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Pilota Campione del Mondo F 1


Michael SCHUMACHER

Nato a Hürth-Hermülheim

il 03 gennaio 1969

     

     

    CAMPIONE del MONDO 2003



    Michael Schumacher nasce ad Huerth-Hermuehlheim il 3 gennaio 1969 da una famiglia di modeste condizioni sociali ed economiche . Il padre Rolf , appassionato meccanico e proprietario di un circuito di go-kart , trasmette al figlio la passione per le corse e le auto. Al termine degli studi scolastici presso l'istituto tecnico Michael riscopre il suo fondamentale interesse , mai del tutto sopito , ovvero la competizione sportiva. Consegue con i kart , che in seguito riterrà particolarmente formativi , una brillante serie di vittorie sino ad approdare alla F.3 tedesca . In tale categoria si distingue conquistando il titolo nel 1990. Nel medesimo periodo entra anche nell'orbita Mercedes e guida alcune formidabili modelli "classe c". Ma il suo destino è segnato : debutta in F 1 su una Jordan a motore Ford in occasione del GP del Belgio 1991 Il circuito di Spa-Francorschamps esalta le qualità di Schumacher che in qualifica stacca un formidabile 7. tempo. Eddie Jordan ha scoperto un vero e proprio talento e Michael inizia a suscitare l'interesse dei Team-Maneger più lungimiranti (Flavio Briatore in particolare). Briatore lo mette sotto contratto al fine di sostituire il deludente Roberto Moreno , strappandolo a Eddie Jordan. Nel GP seguente , a Monza , MS corre con la Benetton e arriva 5. , suo primo risultato di rilievo coincidente con il primo arrivo in una gara . Michael si dimostra un talento strepitoso nel 1992 : disputa una stagione superba culminata con il 3. Posto nel mondiale piloti e con il trionfo di Spa. Si vengono delineando progressivamente alcune delle sue prerogative: determinazione , coraggio , professionalità . Briatore è consapevole non solo delle qualità del suo "pupillo" ma anche dei suoi ampi margini di miglioramento e conferma la sua totale fiducia nel tedesco. Schumi si conferma grande anche nel 1993 vincendo all'Estoril (Portogallo) e arrivando 4. nella classifica conclusiva. E' ormai maturo per pervenire al conseguimento di un prestigioso obiettivo : il titolo mondiale. Nel contempo la Benetton muta radicalmente la sua mentalità e le sue strategie , concentrandosi esclusivamente sul giovane e impetuoso tedesco , distintosi oltre che per gli eccellenti risultati anche per aver messo in ombra piloti quali Piquet , Brundle , Patrese . Il 1994 segna l'ascesa definitiva di Michael , consacratosi quale campione affermato e non più come promessa dell'automobilismo mondiale. Michael domina la stagione soggiogando i propri avversari , dapprima lo sventurato Senna e in seguito l'inglese Damon Hill. Sembra che la tragedia di Imola elimini l'unico reale rivale di inizio stagione , il mitico Ayrton , ma nel corso dell'anno il ruolo di contendente è assunto da Hill , divenuto prima guida della ottima Williams-Renault. Il britannico soccombe nei confronti del tedesco ma è aiutato dai 2 Gp di squalifica comminati a Schumi e dall'annullamento della vittoria di MS in Belgio per l'usura eccessiva dello scalino di legno (posto nel fondo piatto). In tal modo si giunge alla fase conclusiva del mondiale in una situazione di assoluta incertezza : agli albori dell'ultima gara ad Adelaide i due sono divisi da un solo punto nonostante gli 8 successi del pilota Benetton contro i 6 del britannico . La sfida in gara è infuocata e Damon e Michael lottano assiduamente per il 1. Posto , ma un errore inopportuno quanto banale dell'alfiere Benetton sembra spianare la strada che conduce al titolo mondiale a Damon Hill . Il pilota della Williams tenta un sorpasso all'interno vedendolo rientrare in pista affannosamente ma Michael , con il volante della vettura danneggiato , chiude ; il contatto è inevitabile e deleterio per entrambi. Schumacher è subito out , Hill lo sarà qualche giro dopo a causa del braccetto della sospensione piegato. E alla Benetton si festeggia il primo alloro mondiale del 25enne Schumacher. Il rafforzamento tecnico-motoristico della scuderia anglo-trevigiana eleva ulteriormente le possibilità del neo-campione di fare bis nel 1995 , come puntualmente avviene. Il secondo trionfo mondiale firmato Michael Schumacher è una cavalcata vincente e inesorabile verso un titolo mai messo in discussione da un confusionario quanto enigmatico Damon Hill , in grado di alternare vittorie schiaccianti (vedi Argentina e San Marino) ad errori sconvolgenti (Brasile , Germania , Europa). Michael ottiene ben 9 vittorie , 4 Pole , 8 Gpv e complessivamente 102 punti contro i 69 del suo eterno rivale Hill. Il passaggio di Michael alla Ferrari non è dettato solo dagli ingenti investimenti della Fiat e della Shell ma anche dal desiderio di affrontare nuove sfide al volante della scuderia maggiormente prestigiosa del mondo. Il suo ingaggio è limitato , almeno inizialmente , alle stagioni 1996 e 1997 ed è attestabile sui 50 miliardi di lire italiane . E' una cifra record ma i frutti del lavoro di Michael appariranno ben presto evidenti : 3 vittorie e 4 pole nella stagione d'esordio. Il primo successo in rosso arriva a Barcellona , in Catalunya , dove il "matador" tedesco si esibisce in una serie entusiasmante di sorpassi e di Gpv sotto un diluvio torrenziale. L'impresa compiuta da Michael è di quelle destinate a restare nella memoria dei tifosi e degli appassionati di uno sport che solo poche volte premia il coraggio e il talento puro della guida. Non altrettanto epiche ma degne di considerazione sono le vittorie riportate in Belgio , dove Schumi si conferma re delle Ardenne , e a Monza dinanzi a 100.000 tifosi in estasi per il cavallino rampante e per il suo nuovo eroe. Forse è questo il successo che sancisce il definitivo amore dei ferraristi per il campione tedesco . L'arrivo dalla Benetton all'inizio del 1997 di uomini come Rory Byrne (progettista) , Ross Brawn (DT) contribuisce ad elevare il tasso tecnico della squadra che si pone come obiettivo il mondiale 1998 , considerando impossibile un assalto al titolo immediato. Ma è ancora lui , Michael , a sovvertire i piani di crescita annuale e di sviluppo lottando già nel 1997 per il mondiale piloti ancora con la Williams guidata però dal canadese Jacques Villeneuve , figlio dell'indimenticato Gilles. MS ottiene 5 trionfi coronati da 3 Pole , 3 Gpv e da 3 podi ma non bastano a sconfiggere la superiorità tecnica Williams e l'indescrivibile fortuna di Villeneuve. Purtroppo l'epilogo mondiale è reso ancora più amaro dall'incidente tra Michael , evidente responsabile , e Jacques , modo non proprio corretto e sportivo di ottenere la vittoria che gli costa anche l'annullamento del 2. Posto mondiale . Lo stesso MS lo ha definito "l'errore più grande della mia vita". Restano comunque memorabili le sue vittorie a Monaco (circuito nel quale le rosse non vincevano dal 1981 con Gilles Villeneuve) sotto la pioggia , in Canada , Francia , Belgio e Giappone. Il 1998 sembra l'anno buono per riportare alla Ferrari l'agognato titolo Piloti che le manca dal 1979 con il sudafricano Jody Scheckter.
    Purtroppo la supremazia tecnica-motoristica della McLaren-Mercedes non ha reso possibile la vittoria di MS , il quale comunque è riuscito a portare 6 volte il cavallino sul gradino più alto del podio (record per un pilota "rosso") ottenendo nel contempo 3 Pole , 6 Gpv e 5 podi. Al termine della stagione Michael ha avuto da recriminare per la collisione di Spa (avvenuta in fase di doppiaggio) con la McLaren-Mercedes di Coulthard che lo ha privato di 10 punti rivelatisi in seguito fondamentali nella disperata rincorsa al mondiale e per l'errore commesso in Austria , errore che lo vide costretto ad effettuare una rimonta strepitosa dall'ultimo al 3. Posto. L'appuntamento conclusivo ha visto il trionfo del finnico Mika Hakkinen dinanzi a Irvine , con Schumacher costretto al ritiro dopo una epica rimonta . Onore comunque al tedesco , autore di gare splendide e di rimonte eccellenti sia pure in condizioni di palese inferiorità tecnica nei confronti delle vetture del team di Ron Dennis . Purtroppo il campionato del mondo del 1999 è stato pesantemente condizionato dal grave incidente di Silverstone, avvenuto nel corso del Gran Premio di Gran Bretagna. Michael ha riportato la frattura composta di tibia e perone, l'impatto è avvenuto frontalmente contro le barriere di protezione ad una velocità di 107 km/h alla curva Stowe durante il 1° giro. Le cause dell'incidente sono indubbiamente da attribuire alla perdita di pressione del circuito posteriore dei freni, determinata dall'allentamento della vite di spurgo collocata nella pinza della ruota posteriore sinistra. Schumacher è stato immediatamente ricoverato presso l'ospedale di Northampton prima di essere trasferito nella clinica ginevrina del dottore Gerard Saillant. Dopo un periodo di riposo forzato, ha intrapreso un programma di riabilitazione dell'arto infortunato e di recupero della forma fisica finalizzato al conseguimento di una condizione ottimale in vista dei GP conclusivi della stagione. Schumi ha comunque stupito tutti effettunado il 25 Agosto una sessione di test presso il circuito del Mugello, sotto l'occhio vigile di Jean Todt e di Gerard Saillant. Il suo ritorno in pista è comunque avvenuto solo il 14 Ottobre in Malesia. Michael ha ottenuto pole e gpv oltre ad un ottimo secondo posto dietro il compagno di team Irvine, cui ha ceduto la vittoria. Nel gp conclusivo si è ripetuto siglando nuovamente pole e gpv ma concludendo la gara dietro Mika Hakkinen. Il suo contributo è stato determinante ai fini della conquista del Mondiale Costruttori. La stagione 2000 ha finalmente visto il coronamento di un sogno a lungo inseguito, spesso svanito nell’ultima, decisiva sfida. Dopo ben 21 anni Schumi ha riportato l’alloro iridato Piloti a Maranello, scatenando l’entusiasmo di milioni di Ferraristi nel mondo. E’ stato un anno difficile, di altri (molti) e bassi (decisamente pochi), conclusosi con una vittoria pienamente meritata. Valutando esclusivamente le cifre potrebbe apparire quasi 1 trionfo: 9 vittorie per Schumi e 1 per Barrichello, idem per le poles e 5 Gpv (3 di Rubens). Ben 170 i punti ottenuti dai ferraristi, sempre a podio in ogni gara nonostante gli 8 ritiri totali…Michael ha dominato la prima fase del Mondiale, vincendo in Australia davanti a Barrichello, in Brasile e a San Marino. Al micidiale 1-2 delle McLaren la Ferrari ha reagito con il successo del Nurburgring e con il trionfale arrivo in parata di Montreal. Peccato solo che la lezione di guida impartita da Michael a Monaco sia stata vanificata dalla rottura degli scarichi, altrimenti il bottino sarebbe stato più consistente. Sfortunato anche il Gp di Francia, terminato con la vittoria di Coulthard davanti ad Hakkinen e con il solo Barrichello terzo, essendo stato costretto al ritiro il tedesco per l’unica rottura stagionale del Ferrari 049. Decisamente negativo il Gp d’Austria, con Schumacher tamponato alla prima curva, così come in Germania, dove, però, uno strepitoso Barrichello (partito 18.) ha centrato la prima vittoria in F.1 al termine di una gara incredibile. In Ungheria e Belgio Schumi si è dovuto piegare alla legge di Hakkinen, ma nelle ultime 4 gare ha centrato un poker di vittorie che gli ha consentito di laurearsi Campione il 10 Ottobre a Suzuka, dopo il primato triste di Monza (funestato dalla morte di 1 commissario di gara) e l’esaltante doppietta di Indianapolis. Per concludere in bellezza la Ferrari ha vinto anche il Mondiale Costruttori in Malesia, con Schumacher 1. e Barrichello 3.
    Entusiasmante è stato anche il 2001: Michael ha dominato ed è divenuto il pilota più vittorioso nella storia della categoria. I suoi 9 successi gli hanno consentito di portarsi a quota 53, sorpassando Alain Prost (51). Ad impreziosire ulteriormente la stagione giungono 11 pole-position (record personale) e 3 giri veloci. Ad eccezione del Gp Italia (dove è giunto 4.), Schumacher, quando non ha vinto, ha sempre chiuso al 2. posto (ben 5 volte). I suoi 123 punti complessivi rappresentano un record di eccezionale valore, soprattutto considerando che David Coulthard ne ha ottenuti solo 65. Un vantaggio (record nella storia della F1) spiegabile anche alla luce dei molteplici problemi tecnici patiti dalla McLaren. A contrastare Michael ci ha provato anche la Williams con Ralf Schumacher (3 vittorie e 49 punti) e Montoya, mentre Rubens Barrichello ha centrato un buon 3. posto nel Mondiale Piloti, a soli 9 punti da Coulthard. Per la Ferrari è stato un anno indimenticabile, con il record di punti stagionali (179), di pole (11) e con almeno un pilota a podio in ogni Gp. La scuderia di Maranello è così arrivata a 36 gare consecutive con un pilota piazzato tra i primi 3. Una costanza di rendimento e una affidabilità senza eguali nella storia della F1.

     

La Classifica del Mondiale Piloti 2003

Piloti Vettura Punti Vittorie
M. Schumacher Ferrari 93 6
Raikkonen McLaren Mercedes 91 1
Montoya Williams BMW 82 2
Barrichello Ferrari 65 2
R. Schumacher Williams BMW 58 2
Alonso Renault 55 1
Coulthard McLaren Mercedes 51 1
Trulli Renault 33
Button Bar Honda 17
Webber Jaguar 17  
Frentzen Sauber 13
Fisichella Jordan Honda 12 1
De Matta Toyota 10
Panis Toyota 6
Heidfeld Sauber 6
Villeneuve Bar Honda 6
Genè Williams BMW 4
Sato Bar Honda 3  
Firman Jordan Ford 1  
Wilson Jaguar 1  

 

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