SUPERFLUM NON EST QUOD AD DECLARATIONEM PONITUR

ovvero

SUPERBIA ED OSTENTAZIONE: UN BINOMIO SEMPRE PERDENTE PER OGNUNO

Superbia ed ostentazione, per ognuno, sono sempre, ed in ogni caso, un binomio perdente.

Il concetto riferito si dimostra semplicemente con l’argomentare tre semplici valutazioni:

  1. Chiunque, per arroganza, perda o vinca, allontana la controparte da sé e dal gruppo dove erano unico corpo.

  2. Il gruppo, cui appartengono gli interlocutori, resterà privo di una porzione della propria identità per la perdita della parte che s’allontanerà.

  3. Il Nostro Movimento non può permettersi di perdere anche un solo Camerata, ciò è tremendamente deleterio per l’Idea.

Eppure…

E’ bene che precisi, in questa lettera aperta, che non mi ergo a giudice morale di comportamenti e d’idee, ma solo perseguo il fine di voler dimostrare che ogni animosità tra Noi deve cessare nel superiore interesse dell’IDEA. Ricordiamo il "Principe"!

In questi giorni, invece, nella bella Trinacria si mostrano, a Noi tutti, tragici avvenimenti che colpiscono e sviliscono il Nostro Amato Movimento.

Inusitati battibecchi, litigi e manovre sotterranee, sempre all’indice del "Levati tu che mi ci metto io", sembrano ormai divenuti moneta spicciola.

Ciò che è, però, ancora più importante degli accadimenti che succintamente narrerò, è la mancanza di rispetto verso chi, votato dall’assemblea opportuna, è fatto oggetto di tali e tante sotterranee tracotanti proposizioni da condurlo al segno di creargli il pensiero: "… ma andate a ramengo, io mi dimetto e lascio anche il Movimento!".

E’ di qualche giorno fa la lettera del Segretario Regionale della Sicilia, Col. in quiescenza Carmelo Modica, che annuncia senza riserve l’indisponibilità a mantenere la carica affidatagli.

Non è che il Segretario Regionale, sia a ragione od a torto, sia stato accusato di fatti od omissioni gravi nell’espletamento della propria carica. E’ però successo che il malevolo "venticello del Barbiere" ha condotto, in molti, alla creazione d’animosi stati d’animo che, partendo da motivazioni che non so valutare nella loro veridicità, hanno imbrattato la figura dello stesso Segretario.

Ero convinto che, specialmente in questo Movimento, le cariche istituzionali fossero trattate con il massimo rispetto, e che eventuali atti d’accusa fossero formalizzati davanti all’Autorità interna preposta alla disciplina degli appartenenti.

Devo ricredermi, perché le dicerie serpeggiano ed amareggiano avvelenandoci.

Infatti, tanti Camerati, possiamo affermare sempre gli stessi ambiziosi in cerca di cariche, boriosi con chi volutamente ritengono inferiori e malevoli ed infingardi lecchini verso chi meditano possa loro tornare utile, si sono subito schierati, assumendo, ahimé, posizione di censori e moralisti senza nemmeno la dignità di mostrare il coraggio delle proprie azioni.

Non sono, come già ho affermato, un moralista e non mi scandalizza il fatto in sé, affermo però che tale contegno non è tollerabile né presso di Noi, né in qualunque altro consorzio civile.

Purtroppo le cattive notizie non si fermano alla narrazione di questo precedente misero episodio, perché il Segretario Giovanile della Sicilia [consideriamo che non abbiamo giovani iscritti in questa regione e che tutto il gruppo degli stessi giovani si riconduce a quattro o cinque elementi, nemmeno sufficienti per formare una Federazione Provinciale]

ha assunto un tono sprezzante ed umiliante verso il neoeletto Federale di Catania che si trova, tra l’altro, anche in uno stato di salute pessimo ed a tutti noto.

Anche in questo caso non voglio entrare nella descrizione particolareggiata dell’avvenimento, perché è umiliante finanche semplicemente descriverlo. Preciso però, senza tema d’essere contestato, che mai è tollerabile, e, dunque, nemmeno sopportabile, l’intemperanza e la cattiva educazione da parte di un giovane che, voglio pensare, essendo appartenente ai Nostri, certamente in famiglia è stato ispirato ai migliori concetti formativi. Per ciò, mai, il giovane, a torto od a ragione, deve trascendere verso un uomo che è carica elettiva Istituzionale del Movimento di cui, anche lui, è parte integrante.

In ogni modo, ciò che poteva terminare con la bonaria considerazione di una spiacevole chiassata, mostra invece una sequela di gravi avvenimenti certamente forieri d’altri più profondi contrasti.

Sì, perché il giovane "Antonio Condorelli Caff", Segretario Giovanile eletto alla carica solamente da tre o quattro giovani, forte e certo del "proficuo" apporto del padre membro della Segreteria Nazionale del Nostro Movimento e Coordinatore di Sicilia e Sardegna, ma allora il Federale Regionale quale incarico e quali mansioni compie(?), la stessa sera del triste avvenimento, intorno alla mezzanotte, già pubblicamente dichiarava: "…Io faccio commissariare la sezione attraverso … le mie possibilità (piccola metafora) … … … …".

Del fatto fui subito telefonicamente informato da parte di un membro catanese della Direzione Nazionale cui immediatamente era stata offerta la carica di "Commissario". Non so perché fui tempestivamente informato, poiché non rivesto alcuna carica né provinciale, né regionale, né nazionale.

Per brevità espositiva, omettendo il lungo racconto, riferisco che il personaggio contatto, intelligentemente, respinse l’offerta che fu prontamente proposta ad altro membro, il catanese Sig Giovanni Impellizzeri che contemporaneamente appartiene al Comitato Centrale del Movimento, ed anche è Tesoriere Regionale e Provinciale.

Quest’ultimo, almeno sino ad oggi 19 giugno 05 alle ore 11 circa, si è guardato bene dal riferire, al Federale di Catania, quanto gli era stato proposto e di cui, giunge voce, si vantò all’esterno del Nostro Movimento.

Solo il giorno dopo, per le solite vox populi, anch’io sono venuto a conoscenza del coinvolgimento di questo personaggio nella misera vicenda.

Ho l’obbligo di precisare, non certo per sterile polemica, che troppa gente, incluso il personaggio sopra citato, intransigentemente si schierò in periodo elettorale per la creazione del neoeletto Federale di cui già da prima si mostrava passivo rimorchio.

Neoeletto Federale che gli iniziali suoi apparenti seguaci e votanti vollero usare come testa di ponte per soddisfare i propri arrivismi personali, ma contemporaneamente anche reputato "uomo di pezza" da parte di altri personaggi che, "ormai detronizzati" dalle nuove elezioni, speravano di avvalersene manovrandolo da dietro le quinte.

La resistenza del nuovo Federale fu grande, ma ogni giorno sempre un po’ più mortificata nello spirito. Così tutti costoro, uniti per la vittoria(?), considerandosi ormai politici "d’alto lignaggio", improvvisamente divennero severamente critici verso lo stesso neo Federale, addirittura spesso qui e là brigando, tra loro ed all’esterno del Partito, dopo aver raggiunto, all’interno del Movimento, importanti traguardi che avrebbero potuto solo sognarsi se non fossero stati in precedenza da lui traghettati.

In questo modo alcuni di loro divennero "generali" con più di un incarico, ma senza Mai aver avuto, in precedenza, anche un solo giorno di militanza in questo Movimento.

Possibile che non si capisca che prima d’approdare alle alte cariche previste dallo Statuto è necessario far decantare, in umile e costante attesa, ognuno di noi come semplice tesserato.

Ricordiamoci, per non sentirci sminuiti, che l’ultimo venuto è importantissimo, poiché in lui è riposta la nuova pietra angolare della costruzione.

Un’ultima considerazione desidero proporre, considerazione che traggo dalla visione dell’organigramma degli organi costituenti del Movimento Sociale Fiamma Tricolore. Infatti, non posso fare a meno d’osservare che tantissimi tra i comparenti ricoprono più cariche nazionali. Cariche che non sono proponibili, perché naturalmente incompatibili, quando attribuite alla stessa persona.

Possibile che il nostro Segretario Nazionale non si accorge di ciò?

Perché, molto modestamente mi permetto di suggerire, egli non visita le Federazioni capendone le necessità ed appianando le controversie? Infatti, se la Sicilia piange, le altre regioni, purtroppo, non ridono!

Io stesso devo affermare, con molto dolore, che è impossibile colloquiare con lui anche solo telefonicamente, eppure anch’io lo votai come Segretario Generale di tutti Noi, e, consentitemi di affermarlo, dopo ormai otto anni dal mio primo tesseramento, non sono un disturbatore per scelta!

Cari CAMERATI, cosa ci sta accadendo?

Forse che anche noi, come gli Ammiragli di "Supermarina" e qualche ufficiale generale dell’estinto Regio Esercito, portiamo in seno il tradimento per giungere a soddisfare ambizioni spropositate, e certo superiori ai nostri meriti?

Anche noi, tra noi, a vicenda c’inganniamo?

Ricordiamo con serenità padre Dante:

"Se mala cupidigia altro vi grida,

uomini siate, e non pecore matte,

sì che 'l Giudeo di voi tra voi non rida"

E’ assai triste pensare e scrivere ciò che ho raccontato, perché sono convinto che il Movimento propone, nella sua Idea, oltre agli ideali di Patria, Nazione e Libertà, anche la correttezza mentale, educativa e propositiva di quel gran sistema politico che è il FASCISMO ITALIANO.

Vi ringrazio, Camerati, per avermi sin qui letto e, speranzoso in un futuro radioso per l’IDEA CHE AMIAMO, porgo a tutti i miei camerateschi saluti.

Carlo Boccadifuoco