Anche Varese ha il suo san Valentino

Era l'antico protettore del borgo, effigiato in una statua della basilica


Così Adamollo < Sormano Nicolò nella sua Topogrofifa (sic) della pieve di Arcisate così scrive in proposito della nobile famiglia Dralli .... il prevosto Andrea oltre che amplificò in lautezza la casa prepositurale ottenne da Roma il sacro tesoro delle reliquie che donò alla Basilica in preziosi depositi, riserbando però il possesso a’ suoi eredi di una delle tre chiavi con cui si custodiscono: e sono i dieci corpi dei S.S.M.M. Martina, Flora, Cristina, Giulio, Romano, Clemente, Genaio, Stefano Soddiacono, Urbano Papa e Valentino prete, questo è il protettore del Borgo. E con buona pace del nostro Paolo Bosca credo che il Valentino di Varese sia lo stesso di S. Prassede di Roma; poichè m’avvisa il Bolandi, che quello è  tronco senza braccio, senza cervice, e queste appunto sono le parti che in Varese si conservano.>

Nel 1828 il Bombognini scrive < V'è il tesoro delle sacre reliquie, fra le quali dieci corpi di ss. Martiri, avuti da Roma dal proposto Dralli; fra questi corpi avvi quello di s. Valentino prete, protettore del borgo.>

Come mai è stato "detronizzato"?.

Le reliquie di san Valentino erano venerate da antica data, il santo era infatti effigiato in una statua posta in san Vittore, nella cappella di santa Marta, insieme a  quella di  sant'Antonio da Padova; nel 1833 ambedue furono poste nel corridoio verso la sacrestia.

Ma chi è il nostro san Valentino?



I padri Bollandisti elencano, in Europa, otto San Valentino, ma i san Valentino conosciuti sono diciassette di cui solo due sono definiti " prete ", festeggiati uno il 28 gennaio ed uno il 14 febbraio .

Se seguiamo il Sormani il nostro san Valentino deve identificarsi con quello romano in santa Prassede ove è ricordato sia in una lapide del IX secolo sia nei mosaici bizantini della cappella di San Zenone in  atteggiamento solenne.

Nel Martirologio Romano è così descritto:
< 14 febbraio, in Roma, sulla via Flaminia, natale di san Valentino, presbitero e martire, che dopo aver operato varie guarigioni, insigne per cultura, fu ucciso e decollato sotto Claudio( II° verso il 270).>

Sempre in questa data viene ricordato anche san Valentino di Terni.
I Bollandisti riportano la vita di ambedue ma alcuni studiosi ipotizzano l’esistenza di un solo Valentino: un sacerdote di Terni che venne a Roma e qui fu martirizzato e sepolto, in seguito il suo culto si diffuse fino a raggiungere la sua città natale.
Impossibile trarre una conclusione storicamente fondata anche se le numerose analogie che accomunano il Valentino romano a quello ternano inducano a pensare che si tratti di un unico martire.

Può essere che l'antico protettore del borgo sia anche quello degli innamorati?

foto: mosaico raffigurante san Valentino in santa Prassede a Roma

pubblicato su www.rmfonline.it il 13 febbraio 2011