CAMPIONE del MONDO 1958
Mike Hawthorn nasce a Mexborough un piccolo
paesino nella campagna dello Yorkshire, il 10 aprile 1929.
Nella testa di Mike cera spazio solo per i motori, cosi spronato anche dal padre
a vent'anni Mike corre la sua prima corsa su una piccola Riley un po' vecchiotta
ma perfetta.
Il ragazzo aveva stoffa, Mike corse a tempo di record Brighton Speed Trials,
andò forte a Castle Coombe, a Gamston, a Boreham e a Goodwood nel 1951, fu
perfetto sulle strade di Dundrood e di Wickiow, fin troppo bravo con quella
Riley anteguerra.
In tanto la fama di Mike aumentava ad applaudirlo erano già in molti.
Nel 1952 conquista addirittura le folle, con una Cooper Bristol vince a Goodwood
tra le formula 2 e secondo assoluto dietro a Gozales su Ferrari 4500.
Era giunto il momento di tentare in un Gp di formula uno, a Spa in Belgio al
volante di una Cooper Bristol fu quarto, terzo a Silverstone, quarto di nuovo a
Zandwoort, si ritirò a Monza, ma ormai non cera piu' nulla da dimostrare.
Se ne accorse Ferrari che lo chiama per farlo correre nel Gp. d'Argentina nel
1953 fù quarto al debutto con la Ferrari.
Fù quarto in Argentina, con la Ferrari vinse di nuovo il Dally Express e una
gara di vetture sport a Silverstone, poi finalmente vince un Gp., a Reims in
Francia si mise dietro piloti come Fangio secondo, Gonzales , Ascari e Farina.
Un solo Gp. vinto quello di Spagna nel 1954 e tre secondi posti il bilancio di
quell'anno.
Nel 1955 soli tre Gp. disputati con la Ferrari al quale va aggiunta una bella
vittoria al Toorist Trofhy e qualche soddisfazione sulle vetture sport.
Ma tre episodi segnarono la vita di Mike, prima l'incidente al Gp. di Siracusa,
sembrava morto ma risultò solo un po' scosso e bruciacchiato.
Il secondo al telefono seppe che il padre era morto in un incidente stradale
schiantandosi contro un albero con la sua Aurelia Gran Turismo.
Il terzo alla 24 ore di Le Mans protagonista involontario della più grande
tragedia motoristica più di ottanta morti (investiti dalla Mercedes di Pierre
Levegh per evitare la Jaguar di Mike che vincerà la corsa), un senso di colpa
pesante, inevitabile, perse la serenità.
Nel 1956 disputa cinque GP. con auto diverse due con la Maserati, due con la BRM
e uno con la Vandall vincendo con la Maserati in Argentina, meditò il ritiro.
Ma Mike accettò l'ennesimo invito di Ferrari che gli offriva l'auto lasciata
libera da Fangio, niente di eccezionale il 1957 con un secondo posto un terzo un
quarto e un sesto posto finì quarto nel mondiale.
Si riscattò nel 1958 dopo un lungo duello con Stirling Moss su Vanwall, vinse
una sola corsa il Gp. di Francia, ma arriva cinque volte secondo e con altri
piazzamenti si aggiudica il titolo mondiale piloti di un solo punto su Moss.
Decise che quell 1958 sarebbe stata l'ultima stagione, l'aveva deciso da tempo,
forse dal 6 luglio, quando il suo compagno di squadra Luigi Musso muore a Reims,
o forse dal 3 agosto, giorno in cui muore in Germania Peter Collins il suo
migliore amico.
L'annuncio del ritiro apparve a molti clamoroso, immotivato, non ad Enzo Ferrari
che capì ed accettò la decisione di Mike che non aveva piu' cuore per buttarsi
nelle curve.
Si ritira per ricominciare una nuova vita ma il destino di Mike era quello di
morire su un'auto, al volante della sua Jaguar si schiantò contro un albero
proprio come il padre il 22 gennaio 1959 aveva 29 anni.
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