C'era una volta ....... i tre Re Magi a Varese

 

rinnoviamo una tradizione......

 

Tra le tradizioni più sentite a Milano ed nella Lombardia " milanese " vi é quella dei Re Magi .

Già Pietro da Bescapé, considerato il primo poeta volgare milanese,verso il 1274 dedicava loro nel suo " Sermon del Novo e del Vedre Testamento " oltre 70 versi .

 

Al signo de una stella respendente

tri magi venen da oriente,

zevan quirando ( andavano cercando ) lo filiol de Deo

lo qual è nado rex de li çudei.

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Li nomi di li magi l' un è Guaspar,

l' altro Marchion, l' altro Baldeçar.

Zascun se 'n va in soa region,

sì como per l' angelo a lor ven in vision.

 

Non a caso il Porta chiamò Marchionn l' eroe de " Marchionn di gamb avert", ma pochi sanno che era anche uno dei nomi del poeta .

Infatti Porta si chiamava Carlo Antonio Melchiorre Filippo ed i due suoi fratelli maggiori l' uno Baldassarre e l' altro Gaspare ovvero i nomi dei tre Magi.

Quali prototipi di viaggiatori a " lunga percorrenza " non appartenenti al popolo ebraico, ai Magi sono state spesso intitolate locande e alberghi, per esempio all' inizio di corso di Porta Romana a Milano é ricordato nel '600 un famoso albergo , l' Albergo dei Tre Re.

 

Nella nostra zona

 

Nel 1734 a Casarico ( Casciago ) risulta esser stato eretto un oratorio dedicato a Pio V ed ai Re Magi, in giurispatronato dei fratelli Pallavicini, di discrete dimensioni, oggi trasformato in abitazione civile.

 

Olona, frazione di Induno, può vantare una antica tradizione di venerazione per i Magi. Qui sorge una delle pochissime chiese dedicate a loro : in Europa sembra ce ne siano solo 4 con questa dedicazione !  Le prime notizie della chiesa risalgono al 1738; nel 1746 il pittore Grandi ( questi é citato senza il nome da più fonti ma non é possibile stabilire chi sia : infatti i fratelli Grandi morirono rispettivamente nel 1715 e nel 1718 e Giuseppe Grandi, prevalentemente scultore nacque nel 1843 ) eseguì un affresco , Adorazione dei Magi, sul portale di ingresso. Una pala con identico soggetto , sempre del Grandi, si trova all' interno della chiesa.

Dal 1750 la chiesa possiede alcune reliquie dei santi patroni,a cui nel 1963 se ne aggiunsero altre provenienti da Colonia, città che ospita i loro corpi sottratti a Milano, con il beneplacito del Barbarossa, dall' arcivescovo di Colonia Reinold von Dassel .

 

Altre raffigurazioni antiche dei Magi, a conferma dell' antichità del culto nella nostra zona , si trovano:

- a Casbeno in San Vittore opera di Giuseppe Bonini, allievo del Magatti, ed attivo a Varese tra il 1766 ed il 1777

- al Sacro Monte , navata destra del Santuario, l' altare dei Re Magi con le bellissime statue antecedenti al 1578

- a Gazzada, in Santa Croce, l' Adorazione dei Magi é attribuita a Francesco de' Tatti ( 1520-30 )

- a Sant'Agostino di Caravate ( fine 200 - primi 300 ), ove si vedono solo due Magi coronati da alcuni identificati come un Re ed una Regina partecipanti ad una investitura

- a Castelseprio nell' affresco del IX secolo, che fa riferimento alla tradizione orientale

- a Marchirolo, San Martino , Adorazione dei magi di Pietro Cunibert ( 1765 )

- a Luino in San Pietro, attribuita al Luini e alla sua cerchia una Adorazione dei Magi, comprendente anche la figura del beato Jacopo Eleuteri da Luino

- da ricordare a Saronno in Santa Maria dei Miracoli la maestosa Adorazione ad opera di Bernardino Luini

- Giampaolo Lomazzo a Caronno Pertusella, in Santa Maria Nova, ci lascia una robusta Adorazione ( 1560 )

- a Busto Arsizio ove la leggenda vuole che si soffermassero le spoglie dei Magi in viaggio verso Colonia, la miniatura di F. Crespi de Roberti nel corale di S. Giovanni , oltre che il quadro di Gian Battista della Cerva in Santa Maria

- a Gerenzano, in San Giorgio , vi è una bella Adorazione di Anonimo del XVI secolo

 

La tradizione a Varese

 

So per certo che in alcune famiglie varesine é viva la tradizione da almeno 3/4 generazioni di far arrivare le sere del 2, 3 e 4 gennaio, ad uno ad uno, Gaspare, Melchiorre e Baldassarre.

Da piccolo mi ricordo l' attesa di piccoli doni che rinnovavano l' attesa passata di Gesù Bambino e l' imminente arrivo della Befana, ogni sera seguivo il consiglio di mio zio Oreste di mettere un bicchierino di grappa, come corroborante al Mago che senz'altro giungeva infreddolito.

Questa tradizione l' ho rinnovata con mia figlia che spero la continui.

Ricordo anche il " panico " dei pomeriggi del due gennaio quando mia moglie si ricordava dell' imminente arrivo e si precipitava fuori casa per procurare i regalini dei Magi.

Da ultimo, i regali sono stati sostituiti da simpatici, o almeno vogliono essere tali, bigliettini.

Vorrei invitare i veri bosini a riprendere questa bella tradizione con i loro figli e nipoti.

Vi assicuro che il ricordo mi riempie sempre di allegria !

 

 (1° pubblicazione 1999)