Sulla saggezza da tutti ammirata, e sulla sagacia spesso disattesa!

Ovvero:

La verità spesso è sotto i cenci!

 

Già da molti secoli, ed anche oggi, Socrate è tenuto in conto d’uomo di gran talento e senno.

Ma si sa, saggezza e sagacia non sempre s’equivalgono.

Ancora in vita, avvenne che il Maestro incontrasse un conoscente che apostrofandolo gli disse:

"Sai, Socrate, ne ho appena saputo delle belle sul tuo più caro amico!".

Il Saggio, subito divenuto ancor più riflessivo e pensoso, immediatamente bloccò l’interlocutore chiedendogli di rispondere a tre domande che la sua sapienza già aveva inventato, e ciò prima che gli narrasse vicenda.

"Per prima cosa mi devi assicurare", così esordì, "che ciò che mi riferirai sul mio migliore amico corrisponde a verità".

"Beh", rispose il conoscente, "ciò che voglio raccontarti l’ho saputo per indiscrezione, non ho certezza che è il vero!".

"Ciò vuol dire", continuò il filosofo, "che quanto vuoi riferirmi su di lui non sai se è vero o falso!". Bene, continuiamo! "Con il secondo quesito ti chiedo di rassicurarmi sul fatto che, ciò che mi racconterai, è una bela cosa".

"No", rispose il malcapitato stringendosi nelle spalle. "Ciò che ti racconterò non è una bella cosa!". Allora, con gran logica il Precettore s’illuminò e disse: " Concludo, che vuoi raccontarmi qualcosa di negativo su di lui!".

"Ma, ti prego", proseguì il Pedagogo, "dimmi se ciò che vuoi narrarmi sarà utile per me".

"No! Sono convinto che non ti sarà utile e che ti amareggerà!" ribatté il malcapitato.

A questo punto del breve dialogo lo Scienziato tuonò: "Vuoi raccontarmi qualcosa che non sai se è vera, che non è buona e che non mi è utile. Taci e vai!".

L’aneddoto dimostra la grande statura filosofica di Scorate, ma non narra che fu questa sua alta scienza ad impedirgli d’apprendere che il suo migliore amico gli trombava la moglie!