Nuovi Salariati Borghesi e Cannibali del profitto Alieni appetens, sui profusus. (Sallustio)

di

Carlo Boccadifuoco

kiriosomega@tiscali.it

Propongo ad ognuno la lettura di questo scritto che è semplice analisi socio politica che non vuole essere facinorosa, ma solo logica evoluzione critica di comuni avvenimenti devianti dall’idea di sovranità ed identità popolare. Le considerazioni qui proposte, dunque, hanno mira solo nel proposito di lanciare un motivato grido d’allarme ai Pensatori ed a tutti gli Uomini di buon rigorismo logico, ciò in virtù della correttezza intellettuale dell’Illuminismo Agnostico che sempre ho sostenuto come sinonimo di razionalità. Il titolo, imposto ai pensieri che con qualche digressione esprimeremo, è provocante, ma anche, purtroppo, amaramente vero. E’ accertabile, infatti, da ogni moderno borghese e da chiunque tale non si professi, che l’avvento della globalizzazione liberista, iniziata con il colonialismo europeo e continuato con il made in U.S.A., sta creando sconquassi in ogni parte del globo. Esso, di fatto, agisce ingigantendo la sfera d’influenza di piccoli, insignificanti, corrotti e presto asserviti politicanti locali che finanzia sino a farli divenire capi di governi “fantoccio”, che, condotti al potere, legifereranno favorendo i loro padroni. [Ricordiamo, a questo proposito la storia del corrotto Presidente Marcos, imposto dagli U.S.A. ai suoi connazionali, e l’attuale povertà delle Filippine per patita perdita d’enormi capitali sottratti all’economia del Paese e trattati dai banchieri svizzeri dell’U.B.S. che nemmeno le rogatorie internazionali riescono a scalfire. Richiamiamo alla mente che quelle somme, asportate dallo stesso Marcos e del valore di molte decine di miliardi di dollari considerate al cambio degli anni settanta del secolo scorso, non sono mai rientrate nel Paese d’origine semplicemente perché involatisi per altre vie. Così, da più parti giornalistiche si leva la voce che dietro la scomparsa dell’immenso capitale del popolo filippino ci siano operazioni bancarie condotte dai soliti U.S.A., che, conoscendo i conti cifrati del loro defunto fantoccio politico, se ne sarebbero appropriati. Altri similari esempi sono la storia della Liberia e della Firestone, del Nicaragua, del Kuwait, … l’elenco è lunghissimo].

Il neoinstaurato governo, come già abbiamo riferito, appena se ne presenterà l’occasione, reprimerà con forza ogni pensiero politico da sé dissenziente e presente nella Nazione, così rendendosi responsabile d’autocrazia che diverrà comoda copertura per il capitalismo che dietro di esso si cela. Ma, nella nascosta realtà, il governo fantoccio creato è invece solo banale pedina manovrata dalle demoplutocrazie, che, traendo i propri utili dal machiavellico disegno, creeranno la povertà dei singoli e d’ogni Stato o Nazione caduto nell’ordito collaudato tranello. Con manovre di questo tipo, complice la borsa nazionale e mondiale, i grandi cartelli monopolistici internazionali si mostrano capaci di guidare le scelte politiche governative anche di Paesi tecnologicamente avanzati. Ciò, però, a condizione che essi mostrino debolezza nei propri settori commerciali e nel P.I.L., o che in ciò incorrano dopo appropriate manovre per indebolirli. Non è nuovo il pensiero che le multinazionali del farmaco, o la “United Fruit”, citata solo come esempio di un più diffuso fenomeno, detiene gran parte della proprietà terriera e controlla i governi di più Stati dell’America Latina. Ma anche “Monsanto” e “Pioneer”, leader mondiali degli o.g.m., esercitano un indiscusso controllo e capacità d’imposizione dell’uso di questo tipo di sementi che sono vendute anche nel nostro Paese nonostante il divieto delle leggi italiane. [E’ di questi ultimi giorni la notizia che ceppi sperimentali di cavie inbred realizzano tumori del grosso intestino se alimentate con farine di mais transgenico].

Questo modello consumistico capitalistico post colonialista dell’esempio europeo e poi americano, che ha controllo sui Paesi poveri del mondo, fu indicato dalle forze politiche sane del passato fascista come da aborrire quanto il materialismo dialettico che derivava dalle steppe, perchè ambedue collaudati e spietati killer dei valori di Patria, Nazione, Stato e disgregatori dell’unione familiare. L’esasperato consumismo proprio del pensiero occidentale, infatti, ha forza solo in virtù d’accordi economici contrari al bene ed al progresso dell’umanità, perchè, basandosi sulla Co.Mi.Ca. - Commercio- Missionario- Cannone-, finanzia ricattando, come già abbiamo descritto, il Paese povero che deve divenire “satellite”. In tal modo costringendo quest’ultimo all’abbandono della propria millenaria cultura in favore dell’impianto controllato di nuove sconosciute ed imposte tecnologie che non realizzano, per gli ignari abitanti, alcun loro vantaggio economico. Attraverso lo stesso procedimento, anche il più recente capitalismo neoliberista ottiene tre specifici vantaggi che concretizza sia attraverso la delocazione delle sue industrie ambientalmente disastrose su più fronti, sia lasciando le aggressioni armate solo ai momenti più difficili.

Vantaggi raggiunti dal capitalismo e pseudo sostegni sociali

1°) Manodopera non qualificata a basso costo. Essa è ottenuta sottraendola alla cultura rurale ed artigianale del Paese considerato satellite, raggirandola con l’illusione di una promozione sociale che non arriverà mai. La verità di quest’asserzione è lapalissiana. Basti ricordare, infatti, l’uso da parte dell’uomo bianco di quella peste che fu definita “acqua di fuoco” e con cui furono screditati e sconfitti i pellirosse; o l’opportuna moderna occulta distribuzione degli stupefacenti tra gli strati più emarginati delle popolazioni bianche e colorate delle banlieue

2°) Accaparramento ed esportazione dell’intero gettito economico derivante dalla produzione e dal suo indotto produttivo

3°) Manufatti a basso costo derivanti dalla delocalizzazione. I prodotti lavorati e semilavorati sono in seguito diffusi su mercati capaci di metabolizzarli, favoriti, nella loro espansione, da leggi compiacenti che mostrano d’essere rigurgiti di perbenismo che tenta di contrastare, per esempio, i manufatti derivanti da lavoro nero e minorile. Inoltre, attraverso i suoi diretti canali informativi e quelli controllati, sempre questa novella peste fa in modo che i media producano notizie manipolate ed estrapolate dall’intera situazione, suggestionando a tal punto le masse degli ignoranti che ameranno l’oppressore ingiuriando e combattendo gli oppressi. Le sottigliezze del controllo esercitato dai mezzi d’informazione non si fermano a questo dato, ben oltre esse si spingono, infatti, i potentati economici non eliminano le sacche di pensiero dissidente, l’abbiamo già riferito, anzi, nel loro interesse le finanziano per farle poi apparire, al momento opportuno, come perverse ed antidemocratiche. Insomma, il neoliberismo dei padroni della finanza si autocompiace di sé prendendo, pretendendo e togliendo ai diseredati, e, altro suo perverso meccanismo, spaccia come veri ed indiscutibili nuovi miti e falsi dei, insieme a fraudolenti e fittizi bisogni che crea nei Paesi dell’abbiente borghesia. Eppure, questa “civiltà” del capitale ha un’età di solo qualche centinaio d’anni, mentre, per esempio, l’espugnata Babilonia ha una storia di cultura millenaria diversa da quelle occidentali, ma che nel mondo arabo, per gli storici e per chi lo conosce almeno un po’, è faro d’enorme civiltà.

Non scambiatemi per un difensore delle teocrazie e dei governi collegati, sono e resto un agnostico illuminista che non ama le teocrazie e che non ravvede differenze tra il potere di un dio di comodo e quello del dio denaro, perché ambedue asserviti all’esercizio del controllo sulle masse attraverso le gerarchie sociali che esercitano il Potere. Il capitale, infatti, orrido spersonalizzato famelico orco dalle mille teste, figura evanescente che, tra l’altro, non ha sede né dimensione giuridica perché nascosta dietro conti bancari, per giustificare il comportamento di chi se ne serve verso quegli uomini che si rendono conto del mortale pericolo che l’umanità sta correndo, fa in modo che si creda che la motivazione della sua esistenza risieda nella propria gestionale efficienza.

Ma a beneficio di chi ed a quale costo tutto ciò avviene? Per comprendere la dolorosa e spaventosa realtà facciamo alcune similitudini paragonando tra loro concetti assai cari al nostro ambiente culturale.

A) Meritocrazia Secondo la gerarchia della Chiesa Cristiana Cattolica è la speranza indimostrata ed indimostrabile di ricongiungersi al proprio dio attraverso le sofferenze patite su questa terra: “…Tu Adamo coltiverai la terra col sudore della tua fronte, e tu, Donna, partorirai con dolore i tuoi figli”. Arroganza che in sé dissimula, e segretamente favorisce, il concetto economico “della mano divina” architettato dal fisiocratico Adam Smith [previous accumalation], che con queste tesi eresse le basi del successivo capitalismo e del neo liberismo. In questo modo, sul già costituito diritto di possesso, si assemblarono società classiste, dell’inno alla morte ed alla sofferenza su cui si erse, in Italia, anche la legge promulgata da questo Governo in tema di procreazione assistita e d’uso delle cellule staminali. T

anto, gli abbienti andranno all’estero a fare ciò che in Italia deve essere proibito al sempre maggior numero di bisognosi. Insomma, dietro ai “Si” ed ai “No” c’è una nuova guerra tra la finanza laica e cattolica, come ai tempi della “Loris Fortuna”. Ciò che però più mi angoscia, in questa lotta tutta cattolica, sta nel fatto che politici e gruppi di controllo clericali hanno avviluppato anche la Scienza nella loro brama di Potere, materia, questa, che per sua essenza non possiede una motivazione filosofica delle cose, ma solo un principio naturale che deriva dall’economia della natura capace di tutelarsi. Così gli uni e gli altri vogliono farci credere, per i loro traffici, della necessità di una scelta amministrata dalle leggi anche in questo caso.

Pensiamo, per esempio, al dramma che scaturirebbe per il cittadino se la sua malattia dovesse essere curata solo se le leggi glie lo permettessero. Non pensate che sia esagerato? Ma questo fenomeno, disgraziatamente, già avviene, perché le terapie atte a combattere gravissime patologie percentualmente poco incidenti sulla società sono ignorate dai “costruttori di farmaci”. Un gruppo sociale, quello più vicino alle gerarchie della chiesa che dimentica che la vera Chiesa in cui crede è la comunità, ci avverte del nostro diritto di non votare. Ricordiamo però che i referendum sono stati accettati dalla Suprema Corte Costituzionale, perciò sono di tutti, e devono essere votati. Un altro, più moderata compagine ma egualmente cattolica, ci comunica di votare quattro “No”. L’ultimo, quello laico, addita l’efferatezza e l’arroganza delle posizioni cattoliche spiegandoci le motivazioni di quattro “Si”. Retoricamente vi chiedo: “Ma che bisogno c’è di questo gran cancan. Forse che dopo la Legge 194 sull’i.v.g. la società italiana è andata a finire in braccio a Satana? O è forse assai ipotizzabile che anche i cattolici abbiano approfittato di questa legge dello Stato? Perché far inutilmente soffrire i portatori di gravi malattie congenite, e qui invio un affettuoso saluto al mio amico “Mastro Lindo” tetraplegico dalla nascita, quando queste potrebbero essere debellate attraverso l’uso delle staminali. Perché non volere offrire ad ognuno la possibilità di curarsi convenientemente? Ecco che riemerge il discorso del capitale classista. Eppure, secondo la comune morale, una pistola non è buona o cattiva e, in ogni modo, è egualmente prodotta e venduta. Il giudizio che emergerà su di essa sarà dovuto all’uso che se ne farà. I cattolici non vogliono questa possibilità di cura, ebbene non la pratichino. Tengano i cattolici i propri figli ammalati, e riferiscano loro, quando non correranno o salteranno come gli altri, i sani, che quella è la volontà del loro padre celeste.

B) Meritocrazia: nel liberismo plutocratico coincide con la capacità di trarre il massimo beneficio economico dal minimo investimento di risorse, non importa con quale spreco di vite umane. Il capitale incalza se stesso, e non gli interessa che in Europa i disoccupati raggiungano la cifra di oltre venti milioni d’individui. Similmente, agli yankee abbienti non interessa che nel loro Paese più del 10% della popolazione possiede un reddito che la classifica, secondo le stime governative, sotto la soglia di povertà. Ovviamente, tutto questo è assai più terribile se osserviamo la realtà del Terzo Mondo. Qui, colonialismo, neocolonialismo e sfruttamento intensivo delle terre considerate di conquista hanno condotto quelle genti alla perdita della dignità di sé, mentre milioni di loro muoiono d’afflizioni, di fame, di malattie. Ed allorché qualcuno tra quegli esseri umani solleva la testa, annientamenti spietati, violenze e distruzioni d’intere etnie si abbattono su di loro con la complicità delle dittature imposte e sorrette dal capitale. Certo non può essere questo quel Paradiso cui il “pietoso” occidente s’ispira (?) nel suo credo.

C) Meritocrazia: nell’Illuminismo Agnostico della Logica è la capacità di promuovere e creare uno stato d’avanzamento sociale e culturale dei popoli, in tal modo favorendo l’integrazione al massimo livello e salvaguardando la personalità dei singoli soggetti”. Ritengo che per gli illuministi sia superfluo specificare, ma lo faccio egualmente, che integrazione non significa passiva tolleranza ed assistenza, bensì, per esse il perfezionamento è riposto nel concetto di proficua comprensione ed aiuto per porre le genti nella possibilità di divenire autosufficienti. Dalla prima definizione di meritocrazia, quella cattolica, emerge che l’uomo è solo uno zimbello che solamente può assecondare il volere del dio. Dalla seconda precisazione, quella capitalistica e del caduto socialismo reale, si deduce che l’uomo è l’oggetto che sottostà alle leggi economiche private o statali. Per il terzo concetto, quello della Dea Ragione, l’uomo è un’unità psicofisica che ha diritto e dignità che gli derivano dall’appartenere al genere umano ed all’economia della natura. Torniamo ora ad indagare sulla proposizione: “Ma a beneficio di chi ed a quale costo”? Una considerazione s’impone, analisi che ci mette davanti alla constatazione che la forza capitalista, ammantata di finto esoterismo ed idealismo, vuole ora realizzare il Villaggio Globale, intreccio di “Globalizzazione” ed “Informazione” teorizzato dal semiologo Marshall Mc-Luhon, e ciò secondo l’interessato principio che in questo modo si realizza il miglior benessere per l’Uomo.

Ciò vuol sostenere che il benessere del capitale coincide con quello dell’uomo, o tempora, o mores! Ah, dimenticavo, nel Villaggio Globale oltre alla mancanza di libertà personale si realizza la necessità di spiare l’uomo, perché ognuno potrebbe divenire sovvertitore dell’ordine voluto ed imposto dai grandi trust economici. Così, dai tempi della schiavitù, o dei servi della gleba, alla società consumatrice per imposizione ben poco è filosoficamente mutato, perchè il dominato è sempre integralmente sfruttato. Anzi, qualcosa è mutata, infatti, nei lontani tempi dello sfruttamento ad oltranza questo modo di fare si giustificava attraverso il diritto di protezione che oggi, in epoca d’automatismi computerizzati, è divenuto superfluo. In questo modo, mentre nei tempi passati la morte dei “disgraziati” era poco auspicabile, oggi, in epoca dei robot industriali, di ciò il capitale più non s’interessa. Dopo quest’excursus è facilmente comprensibile da parte d’ognuno di noi che il benessere sociale è cosa ben diversa da quella del capitale, infatti, per esempio, l’avvento della moneta unica europea ha economicamente travolto le società partecipanti, secondo me anche dando una forte spallata all’idea di quella classe di politici che si definiscono progressisti(?). Ma com’è mai possibile credere che pochi “signori” ben vestiti, che si riuniscono in una banca privata, quella europea, vogliano il bene delle società aderenti all’euro? Qualcuno si è reso conto del fatto che costoro sono dei privati che gestiscono la “Banca Europea” e che, di fatto, dimostrano il loro interesse particolare e personale con il depennamento della scritta: “Pagabili a vista al portatore” che era riportata sulle banconote nazionali. Questo semplicemente significa che il denaro che crediamo di possedere:

1) Non è nostro, ma è della banca emittente

2) Il valore attribuitogli è arbitrario e convenzionale

3) Nessuno Stato ne garantisce il valore perché esso non ha più riscontro con il deposito aureo della Nazione

In questo modo i salariati, ormai riconducibili a tutti i lavoratori dipendenti del pubblico impiego e del privato, quelli che hanno a lungo lavorato per giungere alla pensione e ad un buon t.f.r. si trovano nella povertà. E che ne sarà dei figli o dei nipoti che per un’attività appena dignitosa dovranno scontrarsi con il capitale e con le macchine che sempre più occupano i posti di lavoro umani? L’antico motto, scherzosa celia del carnevale: *Porta patens esto. Nulli claudaris onesto, speriamo non si trasformi in: *Porta patens esto nulli. Claudari onesto”. (*Porta resta spalancata. Non ti chiudere per alcuna persona onesta *Porta non restare per nessuno spalancata. Chiuditi agli onesti). Non Possiamo, non Vogliamo, non Dobbiamo accettare la morale del neoliberismo, la morale tolstoiana, la morale degli schiavi. Noi, in tempi di guerra, adottiamo la formula socratica: “Superare nel bene gli amici. Superare nel male i nemici”.

Carlo Boccadifuoco