Sant'Antonio  del purscèll
favoriva i matrimoni

La festa di sant'Antonio abate é la festa più antica e popolare della nostra città.
Sant'Antonio il Grande é  considerato il protettore dei panettieri, dei guantai, dei tessitori, dei tosatori e dei salumieri;
per questi ultimi forse è da collegarsi nella presenza iconografica del maiale.
Fin dall'ottocento il 17 gennaio veniva omaggiato dai fidanzati e dagli sposi novelli, questi ultimi vestiti con gli abiti nuziali,
provenienti principalmente dal contado; le spose sfoggiavano i gioielli  e le famose " spadine"  in testa.
Nella sua ricorrenza era  assai diffusa la benedizione delle stalle, trasformatasi nel tempo nella benedizione degli animali
effettuata sul sagrato delle chiese a lui dedicate.
Ci si rivolge anche  nel caso di avvelenamento di segale cornuta, per liberarsi dalla erisipela  o fuoco di sant'Antonio
e per proteggersi dagli incendi.



illustrazione di Aldo Mazza

Una particolarità del sant'Antonio di Varese è quella di proteggere i matrimoni e di far trovare un marito a chi ne é sprovvista:

<A Sant’Antòni vann i spùus e i tusànn ca gh’ha ‘l murùus>

Lo si invoca per ricomporre i litigi tra innamorati:

<Sant'Antoni glorios / Femm fa' pâs col me' morôs
L'è  cativ com'è un demoni  / Femm fa' pâs, car Sant'Antoni>

o per trovare il fidanzato:

<Sant'Antòni gluriùus fa ca tröva anmì ‘l mè spùus>

Dedicate all' argomento sono le spassose < 4 giaculatori a sant'Antoni del porscell> composte da Speri Della Chiesa.

pubblicato il 14 gennaio 2012 su www.rmfonline.it