Edward Lear a Varese

Lear è un grande artista poliedrico ma poco sconosciuto al di fuori della Gran Bretagna, nonostante le numerose citazioni
nei dizionari di arte, letteratura e musica.

la vita

E' stato un creativo dai molti talenti: illustratore di storia naturale, pittore di paesaggi, scrittore di viaggi, poeta e musicista.
Oggi è ricordato principalmente per i suoi < Nonsense rhymes > e i  < Limerick > rivolti ai ragazzi ,tuttora apprezzati e  pubblicati.

Nato ad Halloway presso Londra nel 1812, ventesimo dì ventuno fratelli, morì nel 1888 a  San Remo, città amata e l' unica nella quale
ha posseduto una casa propria, villa Emily, dopo anni di viaggi.
Ebbe una fanciullezza non fortunata: il padre, agente di cambio a Londra, fece bancarotta e fini in prigione per debiti, e fu allevato
dalla sorella primogenita di ventun anni maggiore . Sin da bambino soffrì di epilessia, di bronchite cronica e da adulto oltre
ad un indebolimento della vista era soggetto a crisi depressive dovute ad una omosessualità latente.
Dai sedici ai venticinque anni si guadagnò da vivere come illustratore di storia naturale realizzando incisioni e stampe.



un autoritratto,  Lear a destra

Il suo primo album, < Illustrations of the Family of Psittacidae> , è uno splendido in-folio con quaranta litografie eseguite per conto
della Reale Società Zoologica; venne edito nel 1832 e ristampato ancora oggi. Tutti gli animali sono ritratti da vivi e non imbalsamati
come d'abitudine all'epoca. I perfetti e veritieri disegni di pappagalli  attrassero l'attenzione del tredicesimo Conte di Derby, cultore
di storia naturale, che l' invitò a vivere nella sua residenza di  Knowsley Hall, ove conobbe tutto “ il bel mondo” di allora. 
Successivamente fu anche alle dipendenze del figlio, del nipote e del pronipote di Lord di Derby, sempre apprezzato e onorato. A Knowsley,
per divertire i bambini, scrisse una serie di comici limericks raccolti nel 1846 nel < Book of Nonsense > .
Fu anche insegnante di pittura della regina Vittoria.
Nel 1837 Lear pose termine alle sue illustrazioni zoologiche e si dedicò alla pittura  paesaggistica andando a Roma dove, per sfuggire al clima inglese non favorevole alla sua asma e alla sua bronchestasi, soggiornò per undici anni  grazie a Lord Derby e suo nipote Robert Hornby che raccolsero i  fondi necessari perchè potesse vivere e lavorare. Ad eccezione di una lunga permanenza in Inghilterra dal 1849 al 1853, e a successive brevissime visite, visse sempre  all'estero,  in Italia, a Corfù, in Medio Oriente, a Nizza e Cannes ed in India e Ceylon ed infine a San Remo, dove si costruì Villa Emilia.

Il musicista

Come musicista era un autodidatta: componeva musica, cantando il tema, che poi armonizzava al pianoforte.
Successivamente faceva ascoltare le sue composizioni a musicisti professionisti perchè le mettessero in musica per poter esse eseguite.
Mentre metteva in musica anche le rime di altri poeti, soprattutto quelle dell'amico Lord Tennyson,
altri musicisti componevano vivaci melodie sui suoi versi.


disegno di Lear: il gufo e la gattina

L' originalità dei suoi < Nonsense >, il senso del ritmo e le  geniali trovate fonetiche ispirarono grandi compositori.
Dal famosissimo < Il gufo e la gattina> , pubblicato nel 1872, fu  realizzato un film nel 1970, le sue opere  ispirarono
una ballata a Strasvinsky e alcuni suoi < Limeriks> furono utilizzati da Goffredo Petrassi.
Anche molti cantanti  moderni si sono ispirati ai suoi versi, come Donovan e i Beatles.

Lo scrittore

Viene considerato , unitamente a Lewis Carroll ( Alice nel paese delle meraviglie ), l' inventore dei < Limerick > ovvero
di una breve strofetta  ritmata di origine settecentesca. Le composizioni di Lear  presentano sempre buffi personaggi,
spesso legati al nome di una città: più che poesia è una cantilena che tende a cogliere di sorpresa l'interlocutore presentando,
all'interno di uno schema logico, elementi di assoluta estraneità e stravaganza.
Queste raccolte di versi, sempre accompagnate da suoi disegni caricaturali, furono scritte per i nipotini del conte di Derby.
I titoli sono:
- Il libro dei nonsense ( 1846- 1865 )
- Il libro dei nonsense e altro ancora ( 1861 )
- Ancora nonsense, vignette, botanica e alfabeto ( 1871 )
- Liriche buffe ( 1877 )
Ricordiamo che anche Gianni Rodari prese spunto da queste opere, come Ersilia Zamponi nel suo famoso libro "I draghi locopei".





Ecco una traduzione italiana di nonsense , effettuata da Carlo Izzo, che cita la nostra zona:

C'era un vecchio di Cittiglio,
Adorno d'un fiero cipiglio;
Se un solo momento mostrava
La testa sull'uscio di casa
Metteva in allarme tutta Cittiglio.


Il paesaggista

Oltre al già citato libro sui pappagalli, Lear pubblicò diversi libri di viaggi illustrati : Roma e dintorni, gli Abruzzi,
Sicilia e Calabria , Albania e Corsica.
Si conoscono oltre settemila acquarelli realizzati durante i suoi viaggi, altri duemila dipinti in studio, oltre a trecento olii;
si devono inoltre conteggiare le illustrazioni per due libri di storia naturale, cento litografie ornitologiche, cinque libri di viaggio,
 i libri di Nonsense ed una copiosissima serie di diari personali, divisi per anno, e non ancora trascritti se non in minima parte.
La qualità delle sue opere è eterogenea poiché spesso per vivere si dedicò a dipinti prodotti in serie, quelli che lui chiamava
" i tiranni" la cui tecnica era quella di distendere i fogli nel suo studio, poi partendo dagli schizzi esistenti faceva i disegni a matita e
successivamente stendeva i colori ad acquarello: prima tutti i blu, poi i verdi, gli ocra e così  via.

Lear a Varese

La prima presenza in zona è del 1837, durante il suo primo viaggio in Italia :
abbiamo acquarelli che raffigurano il lago Maggiore piemontese, Arona, Como e Milano.
Nel 1867 è a Varese ( riproduco 3 acquarelli) e sul lago Maggiore.
Nel 1878 ritrae Mendrisio, Monte Generoso, lago di Lugano e Como.

Nel  1879  ( riproduco 1 acquarello  ) soggiorna al Grand Hotel Varese e da qui spedisce una lettera a Lord Carlington.
Nel 1880 visita Varese.
Nel 1884 dalle colline di Varese esegue un acquarello con il lago e il monte Rosa sullo sfondo, molto curato e
dettagliato al contrario delle vedute che qui pubblico che sono non completate e portano diverse note per ricordare i colori da aggiungere.
Da ricordare che dal 1878 al 1883 passa tutte le estati sul monte Generoso per approfittare dell’aria pura benefica per la sua bronchite.
Proprio qui nel 1883 muore il suo fedele  “ amico e servitore “ Giorgio Kokali  con lui da oltre vent’anni.

In un suo scritto Lear descrive così il nostro lago :
“ Le belle ville luminose, i magnifici scenari con il lago sullo sfondo per cui, nonostante la limitata fama di lago italiano,
quello di Varese ha delle caratteristiche che meritano: pendici di infiniti cromatismi di verde su uno sfondo di acque lucenti,
colline dalle cime a volte morbide, a volte segnate da profonde valli oltre le quali si intravvedono le nevi alpine, che ricoprono
le alte vette lombarde; il manto verde dei noci, il giallo vivo delle robinie, il grigio cangiante dei salici, dei pioppi e degli ulivi;
il fitto manto dei boschi di querce dove sempre cantano gli usignoli; gli ondulati declivi erbosi, i dorati campi di fieno, i sinuosi sentieri,
gli attraenti villaggi di cui ogni villa, casupola, o cappellina votiva brillano al sole; i ruscelli argentei e, primo piano, l’alternarsi di fichi,
mandorli, melograni, campi di mais e gelsi. Chi non gioirebbe di fronte al paesaggio del lago di Varese? “

Ecco riprodotte quattro vedute che riguardano la nostra zona, tutte di proprietà della Houghton Library della Harvard Università:



LAGO DI VARESE. 24 May 1867. (157) Acquarello e inchiostro seppia sopra grafite su carta bianca.
13.9 x 22.7 cm. Scritta in basso a sinistra "6.30.PM.24 May.1867 Lago Varese”





BETWEEN VARESE AND GAVIRATE. 25 May 1867. (158)
Acquarello, seppia and inchiostro blu, sopra grafite su carta bianca. 31.5 x 49.9 cm.
In basso a sinistra: "between/Varese & Gavirate./7 A.M.25.May.1867




LAGO DI VARESE FROM NEAR GAVIRATE. 25 May 1867. (161)  Acquarello, seppia and inchiostro blu, sopra grafite su carta bianca.
29.3 x 49.7 cm. In basso a sinistra "Lago Varese/from near Gavirate/May 25.1867. 10.AM.





CASCIAGO: VILLA CASTELBANCO (sic) (ALBANI). 11 September 1879. Inchiostro nero sopra grafite su carta bianca.
17.1 x 35.5 cm. In basso a sinistra: "Villa Castel Banco, (Landi)/Casciago 11.Sept.1879/8.45 AM;
seguono alcune note che indicano i  luoghi ritratti: "Deodara" "Arona" "LM” ( lago Maggiore ) "Bavena" "L. Varese" "Commechro"



Alcune vedute, i colori e l’impostazione ricordano alcuni acquarelli del nostro De Bernardi.

Un aneddoto

Per terminare un aneddoto tra i tanti che si potrebbero raccontare.
Lear ebbe come compagno il gatto Foss per oltre diciotto anni.
Nel 1871 si era fatto costruire villa Emily a Sanremo, ma alla fine degli anni settanta venne edificato un albergo che gli toglieva luce e panorama al punto di obbligarlo a costruire
un’altra villa , villa Tennyson, copia esatta della precedente, su un terreno prospiciente il mare e delimitato solo dalla strada e dalla ferrovia.
L’identicità della seconda villa era motivata dal fatto che  “ così Foss non si sarebbe trovato disorientato”.



Consiglio a tutti un approfondimento su questo grande artista di cui si potrà apprezzare la sua arte, il suo sarcasmo uniti alla sua vivida creatività.