I “Ditirambi di Dioniso” (1885-1888), che Nietzsche preparò personalmente per la pubblicazione alla vigilia della malattia, chiudono una straordinaria parabola esistenziale; le poesie, (che Ladislao Mittner definì «lo sconnesso balbettio di un semi-demente»), in realtà testimoniano il tragico allineamento tra arte e follia, in un ermetismo che possiede il fascino di un preludio ad un'ultima esaltante ambizione di un’ottenebrata volontà di potenza: la possibilità della contraddizione...
«Il pretendente della verità?-tu? Così ti schernivano /
no! Soltanto un poeta! /un animale, astuto, rapace, strisciante, / che deve
mentire, /mentire sapendo, volendo...»
SOLTANTO PAZZO! SOLTANTO POETA!
ULTIMA VOLONTA'