IL BAZAR DEL 1896

le immutabili leggi del marketing

A Roma per l'inaugurazione di un megastore si sono formate code e blocchi stradali, ma anche a Varese oltre cento anni fa….
Siamo nel 1896, il cronista ci tramanda:
< (marzo) 18. Da alcuni giorni i muri della città erano coperti infinità di avvisi portanti, a lettere cubitali, una parola sola,
cioè " Fulmine "; poi si vide scarozzare una elegante signora la quale, scortata da un servo in gala, guidava un cavallo bianco.
Oggi si chiarì l'enigma coll'apertura, in piazza S. Antonino ( casa del canonico D. Ambrogio Garoni ) [ ora piazza Carducci ] 
di un bazar avventizio a 33 cent. al pezzo; proprietaria la detta signora, la quale, per completare la reclame, mandò £. 33 ai poveri.>

Pochi giorni dopo, il 25 marzo, sempre la cronaca Maroni, ci fornisce ulteriori informazioni:
< Una particolarità della settimana è il bazar a 33 cent. al pezzo apertosi, come si è detto, in piazza S. Antonino.
In tutti i giorni e in tutte le ore é sempre così stivato di gente che i proprietari han dovuto stabilire certe regole per
l'entrata e han dovuto altresì rifornire più volte il magazzeno.>

Allora come oggi si sollecitava la curiosità per l'evento sconosciuto poi, se quanto offerto era considerato valido,
il successo era scontato.


 
Curiosamente nel 1898 si apriva in corso Vittorio Emanuele ( ora corso Matteotti) al numero 3 il "Gran Bazar 33" 
della ditta Antonio Verga, solo omonimia o continuazione del precedente?

Nella foto: una pubblicità della ditta Verga del 1911

pubblicato su www.rmfonline.it il 20 novembre 2011