FRATE BONAVENTURA CARCANO DA BOBBIATE

con lui Napoli ingrata ma anche Varese


Nelle descrizioni dedicate a Napoli e al monastero di santa Chiara in particolare, non viene mai citato quanto da lui fatto e a Varese chi ne ricorda l'opera?
Se, infatti, la città di Napoli può vantarsi del magnifico complesso di Santa Chiara e se l'Ordine dei Frati Minori possiede in quel monastero "l'Istituto Superiore di Scienze e Lettere " sono merito "in primis" del nostro frate di Bobbiate.

Bonaventura Carcano nacque a Bobbiate il 27 ottobre 1867 da Angelo e Teresa Ponti, famiglia di modeste condizioni che si trasferì nella limitrofa Casbeno per coltivare i campi. Frequentò solo i primi due anni delle elementari, poi aiutò i genitori. Entrò a Milano nel Convento dei Frati Minori dell'Immacolata il 21 luglio del 1889 ed in soli quattro anni riuscì a compiere tutti gli studi regolari, compresi quelli liceali, e a completare il corso di teologia. Ricevette l'ordinazione sacerdotale il 20 novembre 1892.



Fu subito nominato maestro dei Novizi, poi Superiore in Conventi della Provincia Lombarda e contemporaneamente continuò gli studi nelle biblioteche dei monasteri di Cermenate, di Cividino e Brescia. Fu quindi destinato a santa Chiara di Napoli, dove eccelse sia in campo religioso sia in quello artistico.
Questo celebre monumento trecentesco, fondato da Roberto d'Angiò nel 1310, legato alle tradizioni della storia civile e religiosa della città di Napoli, fu da lui restaurato riportando allo splendore iniziale gli inestimabili tesori. Tra mille traversie istruì le pratiche col Comune e col Governo per il totale riscatto dell'intero edificio nell'interesse dell'Ordine Francescano, combattendo contro chi lo voleva destinare ad uso di caserma e deposito. A questo complesso dedicò anche un volume illustrato "Monumentale chiesa di santa Chiara in Napoli ", tuttora apprezzato.
Salvò pure migliaia di volumi, alcuni veri capolavori per le rilegature del trecento e numerose pergamene e manoscritti che giacevano sparsi e abbandonati nelle celle, aiutato in questo da Salvatore Di Giacomo.
"Non meno importante e fervido fu l'apostolato sacerdotale del Padre Carcano. Vero figlio del Poverello d'Assisi, accorreva dovunque vi fosse opera di bene da compiere, particolarmente preoccupato dei poveri, dei deboli e degli ammalati. Il suo cuore sentiva profondamente il precetto della carità fraterna e lo attuava con mistico fervore." ( Mosconi).



Non dimenticando il suo ruolo di religioso, la domenica si recava a Posillipo a celebrare la Messa per i poveri orfanelli raccolti in un ospizio; a questi seppe trasmettere l'amore per la fatica, lo spirito di obbedienza e di disciplina.
Gli ultimi quattro anni, ormai ammalato, li visse nel convento di santa Maria la Nuova, più confortevole rispetto a quello di santa Chiara.
Morì il 5 aprile del 1926: tutta Napoli ne fu profondamente commossa e ne rimpianse la dipartita; omaggi ed elogi li ebbe anche da tutta la stampa italiana.
Il 4 agosto del 1943 la Basilica di santa Chiara fu rovinosamente devastata da un furioso bombardamento, ma i Francescani, seguendo l'esempio del varesino, ne vollero nuovamente la ricostruzione, terminata dieci anni dopo.
Di padre Bonaventura Carcano hanno trattato ampiamente padre Mosconi e Macchione.


nelle foto: Bonaventura Carcano

pubblicato su www.rmfonline.it del 19.09.2010