Habitat: L'avvoltoio monaco è presente in Europa
meridionale, in Turchia e ad oriente sino alla Cina.
Descrizione: Le ali sono grandi e lunghe così da
favorire il volo planato o veleggiato. L’apertura alare è di 2,5-2,9 m.
La vista è eccezionale e la capacità di vedere piccoli oggetti, anche a
distanze notevoli, è stata testata.
Abitudini: Gli avvoltoi sono posti all’apice della
piramide ecologica (cioè al di sopra dei “superpredatori”, dei predatori
semplici, degli erbivori e ovviamente dei produttori: ciascuna categoria
rappresenta un “livello trofico”, ossia di alimentazione, diverso).
Tra gli “Avvoltoi del Vecchio Mondo”, ognuno si è specializzato
nell’alimentazione. Se consideriamo una carcassa intatta, le parti più
piccole, i frammenti di carne, ossa e tessuti necessitano di una specie con
un becco lungo, sottile e scarsamente uncinato (in Europa il capovaccaio);
le parti più tenere, le interiora e la carne in putrefazione necessitano di
un uccello con il becco mediamente robusto e uncinato, con la testa e il
collo glabri, così da assicurare una buona igiene dopo i pasti (in Europa il
grifone); le parti più dure richiedono un avvoltoio con un becco molto
robusto e altamente uncinato (in Europa l’avvoltoio monaco); gli ultimi
resti, come le ossa vecchie di mesi, sono consumate esclusivamente dai
gipeti.
I mammiferi carnivori sono spesso degli ottimi alleati degli avvoltoi,
lasciando molti resti del proprio pasto a disposizione degli eccezionali
spazzini del cielo.
In genere il volo nuziale include voli lenti e sincronizzati, e, talvolta,
il maschio volge le zampe verso la femmina la quale può rispondere girandosi
e afferrando gli artigli del compagno.
L’avvoltoio monaco (Aegypius monachus) è di grandi dimensioni (quasi 3 m di
apertura alare) con ali squadrate, lunghe e larghe. Il suo becco è molto
robusto ed uncinato. Il capo ed il collo sono nudi ed un collaretto di piume
è posto alla base del collo. Il piumaggio è bruno lucente.
Le zampe sono robuste con dita brevi. Vive in ambienti vari, talvolta anche
fittamente alberati intervallati da spazi aperti. Solitamente conduce una
vita solitaria, al massimo in coppia o pochi individui. Quando si trova in
prossimità della carcassa si fa spazio gonfiando e scostando le ali,
abbassando il capo e saltellando pronto a sferrare rischiosi colpi di becco
verso i competitori.
La dieta è rappresentata principalmente da carcasse, incluse le parti dure,
e, talvolta, anche da piccoli animali vivi o in difficoltà o,
occasionalmente, da pesci e rettili. Il grande nido (sino a 3 m di diametro)
è di solito costruito su alberi piuttosto contorti ed è tappezzato da pelli,
peli e rami. Entrambi i genitori partecipano alla costruzione del nido, alla
cova e alle cure parentali (le cure volte ai piccoli da parte dei genitori).
L’unico uovo deposto schiude dopo un’incubazione di circa 50-60 giorni.
Sfortunatamente questa specie è ad elevatissimo rischio di estinzione.
Note: Il termine “avvoltoio” è spesso associato ad
un significato figurativo di ingordigia, viltà, invidia, avarizia, ecc. e
quindi nel linguaggio corrente è riferito sempre ad aspetti altamente
negativi. In passato il ruolo figurativo dell’avvoltoio era ben diverso: ad
esempio assunse un significato divino nell’antico Egitto, quando questo
grande uccello venne considerato l’accompagnatore dell’uomo nel cammino dopo
la morte, perché oltre che a cibarsi del corpo assumeva anche lo spirito
avvicinandolo alla divinità, della quale divenne la rappresentazione, il
totem.
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