©Il disegno è proprietà di Carlo Boccadifuoco

IL CERCATORE DI VERITA’

ovvero

SULLE CATENE DELL’OPPRESSIONE

Seconda Parte

Da un uomo imperfetto non si può

creare nulla di correttamente perfetto.(I. Kant)

Sono stato tentato di intitolare questa seconda parte di "Cercatori di Verità" con il motto: "Come ti fotto e continuerò a farlo per mio interesse", è il capitale che parla, ma per decenza, pur accarezzando l’idea, me n’astraggo.

E’ bene però che nuovamente io premetta, per giustificare l’affascinante e poco cortese ipotizzato titolo, che le uniche tesi che qui esprimo e sostengo, come il solito, sono quelle che esaltano il valore dell’Agnosticismo, delle sue ragioni ed implicazioni.

Ad altre mie pagine lascio l’ardire e l’ardore della più severa militanza politica, convinto che, nonostante il momento storico sfavorevole o forse proprio per questo motivo, è necessario adoprarsi per riportare in auge idee capaci di abbattere l’attuale liberticida folle corsa del capitalismo. Infatti, nuovo gravissimo avvenimento, Paesi ex coloniali o del socialismo reale, scrollati i loro gioghi, ritengono che la via verso lo sviluppo della modernizzazione sia quello dell’accettazione passiva della globalizzazione e del capitale che la impone, sconoscendo che la migliore possibilità per plasmare nuove società è la reintroduzione del corporativismo che le grandi lobby affaristiche aborriscono a favore dei loro sostanziali interessi.

In molte occasioni abbiamo già affermato che la società capitalistica non coinciderà mai col massimo benessere societario, perché le necessità aziendali dei grandi trust affaristici hanno indirizzo diverso dalla miglior prosperità psicofisica del consorzio umano. Infatti, in questo ostile e solo apparentemente bonario regime creato dal capitalismo, l’uomo, sempre più similmente a quanto già avvenuto nei Paesi a regime comunista, patirà di spersonalizzazione, di controllo in ogni suo avvenimento anche intimo e di malessere sociale, così che, in ultima analisi, possiamo affermare che questa fase dei "Principi mercanti", in cui si accentra il potere politico e patrimoniale, non potrà creare che lutti e sofferenze.

Il sistema politico capitalistico deve perciò essere superato nel tempo più breve possibile, perché mostra d’avere per unica ambizione la volontà d’essere fine a se stesso. Anche i suoi esponenti indiscutibilmente mostrano come l’idea che li possiede sorregge solo piccole menti ma grandi pance che semplicemente ricercano vantaggi per i loro privati interessi spacciati come necessità di sopravvivenza delle nazioni. Questi "Onorevoli del denaro" non possiedono, infatti, alcun valore filosofico o razionale che non sia coincidente con i loro averi racchiusi nei forzieri, ma, fatto ancor più grave, sapendo d’essere in malafede impongono ai propri lacché, per tendenza o per acquisto, la propaganda d’idee aberranti come il valore assoluto del capitale, la guerra primitiva e la democrazia.

Non si accorgono, tronfi come sono, che tutto ciò è sì utile come lo è anche la carta igienica, ma non quando imposto ed idolatrato perché origina un plusvalore da valutarsi alla luce della teoria economica del "reddito- profitto- interesse" che ben presto crea un disvalore. Disvalore che ormai già cova in sempre più numerose ed ampie sacche sociali che si vedono defraudate dei loro diritti e del potere d’acquisto. Così, il capitalismo già mostra il fianco, già evidenzia il disagio dell’uomo e, dunque, la crisi politica dei "dis…Onorevoli dalla mano rampante in campo altrui" non è lontana insieme con quella del dogmatismo fideistico che ne ha sempre favorito la crescita.

Intendiamoci, esistono anche differenti fanatismi d’altra origine e tendenza che si muovono spinti da pochi uomini che veleggiano tra teocrazia ed arroganza personale col rischio di far esplodere una "guerra santa". Anche questi sistemi di governo svelano di non essere migliori dei governi manovrati dal capitale, infatti, essi solo raffigurano dissimili interessi egemonici.

Ma la maggioranza silenziosa, quella capace di dividere ciò che possiede col vicino bisognoso per logica e non per pietismo, quella che soffre per i bambini uccisi, per la casa distrutta, per le famiglie disperse, per la mancanza di cibo e di servizi…, deve essere rispettata. Purtroppo però, questo rispetto è inesistente e disarticolato anche dal più generico "volemose bene", e nemmeno la Chiesa di Roma, che afferma di difendere gli umili, realmente se ne interessa. Anzi, al contrario, leggendo la sua stampa si apprende come essa sia schierata con i suoi banchieri di Dio dalla parte dei vincitori o di coloro che ritiene tali, anche in questo tempo presente.

Questa meschina istituzione ha rinnegato nella pratica la missione d’assistenza all’uomo di cui si dichiara portatrice, e ciò nonostante il suo continuo dire dimostrandosi costantemente ruffiana dei potenti solo dal post illuminismo, perché, in precedenza, almeno in Europa, essa era il Potere dispotico che non lasciava scelte dal suo volere.

Per comprendere questa verità ricordiamoci degli eccidi in massa d’amerindi, arabi e moriscos, ebrei e marrani, neri e gialli, ma anche d’agnostici, illuministi e filosofi, massacrati e sradicati dalla loro cultura dalla logica della "Co.Mi.Ca." (Commercio- Missionario- Cannone).

Così, riflettendo, possiamo comprendere che il sistema capitalistico che viviamo in occidente non si differenzia che in scaltrezza dai più grossolani regimi popolari di tipo marxista leninista, o da quello ancor peggiore di Saloth Sar (Pol Pott) o di Josif Vissarionovic Džugašvili (Stalin)…

Infatti, nel liberticida dominio capitalistico non mancano quelli che personalmente indico come omicidi di "Stato".

Si tratta d’innumerevoli morti che riempiono i tabulati delle statistiche medico legali e che vanno sotto la voce di "malattie professionali", ma a queste deve essere aggiunto anche il gran capitolo della teratologia neonatale e dei cancri da origine chimico fisica e d’altre malattie meno importanti ai fini dell’indagine statistica sociale. Esiste inoltre anche il gran tema delle "morti del sabato sera" che rientra tra le malattie da "capitalismo" perché dipendono dalla creazione di falsi dei che la necessità del commercio spaccia come esigenza necessaria.

Dunque, tutte queste morti apparentemente senza responsabilità devono essere invece addossate a dirigenti politici ed industriali che per brama di possesso sono creatori di morti, come già asserito, ☺per cancro e teratologie neonatali da radiazioni e da composti chimici aeriformi, ☺per malattie respiratorie da molecole chimiche d’ogni tipo create da processi industriali che possono essere sostituiti con tecnologie più avanzate, ☺per farmaci tossici spacciati come mirabolanti (vedi per esempio la storia della Talidomide, del Paxil, del Prozac), ☺per mala sanità- i morti annuali dovuti alla medicina tradizionale è di qualche milione d’individui, nei soli U.S.A. era di 783.936 nel 2001, ☺per malesseri sociali che creano tensioni e disordini…

Questi governi che traggono profitto soltanto dal capitale, dissimili tra loro solo nel

"timoniere" ma uguali nei "traghettati", hanno un germe comune, quello della stupidità dei più rozzi e furbastri che sì auto elegge a logica inappellabile con la forza e con il grave silenzio dei benpensanti, in tal modo dimostrandosi, di fatto, assolutisti.

E’ proprio l’assolutismo che deve essere combattuto ovunque alligni, ovunque si nasconda, memori del fatto che l’insieme delle verghe nel fascio testimonia la necessità di ottemperare a tutte le diverse esigenze.

Ma tutto ciò avviene perché ambedue i sistemi mirano al loro soddisfacimento di maggior crescita del privato o dello statalismo dove l’uomo sempre soccombe al motto del "produci, consuma, crepa".

[Per ciò che abbiamo asserito, non migliore di quello che in Italia in questo periodo ha supremazia è il governo proposto dai gelatinosi cattocomunisti Veltroni e Prodi, critico letterario e sovventore di film che nessuno vede, il primo, bioardo di stato che indebitò paurosamente l’I.R.I. e che brigando fece il gran salto, il secondo. Anche le idee sociali dei comunisti "Fas- si-(e) no" e del "fu-fu" nazionale D’Alema non sono apprezzabili, ma ancor meno lo sono quelle di Bertinotti, dell’odioso Cossutta e dell’arrogante Mussi. In ogni modo il Bene non è il Cavaliere, e nemmeno lo è l’uomo forte fuoriuscito per calcolo personale dal G.U.F. In ogni modo, certamente, anche tutti gli altri sono il male].

Inoltre, nei due abominevoli sistemi la burocrazia è costretta a divenire sempre maggiore, perché statalismo o multinazionali sempre più corpose, per livellamento della società al "gradino più basso" e distribuzione del pane con la livella nel primo, o per l’avvento di macchine che tolgono lavoro all’uomo nel secondo, lo renderanno solo un numero di nessun valore nel grande ingranaggio.

Purtroppo più a lungo durerà l’attuale malgoverno di pseudo democrazia mondiale sottoposta all’arroganza delle multinazionali, maggiore sarà il danno che l’uomo subirà dalla sua implosione, cui seguirà, purtroppo, un lungo periodo di lutti e rovine.

Speriamo però che anche allora non sia troppo tardi perché la storia dia ragione ad un uomo politico italiano barbaramente trucidato.

Eppure finanche la Fisica accorre a condannare la gran fame del capitale ponendo sotto gli occhi della nostra intelligenza il secondo concetto della termodinamica.

Per la gran parte di noi pensare l’economia in forma d’equazioni, derivate ed inferenze è una stranezza, ma già Malthus e poi David Ricardo ne crearono i fondamenti in questa nuova veste.

Per il secondo principio della termodinamica non è possibile, in quest’universo di riferimento, creare una macchina che non consumi una parte di energia d’alimentazione ad ogni ciclo lavorativo, e, similmente, il gran capitale dovrà utilizzare sempre maggiori risorse per alimentarsi nella crescita oltre misura che mai sarà il massimo benessere dell’uomo.

In altre parole possiamo con massima onestà affermare che ogni stimolo economico, o bellico, o d’altra natura, non potrà indefinitamente autosostenersi perché imploderà in se stesso per mancanza di "comburente". Proprio su questa tesi si posa l’antico pensiero malthusiano, che penso sia da ritenere alla base di una gran azione evolutiva sociale quando afferma che la popolazione cresce con progressione geometrica, mentre le riserve alimentari si sviluppano in progressione aritmetica.

Questa immediata verità, ben nota, studiata ed applicata dalla biologia con i suoi concetti di catena alimentare e di nicchie biologiche, fa sì che esista una gran diversità "naturale", però fisiologica, tra i due tipi di progressione. Rapporto del produci/consuma che non ammette fluttuazioni lontane da un indice entropico naturale anche nel caso di un aumento della riserva mondiale di cibo, perché esso diverrebbe in ogni modo insufficiente per le migliorate condizioni che condurrebbero ad un’improvvisa esplosione demografica. Il possibile variato "innaturale" rapporto tra quantità d’alimento disponibile e numero della popolazione creerebbe perciò ben presto gravi disagi che si tradurrebbero in fame, malattie e guerre.

L’intera ovvia evoluzione maltusiana del tema espresso si fondava sull’assunto di una migliore ridistribuzione delle risorse mondiali, ma nonostante il successivo emergere del concetto anche dall’etologia e da tantissime altre scienze, solamente i posteriori elaborati economici non vollero opportunamente considerare questa realtà.

Le motivazioni addotte per avvalorare la pretestuosa difesa del "diritto acquisito" furono offerte dal nascente capitalismo che applicò la teoria come "principio restrittivo" da cui nacque l’idea che migliori e generalizzate condizioni di vita riversate su tutti i ceti non abbienti avrebbero portato ai ricchi nocumenti e sofferenze.

Così un pensiero logico fu sovvertito nella sua essenza che contrastava con il precedente pensiero economico della "maggior fecondità che conduce al benessere", e divenne preda dei Conservatori che lo indirizzarono ai loro fini impedendo che i miseri potessero migliorare le loro inumane condizioni di vita.

A questo punto della storia sociale europea il cristianesimo cattolico, unico dogma e sedicente fede salvifica che svolge attività politica con propri rappresentanti anche all’O.N.U., trovò ed operò il suo opportunistico moderno sbocco politico che contrastava con le nascenti teorie socialiste.

Esso impose ai suoi credenti, con la forza dell’irrazionalità del dogma, la non partecipazione alle tesi anticattoliche derivante dall’iscrizione sindacale dei lavoratori, e già tramando, il lupo perde il pelo e non il vizio, il futuro "Patto Gentiloni" con i giolittiani Liberali. Avvenimento che dominò le prime elezioni maggioritarie italiane del 1913.

Questa la furberia con cui il "Capitale", spalleggiato dal dogma cattolico o protestante, ha "fottuto" l’uomo contemporaneo ed ogni sua reale e prossima possibilità di miglioramento.

In questo modo, in Italia, si distrussero anche le idee corporativistiche attraverso l’alleanza, mai ufficializzata, di Chiesa Cattolica, neonata Confindustria e ruffiani politicanti.

"Tutti i fattori della produzione sono necessari. Necessario è il capitale. Necessario è l’elemento tecnico. Necessaria è la maestranza. L’accordo di questi tre elementi dà la pace sociale. La pace dà la continuità di lavoro. La continuità del lavoro dà il benessere singolo e collettivo. Fuori di questo trinomio non vi può essere che rovina e miseria". "Ottobre 1924".