A cena con Nietzsche

Nell’anno trascorso a Torino Nietzsche apprezza molto l’atmosfera che vi si respira. Non manca di parlarne, nella sua fitta corrispondenza, con la sorella, con Peter Gast e Franz Overbeck.
A Torino era spesso di ottimo umore e raccomandava agli amici di prevedere un soggiorno nella città subalpina. Che cosa lo esaltava particolarmente? Il clima allegro delle persone che incontrava quotidianamente, dalla fruttivendola ai librai, dal gelataio al signor Fino, l’edicolante che gli affittava una stanza in Via Carlo Alberto. Ma soprattutto amava sostare nelle osterie e mangiare i piatti poveri ma molto nutrienti della cucina piemontese.
Una cena con i sapori di fine Ottocento,  è una occasione per  sedersi a tavola e gustare il cibo che Nietzsche amava.

Il Menù

antipasto
pinzimonio con verdure invernali e salsa all’aglio
tomini al verde, salame poco salato

primi piatti
terrina con zuppa di cavolo verza passata in forno
tagliolini con burro e salvia
trippa con i fagioli oppure formaggi (Castelmagno e Raschera)

dessert
Bounet con sapore amaro di Fernet

per accompagnare la cena
Dolcetto Cravanzola o Roero Cravanzola di Castellinaldo

per finire e avvicinarsi al piacere dionisiaco:
Bonmé vino moscato aromatizzato con Arthemisia Absinthium