nuove aggiunte e qualche integrazione al volume < Varese
nelle antiche stampe >
Nella passata pubblicazione abbiamo visto come la mancanza di
conoscenza del territorio varesino abbia comportato "scambi di
persona"
nelle note biografiche del volume < Varese nelle antiche stampe >.
Aggiungiamo pertanto alcuni personaggi " non identificati " :
Alessandro Ogheri,
descritto così "
......autore dei disegni dei Documenti Varesini ......, del
quale tuttavia non sono note altre collaborazioni di rilievo".
Ogheri giunse a Varese, ultracinaquantenne, insegnò come
professore di disegno presso le scuole comunali di Varese dal 1873
al 1878,
contemporaneamente fu titolare di una scuola di disegno privata.
Fu proprietario, direttore e redattore del settimanale varesino " L'Asino, giornale
serio-faceto-popolare con caricature" uscito dall'8
luglio al 30 dicembre 1878 per un totale di 26 numeri.
Questo giornale fu il primo, o tra i primi, ad usare regolarmente
caricature per esercitare la satira politica, fu poi imitato
dall'omonimo foglio di Podrecca a Roma. Titolare della Litografia
Varesina con sede <in piazza
sant'Antonio n° 243>,
così nella testata, collaborò con Camillo Golgi,
villeggiante estivo in casa Bizzozzero, alla realizzazione di
tavole di
preparazioni anatomiche litografate. A Brescia, dove
esercitò anche come fotografo, già negli anni '30
aveva realizzato
tavole litografiche per illustrare trattati di medicina.
Nel numero del 21 ottobre 1878 de "L'Asino" la seconda e terza pagina sono
occupate da questa illustrazione della "Veduta dell'Ippodromo".
Nello stesso numero si informa che la stessa veduta è stata
stampata "in carta distinta" per essere incorniciata.
Nel numero del 7 ottobre si preannuncia una litografia" Veduta
generale di Varese " della grandezza di cm. 40 per 52
stampata in carta forte in omaggio agli abbonati, non si sa se
realizzata poiché a dicembre il settimanale cessò le
pubblicazioni
ma Ogheri fu attivo almeno fino al 1891, data di stampa delle
litografie del Borri.
Giulio Cesare Bizzozzero,
anche il profilo di questo personaggio è limitato. Viene
indicato come autore della guida
"Varese e il suo territorio" ma <
non si hanno molti dati relativi alla sua persona, appartenente
alla famiglia borghese
varesina dei Bizzozzero, viene spesso indicato con il titolo di
avvocato.>
Il padre Felice era titolare di una antica di quattro secoli
fabbrica di campane, sposo di Carolina Veratti.
Dal matrimonio nacquero due figli Giulio il famoso patologo e il
nostro Giulio Cesare avvocato (1833-1888).
Quest'ultimo dopo la laurea continuò a seguire
l'attività paterna, sedendo anche in consiglio comunale per
lunghi anni,
fu infatti eletto consigliere nel 1874 ed in seguito assessore
supplente per gli anni dal 1878 al 1886. È stato facente
funzioni
di sindaco nel 1878 in occasione dell'importante Congresso della
Società Italiana di Scienze Naturali in Varese.
Fu il primo, in consiglio comunale, ad indicare la sommità
della collina sopra Giubiano per installarvi il nuovo cimitero.
Iscritto alla Massoneria, fu a capo della Società del Museo
Patrio e della Società di ginnastica, presidente della
Scuola d'arte Bernascone,
ispettore della Scuola Agraria Ponti, membro della Camera di
Commercio, della Congregazione di carità e del Ricovero di
mendicità
e del consiglio direttivo della Società di cremazione.
Combattè nella seconda guerra di indipendenza nel
1859
e confluì poi nell'esercito sardo . Ritengo che queste
notizie possano delineare un profilo più esaustivo.
Aurelio Colombo, una delle
poche glorie locali nell'incisione è presentato in poche
righe con generica descrizione.
Colombo Aurelio, incisore e pittore. Varese 1785 circa -vivente
1836.
monogramma di Colombo
Che sia originario di Varese lo rileviamo dalla firma posta
nell’incisione raffigurante il gruppo dell’Addolorata in san
Vittore in Varese. Fu allievo di Longhi, risiedette e
lavorò a Milano. L'”
Interprete milanese” del 1828 lo cita come «incisore a taglio e pittore
in miniatura», domiciliato in contrada del Monte
1261.
Era ancora attivo nel 1836, infatti l’ ”Almanacco del commercio di
Milano, guida per l’anno 1837, edizioni Placido Maria Visaj “ lo
cita a pag. 114 come incisore, sempre dimorante in contrada del
Monte. Di lui si conoscono una decina di opere.
Francesco Edoardo Bossoli
è presente nel catalogo con due incisioni come disegnatore
ma non è citato nelle note biografiche.
Francesco Edoardo Bossoli (1830–1912), nipote e collaboratore di
Carlo Bossoli, è autore, in prevalenza, di riproduzioni di
ampi panorami e di fotografie oltre che essere giornalista. Con lo
zio è autore di un centinaio di disegni e gouache su Lugano
e i laghi di area lombardo-piemontese. Sua la veduta panoramica
dell'Albergo Bellavista al monte Generoso e di altre litografie
illustranti il cantone di Vaud.
Francesco Paolo Tosi compare
solo nelle note biografiche con poche righe generiche. Fu invece
un importante uomo di cultura originario
di Busto Arsizio. Personalmente non ritengo che la Litografia Tosi
sia collegata a questo Tosi, conosco stampe con l'iscrizione " per
P. A. Tosi"
ma nessuna con l'indicazione Litografia Tosi. Se così fosse
approfondiamo la biografia.
Tosi, raffinato bibliofilo e figlio di un ricchissimo
possidente terriero di Busto, dopo un apprendistato presso lo
Stella, apre a Milano una rinomata libreria. Viene
condannato nel 1827 per vendita di libri proibiti; la sua libreria
era infatti molto aggiornata e nota agli intellettuali dell'
epoca. É stato corrispondente per l' Italia del bibliofilo
Brunet, autore del famoso repertorio bibliografico.
Si é fatto poi editore di opere ricercate, ottimamente
stampate e finemente illustrate dal 1819 al 1834.
Come bibliofilo ha lasciato saggi diversi di erudizione
bibliografica e letteraria. Ha partecipato anche alla campagna
risorgimentale del 1859,
di questa ha lasciato una serie di lettere con la descrizione dei
combattimenti e dell' entrata in Milano delle truppe
franco-piemontesi.
frontespizio
di un volume redatto da Tosi
Alcune vedute non presenti
E' nella natura delle cose che un catalogo di stampe non possa mai
essere esaustivo, pertanto aggiorniamo le vedute con qualche
esemplare non catalogato.
Da un foglio, conservato nella Biblioteca Nazionale Francese, <
Batailles et combats de la guerre d'Italie. N°67……>,
estrapolo questa piccola veduta <
Le général Garibaldi enlève Varese aux
Autrichiens>
La veduta "Monte Rosa "
( probabilmente presa dal lago di Varese) è pubblicata nel
volume <Viaggio in Italia
> di Massimo Fabi del 1861
Questa veduta di Gustavo Dorè, "Garibaldi à la tête de ses Chasseurs des
Alpes" non è catalogata.
Dall'< Almanacco illustrato della nuova Italia> edito a
Firenze nel 1866 preleviamo questo " Episodio sotto Varese".
Questa illustrazione del Sacro Monte è presente nel
settimanale < Cronaca
Varesina > del 21 agosto 1884.
Queste quattro vedutine , di scarsa qualità,
provengono dal periodico "L'Ape
Varesina" del 24 maggio 1885 e ci tramandano alcuni
scorci di Varese ove si svolse la battaglia del 1859.
Per finire una cromolitografia <
Lake of Varese and Monte Rosa > della quale non ho
nessun dato, ma di notevole cromatismo.
pubblicato sul < Calandari
d'ra Famiglia Bosina par ur 2012