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INCONTRI VIRTUALI E BARRIERE TECNOLOGICHE

From: Roberto Mancin <wwwcdh@ux1.unipd.it>
Date: Fri, 24 Oct 1997 01:25:53 +0200
Subject: Incontri virtuali e barriere tecnologiche
To: hmatica@citinv.it

Il rischio di creare nuove e deleterie barriere tecnologiche che impediscono l'ingresso delle persone con una disabilita' fisica o culturale nel cyberspazio e' reale.
Fortunatamente le persone "illuminate" che hanno deciso di affrontare questa spinosa ed impopolare questione sono in aumento e non solo fra le persone che si occupano di disabilita' non mancano.

Fra queste ci sono Fabio Metitieri, Giuseppina Manera che nel loro libro "Incontri virtuali, la comunicazione interattiva in Internet" (http://www.urra.it/332.html) hanno scritto:

***

Barriere tecnologiche: l'importanza della formazione

Internet e' un'importante strumento sia per ottenere informazioni, sia per interagire con altre persone. La rete, pero', non e' soltanto quella grande vetrina "plug and play" descritta dai principali mass media negli ultimi anni, ma un ambiente complesso e variegato, un insieme di luoghi la cui frequentazione richiede qualche conoscenza tecnica, e chi non ha la voglia e la pazienza di imparare come si usano strumenti meno semplici dei browser Web, come i vecchi Telnet o FTP o i piu' recenti IRC, finira' presto con l'ingrossare le fila dei delusi dalla rete, di quelli di chi in rete ha trovato poco o nulla.
In effetti, le interfacce ad icone e i pacchetti user friendly sono stati sviluppati principalmente per gli utenti dei WWW, cioe' per il mercato che finora ha interessato di piu' lo sviluppo commerciale e profit della rete.
Imparare a navigare negli altri luoghi di Internet, comunque, non e' difficile.

Duccio Demetrio, docente di educazione degli adulti all' Universita' Statale di Milano, si occupa di educazione e di formazione e sottolinea nella rivista "Adultita'" da lui diretta l'importanza dell'educazione permanente. Se la scienza e' conoscenza, l'educazione non deve mai avere un termine, ma deve essere uno dei principali cardini su cui si basa l'intera esistenza di un individuo.
Chi propone una maggiore diffusione di Internet intesa sia come strumento di crescita culturale sia come mezzo per favorire una maggiore interazione tra cittadino ed amministrazione, deve porsi il problema dell'alfabetizzazione informatica degli utenti.
Non affrontare questo aspetto della questione comporterebbe un allargamento della forbice, gia' esistente, tra "have" e "have not" dell'informazione, tra chi ha e chi non ha la possibilita' di utilizzare la rete. Internet spesso riesce ad annullare i pregiudizi e a consentire a tutti di esprimersi liberamente, in uno scenario dove tutto si mescola e si confonde; una cosa e' chiara: il problema non e' solo la tecnologia, ma anche una scelta personale che soltanto chi conosce tutti gli aspetti della rete puo' fare.

Con una postazione di lavoro "disabile", un vecchio PC 486 con un modem a 14.400 bps, bisogna rinunciare alle immagini ad alta definizione o alle animazioni e ai filmati, ma con un minimo di formazione si puo' dialogare con chiunque. Proprio come un disabile, rinunciando un po' alla forma e scegliendo i contenuti, si puo' navigare nella meta' piu' interessante della rete, evitando la noia degli spot pubblicitari.

La rete, almeno in questo, rende palese la vera natura dell'handicap: la disabilita' in Internet puo' interessare tutti, un cieco non e' diverso da un paese in via di sviluppo o da una scuola di periferia che non potranno mai avere calcolatori non obsoleti. A differenza delle barriere architettoniche, pero', le barriere telematiche sono negative piu' per chi le costruisce che per chi deve subirle.

Internet come strumento alla portata di tutti, destinata quindi non solo ad un uso specialistico ma all'utilizzo da parte di un vasto pubblico, dovrebbe avere le stesse caratteristiche di facilita' d'uso, e quindi non escludenti, di qualunque altro mezzo di informazione e comunicazione. La ricerca della semplicita', pero', e' limitata quasi soltanto ai browser, sempre piu' grandi e sempre piu' pesanti: Microsoft Explorer 4.0, con i suoi 17 Mb, apre a chiunque la strada della navigazione, ma quale tipo di navigazione ? Vetrinette Web, e per vedere le lucine colorate e' necessario usare un Pentium.

***

-- Mancin Roberto
Handicap and Disability Committee - University of Padova
Riviera Tito Livio, 6 - Palazzo Storione - Aula A
Padova - ITALY
Tel. +39-49-8273043
email: wwwcdh@ux1.unipd.it
http://www.unipd.it/cdh/
ftp://ux1.unipd.it/pub/disability/00index.htm

Non esistono persone con disabilita' nel cyberspazio! :-)
Il problema e' entrarci! :-(

There are no individuals with disabilities in cyberspace :-)
the problem is to enter in it :-(


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