Lear è un grande artista poliedrico ma poco sconosciuto al
di fuori della Gran Bretagna, nonostante le numerose citazioni
nei dizionari di arte, letteratura e musica.
la vita
E' stato un creativo dai molti talenti: illustratore di storia
naturale, pittore di paesaggi, scrittore di viaggi, poeta e
musicista.
Oggi è ricordato principalmente per i suoi < Nonsense rhymes > e
i < Limerick >
rivolti ai ragazzi ,tuttora apprezzati e pubblicati.
Nato ad Halloway presso Londra nel 1812, ventesimo dì
ventuno fratelli, morì nel 1888 a San Remo,
città amata e l' unica nella quale
ha posseduto una casa propria, villa Emily, dopo anni di viaggi.
Ebbe una fanciullezza non fortunata: il padre, agente di cambio a
Londra, fece bancarotta e fini in prigione per debiti, e fu
allevato
dalla sorella primogenita di ventun anni maggiore . Sin da bambino
soffrì di epilessia, di bronchite cronica e da adulto oltre
ad un indebolimento della vista era soggetto a crisi depressive
dovute ad una omosessualità latente.
Dai sedici ai venticinque anni si guadagnò da vivere come
illustratore di storia naturale realizzando incisioni e stampe.
un
autoritratto, Lear a destra
Il suo primo album, <
Illustrations of the Family of Psittacidae> , è
uno splendido in-folio con quaranta litografie eseguite per conto
della Reale Società Zoologica; venne edito nel 1832 e
ristampato ancora oggi. Tutti gli animali sono ritratti da vivi e
non imbalsamati
come d'abitudine all'epoca. I perfetti e veritieri disegni di
pappagalli attrassero l'attenzione del tredicesimo Conte di
Derby, cultore
di storia naturale, che l' invitò a vivere nella sua
residenza di Knowsley Hall, ove conobbe tutto “ il bel
mondo” di allora.
Successivamente fu anche alle dipendenze del figlio, del nipote e
del pronipote di Lord di Derby, sempre apprezzato e onorato. A
Knowsley,
per divertire i bambini, scrisse una serie di comici limericks
raccolti nel 1846 nel < Book
of Nonsense > .
Fu anche insegnante di pittura della regina Vittoria.
Nel 1837 Lear pose termine alle sue illustrazioni zoologiche e si
dedicò alla pittura paesaggistica andando a Roma
dove, per sfuggire al clima inglese non favorevole alla sua asma e
alla sua bronchestasi, soggiornò per undici anni
grazie a Lord Derby e suo nipote Robert Hornby che raccolsero
i fondi necessari perchè potesse vivere e lavorare.
Ad eccezione di una lunga permanenza in Inghilterra dal 1849 al
1853, e a successive brevissime visite, visse sempre
all'estero, in Italia, a Corfù, in Medio Oriente, a
Nizza e Cannes ed in India e Ceylon ed infine a San Remo, dove si
costruì Villa Emilia.
Il musicista
Come musicista era un autodidatta: componeva musica, cantando il
tema, che poi armonizzava al pianoforte.
Successivamente faceva ascoltare le sue composizioni a musicisti
professionisti perchè le mettessero in musica per poter
esse eseguite.
Mentre metteva in musica anche le rime di altri poeti, soprattutto
quelle dell'amico Lord Tennyson,
altri musicisti componevano vivaci melodie sui suoi versi.
disegno di Lear: il gufo e la
gattina
L' originalità dei suoi <
Nonsense >, il senso del ritmo e le geniali
trovate fonetiche ispirarono grandi compositori.
Dal famosissimo < Il gufo e la gattina> , pubblicato nel
1872, fu realizzato un film nel 1970, le sue opere
ispirarono
una ballata a Strasvinsky e alcuni suoi < Limeriks> furono
utilizzati da Goffredo Petrassi.
Anche molti cantanti moderni si sono ispirati ai suoi versi,
come Donovan e i Beatles.
Lo scrittore
Viene considerato , unitamente a Lewis Carroll ( Alice nel paese
delle meraviglie ), l' inventore dei < Limerick > ovvero
di una breve strofetta ritmata di origine settecentesca. Le
composizioni di Lear presentano sempre buffi personaggi,
spesso legati al nome di una città: più che poesia
è una cantilena che tende a cogliere di sorpresa
l'interlocutore presentando,
all'interno di uno schema logico, elementi di assoluta
estraneità e stravaganza.
Queste raccolte di versi, sempre accompagnate da suoi disegni
caricaturali, furono scritte per i nipotini del conte di Derby.
I titoli sono:
- Il libro dei nonsense ( 1846- 1865 )
- Il libro dei nonsense e altro ancora ( 1861 )
- Ancora nonsense, vignette, botanica e alfabeto ( 1871 )
- Liriche buffe ( 1877 )
Ricordiamo che anche Gianni Rodari prese spunto da queste opere,
come Ersilia Zamponi nel suo famoso libro "I draghi locopei".
Ecco una traduzione italiana di nonsense , effettuata da Carlo
Izzo, che cita la nostra zona:
C'era un vecchio di Cittiglio, Adorno d'un fiero cipiglio; Se un solo momento mostrava La testa sull'uscio di casa Metteva in allarme tutta
Cittiglio.
Il paesaggista
Oltre al già citato libro sui pappagalli, Lear
pubblicò diversi libri di viaggi illustrati : Roma e
dintorni, gli Abruzzi,
Sicilia e Calabria , Albania e Corsica.
Si conoscono oltre settemila acquarelli realizzati durante i suoi
viaggi, altri duemila dipinti in studio, oltre a trecento olii;
si devono inoltre conteggiare le illustrazioni per due libri di
storia naturale, cento litografie ornitologiche, cinque libri di
viaggio,
i libri di Nonsense ed una copiosissima serie di diari
personali, divisi per anno, e non ancora trascritti se non in
minima parte.
La qualità delle sue opere è eterogenea
poiché spesso per vivere si dedicò a dipinti
prodotti in serie, quelli che lui chiamava
" i tiranni" la cui tecnica era quella di distendere i fogli nel
suo studio, poi partendo dagli schizzi esistenti faceva i disegni
a matita e
successivamente stendeva i colori ad acquarello: prima tutti i
blu, poi i verdi, gli ocra e così via.
Lear a Varese
La prima presenza in zona è del 1837, durante il suo primo
viaggio in Italia :
abbiamo acquarelli che raffigurano il lago Maggiore piemontese,
Arona, Como e Milano.
Nel 1867 è a Varese
( riproduco 3 acquarelli) e sul lago Maggiore.
Nel 1878 ritrae Mendrisio, Monte Generoso, lago di Lugano e Como.
Nel 1879 ( riproduco 1 acquarello ) soggiorna al
Grand Hotel Varese e da
qui spedisce una lettera a Lord Carlington.
Nel 1880 visita Varese.
Nel 1884 dalle colline di Varese
esegue un acquarello con il lago e il monte Rosa sullo sfondo,
molto curato e
dettagliato al contrario delle vedute che qui pubblico che sono
non completate e portano diverse note per ricordare i colori da
aggiungere.
Da ricordare che dal 1878 al 1883 passa tutte le estati sul monte
Generoso per approfittare dell’aria pura benefica per la sua
bronchite.
Proprio qui nel 1883 muore il suo fedele “ amico e servitore
“ Giorgio Kokali con lui da oltre vent’anni.
In un suo scritto Lear descrive così il nostro lago : “ Le belle
ville luminose, i magnifici scenari con il lago sullo sfondo per
cui, nonostante la limitata fama di lago italiano, quello di
Varese ha delle caratteristiche che meritano: pendici di
infiniti cromatismi di verde su uno sfondo di acque lucenti, colline dalle
cime a volte morbide, a volte segnate da profonde valli oltre le
quali si intravvedono le nevi alpine, che ricoprono le alte vette
lombarde; il manto verde dei noci, il giallo vivo delle robinie,
il grigio cangiante dei salici, dei pioppi e degli ulivi; il fitto
manto dei boschi di querce dove sempre cantano gli usignoli; gli
ondulati declivi erbosi, i dorati campi di fieno, i sinuosi
sentieri, gli attraenti
villaggi di cui ogni villa, casupola, o cappellina votiva
brillano al sole; i ruscelli argentei e, primo piano,
l’alternarsi di fichi, mandorli,
melograni, campi di mais e gelsi. Chi non gioirebbe di fronte al
paesaggio del lago di Varese? “
Ecco riprodotte quattro vedute che riguardano la nostra zona,
tutte di proprietà della Houghton Library della Harvard
Università:
LAGO DI VARESE. 24 May 1867.
(157) Acquarello e inchiostro seppia sopra grafite su carta
bianca. 13.9 x 22.7 cm.
Scritta in basso a sinistra "6.30.PM.24 May.1867 Lago
Varese”
BETWEEN VARESE AND GAVIRATE. 25
May 1867. (158)
Acquarello, seppia and
inchiostro blu, sopra grafite su carta bianca. 31.5 x 49.9
cm. In basso a sinistra:
"between/Varese & Gavirate./7 A.M.25.May.1867
LAGO DI VARESE FROM NEAR
GAVIRATE. 25 May 1867. (161) Acquarello, seppia and
inchiostro blu, sopra grafite su carta bianca. 29.3 x 49.7 cm. In
basso a sinistra "Lago Varese/from near Gavirate/May
25.1867. 10.AM.
CASCIAGO: VILLA CASTELBANCO
(sic) (ALBANI). 11 September 1879. Inchiostro nero sopra
grafite su carta bianca. 17.1 x 35.5 cm. In
basso a sinistra: "Villa Castel Banco, (Landi)/Casciago
11.Sept.1879/8.45 AM; seguono alcune note
che indicano i luoghi ritratti: "Deodara" "Arona" "LM”
( lago Maggiore ) "Bavena" "L. Varese" "Commechro"
Alcune vedute, i colori e l’impostazione ricordano alcuni
acquarelli del nostro De Bernardi.
Un aneddoto
Per terminare un aneddoto tra i tanti che si potrebbero
raccontare.
Lear ebbe come compagno il gatto Foss per oltre diciotto anni.
Nel 1871 si era fatto costruire villa Emily a Sanremo, ma alla
fine degli anni settanta venne edificato un albergo che gli
toglieva luce e panorama al punto di obbligarlo a costruire
un’altra villa , villa Tennyson, copia esatta della precedente, su
un terreno prospiciente il mare e delimitato solo dalla strada e
dalla ferrovia.
L’identicità della seconda villa era motivata dal fatto
che “ così Foss non si sarebbe trovato disorientato”.
Consiglio a tutti un approfondimento su questo grande artista di
cui si potrà apprezzare la sua arte, il suo sarcasmo uniti
alla sua vivida creatività.