La madonna dell’inceneritore: "Co sto caldo e co sta puzza sì nun scappo moro"!

Ovvero

Scaltrezza della politica e stupidità del cittadino!

Di Carlo Boccadifuoco. E-mail: kiriosomega@tiscali.it

Nell’Italia del cittadino sofferente per la burocrazia esasperata e dell’indifferenziazione, sempre per lui, tra una giunta di destra e una di sinistra che governa la regione o il paese dove risiede, e dove anche lo stesso governo nazionale, ahimé, non sfugge alla regola, al malessere generale si aggiunge il nuovo sport nazionale: "Il miracolo".

Da molti anni ormai, mediamente, non trascorrono sei mesi che la credulità popolare non sia abbindolata dalla comparsa di avvenimenti misterici religiosi. Ad oggi, però, tutti i casi si risolvevano in madonne piangenti, chissà perché mai sorridenti o benedicenti, ma quest’ultima vicenda è invece del tutto nuova e grottesca.

Sì, infatti, la madonna ora s’è messa anche a camminare. Così affermano alcuni tra gli abitanti d’Acerra, un grosso e popoloso borgo dei dintorni di Napoli.

Attraverso la stampa nazionale è ormai da tempo noto che gli acerrani, la cui economia è prevalentemente zoo-agricola con allevamento bovino e suino e coltivazione di barbabietole da zucchero, ortaggi, uva, non vogliono la presenza di un inceneritore che distrugga ed in parte ricicli i rifiuti solidi urbani prodotti nei dintorni.

Le manifestazioni di protesta sono state molte e sempre condotte con i soliti sistemi, ma in questi giorni le cose sono cambiate perché anche il soprannaturale dà una mano a quei cittadini. Infatti, la madonna della locale chiesa di S. Pietro, nella diocesi d’Acerra, si è messa a camminare.

Quest’avvenimento è acclarato da molti abitanti del paese, che, muniti del solito telefonino con clic incorporato, lo stesso usato per fotografare il cadavere del nuovo papa-santo, decantano come la statua posta nella locale chiesa abbia diversificato, da un giorno all’altro, la posizione delle gambe, con ciò sostenendo che cammina.

Certo qualcuno mi accuserà d’irriverenza religiosa e mi commisererà, ma io la fede dogmatica proprio non l’ho mai voluta allo stesso modo di come sempre ho ripudiato la creduloneria, tanto da definirmi un uomo senza necessità di modelli a cui ispirarmi e sì da divenire un convinto agnostico illuminista.

In ogni modo, alla luce degli accadimenti subito ampiamente illustrati dalla stampa, e specialmente dal solito tra i meno tecnici dei telegiornali Mediaset, le considerazioni da esaminare sono due:

  1. 1) O agli acerrani si è distrutto il cervello per soverchio carico d’immondizie, e ciò non mi sembra ragionevole perché ne conosco alcuni con capacità noetiche superiori alla norma.
  2. 2) O qualche politico scaltro e buontempone, sapientemente manipolando la pubblica opinione, ha fatto ventilare, ai poveri di spirito, che la madonna si muove perché non vuole l’inceneritore.

Perciò, sembra di poter interpretare il miracolo all’indice del: "C’è puzza? Ed io me ne vado"! Ecco perché cammina la madonna di quel paese.

Ma, in effetti, la puzza c’è, però su ben diverso fronte.

Perciò mi chiedo, aldilà di spigliate considerazioni, è mai possibile che s’invochino i miracoli per ottenere risultati politici? E la gente, quella gente che proprio ieri Berlusconi ha dipinto come "italiani saggi e sapienti" (ma solo se lo voteranno nelle prossime elezioni), in un’epoca tecnologicamente avanzata ed in cui la genetica, presto, condurrà gli uomini a vivere diverse centinaia d’anni in ottima salute e senza vecchiaia, perché si lascia così facilmente abbindolare?

La risposta al quesito è una sola, e si allaccia al fallimento dell’Azienda Italia governata sia dal capitale neoliberista, sia da quello socialista di querce o cespugli, di fiori di campo o d’ulivi senza olio.

Infatti, sin dai governi repubblicani dei Gava, Forlani, Andreotti e giù sino ai Dalema, Prodi, Berlusconi, che combattono nei loro programmi solo e sempre contro la disoccupazione, il caro vita, l’inflazione, il terrorismo e l’agevolazione d’investimenti produttivi, per le italiche genti il rifugiarsi nel dogmatico miracolo è una tra le cose che i più sempliciotti apprezzano, e ciò con gran tornaconto e felicità degli uomini in gonna e tonsura che vedono lievitare il loro otto per mille.

Una circostanza sempre comune a tutti i governi però mi suona stridula. Se tutti i governi italiani che si sono succeduti, incluso quello attuale ormai alla fine, combattono sempre e solo la stessa guerra contro il malessere sociale già accennato, fermamente credo che qualcosa da qualche parte non va; infatti, o nessuno tra i nostri soloni della politica fa qualcosa per la Nazione e lo Stato, o tutti quanti sono degli emeriti incapaci assai intraprendenti solo nell’arte del: "Io sono un manzoniano che tira quattro paghe per il lesso", e che succulento lesso esasperatamente aggiungo io.

A questo punto per il paese Italia ci vorrebbe un miracolo, ma quando le cose serie ciò mai avviene, e le favole restan fole.

Però, se questa cosa dovesse avvenire, hai visto mai che il papa ed i suoi accoliti se ne tornino ad Avignone od a Fontainebleau da dove, sollecitamente e con grand’arguzia, il sano di mente Napoleone III lo invitò a rientrare in Italia non appena mutarono le condizioni politiche.

Ah, dimenticavo, perché non prendere esempio dal Belgio, la nazione con la maggior densità abitativa per km2, lì, i problemi di smaltimento dei rifiuti sono stati risolti e gli inceneritori non danno fastidio a nessuno, forse perché nessuno pesantemente specula come in Italia sui servizi pubblici e privati.

CarBoc