Un disegno di Edward Lear dal Sacro Monte

Presentare Lear è sempre difficile, non sai da dove cominciare: dal poeta? dal  musicista? dal pittore?.
Nato ad Halloway presso Londra nel 1812, ventesimo dì ventuno fratelli, morì a  San Remo nel 1888, città amata e l' unica nella quale ha posseduto una casa propria dopo anni di viaggi.
Iniziò come illustratore ornitologico e dal 1837  si dedicò alla pittura  paesaggistica andando a Roma dove, per sfuggire al clima inglese non favorevole alla sua asma e alla sua bronchestasi, soggiornò per undici anni . Ad eccezione di una lunga permanenza in Inghilterra dal 1849 al 1853, e a successive brevissime visite, visse sempre  all'estero,  in Italia, a Corfù, a Nizza e Cannes , in Medio Oriente, in India e Ceylon ed infine a San Remo, dove si costruì Villa Emilia.

Oggi è ricordato principalmente per i suoi < Nonsense rhymes > e i  < Limerick> rivolti ai ragazzi ,tuttora apprezzati e  pubblicati. Ricordiamo che anche Gianni Rodari prese spunto da queste opere, come Ersilia Zamponi nel suo famoso libro "I draghi locopei".

Fu anche musicista  autodidatta: componeva musica, cantando il tema, che poi armonizzava al pianoforte.
L' originalità dei suoi < Nonsense> unite al senso del ritmo e alle geniali trovate fonetiche ispirarono grandi compositori. Dal famosissimo < Il gufo e la gattina> , pubblicato nel 1872, fu  realizzato un film nel 1970, le sue opere  ispirarono una ballata a Strasvinsky e alcuni suoi  < Limeriks> furono utilizzati da Goffredo Petrassi.
Molti cantanti  moderni si sono ispirati ai suoi versi, come Donovan e i Beatles.

Oltre al già citato libro sui pappagalli, Lear pubblicò diversi libri di viaggi illustrati : Roma e dintorni, gli Abruzzi, Sicilia e Calabria, Albania, Corsica, isole dello Ionio.
Si conoscono oltre settemila acquarelli realizzati durante i suoi viaggi, altri duemila dipinti in studio, oltre a trecento olii, si devono inoltre conteggiare le illustrazioni per due libri di storia naturale, cento litografie ornitologiche, cinque libri di viaggio, i libri di Nonsense ed una copiosissima serie di diari personali, divisi per anno, e non ancora trascritti se non in minima parte.

Lear a Varese

Fu un frequentatore abituale della nostra zona per oltre vent'anni:
nel maggio 1867 esegue alcuni acquarelli del lago di Varese, e visita il Sacro Monte  probabilmente per la prima volta
Dopo aver pranzato all' albergo ( dell') Angelo  così descrive la passeggiata di circa 3000 piedi:
<.... un posto da non perdere. Lo sviluppo di immensi castani è suntuoso, e la delicata distanza dalle nevi delle Alpi, e la pianura Lombarda, vivissimo. Le 14 grandi cappelle contengono ( gesso?, in italiano nel testo) dei personaggi che rappresentano  vari episodi della vita e della morte di Cristo. Parecchi molto ben disegnati, pressocchè corrispondenti  al reale. Sui fianchi della collina, con il vento, la vista  risulta particolarmente piacevole .Verso le 4.20 ritorniamo, disegnando nel medesimo tempo. Alle 7.30 raggiunto l' Hotel, dove una sontuosa cena chiude il giorno. >

Nel 1878 ritrae Mendrisio, Monte Generoso, lago di Lugano e Como,
nel  1879  soggiorna al Grand Hotel Varese e da qui spedisce una lettera all' amico  Lord Carlington ed esegue un acquarello da villa Castelbarco Albani di Casciago,
nel 1880 visita Varese
nel 1884 dalle colline di Varese esegue un acquarello da villa Castellana, con il lago e il monte Rosa sullo sfondo, molto curato e dettagliato , venduto alcuni anni fa dalla galleria newyorkese Peppiatt ( antiche origini bosine? ).



Da ricordare che dal 1878 al 1883 passa tutte le estati sul monte Generoso nell'albergo Monte Generoso-Bellavista del dottor  Pasta, per approfittare dell’aria pura, benefica per la sua bronchite. Proprio qui nel 1883 muore il suo fedele
“ amico e servitore “ Giorgio Kokali  con lui da oltre vent’anni e sepolto a Mendrisio.

Nel 1879, data in cui eseguì il disegno, prese in considerazione la possibilità di acquistare una casa proprio al Sacro Monte: l'uomo che aveva girato il mondo pensava di riposarsi proprio qui, infatti nell'estate, visionò diversi immobili in vendita al Sacro Monte, zona che lo aveva ben impressionato dieci anni prima. Purtroppo trovò che i prezzi fossero troppo alti rispetto alla scelta che aveva fatto a Sanremo.

Il disegno del Sacro Monte, di proprietà della Houghton Library della Harvard Università è così catalogato:

< VARESE: SACRO MONTE. 6/8 September 1879. Sepia ink over graphite on cream paper. (Two drawings on one sheet) 25.3 x 35 cm. Inscribed, 1c: "6 Sept.br 1879/4.30 PM & 8th - 6 AM/Sacromonte Varese;" rc: "Sacromonte Varese/6 Septr 1879/4.30.PM &/8th Sept/6 AM;" bottom right: "Sacromonte Varese/6.Septbr. 1879. 5.15 PM/(& 8th 6 AM);" bottom left (not in Lear's handwriting): "#387." Notes: "Arona" "rox" "LAKE" "sno" "1. L. Monatte/2. L. Varese./3. Lake ---" "4. Lake Maggiore" "wood" "sno" "rox" "wood" "LAKE" "Arona" "rose." >



particolare





Interessante notare sia i particolari delle località sia le indicazione dei colori per finire il disegno con cura in studio.
La qualità delle sue opere è eterogenea poichè spesso per vivere si dedicò a dipinti prodotti in serie, quelli che lui chiamava " i tiranni": la cui tecnica era quella di distendere i fogli nel suo studio, poi partendo dagli schizzi esistenti faceva i disegni a matita e successivamente stendeva i colori ad acquarello: prima tutti i blu, poi i verdi, gli ocra e così  via, questo pubblicato è rimasto allo stadio di disegno non completato.
Mi piace pensare che da qualche parte ci possa essere un olio tratto dallo stesso disegno simile a questi, bellissimi, con il panorama dal monte Generoso.







Mi auguro di aver fatto meglio conoscere questo grande estimatore delle nostre zone e auspico che qualcuno prenda spunto per uno studio approfondito.

luglio 2010

Fernando Cova