Salvioni in
sant'Appiano di Cabiaglio.
MANGEZZI Bernardo ARCH
Maccagno cit. 1846
Suo il disegno per il campanile di Caviano nel
Locarnese.
MANTEGAZZA Giacomo PITT/INC
Saronno 14/1/1853 - Cernobbio
19/1/1920
Da giovane lavorò a Milano come
rilegatore di libri, fece poi da garzone a Gerolamo Induno e fu da
questi aiutato a frequentare Brera con Bertini. Qui espose il suo
primo dipinto : Zingari.
Fu pittore di genere e affreschista oltre che
acquafortista. Operò come affreschista al Santuario di
Saronno.
Alla Gam si trovano:
- i nomadi
- pittrici in riva ad un fiume
- ritratto della contessa Casati
Altre su opere:
-Torototela
- Sposalizio in Lombardia
una romanza
- battaglia di Solferino
- dopo la battaglia di san Martino
chi la fa l'aspetti
- bibliofili
- bagni
- nota stonata
MARAZZI Giacomo SC??
Clivio ??- Chambery 1870?
Definito distinto artista.
MARCHESE Andrea
CAPOMASTRO/PICCAPIETRE
Saltrio cit. 1719/29
Nel 1719 firma, assieme al capomastro
piccapietre Alessandro Piazzolo, un contratto per la lavorazione
di pietre di Gassino destinate al cantiere della Basilica di
Superga (Torino), secondo le istruzioni del'ingegner
Bertola.
In questa occasione si afferma che il Marchese
e il suo compagno di lavoro sono entrambi originari di
Como.
Nel 1729 Andrea Marchese è nuovamente
attivo per il cantiere di Superga, poichè firma un
contratto per la provvisione di 55 scalini in pietra per la scala
principale della chiesa: in questo caso l'origine del capomastro
viene indicata nel paese di Saltrio.
Questa informazione viene confermata nel 1731,
quando firma un nuovo contratto per la provvisione di 42 scalini
di pietra da collocare nella sala d'armi dell'Arsenale di Torino,
impegnandosi a seguire le istruzioni e il disegno di Filippo
Juvarra. In quest'ultima occasione si dichiara inoltre che il
capomastro abita a Piasco, nel saluzzese (Cuneo).
MARCHESI Carlo Girolano SC
Saltrio 8/3/1760 - Saltrio
3/4/1830
Padre di Pompeo e di Luigi, scultore eminente
nella Fabbrica del Duomo di Milano dal 1786 . Nella facciata del
Duomo suo il bassorilievo " il sacrificio di Noè e "Iddio
che appare a Mosè nel roveto ardente " Eseguì lavori
in diverse chiese dal Canton Ticino e per il Duomo di
Lugano
MARCHESI Domenico LAP
MARCHESI Giacomo LAP
Saltrio op. 1647
Per la Chiesa di Sant'Antonio di Lugano
consegnano 24 scalini e quattro colonne.
MARCHESI D. LAPICIDA
Saltrio op. 1600
Operoso a Roma come scalpellino.
MARCHESI Francesco SC/LAP
Saltrio cit. 1748
A Capolago nella Chiesa Parrocchiale esegue
l'altare.
MARCHESI Giacomo LAP
Saltrio cit. 1751/63
A Bellinzona nella Collegiata dei SS. Pietro e
Stefano con Marsilio Sant'Elia esegue la pavimentazione in pietra
di Saltrio nel 1751. Nel 1763 a Bellinzona per la Collegiata dei
SS. Pietro e Stefano stipulano un contratto con Antonio Giudice
per la costruzione dell'Altare Maggiore, messo poi in opera con
Bernardo Giudice.
MARCHESI Giovanni SC
Saltrio cit. 1536
Capo della Congregazione dei Lapicida a Roma,
tiene rapporti con Michelangelo Buonarrotti il quale gli affida
alcuni lavori per la tomba del Papa Giulio II.
MARCHESI G. Francesco
SC/LAP
Saltrio cit. 1585
Nel 1585 stipula in società con
Annibale Giudici un contratto per la fornitura di quattro colonne
per reggere il tiburio della chiesa di San Vittore di
Varese.
MARCHESI Giuseppe* SC
Saltrio 13/10/1805 - Arzo CH
21/8/1857
Fratello di Luigi e Pompeo. Sacerdote e
artista dalla vita travagliata, dopo varie vicissitudini si
trasferì in Canton Ticino. Suo figli Gerolamo fu
marmorino.
MARCHESI Giuseppe
Saltrio cit.1707/19
A Ghemme nella Chiesa Parrocchiale
dell'Assunta esegue la balaustra della Cappella di Santa Maria nel
1707.
A Sizzano nella hiesa Parrocchiale di San
Vittore nel 1719 esegue il fonte battesimale.
MARCHESI Luigi SC
Saltrio 7/4/1799
Fratello minore di Pompeo. Opera sua sono i
bassorilievi sulla monumentale Porta Venezia a Milano, sull'arco
della Pace e le statue di Euridice e di Albertolli a Brera.
Statuario in Duomo dal 1823 al 1863.
Sue le statue in gesso nella XVI°
cappella del santuario di Varallo.
MARCHESI Ottavio LAP
Saltrio cit. 1676
Unitamente a Carlo Lucino consegna pietre
lavorate per la Chiesa di Sant'Antonio di Lugano.
MARCHESI Pietro SC
Saltrio cit. 1698/1700
A Sillavengo nella chiesa Parrocchiale di San
Giovanni esegue balaustra dell'Altare Maggiore. Tra il 1698 e il
1700 con Pompeo Marchesi esegue l'altar maggiore a Sizzano nella
Chiesa Parrocchiale di San Vittore.
Un ritratto è nella tomba di famiglia a
Saltrio.
MARCHESI Pietro Giacomo LAP
Saltrio cit. 1614/17
Nel 1614 a Origlio Canton Ticino, fornisce due
colonne per la Chiesa della B. Vergine e San Giorgio. Nel 1617
sempre a Origlio per la Chiesa della B. Vergine e San Giorgio
consegna 78 scalini.
MARCHESI Pompeo SC
Saltrio cit. 1698/1714
Tra il 1698 e il 1700 con Pietro Marchesi
esegue l'altar maggiore a Sizzano nella Chiesa Parrocchiale di San
Vittore.
Nel 1714 esegue l'altare nella cappella destra
della chiesa di San Martino ad Asti già dei Padri
Barnabiti. Risulta che Pompeo Marchesi con altri della casata
svolsero un ruolo importante nell'attività locale dell'arte
scultorea.
MARCHESI Pompeo SC
Saltrio 7/8/1783 - Milano
7/2/1858
Il padre Carlo Gerolamo, scultore e statuario
presso il Duomo di Milano, lo portò con sé a Milano
in età giovanissima, facendogli poi frequentare l'Accademia
di Belle Arti di Brera. Nel 1804 vinse il concorso per l'alunnato
a Roma per frequentare i corsi di scultura dell' Accademia romana,
allora sotto la direzione di Antonio Canova. Tornò a Milano
nel 1810, senza aver terminato gli studi di scultura, e da quel
momento iniziò la sua attività artistica. Fu allievo
del Canova e professore di scultura a Brera.
Si stabilì a Milano dopo un soggiorno
di studio di tre anni ( 1805/8 ) a Roma.
Divenne in breve una delle figure di maggior
rilievo negli ambienti artistici della città lavorando sia
per la Fabbrica del Duomo sia per privati. Fu un artista
fecondissimo ed ebbe una fama vastissima presso i
contemporanei.
Sue opere si trovano in Milano:
- Duomo, statue di san Carlo e sant'Ambrogio,
in collaborazione con G. Monti,
-Scala, diversi busti,
- varie opere sull'Arco della
Pace,
- Brera, monumento a Cesare
Beccaria,
- san Carlo al corso, gruppo marmoreo con san
Carlo che comunica san Luigi Gonzaga,
- fregi a palazzo Archinto,
- alla Gam, busto dell'Appiani e vari bozzetti
in terracotta
- statue a Porta Venezia,
- busti di benefattori all'Istituto dei
Ciechi,
- Como, Tremezzo, Loveno, Brescia, Pavia,
Si ricordano di lui :
- la statua di Carlo Emanuele a
Novara
- quella di Volta a Como 1838
- quella di Goethe alla biblioteca di
Francoforte
- eseguì anche due statue per il
castello dell'imperatore a Gratz e per la residenza
Hofleurg di Vienna
- suo il monumento funerario a Emanuele
Filiberto a Torino.
Nella nostra zona sue opere a :
- Biumo inferiore, san Pietro e Paolo, Madonna
marmorea
- a Saltrio in Municipio, nella parrocchiale e
nella chiesetta di an Giorgio
- Saronno, nel Santuario, il monumento a
Giuditta Pasta e il monumento " alla generosità dei
milanesi "
Ottima biografia il volume di Sassi Amerigo,
Pompeo Marchesi scultore, Comune di Saltrio, 1983.
MARCHETTI PITT
Luino cit. 1898
A Chieri si distinse dipingendo soggetti ad
effetto??.
MARCHOLO da* INT
Busto Arsizio op. 1459
< Magister ab intaliis>, al servizio di
Francesco Sforza. Potrebbe essere il successivo.
MARCOLO da * INT
Borsano op. 1448
Ornò e decorò il Carroccio e ne
diresse i lavori. Potrebbe essere il precedente.
MARGARITELLA Giuseppe
ING/ARC
Garabiolo 1 848-Luino 1935
Fu membro della commissione edilizia di Luini
dal 1887. Lavorò a Luino e in Valtravaglia dedicandosi a
progetti di ville e case di un certo pregio.
Ad Agra progettò la Latteria
Sociale
Il nuovo asilo di Cannobbio fu disegnato
dall'arch. Morandi da Cadero e dall'ing. Margaritella da
Garabiolo
MARIANI Pietro PITT
Viggiù ??? cit. 1839
Lavorò, con altri, all'abbellimento di
palazzo Borromeo a Viggiù.
MARI ??? PITT
Gorla Minore op. '800
Nel Santuario della Madonna dell'Albero a
Gorla minore esisteva un quadro di pittore ottocentesco a firma
Mari ( cognome locale ) rappresentante il miracolo
dell'apparizione della Madonna.
MARLIANI INDORATORE
Varese ?? cit. 1769
Lavorò a palazzo Estense a Varese e
all'isola Bella.
< 1710 nov 30. Reg. di pag. per lavori alla
galleria dei quadri di palazzo Borromeo a Milano "All`indoratore
Marliani lire ottanta s. 10 d. &endash; per due cornice grandi
adorate, et altre fatture fatte nella galleria di questa casa, per
mandato n. 624 >
MARONI Antonio FABBRO
Varese op. 1770
Sue opere nella cappella del Battista a
palazzo Estense a Varese.
MARONI C. * PITT
Luino??? fine '700
E' detto anche fabbro operoso a palazzo
Estense a Varese ( vedi M. Antonio ).
In località Ponte Nativo vi è
una cappellina dedicata al Santissimo Crocefisso , all'interno un
affresco raffigura il Crocefisso, santa Lucia e santa Apollonia e
porta la sua firma.
A Bedero affreschi suoi sono in
sant'Ilario.
MARTELLI PITT
Varese cit. 1770
Probabilmente fu allievo del Magatti. Sua era
un'ancona nell'oratorio Dralli a Casbeno.
MARTINO da PITT
Varese op. post 1466
Padre di Guglielmo, indicato anche come
Martinus de Campanigo de Variscio quindi imparentato con
Galdino.
Attivo nel 1400 a Bellinzona, alla bottega di
Nicola e Cristoforo da Seregno operosi nelle valli superiori del
Ticino. Unica sua opera una < Trinità> in santa Maria
della Misericordia di Ascona firmata " MARTINUS DE
VARIXIO".
MARTINOLI Saverio SC
Bedero Valcuvia 17/6/1830
Bedero 26/11/1853
Fu sindaco di Bedero e frequentò gli
ambienti di Brera.
In sant'Ilario a Bedero sue sono le finissime
balaustre ad imitazione del barocco. Esiste una lapide sulla sua
casa natale.
Lavorò a Torino col Tabacchi al
Monumento del traforo del Frejus.
Sue opere si trovano a Nizza e al Monumentale
di Milano.
MARZOLI ORGANARO
Varese fine 800
In società con Rossi operarono a
:
- Induno Olona
- Biumo Inferiore
- Marano Ticino
Furono molto attivi nella Bergamasca e nel
Varesotto.
MASCIONI Famiglia ORGANARI
Cuvio dal 1829
Tutto ebbe inizio allorché presso il
Convento di San Antonio dei Frati Riformati di Azzio, si
stabilì attorno al 1800 un famoso organaro di origine
lodigiana, Gaspare Chiesa. In questo convento vivevano Padre
Pietro di Azzio, il compositore e organista Padre Gaetano d'Azzio
e i Padri Gianmaria e Bernardino di Cuvio (al secolo
rispettivamente Giuseppe Antonio e Pasquale Antonio Mascioni).
Questi ultimi consigliarono ad un loro nipote, Giacomo Mascioni,
di intraprendere l'attività organaria. E così nel
1829, Giacomo Mascioni apre a Comacchio di Cuvio la 'Fabbrica
d'organi Mascioni'. Da allora, sei generazioni di Mascioni si sono
succedute alla guida della bottega, costruendo più di mille
organi e dedicandosi al restauro di preziosi strumenti antichi.
Dal 1829 l'azienda ha realizzato oltre 1100 organi. E' tuttora
attiva ed è probabilmente la più antica
d'Europa.
MASCIONI
Enrico ORGANARO
Cuvio
Fratello di Vincenzo
MASCIONI Ernesto
ORGANARO
Cuvio
Figlio di Vincenzo, con lui la Ditta cresce
d'importanza raggiungendo livelli tecnici d'avanguardia e
notorietà mondiale.
MASCIONI Gaspare
ORGANARO
Cuvio cit. 1888
Figlio di Giacomo, affianca il padre con i
fratelli Anacleto e Bernardino
Nel 1888 Gaspare ripara l'organo
dell'Immacolata a Lugano.
MASCIONI Giacomo
ORGANARO
Cuvio 1811 - 1896
Il fondatore. Dopo un periodo da
apprendista a Varese, Giacomo fondò l'azienda
a Comacchio di Cuvio e iniziò a
lavorare su committenze provenienti dalla provincia di Varese,
Vercelli, Novara, dal Canton Ticino e nel Giura Bernese. Sue opere
a:
- Germignaga
- S. Anna di Arona
- Gravedona nel 1850
- S. Martino Vignone nel 1854
- Caravate
- Cocquio
- Besozzo
- Busto Arsizio
- Rancio Valcuvia
Nel 1844 Giacomo fabbrica un organo per la
chiesa di Brusino, nel 1861 insieme
con i figli ripara gli organi di S. Rocco e S.
Silvestro a Meride, l'organo di Rancate e i mantici di quello di
Arzo.
MASCIONI Vincenzo
ORGANARO
Cuvio 1871 - Cuvio 1953
Nipote di Giacomo e padre di Ernesto. Sotto
la guida e del figlio nei primi decenni
del Novecento, a Ditta cresce d'importanza
raggiungendo livelli tecnici
d'avanguardia e notorietà
mondiale.
_____________________
MASCIONI Virgilio * AFF
Cuvio 7/7/1877 - Azzio
11/3/1946
La figlia Ada è la madre di Floriano
Boldini. Nel 1893 si trasferisce a Milano per perfezionarsi nella
pittura presso il Museo Artistico Municipale. Viaggia spesso
all'estero, riportando ampie testimonianze in album di schizzi e
bozzetti tra i quali quelli relativi all'Alsazia e di Baden.
Ritorna in Valcuvia e si stabilisce ad Azzio, in una grande casa
ricavata da un ala dell'ex convento.
Affrescò la Cappella delle Grazie, in
P.za IV Novembre, la vecchia chiesa di Comacchio e numerose chiese
della Diocesi di Como, Novara, Milano, Pavia e Valtellina. Stese
anche il progetto iniziale della palazzina dell'asilo di
Azzio.
Dopo la guerra riprende l'attività di
affreschista nel varesotto, a Oltrona, Caravate, Brenta, Nasca,
Comerio, oltre alla realizzazione di opere per cappelle votive e
cimiteriali.
I dipinti e gli affreschi di Oltrona, di
Brenta e quelli di Caravate rimangono le sue più importanti
opere presenti nel varesotto. Da ricordare il suo lavoro come
disegnatore presso la fabbrica di organi del cugino Vincenzo
Mascioni ( vedi ) Dall'inizio degli anni
Trenta l'attività di decoratore e affreschista diminuisce
sensibilmente per il peggioramento delle condizioni di
salute.
MASINI Alessandro PITT
Varese ? op. 1675
Dipinse parte dell'apparato funebre in san
Vittore a Varese per il funerale di don Antonio Buzzi.
MASNAGO Alessandro INCISORE
CAMMEI
Masnago fine 500 primi 600
Alessandro Masnago, abbinato alcune volte al
fratello ( o padre ? ) Antonio come eccellente incisore di cammei
noto. Si ricorda soprattutto per aver operato alla corte di
Rodolfo II° ( affascinante collezionista di estrosità
) morto nel 1611.
Operò tra il 1576 e il 1612,
probabilmente a Milano; il Morigia segnala una sua presenza alla
corte di Rodolfo a Praga dal 1595.
Enrich Kris ai primi del novecento fece una
catalogazione delle opere delle opere passate da Praga al
Kunsthistorisches Museum Vienna,le opere certe sono:
- Giove che fulmina i giganti
- Madonna col Bambino posta sulla
nuvola
- Psiche
- Proserpina che va all'inferno rapita da
Plutone
- " fortuna dell'armata di Enea " o anche Enea
all'Inferno
- Latona tra gli agricoltori , opera con varie
pietre che " paiono pinte e colorite "
- Corteo di Diana e ratto di
Proserpina
- Nettuno e Amfitrite.
- Giove ed Io
- Giasone alla conquista del vello
d'oro.
MASNAGO Giovanni Antonio INCISORE
CAMMEI
Masnago fine 500 primi 600
( vedi Alessandro )
MASSIMINI ( Massimo) Alessandro
PIT
Casbeno di Varese cit. 1676
Nel 1676 < furono dipinte tutte le finestre
e portine del Prevosto dal sig. Aless. Massimo detto il
"Pittorello">.
Dipinse una serie di immagini delle Beate
sulle porte esterne del Sacro Monte e nel monastero delle Romite,
alcune oggi ancora visibili. Al Sacro Monte dipinse pure le
insegne i riquadri sopra la porta delle quattro osterie : di S.
Ambrogio, del Moro, del Prestino, della Cassina a Cassina Moroni
di proprietà delle monache, le prime tre verso il 1676 e l'
ultima qualche anno dopo. In tutte e quattro è raffigurata
la Vergine con le beate Caterina e Giuliana. Lotti ci ha riportato
integralmente le illustrazioni e la perizia effettuata sugli
affreschi da due noti pittori nostrani, Giovan Battista Ronchelli
e Carlo Maria Giudici e pubblicata nel 1769. La perizia recita:
< questo pittore era assai ordinario, e si chiamava Pittorello
di Casbeno per sopranome, e dalle sue storpiature, e caricature,
non solo da pittori, ma da ogni mezzano intelligente si conosce la
sua maniera mancante di disegno, d'idea, e
colorito>
Il Giampaolo ci fa sapere fu incaricato dal
conte di correggere alcune finestre della facciata e dipingerne
altre finte nel Palazzo Cicogna a Bisuschio.
MASSONE Bernardino LAP/SC
Viggiù cit. 16°
sec.
Lapicida che lavorò alla villa Taverna
di Frascati.
MATERNO di Giovanni * SC/
ARCH
Vedano Olona op. 1464/71
Lavorò a Roma sotto papa Paolo
II°, fu alle dipendenze di Pietro Barbo. Fece parte del
consorzio di artisti e operai provenienti dalle nostre
zone.
MATTEO da SC
Varese op. 1492
Nel 1492 è impegnato in opere di
restauro alla cinta settentrionale delle mura di
Bellinzona.
MAZZUCCHELLI Francesco PITT
Varese 1868
Arrivò in Argentina già artista
formato ed ebbe uno degli studi più frequentati a Buenos
Aires. Espose all'esposizione nazionale del 1898-9. Si
dedicò all'arte decorativa e collaborò con numerosi
periodici.
MAZZUCCHELLI Fratelli
FABBRI
Masnago 800
Operano come fabbri nel Locarnese.
MENTASTI BELLIA Costantino
EBANISTI
Varese
MENTASTI BELLIA Gioachino
EBANISTI
Varese 1802-1882
MENTASTI BELLIA Spirito
EBANISTI
Varese 1837-1904
Noti ebanisti e inventori.
< Fabrica di mobiglia in tarsia e di
cornici dei signori fratelli Mentasti-Belia di Varese
>
MENTASTI Luigi ORGANARO
Varese op. dal 1832
Poche le notizie, opera:
- nel 1832 al Sacro Monte di
Varese
- all'abbazia di Ganna nel 1833
- nel 1858 a Rogolo in Valtellina con
Arioli
Operò in società con Pietro
Talamona anche in provincia di Novara. Ebbe tre figli che
continuarono l'attività paterna:
-Giovanni, nato nel 1829
- Paolo nel 1836, abiterà a Casale
Monferrato
- Alessandro nel 1844
MENTASTI Pietro Giovanni
ORGANARO
Varese 19/4/1790 -
Probabilmente dopo un apprendistato con
Gio.Batta Biroldi si trasferisce ad Avignone.
Sue opere a :
- Avignone
- Valréas dal 1824
- Isle sur la Sorgue dal 1825
-Bagnols-sur-Cèze fino al
1837
- Pont-St-Esprit
- Saint Gilles
- Cavaillon nel 1840 e qui si perdono le sue
tracce
MEO di Albino da * SC
Castiglione Olona cit.
1466/71
Figlio di Pietro Albino da Castiglione,
lavorò a Roma sotto papa Paolo II°. Forse è lo
stesso che nel 1469 viene citato per lavori eseguiti a Siena con
altri comaschi.
MICHELINO MOLINARI da
PIT/MIN/SC
Besozzo op. 1388-1445
Erede della tradizione lombarda ne assume
alcune tipiche caratteristiche come l'eleganza del tratto, il
cromatismo vivace e l'amore per il particolare. E' tra i maggiori
rappresentanti del gotico internazionale sulla linea di Gentile e
Pisanello.
Lavorò prevalentemente in
Lombardia.
Alcuni lo dicono nato a Pavia da famiglia
originaria di Besozzo.
Nel 1388 l'artista lavorò nel secondo
chiostro della chiesa di San Pietro in Ciel d'oro a Pavia, dove
rappresentò ad affresco le Scene della vita di
sant'Agostino. Tra il 1395 e il 1405 Michelino miniò il
Libro d'Ore, ora conservato alla Biblioteca di Avignone; dello
stesso è anche il disegno della Natività (Milano,
Biblioteca Ambrosiana). Del 1390-1400 sono i quattro santi miniati
su quattro distinte pergamene (Parigi, Louvre, Cabinet des
Dessins),appartenenti ad uno smembrato Libro d'Ore. Prima opera
datata dell'artista è la miniatura con l'Elogio funebre di
Gian Galeazzo Visconti (1403: Parigi, Bibliothèque
nationale de France, Ms lat. 5888). Dal 1404 al 1418 circa,
l'artista lavorò nel Veneto; mentre dal 1410 è
citato a Venezia. Nel 1414 lavorò insieme a miniatori
veneti al codice Cornaro, con le Epistole di san Gerolamo (Londra,
British Library, Egerton 3266). La tavola col Matrimonio mistico
di santa Caterina, firmata «Michelinus fecit» (Siena,
Pinacoteca Nazionale), è da datare al 1420
circa.
Nel 1418 l'artista tornò a Milano a
lavorare per il cantiere del duomo: nel 1421 è pagato,
insieme al figlio Leonardo, per i dipinti dell'altare intitolato
ai santi Quirico e Giulitta; mentre tra 1423 e il 1425 è
nuovamente pagato per la fornitura di disegni della vetrata di
santa Giulitta. Intorno al 1430 è da datare l'affresco
raffigurante la Madonna col Bambino e santi, dell'abbazia di
Viboldone.
All'ultima attività del maestro
è da riferire l'affresco con il Corteo dei Magi, realizzato
per la chiesa di Santa Maria di Podone (Milano, Curia
Arcivescovile); e, documentati al 1445-1446, i frammenti del
Palazzo Borromeo (Rocca di Angera).
Suoi affreschi a:
- Viboldone
- Rocca di Angera
- San Salvatore a Crevenna sopra
Erba
- Pavia
- Silvano Pietra PV
- Monte Berico VI, Arca di Marco
- Madonna della Ghianda a Somma L.
attr.
- San Pietro in Gemonio attribuiti
MINALI Alessandro SC/ARC
Busto Arsizio 1888- Milano
1960
Diresse i lavori di ristrutturazione della
Cassa di Risparmio in vista dell'apertura (nel 1928)
dell'Esattoria. Per l'occasione viene realizzata su suo progetto
la fontana dei Tritoni all'angolo tra via Andegari e Romagnosi con
statue del Saronaro.
Progettò palazzi a Milano, edicole
funerarie al monumentale. Ristrutturò la
La sala dell'Esedra nel 1930-1931, in
occasione del bimillenario Virgiliano, dal Prefetto Giovanni
Galbiati. A Stresa suo il progetto di villa Bernocchi.
Ad Arsago Seprio la Chiesa di San Rocco (sec.
XVI) alle soglie del secolo scorso in stato di fatiscenza, fu
acquisita dall' architetto Alessandro Minali che salvati dal
degrado abside, sacrestia e campanile, le destinò a
residenza privata.
MOIA Carlo SCALPELLINO
Azzio op. 1723-39
Operò a villa della Porta a
Zuigno.
MOLINA ??? ARCH
Clivio - Pavia 1830
Fu professore all'Università di
Pavia
MOLINA Giovanni SC
Viggiù op. 1919/39
Sue opere nei cimiteri di Giubiano e
Bizzozzero.
MOLINARI Abbondio SC/ARC
Clivio 1814/1876
Fu capo di una società saltriese per la
costruzione dell' Arco della stazione di Porta Nuova a Torino e
sempre qui fu il responsabile delle decorazioni di palazzo
Carignano. Diresse i lavori alla casa Vela a Ligornetto.
Lavorò all'Arco della Pace ed ai capitelli di san Carlo in
Milano.
Una Madonna è conservata nella sua casa
a Clivio.
Tutte le sue opere marmoree ( capitelli,
altari, e restauri ) sono elencate nel memoriale del figlio
Michelangelo, tra queste opere a Lugano, Mendrisio, Milano, Besana
Brianza, Vailate, Oleggio, Gallarate, Novara, Corbetta,
Cantù, Suello, Armeno,
Como, Besozzo, Varano Borgi, saltrio, ed
altre.
MOLINARI Battista SC
Clivio - Tradate cit. 1810
Distinto artista in marmo, diresse i lavori di
casa Sopranzi a Tradate, ove morì.
MOLINARI Michelangelo SC
Clivio 1839-1899
Figlio di Abbondio, fu sindaco di Clivio dal
1875-1890 ed autore di un memoriale dedicato alla sua
famiglia.
- Lione, palazzo della Borsa
- Lione, palazzo della Prefettura
- Torino, albergo Liguria
- Belgirate, villa Prestinoni
- Lugano, monumento Anderlini
- Bellinzona, monumento Colombo
- Arcore, monumento Giuliani
- Varese, palazzo Estense
- Lucerna
- Clivio
- Brisino
MONDINI Felice PITT
Tronzano cit. 1783
Affrescò la chiesa di Tronzano nel
giugno del 1783.
< fu imbiancata tutta la chiesa e
rinfrescati li colori da mastro Felice Mondini di Tronzano al
prezzo di fiorini 70>
MONTI Francesco SC
Viggiù 1879 -
Autore dei capitelli della Madonna della Croce
a Viggiù. A Villa Borromeo, nelle scuderie gli affreschi e
le teste in terracotta sono sua opera è dipinto affresco,
ornato all'esterno di teste da cavallo, ben modellato dal Monti.
Dello stesso Monti è pure lo stemma Borromeo in marmo
bianco che orna l'interno della gran porta gotica che dalla Via
Borromeo mette nel giardino.
MONZINI Antonio STUC/SC
Clivio 1739-1800
Scultore e stuccatore, è documentato
negli anni tra il 1759 e il 1798.
Le sue opere, soprattutto altari, sono in
numerose chiese del Mendrisiotto: Sagno, Castel S. Pietro,
Coldrerio, Caneggio, Ligornetto, Tremona.
A Brunate (CO),chiesa di S. Andrea: ancona
tardo-quattrocentesca di Santa Guglielma, inquadrata in
un'ancoretta di marmo scolpita nel 1745.
Eresse l'altare del Crocifisso nella
parrocchia di Clivio verso il 1770.
MONZINI Gelindo SC
Clivio 1840-1914
Allievo di Abbondio Molinari, frequentò
le scuole di Belle Arti a Milano.
Espose a:
- Parigi nel 1878 l 'opera <il
mendicante>
- Nizza nel 1883 <la fanciulla della
farfalla>
- Melbourne nel 1880
- suoi busti nella cappella Buzzi a
Clivio
MORANDI G. PIT
Cadero cit. 1881
Fu pittore di successo a Buenos Aires e
tornò per morire in patria in giovane
età.
MORANDI ARC
Cadero inizi XX°
secolo
Il nuovo asilo di Cannobbio fu disegnato
dall'arch. Morandi da Cadero e dall'ing. Margaritella da
Garabiolo
MORANDI F.lli ( Moratti)
PIT
Cabiaglio prima metà
800
Loro gli affreschi settecenteschi che
arricchiscono Casa Restelli a Cabiaglio.
( Adamollo:nel 1833 in san Vittore, dagli
eredi moratti furono posti 8 grandi quadri e nuovi
confessionali...)
MORANDI Vincenzo ARC
Cadero 1873- 1917
Sono suoi i progetti per :
- chiesa di Creva
- villa Solera a Luino
- scuola di Graglio , non attuato.
- scuole elementari di Luino
Il nuovo asilo di Cannobbio fu disegnato
dall'arch. Morandi da Cadero e dall'ing. Margaritella da Garabiolo
MORAZZONE PITT
Pier Francesco Mazzucchelli detto il
Morazzone 1573 Piacenza
1626
Formatosi a Roma nell'ambito di Ventura
Salimbeni e del Cavalier d'Arpino, Morazzone dipinse nella
Città Eterna diverse opere; perdute quelle in Laterano e
nella Basilica di San Pietro, restano oggi due affreschi in San
Silvestro in Capite.
Rientrato in patria nel 1598, svolse una
intensa attività nelle provincie lombarde ( Varese e Como).
Le opere giovanili riflettono un manierismo
romano, ma il suo stile evolve, in accordo alle prescrizioni
arcivescovili, in una interpretazione semplificata e discorsiva
delle immagini religiose. Nel 1598 ritorna in terra lombarda ("non
accompagnato da gran fama") e lavora agli affreschi della Cappella
del Santo Rosario (1598-99 e 1615-16) nella basilica di S. Vittore
in Varese e a una tela con la Maddalena trasportata in
cielo.
1602 Rho, Santuario, Cappella di S.
Giorgio
1602-06 Varallo,Sacro Monte, affreschi nella
Cappella XXXVI, Andata al Calvario
1602-06 Milano,Duomo, quadri della vita di S.
Carlo Borromeo
1608-09 Varese,Sacro Monte, affreschi della
VII Cappella, Flagellazione
1608 Como, Duomo, gonfalone di S.
Abbondio
1608-10 Como, Chiesa monache agostiniane della
Santissima Trinità, pala Altare Maggiore
1608-10 Como,Duomo, sacrestia dei Mansionari,
affresco: L'incoronazione della Vergine
1608-10 Como, S. Agostino, cappella Sacra
Cintola, tele
1608-10 Como, S. Giovanni Pedemonte, cappella
Gallio, Caduta degli angeli ribelli
1609-12 Varallo, Sacro Monte, affreschi nella
XXXIII Cappella, Ecce Homo
1610-15 Varallo,Sacro Monte, affreschi nella
Cappella XXXV, Cattura di Cristo
1612 Como, S. Agostino, Storie della
vergine,
1616 ca. Orta,Sacro Monte,Cappella della
Porziuncola, serie delle storie francescane.
1619 ca. Arona, Collegiata, sei tele del
"ciclo della vita e dei misteri della Vergine Maria"
1622 Rivoli, castello, affreschi
perduti.
Negli ultimi anni della sua vita,
dimorò a Milano, più volte chiamato da Federigo
Borromeo. Tra il 1622 e il 1623, invitato alla Corte di Mantova,
rifiutò gli incarichi perché malato.
Morì nel 1626 lasciando incompiuti gli
affreschi nel Duomo di Piacenza che furono terminati poi dal
Guercino.
Sue opere in zona si possono vedere
a:
- Varese, san Vittore
- Varese, Sacro Monte
- Biumo superiore, san Francesco
scomparsa
- Caronno Varesino, parrocchiale
- Azzate, parrocchiale
MOTTA Giuseppe
PITT/RESTAURATORE
Varese 1899 - 21/1/1981
Diplomato a Brera, insegnò dal 1921 al
1978 presso le scuole serali di disegno di sant'Ambrogio e alla
medie in Varese. Restaurò la cappella cinquecentesca della
Madonna di via Oriani in Varese. Nel 1945 espose alla Bottega
d'Arte di Varese.
MOTTI Giovanni PIT
Bedero cit. 1891
Vinse ad Avignone un premio di arti decorative
nel 1891. A Nizza fu definito esimio artista pittore.
<Scommesse sul monumento di Garibaldi nel
1881 a Luino. Il sig. Giovanni Motti di Bedero, esimio artista
pittore, dimorante ora a Nizza, trovandosi in quella città
in un convegno con alcuni amici francesi, un tale signor Rolland
disse di non essersi eretto in Italia finora nessun monumento a
Garibaldi essendo ancora vivente. Sosteneva il sig. Motti invece
esservene.
Non credendo il signor Rolland tale
asserzione, si propose una scommessa di lire 100., per accertarsi
della verità. I due amici dovettero partire assieme da
Nizza ed infatti arrivarono a Luino l'ultimo giorno dell'anno
scorso.
Appena posto piede a terra a Luino, per esser
arrivati col piroscafo, il sig. Motti mostrò all'amico la
statua di Garibaldi, che qui fu eretta nel 1863. Avendo perduto la
scommessa, volle il signor Rolland dimostrare il suo contento per
aver veduto il monumento in onore di Garibaldi, facendo radunare
la Società Filarmonica di Germignaga colla quale si
portò presso la statua e le fece eseguire diversi pezzi di
musica, terminando la serata fra bottiglie e
l'allegria.>
MUTTONI Ambrogio* SC
Leggiuno cit. 1519
Scultore attivo a Carpi con Barassi ( vedi
)
NASONI Francesco ORGANARO
Varese inizi 900
Dopo esser stato socio del Gandini dal 1915
opera in un piccolo laboratorio a Giubiano intervenendo a
Malgesso, Casorate Sempione e Menzago
NEGRETTI Angelo * SC
Viggiù 27/11/1881 - Monaco di
Baviera 25/7/ 1963
Studiò all'Accademia di Monaco. Sua una
< discesa dalla Croce > nella chiesa di Niederaschau, altra
statua nella chiesa di Aschau. Autore dell' obelisco, nel 1926,
nel cimitero militare italiano di Stahnsdorf
NICOLO' di Guglielmo da ORN
Varese cit. 1467
Un maestro Nicola Guillelmi de Varisio,
muratore, è pagato con 60 aiuti e manovali, per lavori in
san Marco a Roma.
NICORA PITT
Castiglione Olona cit. 1895
Concorre verso il 1895 per decorare la chiesa
di santo Stefano a Tradate.
non sono da
repertoriare
MONDINO Antonio PIT
Milano cit. 1626
Unico Allievo del Morazzone.
Autore della pradella e della cimasa nella
cappella di santa Caterina in san Vittore di Varese, della ancona
dell'Angelo Custode in san Francesco a Biumo superiore, della pala
d'altare nella chiesa di san Sebastiano a Bregazzana, una tela con
la Vergine con bambino del 1626 dedicata alla Comunità
varesina nel palazzo Estense e prima nel Pretorio.
Anni fa sul mercato passò una Sacra
Famiglia di sua mano ed un'altra attribuita
raffigurante tre angeli musicanti in
un'aureola di luce.