Destiny of life

Selphie era lì, distesa sul letto dell’infermeria completamente immobile. Attorno a lei, Squall abbracciava Rinoa in lacrime, Zell tirava pugni all’aria, Quistis parlava con la dottoressa Kadewaki e Irvine stava con le braccia conserte appoggiato alla porta. -Chi era con lei?- chiese severa la dottoressa. -Io...-rispose Rinoa piangendo. -Invece di frignare, spiegami cos‘è successo! Squall sgranò gli occhi e ringhiò: -Non si permetta di usare questo tono con Rinoa! Altrimenti... -Squall! Sei in punizione!- lo interruppe Quistis. Rinoa lo guardò con gli occhi lucidi e spiegò cos’era successo: -Io e Selphie eravamo al centro addestramento per allenarci un po’, un Archeosaurus ci ha attaccate e...prima di morire la sua coda ha colpito Selphie alla testa...-tirò su col naso-...io sono corsa da lei ma non mi riconosceva e diceva cose confuse...-e si rimise a piangere. -Uhm...deve aver preso una bella botta per essere in queste condizioni...-commentò la dottoressa. -Ma guarirà, vero?- chiese Irvine speranzoso. -Non esistono medicine o magie per questi casi. Bisogna avere pazienza e aspettare. Ora è meglio che ve ne andiate, tornerete a trovare la vostra amica domani. E così i ragazzi uscirono rassegnati dall’infermeria. -Possibile che proprio noi dobbiamo avere una dottoressa che sembra Hitler?! Irvine sorrise: -Hai ragione Zell ma, a parte gli scherzi, io sono veramente preoccupato per Selphie...stanotte non riuscirò a chiudere occhio, me lo sento. Quella notte, invece, Irvine si addormentò subito. Sognò un enorme drago rosso fuoco con due grandi ali viola. Era talmente reale. Il drago parlò al ragazzo: -Irvine, io sono Dragonfire e sono l’amministratore del destino. La tua amica Selphie è in pericolo: il suo destino è di rimanere per sempre in coma fino alla sua morte. -No! Non posso crederci!- Irvine stava per scoppiare in lacrime. -Devi crederci. Io ti sto dicendo la verità. -Non c‘è niente che io possa fare per aiutarla? -Una cosa ci sarebbe. Ma dubito che la farai. -Cosa devo fare? Dimmelo ti prego! -Dovrai superare una prova. -Che tipo di prova? -Non posso dirtelo. Devi solo avere il coraggio di accettare oppure no. “Non so cosa scegliere! Almeno sapessi in che cosa consiste la prova...” -Allora? Sono l’amministratore del destino non posso perdere un’intera notte solo per te! Hai deciso? “Non voglio rischiare. Ho paura di non farcela.” -...Accetto! -Accetti?- ripeté Dragonfire sorpreso di quella risposta -Bene...ora combatti! “Combatti? Devo combattere contro di lui? Come farò a sconfiggerlo?” Ma il drago si dissolse e Irvine si ritrovò sospeso nel vuoto. Si guardò intorno e vide in lontananza qualcuno di familiare che si stava avvicinando. Quando si avvicinò, vide che era la dottoressa Kadewaki; aveva uno sguardo assente come se il suo corpo fosse presente mentre la sua anima altrove. Una gemma azzurro pallido era incastonata nella sua fronte e alla mano destra teneva una lancia e la faceva roteare ininterrottamente. “Strano” pensò Irvine “La Kadewaki non ha mai usato un‘arma. Come fa ad essere così abile?” -Dottoressa, che ci fa lei qui? Lei rimase immobile, come se non lo avesse sentito. Lui si avvicinò e lei, tutto ad un tratto, gli conficcò la lancia nel braccio. -AAAAHHHH!!!!!!! Irvine si svegliò di soprassalto. Era ansimante. “Accidenti che incubo...AH!” il braccio gli doleva e se lo sentiva incredibilmente pesante. Il lenzuolo era sporco di sangue. Squall entrò di corsa nella sua stanza. -Ehi Irvine, che succede? Ti ho sentito gridare. Ma che cos’hai fatto al braccio? Vieni ti accompagno subito in infermeria. -No! Non ci voglio andare in infermeria. Va tutto bene, torna a dormire. -Ma il braccio... -E‘ tutto apposto, non ti preoccupare; è solo un graffio. -Ok...se lo dici tu. Comunque se fossi in te, andrei in infermeria. Ciao. E se ne andò, chiudendosi la porta alle spalle. “Irvine era veramente spaventato: Dragonfire diceva la verità? O era stato tutto frutto della sua immaginazione? Ma se era così, perché aveva il braccio ferito? E soprattutto, sarebbe tornato la notte seguente?” Il giorno seguente Squall, Rinoa, Zell e Quistis si sedettero insieme alla mensa. -La Kadewaki cos‘ha detto a proposito di Selphie, prof? Ha notato miglioramenti? -No, purtroppo no. Sono andata in infermeria stamattina ma ha detto che Selphie sta come ieri. E ci sarebbe anche un’altra cosa... -E cosa? Avanti diccelo! -Ha detto anche che è molto probabile, anzi è quasi certo, che Selphie resterà in coma moltissimo tempo... A quelle parole, tutti erano sbiancati. -E Irvine? Oggi non è venuto a lezione e non l’ho visto da nessuna parte. Chi sa qualcosa di lui? Squall informò la professoressa e gli altri amici di quello che era successo la notte precedente. Irvine era rimasto al dormitorio per tutto il giorno. Non era in vena di andare a lezione e non aveva il coraggio di recarsi in infermeria per farsi curare la ferita provocata dalla stessa dottoressa. Quella notte, ebbe molte difficoltà ad addormentarsi, ma alla fine ci riuscì. Si ritrovò di fronte alla Kadewaki. “Eccomi: sono tornato per pareggiare i conti!” e Irvine si scagliò contro di lei. La colpì al viso con un pugno e sentì che non aveva mai odiato nessuno così tanto. La dottoressa si accasciò per terra facendo credere al ragazzo di essere stata sconfitta. Ma all’improvviso si rialzò e la sua lancia gli spappolò lo stomaco. Irvine urlò dal dolere, talmente forte che credé di non farcela. La sua vista si oscurò. “No! I-io devo...f-farcela!” e vide qualcosa che brillava: era la gemma che la Kadewaki aveva incastonata nella fronte. Irvine, con tutte le sue forze, le staccò la gemma dal viso. La dottoressa lentamente scomparve e il ragazzo si svegliò. La prima cosa che fece fu correre in infermeria dove trovò Selphie seduta sul letto con aria perplessa. Ma un sorriso di Irvine le fece capire tutto quello che era successo e gli ricambiò il sorriso.