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SVILUPPO ? NO GRAZIE
! IMMIGRAZIONE ? A DIO
PIACENDO ! Ovvero
Sul compagno
“Teocrazia Cattolica” e l’immoralità dello spendere e spandere di Carlo Boccadifuoco
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L’intera costiera compresa tra Catania e Siracusa, sino agli anni cinquanta del
secolo scorso incantevole lunga zona di verde e di mare blu cobalto, oggi è
irrimediabilmente distrutta da vapori tossici d’ogni tipo, ed il terreno si
mostra di un bianco sporco che tinge anche le poche erbe rimaste che nascono
asfittiche e clorotiche. L’atmosfera è grigiastra per quest’inquinamento chimico
che è il più elevato d’Italia, ed il territorio mostra un plateau di teratologia
neo-natale e di cancri che hanno un indice d’incidenza che solo
“Quirras”
(Sardegna), con la
sua “Sindrome di Q”
da radiazioni atomiche, supera per numero di
patologie e mortalità percentuali. elettrificate, i ritardi dei convogli sono
notevoli e le tratte, pur brevi, necessitano di lunghi tempi per essere
percorse. Non migliore è la situazione delle strade statali e provinciali,
mentre l’autostrada non congiunge i nove centri provinciali dei quasi
ventiseimila chilometri quadrati. Anche l’attività della pesca, in passato
naturale sbocco economico di molti isolani, è in stato di degrado, mentre il
servizio marittimo commerciale è scadente e d’autostrade del mare, veloci da
realizzare, poco costose, assolutamente non deturpanti e meno inquinanti del
trasporto su gomma, nessuno mai ne parla. 2
Governo di Dio che pressa anche la nazione giudea ed apparentemente meno quelle
cristiane. Illusorio monoteismo di verosimile derivazione egizia, ed in
particolare d’invenzione di Amenhotep I che Amenhotep IV
[-nominato negli scritti della sua
età anche come Akhenaton o Ikhanaton- e rapidamente liquidato dagli studiosi –di
parte- come il faraone eretico, (Nuovo Regno d’Egitto -dopo la cacciata degli
Hyksos-, XVIII dinastia dal 1538 a.n.e. con
Ahmose, al 1332 a.n.e.
proprio con Amenhotep IV-)]
riuscì a realizzare distruggendo i culti e gli idoli precedenti spostando il
nuovo centro culturale e religioso d’Ahton, il dio senza forma e senza immagine
perché puro spirito, da Tebe ad una località oggi chiamata el-Amarna. Non
migliore è la situazione calabra, pugliese, campana o lucana, che solo possiede,
quest’ultima, come servizio stradale la lunga
“Basentana”.
Dunque, oltre il danno che il Sud in particolare patisce, ora anche la beffa per
la prossima concessione all’islam di cui già abbiamo accennato. Non sono
razzista, e non lo sono perché agnostico, perciò mi dispiace dovermi esprimere
in questi termini, come chiedendo scusa ai baciapile della tolleranza ad
oltranza. In ogni modo, sostengo e sempre sosterrò che chiunque venga nel mio
Paese deve adattarsi alle mie usanze e non viceversa, e, sempre ai baciapile,
totalmente ignoranti di lingua e costumi islamici, suggerisco che sarebbe bello
se studiassero un po’ di quelle tradizioni e di quella parlata. Così, i buonisti
per costume, fomentati dagli interessati che detengono il Potere, presto si
renderebbero conto che non potrà mai esservi un accordo tra il credo religioso
occidentale, che essi praticano, e quello coranico che essi non conoscono. Ciò,
non perché l’uno valga più dell’altro o viceversa, dato che pari sono, ma per la
ragione che nell’islamismo la società, la politica e l’economia sono, di fatto,
completamente ed esasperatamente assoggettate alla teocrazia.Ma, mentre l’Islam
nato intorno al VII secolo non rinnega i suoi affascinanti richiami alla koiné,
ai Qumran esseni ed all’Antico Testamento ammettendo la sua derivazione giudaica
cristiana poiché ne detiene in comune gli stessi patriarchi, giudaismo e
cristianesimo assolutamente non accettano la tesi, sempre più dimostrata, che la
loro fede ebbe origine nell’antico culto egizio, per ciò giungendo anche a
creare intralci e ritardi nella pubblicazione delle traduzioni dei documenti
della fonte Q. Altrettanto categoricamente, sempre questi due trinitari dogmi ed
i loro notabili rifiutano anche ciò che la scienza sempre più divulga sui loro
più antichi legami con la misteriosofia asiatica mesopotamica, di cui, peraltro,
il mitico Abram, poi Abramo o Haber od anche Heber, possiede un retaggio
culturale personale assai forte. Infatti, di suo padre
“Tehra”,
originario di Ur in Caldea, sappiamo che se n’allontanò per spostarsi a Haran
nella Mesopotamia del nord da cui lui, pastore-mercante errante, partì per
Canaan già consolidato possesso egizio, da 4
Il dramma moderno di questo grande Paese, economicamente forte e militarmente
nella N.A.T.O., con un esercito che è considerato il terzo più potente nel
pianeta, è quello di ravvedere la necessità di avvicinarsi all’Europa economica,
ma di non riuscire a scrollarsi il giogo teocratico che lo travaglia. Ascoltavo
un’emittente televisiva che affrontava il tema dell’islamismo intervistando
quelle genti ormai qui immigrate. Ebbene, più di uno di questi espresse il
pensiero che sempre sarebbe rimasto mussulmano ovunque si trovasse, e che
assolutamente non avrebbe sopportato la presenza di donne senza il burka, che
lavorino o studino, e che anche in casa non stessero con le gelosie abbassate
per non essere viste dai passanti. Purtroppo, anche se certa stampa nazionale
afferma che esiste un islam moderato non può essere creduta, perché il dogma
islamico con la shahada, la jihad e la nyyah, o è integralmente rispettato o è
calpestato. In esso, infatti, non esistono possibilità di mutamenti morali come
nell’elastico cattolicesimo sempre pronto a ghermire le occasioni. Per chiarire
quelli che secondo me sono i tratti fondamentali dell’islamismo, riporto,
traducendole, alcune piccole
“ayat”
(versi)
delle
“sure”
(i capitoli del
Corano)
più notevoli, anche informando che tutto il credo è basato
sull’inalterabilità
della fiqh, in altre parole la
“saggezza”
fatta divenire
“scienza
immutabile”
e, dunque, loro
diritto penale e civile, che su base
teocratica sociale diviene shariah
"la
Legge”. 1)
“Combattono per la Jihad tutti
quelli che sacrificano la propria vita terrena per quell’ultraterrena. Perché a
chi combatterà nella via d’Allah, (o al-Rahman, o al-Rahim, o al-… 99 sono le
denominazioni di Dio, da cui molti nomi propri di persona con prefisso abd
–servo-) e vivrà o sarà ucciso, Noi daremo gran premio (IV-76)”.
2)
“Vi è stata comandata la guerra benché vi dispiaccia: -Ma è giusto che vi sia
disgustoso ciò che per voi è bene, e vi sia gradito ciò che invece è male (per
voi)-! al-Rahman sa, mentre voi non sapete
(II-212)”.
3)
“Combattete, fedeli, nella via di Dio, tutti quelli che vi saranno nemici
(II-186)”. 4)
“Uccideteli ovunque lì trovate
(gli infedeli),
e scacciate i
sopravvissuti
(II-187)”. 5)
“Ed a voi che avete avuto fiducia quando vi fu detto -scendete in campo per la
jihad-, e non vi siete abbarbicati con forza alle cose terrene indicando di
preferire la vita di questo mondo a quella futura, aspettate(vi) da Noi cose
generose oltre i 6) “ A loro, i combattenti, ogni bene,
essi solo prospereranno
(IX-88-89)”. 7)
“al-Rahim ha predisposto per loro (i guerrieri) giardini dove riposeranno ed in
cui l’acqua non mancherà, questa è la grande felicità
donata
(IX-90)”.
8)
“Non appena incontrerete quelli che non credono uccideteli fino a farne una
strage, e quelli che scamperanno teneteli schiavi
(XLVII-4)”.
9)
“Non mostratevi deboli, né mai
concedete la pace
(XLVII-37)”.
10)
“La vita terrena è solo un gioco ed un passatempo
(XLVII-38)”.
11)
“Chiunque si mostrerà avaro, lo sarà solo contro se stesso.- [espressione
idiomatica che significa- chi vuol salvare la propria vita la perderà, ma chi
crederà vivrà in eterno-
(XLVIII-40)”. 12) “…gli empi preferiranno essere tra quelli che rimarranno (attaccati alle cose terrene), così un marchio sarà segnato nei loro cuori affinché non comprendano… Ma l’Apostolo e quelli che confidano e combattono per lui (Allah) lottano con ciò che possiedono, anche facendo uso (come arma) delle loro stesse persone. Completamente opposta all’immutabile società islamica è quella cattolica, qui, infatti, la tradizione, che vorrebbero statica con pensiero di odio-amore, è più un fenomeno letterario, elastico, rimaneggiabile; e questa povera Italia, già ostaggio di clandestini immigrati e regime di cartelli e privilegi dettati dal capitale, mostra molti mali perché nulla va bene. Però, nel novembre scorso, una voce autorevole, cui sarebbe bene dare ascolto, si è levata contro i Partiti della spesa e dell’indebitamento pubblico. Il Presidente Ciampi, durante la sua visita in Sicilia nelle province di Enna e Caltanissetta ha esordito con un discorso che ha colpito le tante picare che quest’isola sofferente sopporta. Egli ha, infatti, rimarcato due notevoli concetti, uno indirizzato ai giovani siciliani e l’altro destinato al Governo. “Non aspettatevi alcun regalo dal Nord [e dal Governo], ha proferito richiamandosi ai giovani, subito dopo però esortandoli ad abbandonare quella tipica apatia meridionale dell’attesa di “Godot”. Nessuno sembra avere volontà di risolvere i vostri annosi problemi, né il Governo mostra segnali d’interessamento al rilancio di queste zone. Voi, però, siate più oculati nell’eleggere la vostra classe politica, perché le sue malefatte amministrative, si comprende tra le righe del discorso, sono state a tutto oggi notevoli. Ha poi ancora aggiunto, riferendosi al Governo, che è ormai insopportabile la forchetta sempre più divaricata tra Nord e Sud in proposito di sviluppo industriale, infrastrutture, occupazione e P.I.L. Nonostante la buona disposizione del Presidente, questo non sarà,purtroppo, l’ultimo autorevole appello per far crescere un’economia meridionale reale. Al contrario, dobbiamo rammentare che la questione meridionale esiste dai tempi del latifondo agrario e dunque dai moti risorgimentali di questo Paese. Ma per quanto più da vicino riguarda lo spendere e spandere dobbiamo meglio precisare il pensiero in precedenza espresso. Nel bipolarismo esistente, certo troppo grossolana e assai numerosa distinzione di Partiti con correnti, spifferi, soffi a tendenze separate, si trovano due grandi carrozzoni non codificati da statuti, ma di fatto esistenti che propendono per la spesa inutile e per tagli alla spesa corrente. Il primo di questi, il “partito della spesa inutile”, strano mostro a più teste alberga in A.N., nell’U.D.C., ma anche emerge appariscente tra i D.S., nella Margherita e tra i bizzarri resti del P.S.I., non dimenticando che ne fanno parte per diritto di prelazione e vocazione anche i “Partiti Comunisti” ed i “Verdi”. Questo coacervo di genti dai diversi indirizzi sostiene il “partito della spesa improduttiva e dei rami secchi”, per intenderci tutto quel gran serbatoio di voti formato dalle sopravvissute cariatidi del clientelismo doroteo e Socialista dei trascorsi Governi che hanno favorito amici, ed amici degli amici, anche come pubblici inoperosi dipendenti, inetti ed infingardi e, cosa altrettanto grave, anche in eccessivo esubero. Sempre nello strampalato bipolarismo italiano esiste un’altra idra, il carrozzone numero due, che invoca a gran voce un rilevante taglio della spesa pubblica. Questa “impresa inefficiente e maldestra”, che grida allo scandalo per le enormi spese nazionali così si comporta per interesse di parte perché composta di ricchi imprenditori, ed ha dimora in F.I., tra i D.S., nella Margherita e, nuovamente, tra i resti dell’antico P.S.I. Come si vede, dunque, i due schieramenti sono tra loro così confusi da non essere separabili come il loglio dal grano e sono spinti da opposti interessi, di fatto rallentando od anche sommergendo ogni sensata azione politica. Stigmatizzando i due diversi comportamenti presto ci accorgiamo che gli Onorevoli del carrozzone uno traggono “profitti” personali, speriamo almeno solo di tipo elettorale, dal rilascio di pregi, discriminazioni e privilegi clientelari, gli altri, quelli del secondo grosso carro, non badano al fatto che ci sono ampie sacche d’Italia che ospitano bisognosi reali che non possono, purtroppo, fare a meno dell’assistenzialismo, ed in ciò l’intero Sud è ancora in testa. In questo modo “odnaznava”, lo stellone d’Italia sempre più diverrà una cometa filante chissà verso dove, ma certamente non in direzione un avvenire radioso di benessere. Unica voce discorde nella calca imperante, flebile ed ancora poco efficace anche per sua colpa, è quella del M.S.F.T. che non ha saputo mantenere i suoi obiettivi politici e che, sarebbe ormai il momento, al canto glorioso dell’Inno a Roma s’avanzi poderoso come unico reale contro altare al malcostume imperante promuovendo gli ideali di Patria e Libertà a noi tanto cari, ricordando a tutto il popolo che tante beghe politiche possono essere brillantemente risolte alla luce della “Carta dei diritti del Lavoro”, e dei “Diciotto punti di Verona”. CarBoc |
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