Pompei
Villa Adriana
Chiostri
Villa Lante
Bomarzo

 

Baobabs.gif (5631 byte)Pompei
bar-safsepa.gif (2144 byte)

Casa di Loreio Tiburtino - affresco.jpg (59097 byte)

L'arte di costruire giardini è considerata, da poeti e scrittori, come un segno di alta civiltà.
Scrive Francis Bacon nel suo saggio "Of Gardens":
"Dio onnipotente piantò da prima un giardino. E in verità esso è il più puro dei piaceri umani. E' il più grande ristoro per lo spirito umano; senza di esso edifici e palazzi sono soltanto manufatti grossolani; e si vedrà sempre che, nell'evoluzione verso la civiltà e l'eleganza, gli uomini arrivano prima a costruire edifici maestosi che a creare bei giardini come se l'arte dei giardini fosse la massima perfezione..."

Nella cultura dell'antica Roma quest'arte raggiunge il suo apice in seguito alla conquista dei paesi ellenistici ed all'incontro con un'arte raffinata, in cui si erano fuse la sensibilità greca e l'espressione delle civiltà della Persia, della Fenicia, dell'Egitto che erano state a loro volta conquistate. Fino a quel momento era prevalso in Roma il carattere agreste nel rapporto con la natura, legato agli austeri principi di vita che riconoscevano nel lavoro dei campi l'origine della formazione morale e civile del buon cittadino romano. Le stesse divinità, di origine etrusca, sono frequentemente associate ai riti della fecondità e della terra, e ad esse erano dedicati i boschi sacri: come il Lucus Populorum (dei pioppi), nel sito dell'attuale Piazza del Popolo che ne conserva il ricordo nel nome.

La nuova influenza ellenistica sconvolge l'austerità dell'hortus romano, portando all'interno delle città e delle case giardini sontuosi, coltivati per il piacere dei sensi anzichè per l'utilità dei frutti, e avviando un processo di urbanizzazione delle campagne con la diffusione delle ville suburbane. Il giardino diventa parte integrante dell'abitazione e della vita quotidiana: è il luogo dell'otium e dell'incontro conviviale, la cornice prestigiosa che dimostra lo status del proprietario.

La casa del Fauno (1).jpg (116592 byte)

La casa del Fauno (2).jpg (147130 byte)

Casa di Loreio Tiburtino (1).jpg (125326 byte) Il canale centrale.jpg (183123 byte) Il padiglione della fontana.jpg (124156 byte)


Il canale e il pergolato.jpg (194243 byte)


La struttura della fontana.jpg (135932 byte)

Tra le testimonianze più importanti di questo fenomeno, le case di Pompei mostrano, nell'attimo immobilizzato del 24 agosto del 79, l'importanza e lo splendore dei giardini dell'epoca, ricostruiti oggi grazie agli studi delle radici e dei pollini imprigionati dalla lava del Vesuvio.


Nella forma del giardino si ripropongono i principi di geometria e simmetria propri dell'architettura. Attraverso la costruzione di graticci si struttura lo spazio e si definiscono i percorsi. L'acqua  sgorga da fontane e scorre attraverso il giardino. Nella casa di Loreio Tiburtino il canale dell'acqua, detto euripo, è asse portante di tutta la costruzione del giardino e la fonte è situata sotto un padiglione che ne accentua l'importanza.

La presenza del giardino conserva in sè un richiamo all'antico significato rurale, con la presenza dei Larari, le edicole dipinte dove si celebrano gli dei della natura e della fertilità.

E' anche grazie agli affreschi di Pompei che l'immagine dei giardini è arrivata fino a noi: le pitture rappresentano una grande varietà di alberi e specie vegetali, pergolati coperti di rampicanti, uccelli di ogni specie, vasche e fontane, e padiglioni immersi nel verde. Talvolta sono prospettive illusionistiche, che prolungano verso un immaginario spazio esterno gli ambienti delle stanze - portando al loro interno gli elementi del giardino -, altre volte sono vere e proprie scene di paesaggio, i cosiddetti topia, termine che darà origine, per estensione di significato, all' "arte topiaria", ossia all'arte - propria del topiarum, il giardiniere - di tagliare e potare gli alberi in modo da comporre quelle stesse scene dipinte, animate da personaggi e paesaggi fantastici.

Il rapporto stretto che lega interno ed esterno nella casa romana si esprime in primo luogo nel peristilio, il cortile porticato che è il vero e proprio cuore della domus, su cui si affacciano tutte le stanze e intorno al quale ruota la vita familiare, e che si trasforma sovente in un giardino chiuso, ricco di vasche colme d'acqua, che attirano gli uccelli ad abbeverarsi, di fiori coltivati in vaso, di diverse specie di arbusti potati in tutte le forme dettate dalla fantasia dell'opus topiarium

Casa dei Vettii - Larario.jpg (125415 byte)  Casa di Loreio Tiburtino - Larario.jpg (101848 byte)

Particolare della pittura nel larario.jpg (114429 byte)

 

Casa dei Vettii - affresco (1).jpg (147239 byte)

Casa dei Vettii - Affresco (2).jpg (99858 byte)

Giardino della Casa dei Vettii - peristilio (1).jpg (113518 byte)

Giardino della Casa dei Vettii - peristilio (2).jpg (146696 byte)

.

Marco Terenzio Varrone (116-27 a.C.) descrive, nel suo trattato De Re Rustica, le caratteristiche fondamentali per una villa: il peristilion - il colonnato - il peripteros - il pergolato - e l'ornithon, la voliera: tutti gli elementi che compongono, in sintesi, l'ambiente del giardino.

Affresco.jpg (175061 byte)

(Affresco della Casa del Braccialetto d'oro. Immagine tratta da: Gabrielle van Zuylen, Il giardino Paradiso del mondo, Universale Electa/Gallimard, Parigi 1995)

UPbar-safsepa.gif (2144 byte)

torna a GIARDINI

HOME