Paura e sorriso con Urban a Varese

Ecco tre momenti ilari ma nel contempo di panico e paura accaduti durante la breve occupazione del generale Urban
dopo la battaglia di Varese nel giugno 1859.

All'avvicinarsi degli austriaci si cercavano gli stemmi imperiali per ricollocarli sugli edifici pubblici da cui erano stati
divelti durante la liberazione di Varese da parte di Garibaldi. Finalmente ne venne trovato uno da collocare nell'ufficio
del Commissario Distrettuale. Il giorno successivo grande fu l'indignazione delle autorità austriache quando causa
la poca colla ed il vento una striscia di carta sovrapposta allo stemma si staccò lasciando intravvedere una curiosa insegna
destinata ai tabaccai la cui scritta era < Sale tabacchi e carta bollata > che non era di certo consona ad rappresentare il potere imperiale.

Cessato il bombardamento il commissario distrettuale Comi si ricordò che doveva provvedere a reperire alcune bandiere austriache
da apporre sui principali edifici. Ormai notte va in cerca di un negoziante di stoffe aperto, preleva il tessuto a lume di candela e
fa confezionare tre bandiere e le pone al Pretorio, sul campanile e al quartier generale.
Al sorgere del sole le bandiere appaiono di colore bianco e turchino anziché nero e giallo. Per Urban è uno scherzo dei varesini e
scarica sul Comi una serie di ingiurie e lo accusa di non conoscere i colori della bandiera della patria. A stento riuscì a giustificarsi.

Il due giugno, di buon mattino  Urban  si reca al pretorio e chiede del Pretore Sopransi al quale rimprovera:
< Ah! Pretore, Pretore, a Garibaldi si dava tutto, ed a me si lascia mancare persino un po' di latte> risponde il Pretore
< Eccellenza come é possibile che si possa trovare del latte, se tutte le donne, spaventate per quanto succede ,
non osano entrare in Varese?>
< Al diavolo io non voglio latte di donna, voglio latte di vacca!>



Partiti gli austriaci si iniziò la ricostruzione ed si passò alla liquidazione dei danni di guerra.
Oltre a richieste motivate alcuni inoltrarono domande di rimborso tipo:
- per non aver potuto lavorare…..
- per lo spavento sofferto dalla propria moglie Maria….
- per danni derivati a causa della mancata esazione dei dazi……
- per danno sofferto in un orologio a cilindro..lire 40 ( costava nuovo 50 lire).
Si può così constatare come anche allora la " furbizia italica" si manifestava alla grande.


pubblicato su www.rmfonline.it il 16 giugno 2012